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Messaggio Da Dani83 Ven Gen 08, 2016 9:08 am

Promemoria primo messaggio :

Dal momento che non tutti hanno facebook, potremmo scambiarci qui idee e materiale in attesa dell'uscita del bando e dunque di indicazioni più precise in merito agli argomenti...

Dani83

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Messaggio Da bamby83 Ven Apr 01, 2016 6:09 pm

tuttoscuola ha scritto:invece secondo me ci sono ma nn in maniera approfondita....qualcuno me lo conferma?

sì qualcosa c'è

bamby83

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Messaggio Da bamby83 Ven Apr 01, 2016 6:12 pm

margherita83 ha scritto:
Terryx83x ha scritto:Ragazziiii come procede lo studio?Chi sta studiando dal manuale infanzia- primaria Edises? Vi state trovando bene, state integrando con altri testi o materiale online? Io lo trovo abbastanza chiaro e comprensibile e mi sto trovanto meglio rispetto all edizione Simone del 2012... anche se forse per certi argomenti va troppo nel dettaglio e fa riferimento a cose che sicuramente non ricorderò mai, tipo tutte le malattie infettive più diffuse nella scuola dell'infanzia con tutti i sintomi, cure ecc. Quante cose da ricordare! Voi a che punto siete? Buon lavoro a tutti.

io ho una gran confusione, servirebbe del tempo per assimilare..
ho il libro edises ma certe cose mancano tipo l'educazione ambientale e certe cose secondo me sono inutili come appunto le malattie infettive..
non trovo tutti i punti del programma e non c'è tempo per cercare.. lavoro anche...
tu come sei?

anche io sto studiando sull'edises , ma solo per la primaria...e sono molto confusa..sto sintetizzando, ma sembra quasi non finire mai...sono a mare!
per quanto concerne l'educazione ambientale non c'è nulla...se trovate qualcosa di sintetizzato per favore lo postate?

bamby83

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Messaggio Da bamby83 Ven Apr 01, 2016 6:19 pm

valeriagemini ha scritto:
julias ha scritto:Studiando...magari. Sto solo leggendo il Manuale Edises.
Anche io leggo il manuale Edises. E' tanto approfondito...l'ho finito ieri sera. Finito di leggere...non mi ricordo praticamente nulla!Ho saltato COMPLETAMENTE il capitolo sull'infanzia, circa 150 pagine, non credo che neanche lo leggerò. Oltre al manuale Edises sto leggendo le indicazioni per il curricolo del 2012, solo quelle, materia per materia. Basta.
L'unica cosa che trovo veramente carente è la parte riguardante la scuola Montessoriana...non ne so nulla!
Tu come sei messa?

valeriagemini io le ho terminate le indicazioni, ma mi domandavo se per ogni materia scuola primaria dobbiamo studiare obiettivi di apprendimento e traguardi di sviluppo...ovvero, dobbiamo studiare tutte le discipline?...a me sembra una perdita di tempo...e oltretutto ci vorrebbe un mese solo x studiare tutto ciò...tu come le stai studiando? Io dal manuale edises ho fatto solo quello che c'è scritto, senza approfondire. Sono molto confusa e scoraggiata!

bamby83

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Messaggio Da bamby83 Ven Apr 01, 2016 6:22 pm

marinella79 ha scritto:Buonasera a tutti ! Una curiosità:  su quale testi state studiando ? Io ho acquistato il testo '' Avvertenze Generali '' e '' Infanzia e Primaria '' Gruppo Editoriale Simone. Secondo voi è necessario acquistare altri testi ? Per quanto riguarda la prova in lingua inglese, come vi state preparando ? Grazie.

per inglese per ora nulla...se ho tempo negli ultimi 15 gg leggo qualcosa...nella speranza che venga rimandato a maggio lo scritto.

bamby83

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Messaggio Da bamby83 Ven Apr 01, 2016 6:24 pm

luisa1981 ha scritto:Si dai facciamo un confronto!
Io ho tralasciato tutta la parte della pubblica amministrazione e l ordinamento dello stato la lascio per ultima se ho tempo

anche io!

bamby83

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Messaggio Da bamby83 Ven Apr 01, 2016 6:38 pm

margherita83 ha scritto:
paola760 ha scritto:Margherita io ho fatto cosi: ho scaricato da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] le linee guida dell' educazione ambientale Mattm/ Miur 2014. Sono 210 pagine ma a noi non interessano tutte perche' si parla anche di percorsi da attuare nella scuola secondaria. A me e' interessata solo la parte dell' infanzia che riguardava la risorsa acqua, le biodiversita, l' alimentazione sostenibile e la gestione rifiuti. Il resto lo puoi saltare.

ah bene, in effetti mi sono fermata al numero di pagine senza sfogliare!!!

ragazzi come autori quali facciamo? oltre Montessori, Agazzi, Bloom, Bruner, Piaget....

margherita autori in riferimento alla scuola infanzia o primaria?

bamby83

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Messaggio Da cliomisia Sab Apr 02, 2016 8:00 am

bamby83 ha scritto:
marinella79 ha scritto:Buonasera a tutti ! Una curiosità:  su quale testi state studiando ? Io ho acquistato il testo '' Avvertenze Generali '' e '' Infanzia e Primaria '' Gruppo Editoriale Simone. Secondo voi è necessario acquistare altri testi ? Per quanto riguarda la prova in lingua inglese, come vi state preparando ? Grazie.

per inglese per ora nulla...se ho tempo negli ultimi 15 gg leggo qualcosa...nella speranza che venga rimandato a maggio lo scritto.

Io sto studiando su Simone infanzia e primaria, per le avvertenze generali su riassunti e su internet non avrei il tempo di leggere un testo specifico... sto riguardando il materiale del corso organizzato dal sindacato interessante,le lezioni sulla legge 107 e più specifiche su argomenti delle Avvertenze generali .
Ce ne sarebbero di argomenti da approfondire se avessi il tempo di memorizzare... ma come avevo scritto( ho un minestrone come dice spesso una collega!!) in testa un pò di tutto ma poco approfondito...
Anche per ciò che riguarda le Indicazioni le parti generali le ho guardate, ma materia prima materia non ho il tempo materiale, che dite cosa converrà riguardare di più?
Sono avvilita cerco di ritagliare il tempo per lo studio di pomeriggio, un poco la sera la mattina prima di andare via ma le levatacce tipo alle 4 del mattino no non riesco non ho più vent'anni !!
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Messaggio Da paola760 Sab Apr 02, 2016 8:38 am

Clomisia hai perfettamente ragione levatacce non ne vale la pena. E poi e' anche una questione di fortuna!!! Io sto cercando di ripassare quello che ho imparato fino ad ora mi manca qualcosa sulle avvertenze generali ma quello che so fino ad ora lo voglio memorizzare bene sperando che le domande escano su un argomento che so gia' Per l' inglese vi volevo dire che ho trovato il vocabolario monolingue si chiama english dictionary in colour ed e' di collins versione pocket l' ho preso alla mondadori a 12,25 euro. Proprio per scrupolo perche dopo l' esame non credo di usarlo piu

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Messaggio Da tina77 Sab Apr 02, 2016 9:56 am

bamby83 ha scritto:
per quanto concerne l'educazione ambientale non c'è nulla...se trovate qualcosa di sintetizzato per favore lo postate?
Ho trovato giusto una paginetta nel manuale Erickson cap.15 (Curricolo)

tina77

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Messaggio Da tina77 Sab Apr 02, 2016 10:01 am

Copi e incollo il paragrafo. Non sono capace di linkarlo. Spero sia ok.

"Educazione ambientale e sviluppo sostenibile

Perché parlare di educazione ambientale e sviluppo sostenibile alla scuola dell’infanzia?
Tra le finalità educative previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo
(Profumo, 2012), troviamo l’avvio a una cittadinanza attiva e questo comporta, oltre
alla capacità di saper vivere assieme agli altri attraverso regole condivise, la necessità
di porre le fondamenta per un comportamento eticamente orientato, che è rispettoso
degli altri e allo stesso tempo dell’ambiente e della natura.
C’è un’idea di fondo che sta alla base dell’educazione allo sviluppo sostenibile:
non è più possibile, per il presente e per il futuro del nostro Paese, dell’Europa e del
mondo intero, ignorare la sfida ambientale legata alla conservazione delle risorse.
Dunque l’educazione allo sviluppo sostenibile s’impone oggi come obiettivo strategico
che coinvolge tutti i gradi scolastici, a partire dall’infanzia, luogo in cui i modelli
educativi e valoriali di rispetto dell’ambiente e di una società che non produca rifiuti
ma che sappia riutilizzare e rigenerare risorse possono essere connessi all’attività didattica
quotidiana. L’educazione allo sviluppo sostenibile si candida a integrarsi nella
progettualità della scuola e a divenire progetto nell’ambito del quale promuovere le
competenze necessarie per mettere in discussione i modelli esistenti, per migliorarli
e per costruirne insieme di nuovi. L’implicazione pratica di tale progettualità è l’attivazione
di processi virtuosi di cambiamento e la costituzione e il consolidamento di
comportamenti (stili di vita) in grado di valorizzare l’ambiente e le risorse presenti.

L’educazione ambientale è un «Processo per cui gli individui acquisiscono
consapevolezza e attenzione verso il loro ambiente; attraverso «attenzioni»
quotidiane dedicate in piccolo al proprio ambiente di vita (microambiente), i
bambini acquisiscono e scambiano conoscenze, valori, attitudini ed esperienze,
come anche la determinazione che li metterà in grado di agire, individualmente
o collettivamente, per risolvere i problemi attuali e futuri dell’ambiente». Nelle
parole della International Union for Conservation of Nature, Commission on
education and communication (IUCN) si coglie l’importanza fondamentale
dell’educazione ambientale quale strumento per cambiare comportamenti e
modelli attraverso scelte consapevoli orientate allo sviluppo sostenibile. (Corradini
et al., 2014, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
LINEE_GUIDA.pdf)
La scuola dell’infanzia nutre stretti rapporti con l’ambiente naturale e comunitario
in cui si trova a vivere: il bambino sta in un rapporto simbiotico col proprio
ambiente. Anche per i bambini molto piccoli, se avvicinati con un approccio legato
alla concretezza e all’immediatezza del loro vivere, è possibile introdurre il tema di
un comportamento eticamente orientato e rispettoso degli altri, dell’ambiente e
della natura. In connessione con i traguardi per lo sviluppo di competenza i bambini
possono essere stimolati all’osservazione degli organismi viventi e dei loro ambienti,
dei fenomeni naturali con particolare attenzione ai loro cambiamenti. È importante
introdurre in modo trasversale nella propria progettazione e attività didattica specifici
momenti in cui i bambini sono a stretto contatto con il loro ambiente (naturale ma
anche sociale): attraverso l’esplorazione della realtà che lo circonda (casa, scuola, territorio)
il bambino acquisisce conoscenze sempre più ampie. L’interazione e i rapporti
quotidiani con i compagni e gli adulti permettono al bambino di intuire la necessità
di seguire norme di comportamento comuni per «star bene» nell’ambiente in cui si
vive. All’interno di una progettualità mirata all’educazione sostenibile, è fondamentale
che il bambino entri a contatto con i contenuti che si vogliono trasmettere attraverso
diversi canali: scoprire, manipolare ed esplorare materiali che arrivano dal proprio
territorio (sassi, legnetti, foglie, terra…) per favorire un contatto-conoscenza con
il reale (dimensione spesso abbandonata dalle famiglie che prediligono il contatto
con giochi e materiali plastici e artificiali). I contenuti che possono essere sviluppati
all’interno di progetti di educazione ambientale e sostenibile sono principalmente: la
tutela del mondo animale e vegetale, riciclaggio, risparmio energetico, sostenibilità,
eco-compatibilità, sicurezza ambientale.
L’educazione ambientale può entrare nelle scuole come tema portante e trasversale
rispetto ai cinque campi d’esperienza toccando tutti gli ambiti dell’agire e della
conoscenza che il bambino gradualmente sviluppa. In una progettazione relativa allo
sviluppo sostenibile, l’insegnante predispone esperienze in continuità con il territorio
(uscite, gite, visite guidate, ecc.) coinvolgendo la famiglia che assume un ruolo educativo
primario e di supporto in continuità con la scuola in un percorso di arricchimento
reciproco per la crescita di bambini responsabili e attenti alle tematiche ambientali."

tina77

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Messaggio Da bamby83 Sab Apr 02, 2016 2:50 pm

tina77 ha scritto:Copi e incollo il paragrafo. Non sono capace di linkarlo. Spero sia ok.

"Educazione ambientale e sviluppo sostenibile

Perché parlare di educazione ambientale e sviluppo sostenibile alla scuola dell’infanzia?
Tra le finalità educative previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo
(Profumo, 2012), troviamo l’avvio a una cittadinanza attiva e questo comporta, oltre
alla capacità di saper vivere assieme agli altri attraverso regole condivise, la necessità
di porre le fondamenta per un comportamento eticamente orientato, che è rispettoso
degli altri e allo stesso tempo dell’ambiente e della natura.
C’è un’idea di fondo che sta alla base dell’educazione allo sviluppo sostenibile:
non è più possibile, per il presente e per il futuro del nostro Paese, dell’Europa e del
mondo intero, ignorare la sfida ambientale legata alla conservazione delle risorse.
Dunque l’educazione allo sviluppo sostenibile s’impone oggi come obiettivo strategico
che coinvolge tutti i gradi scolastici, a partire dall’infanzia, luogo in cui i modelli
educativi e valoriali di rispetto dell’ambiente e di una società che non produca rifiuti
ma che sappia riutilizzare e rigenerare risorse possono essere connessi all’attività didattica
quotidiana. L’educazione allo sviluppo sostenibile si candida a integrarsi nella
progettualità della scuola e a divenire progetto nell’ambito del quale promuovere le
competenze necessarie per mettere in discussione i modelli esistenti, per migliorarli
e per costruirne insieme di nuovi. L’implicazione pratica di tale progettualità è l’attivazione
di processi virtuosi di cambiamento e la costituzione e il consolidamento di
comportamenti (stili di vita) in grado di valorizzare l’ambiente e le risorse presenti.

L’educazione ambientale è un «Processo per cui gli individui acquisiscono
consapevolezza e attenzione verso il loro ambiente; attraverso «attenzioni»
quotidiane dedicate in piccolo al proprio ambiente di vita (microambiente), i
bambini acquisiscono e scambiano conoscenze, valori, attitudini ed esperienze,
come anche la determinazione che li metterà in grado di agire, individualmente
o collettivamente, per risolvere i problemi attuali e futuri dell’ambiente». Nelle
parole della International Union for Conservation of Nature, Commission on
education and communication (IUCN) si coglie l’importanza fondamentale
dell’educazione ambientale quale strumento per cambiare comportamenti e
modelli attraverso scelte consapevoli orientate allo sviluppo sostenibile. (Corradini
et al., 2014, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
LINEE_GUIDA.pdf)
La scuola dell’infanzia nutre stretti rapporti con l’ambiente naturale e comunitario
in cui si trova a vivere: il bambino sta in un rapporto simbiotico col proprio
ambiente. Anche per i bambini molto piccoli, se avvicinati con un approccio legato
alla concretezza e all’immediatezza del loro vivere, è possibile introdurre il tema di
un comportamento eticamente orientato e rispettoso degli altri, dell’ambiente e
della natura. In connessione con i traguardi per lo sviluppo di competenza i bambini
possono essere stimolati all’osservazione degli organismi viventi e dei loro ambienti,
dei fenomeni naturali con particolare attenzione ai loro cambiamenti. È importante
introdurre in modo trasversale nella propria progettazione e attività didattica specifici
momenti in cui i bambini sono a stretto contatto con il loro ambiente (naturale ma
anche sociale): attraverso l’esplorazione della realtà che lo circonda (casa, scuola, territorio)
il bambino acquisisce conoscenze sempre più ampie. L’interazione e i rapporti
quotidiani con i compagni e gli adulti permettono al bambino di intuire la necessità
di seguire norme di comportamento comuni per «star bene» nell’ambiente in cui si
vive. All’interno di una progettualità mirata all’educazione sostenibile, è fondamentale
che il bambino entri a contatto con i contenuti che si vogliono trasmettere attraverso
diversi canali: scoprire, manipolare ed esplorare materiali che arrivano dal proprio
territorio (sassi, legnetti, foglie, terra…) per favorire un contatto-conoscenza con
il reale (dimensione spesso abbandonata dalle famiglie che prediligono il contatto
con giochi e materiali plastici e artificiali). I contenuti che possono essere sviluppati
all’interno di progetti di educazione ambientale e sostenibile sono principalmente: la
tutela del mondo animale e vegetale, riciclaggio, risparmio energetico, sostenibilità,
eco-compatibilità, sicurezza ambientale.
L’educazione ambientale può entrare nelle scuole come tema portante e trasversale
rispetto ai cinque campi d’esperienza toccando tutti gli ambiti dell’agire e della
conoscenza che il bambino gradualmente sviluppa. In una progettazione relativa allo
sviluppo sostenibile, l’insegnante predispone esperienze in continuità con il territorio
(uscite, gite, visite guidate, ecc.) coinvolgendo la famiglia che assume un ruolo educativo
primario e di supporto in continuità con la scuola in un percorso di arricchimento
reciproco per la crescita di bambini responsabili e attenti alle tematiche ambientali."

Grazie mille Tina77! Io sto preparando il programma x la primaria, pensi che possa andare bene comunque?

bamby83

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Messaggio Da tina77 Sab Apr 02, 2016 9:57 pm

Mi era sfuggito che facevi primaria. Scusa! Beh, è qualcosa di abbastanza generico che può servire. Vedo se trovo una cosa più mirata per primaria.

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Messaggio Da margherita83 Sab Apr 02, 2016 11:28 pm

tina: grazie sei stata proprio gentile! che fatica poi per copiare tutto! alla fine avevo fatto le linee guida sull'educazione ambientale, però leggerò anche questo!

bambY: autori in che senso? pedagogia e psicologia?

margherita83

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Messaggio Da margherita83 Sab Apr 02, 2016 11:29 pm

ragazzi per "competenze chiave" al termine della primaria? cosa scrivereste? a cosa fareste riferimento?

margherita83

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Messaggio Da cliomisia Dom Apr 03, 2016 7:47 am

margherita83 ha scritto:ragazzi per "competenze chiave" al termine della primaria? cosa scrivereste? a cosa fareste riferimento?
Vi volevo domandare faccio riferimento alla primaria, per le macro aeree curricolo e saperi area linguistica, storico-geografico e della cittadinanza, scientifico -tecnico, linguaggi non verbali cosa approfondirete?
Sulle Indicazioni si va sullo specifico io non mi ricorderai tutto e su Simone a parte spiegazioni generali e poi esempi non c'è altro, su altri testi come sono spiegate?
Se avete qualche riferimento interessante sopratutto utile vi ringrazio sin da ora...
cliomisia
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Messaggio Da cliomisia Dom Apr 03, 2016 7:49 am

paola760 ha scritto:Clomisia hai perfettamente ragione levatacce non ne vale la pena. E poi e' anche una questione di fortuna!!! Io sto cercando di ripassare quello che ho imparato fino ad ora mi manca qualcosa sulle avvertenze generali ma quello che so fino ad ora lo voglio memorizzare bene sperando che le domande escano su un argomento che so gia' Per l' inglese vi volevo dire che ho trovato il vocabolario monolingue si chiama english dictionary in colour ed e' di collins versione pocket l' ho preso alla mondadori a 12,25 euro. Proprio per scrupolo perche dopo l' esame non credo di usarlo piu

Noi dunque potremo portare un vocabolario monolingue per inglese?
Confermate ?
cliomisia
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Messaggio Da margherita83 Dom Apr 03, 2016 10:08 am

Cliomisa si possiamo portare il dizionario monolingue... io sono indecisa se spendere altri soldi perché tanto so che non lo aprirò !

Per la tua domanda ora non posso aiutarti. Ho visto da molto quella parte e devo rifarla...

margherita83

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Messaggio Da cliomisia Dom Apr 03, 2016 12:07 pm

Margherita quando la riguardi fammi sapere anche solo come la imposti..
Su Simone editore è troppo sintetica e generale, sulle Avvertenze troppo specifica con tutti gli obbiettivi per ogni materia più che altro per capire come organizzarsi.
Grazie
cliomisia
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Messaggio Da margherita83 Dom Apr 03, 2016 1:01 pm

Io da poco ho fatto gli obbiettivi a livello europeo ma non sono specifici per la primaria... riguardano il termine dell obbligo scolastico

margherita83

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Messaggio Da tina77 Dom Apr 03, 2016 3:15 pm

Margherita, non darmi meriti che non ho...avevo il pdf su pc. Ho solo copiato e incollato! :-)
Ecco la parte che ho trovato per primaria

L’Educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile

Il problema
Uno dei maggiori fronti sui quali dovranno misurarsi i nostri sistemi scolastici è certamente
quello dell’ambiente e della sostenibilità del nostro modello di sviluppo. L’attenzione all’educazione
ambientale e allo sviluppo sostenibile è un ambito di studi e di prassi educative che
si è affermato negli ultimi decenni. L’interesse per tale tematica, a parte la sensibilizzazione
culturale generale, è cresciuto anche in relazione a gravi fatti di cronaca che hanno colpito
l’opinione pubblica in questi ultimi periodi. Oggi la questione del riequilibrio del nostro pianeta
in termini di rispetto dell’ambiente è al centro di molte scelte politiche, soprattutto dei Paesi
a forte industrializzazione, anche se non è facile trovare un accordo complessivo, proprio
perché la strada dello sviluppo ecosostenibile impone una serie di restrizioni che le economie
emergenti, ma non solo loro, sono poco disposte ad accettare.
Se nel passato, tale settore di studi si era qualificato come difesa dell’ambiente naturale o di
qualche forma di vita in pericolo di estinzione, oggi tale significato appare riduttivo: parlare
di educazione ambientale comporta la consapevolezza che le scelte che vengono effettuate
devono essere rapportate a principi di sostenibilità da parte del territorio. La sostenibilità
richiama varie problematiche della nostra società, dalla questione energetica a quella dei
rifiuti, dai modelli di consumo alle abitudini alimentari, dalla questione della legalità al rispetto
dell’ambiente. L’ambiente si presenta, infatti, come un sistema di relazioni complesse su cui
influiscono in positivo o in negativo elementi sociali, economici, politici, tecnologici. L’ambiente
è, in altri termini, un grande scenario naturale sul quale si declina la vita dell’uomo e che non
è riconducibile solo a fenomeni fisici e naturali, ma anche ai modi in cui l’uomo si rapporta ad
esso: in questo senso, proprio per le preoccupazioni che si nutrono in termini di sostenibilità,
l’educazione ambientale si caratterizza sempre più come una educazione al futuro consapevole.
La sostenibilità più che un contenuto si configura come una strategia di cui un modello
educativo deve essere impregnato, nel quale saperi ambientali, economici, sociali, sono da
coniugare con le relazioni nelle quali si strutturano i cambiamenti. (Birbes, 2011)
L’Educazione Ambientale (EA) è oggi considerata un elemento fondamentale per rendere
consapevoli i cittadini e richiamarli a una maggiore responsabilità nelle questioni che riguardano
le scelte ambientali; in questo senso, l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) non
può riguardare solo l’ambiente in senso fisico, ma le scelte economiche, la gestione delle
risorse sociali, il rispetto dei diritti, soprattutto di quello alla salute, la lotta al crimine, tutti gli
aspetti della vita, i valori stessi.
Che non si tratti di una questione di nuova definizione è dimostrato dal fatto che è ormai da
anni che si svolgono confronti ad alti livelli su questo argomento e che, malgrado le buone
intenzioni di molti Paesi, non sono stati ancora conseguiti risultati accettabili. Volendo ricordare
alcune di queste tappe, possiamo citare che già la Conferenza ONU di Stoccolma (1972) era
stata dedicata allo studio dell’ambiente umano; ad essa avevano fatto seguito le Conferenze
di Tiblisi (1977), di Mosca (1987) e Rio de Janeiro (1992): quest’ultima aveva portato alla definizione
della Dichiarazione di Rio, diventata poi una semplice dichiarazione di intenti. Vi era
stata, ancora, la Conferenza di Berlino (1995), anch’essa fallimentare. Anche nel 2002 l’ONU
era tornato a occuparsi di questioni ambientali, definendo la necessità di una prospettiva
organica dello sviluppo basata su economia, prospettiva sociale, progresso sostenibile. In
occasione del Vertice Mondiale sullo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg, la comunità
internazionale aveva stabilito di dedicare all’ESS il decennio 2005-2015. Al termine
di tale periodo, l’UNESCO ha avviato il Programma Globale d’Azione sull’Educazione allo
Sviluppo sostenibile (GAP), destinato a sostenere le attività della nuova Agenda 2030 per lo
Sviluppo Sostenibile promossa nel settembre 2015 che, nei suoi 17 obiettivi, ha compreso
anche l’educazione allo sviluppo sostenibile.
Infine, più recentemente, si è svolta a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 la Conferenza
internazionale sul clima, alla quale hanno preso parte ben 195 Paesi. Il consesso ha
ottenuto un buon risultato con un nuovo accordo per la riduzione delle emissioni di 2 gradi
per rallentare il riscaldamento della Terra. Si è trattato di un risultato da qualcuno considerato
accettabile, anche se deludente rispetto alle premesse; infatti, nella precedente Conferenza
di Copenaghen delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici del 7 e 18 dicembre 2009, non
era stato conseguito alcun risultato concreto.
Italia, Europa, sviluppo sostenibile
Nel nostro Paese, sin dal 1987 i Ministeri dell’Ambiente e della Pubblica Istruzione hanno
promosso la realizzazione di intese, protocolli, circolari, accordi per lo sviluppo e il coordinamento
delle iniziative nel campo dell’educazione ambientale, anche nominando un comitato
di indirizzo nell’ottobre 1996.
La stessa Europa aveva fatto sentire la sua voce in materia di educazione ambientale nel Trattato
di Amsterdam del 1997 che, integrando le scelte di Maastricht per gli obiettivi dello Sviluppo
Sostenibile, aveva sostenuto la necessità di politiche comunitarie finalizzate a tale prospettiva.
Ritornando al Comitato di indirizzo italiano, tale organismo aveva realizzato una delle prime
esperienze nel campo dell’educazione ambientale, il Seminario di aggiornamento «A scuola
d’ambiente», dedicato alla memoria di Antonio Cederna, tenutosi a Fiuggi dal 21 al 24 aprile
1997. È stato quello il primo passo per la costruzione di un organico sistema nazionale per
l’educazione ambientale, che ha condotto alla sottoscrizione di una Carta dei principi per
l’educazione ambientale orientata allo sviluppo sostenibile e consapevole, per sensibilizzare
a tali tematiche in una prospettiva che vuole garantire il soddisfacimento dei bisogni attuali
senza compromettere le possibilità delle future generazioni.
Rivolta ai cittadini di ogni condizione ed età, essa ha individuato proprio nelle nuove generazioni
la forza trainante che può consentire di realizzare tale prospettiva:
La Carta si rivolge alle bambine ed ai bambini, i soggetti in età evolutiva, che sono cittadini
di oggi e di domani. Le bambine e i bambini hanno il diritto di formarsi una propria opinione,
di esprimerla liberamente, di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano le risorse e lo
sviluppo. Le istituzioni pubbliche devono garantire tale diritto contribuendo a prepararli ad
assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione,
di pace, di tolleranza, di equità, di opportunità, fra i sessi e fra tutti i popoli, i gruppi etnici,
nazionali e religiosi. (art. 3, Carta dei diritti 1997)
Dopo che nel 2002 era stato pubblicato, a cura del Ministero dell’Ambente e del CIPE, Comitato
Interministeriale per la Programmazione Economica, il documento Strategia d’azione
ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, vi era stato il progressivo coinvolgimento di
Stato, Regioni, Enti Locali, che aveva condotto a definire Linee di indirizzo per una nuova
programmazione concertata sul territorio. Da tale confronto sarebbe nato un Tavolo Tecnico
per Informazione, Formazione, Educazione Ambientale. Il Tavolo Tecnico nazionale INFEA si
è posto negli anni come sede permanente di confronto e di promozione di una cultura della
sostenibilità.
Sempre in ambito europeo, ha preso il via anche la Strategia per l’educazione allo sviluppo
sostenibile definita a Vilnius il 17-18 marzo 2005 dai Ministri dell’Ambiente e dell’Educazione
nell’ambito dell’UNECE (United Nation Economic Commission for Europe): l’educazione
ambientale è stata definita nel documento come un processo «che dura per tutta la vitae che
completa la formazione di tutti i cittadini».
Proprio all’UNECE si deve riconoscere il merito di aver pubblicato nel 2012 il documento
Learning for the future: Competences for Education for Sustainable Development, che se da
un lato ha definito l’apprendimento permanente come base per lo sviluppo di una società
sostenibile, dall’altro ha richiamato l’attenzione sulle competenze che in questo ambito dovrebbero
possedere i docenti educatori, ovvero capacità di approccio olistico, di integrazione
tra teoria e pratica, di orientamento del cambiamento in termini positivi.
Nel frattempo, anche in Italia si stanno diffondendo iniziative e progetti che si richiamano ai
principi della green economy e della green education, che si ispirano all’idea di una economia
che produca un impatto ambientale contenuto entro limiti accettabili e di una formazione
alla difesa del nostro ecosistema. Se ne è parlato anche in occasione di Expo Milano 2015,
quando, ritornando sui dati del Rapporto GreenItaly 2013, sono stati evidenziati grandi spazi
di impatto economico per il settore.
L’educazione all’ambiente e la scuola italiana
La stessa scuola italiana ha fatto della formazione al rispetto dell’ambiente uno degli ambiti
di studio che i docenti avrebbero dovuto curare. A parte le varie intese già ricordate, ancora
alla vigilia dell’avvento dell’autonomia scolastica l’allora ministro Berlinguer aveva insediato
nel 1997 una Commissione a cui era stato affidato il compito di individuare i contenuti fondamentali
per la formazione di base delle nuove generazioni:
Quanto alle discipline scientifiche, è essenziale puntare sul lavoro didattico di scoperta
e di esperienza diretta a livello di scuola di base, dove c’è spazio e tempo per attività
libere di laboratorio e dove i bambini possano mettere le mani e gli occhi su oggetti,
materiali ed eventi. Mediante l’identificazione concreta e la classificazione di fenomeni e
processi, di materiali e delle loro proprietà, verrà gradatamente sviluppata una positiva
«conoscenza del mondo naturale», e, con essa, l’interiorizzazione dei valori del rispetto
e della conservazione della risorse e dell’ambiente (inteso come res publica e non più
res nullius): con un tale approccio, maturerà negli allievi un adeguato linguaggio di base
e sarà favorita l’intersoggettività di congetture interpretative non ancora formalizzate.
(Sintesi 1997)
Tale documento si collegava direttamente alla Carta dei diritti di quello stesso anno, nella
quale si affermava che l’educazione ambientale non avrebbe dovuto diventare una semplice
materia di insegnamento; essa andava proposta come elemento fondamentale del curricolo
di studi che spaziava in tutti gli ambiti in modo trasversale.
L’educazione ambientale si esprime attraverso l’agire educativo e l’educare agendo.
Richiede:
– percorsi in cui capire, osservare, fare, curare, che coinvolgono valori, saperi, conoscenze,
opinioni, emozioni, operatività, relazioni, sui quali si costituiscono proposte ed elementi di
un futuro possibile;
– spirito esplorativo e processi di costruzione delle conoscenze (piuttosto che la trasmissione
dei saperi);
– innovazione metodologica, didattica e organizzativa, coinvolgendo tutte le agenzie della
formazione, lavorando per progetti, in una dimensione di ricerca vera e aperta, lungo
percorsi trasversali, creando i presupposti per un diverso rapporto con le discipline e tra
le discipline;
– modificazione dei ruoli tradizionali di insegnamento/apprendimento;
– cooperazione fra la scuola, le altre agenzie formative e i cittadini. (art. 9, Carta dei diritti
1997)
Va letta in questa prospettiva la scelta operata nelle Indicazioni per i piani personalizzati del
2004 pubblicate dalla Moratti di individuare nei percorsi di studio delle primarie l’educazione
alla cittadinanza, stradale, alla salute, all’affettività, alimentare, ambientale.
Esplorare gli elementi tipici di un ambiente naturale ed umano, inteso come sistema ecologico.
Comprendere l’importanza del necessario intervento dell’uomo sul proprio ambiente di vita,
avvalendosi di diverse forme di documentazioni. Fare un bilancio dei vantaggi/svantaggi
che la modifica di un certo ambiente ha recato all’uomo che lo abita. Elaborare semplici
progetti di restauro, di conservazione, di intervento per un uso consapevole dell’ambiente.
Documentare un progetto di collaborazione tra Istituzioni diverse che operano a difesa e
a valorizzazione dell’ambiente (scuola, comune, associazioni, provincia). Usare in modo
corretto le risorse, evitando sprechi d’acqua e di energia, forme di inquinamento. Praticare
forme di riutilizzo e riciclaggio dell’energia e dei materiali. (Allegato A – Decreto Legislativo
19 febbraio 2004, n. 59)
Più recentemente, dopo lo svolgimento del Forum Educazione all’ambiente e alla sostenibilità
che si è tenuto a Torino dal 4 al 6 giugno 2007, nel 2008 è stato stipulato un accordo
interministeriale tra il Ministero dell’Ambiente e quello dell’Istruzione, Università e Ricerca,
cui ha fatto seguito la sottoscrizione, il 29 luglio 2009, della Carta di Intenti Scuola, Ambiente
e Legalità per promuovere i temi della lotta alle ecomafie, nell’ambito delle attività legate a
Cittadinanza e Costituzione. Sempre nel 2009, viene diffuso il documento Linee guida per
l’Educazione ambientale e allo Sviluppo sostenibile, sottoscritto da entrambi i Ministeri, che
mira a sostenere l’educazione ambientale nella scuola.
Ancora nel 2014, si sono svolte a Bergamo il 25 e 26 settembre le giornate europee 2014
dell’educazione ambientale, che hanno promosso la costruzione di uno Spazio europeo di
concertazione e di una rete europea per l’educazione ambientale che dovrebbe ispirarsi ai
principi della Convenzione di Aahrus:
Per contribuire a tutelare il diritto di ogni persona, nelle generazioni presenti e future, a vivere
in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere, ciascuna Parte garantisce
il diritto di accesso alle informazioni, di partecipazione del pubblico ai processi decisionali e
di accesso alla giustizia in materia ambientale in conformità delle disposizioni della presente
Convezione. (art. 1, Finalità – Convenzione di Aarhus, Danimarca, 25 giugno 1998)
Infine, sono state elaborate nel 2014 e confermate per il 2015 le Linee guida Educazione
ambientale per lo sviluppo sostenibile. Il testo è stato redatto da un gruppo di lavoro interministeriale
coordinato dal Sottosegretario di Stato per il Ministero dell’ambiente Barbara Degani,
composto da due rappresentanti del MIUR, tre rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e
affiancato da tecnici ed esperti di Formez PA.

Gli aspetti della didattica
Nelle Linee Guida l’educazione allo sviluppo sostenibile viene definita come obiettivo strategico
per il presente e per il futuro del nostro Paese. Tale scelta parte dalla consapevolezza
che si tratta di una sfida non più rinviabile per le future generazioni, e che impone prospettive
di sviluppo profondamente diverse da quelle tradizionali, sia in termini di economia, sia di
rispetto dell’ambiente.
Nel documento sono anche proposte una serie di priorità strategiche che vanno dalla tutela
della biodiversità e delle risorse naturali al contrasto all’inquinamento e al cambiamento climatico,
dalla gestione dei rifiuti all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, dalla lotta ai crimini
ambientali e alle ecomafie alla tutela dello spazio vissuto.
La riflessione critica sulle pratiche formative non può prescindere dalla peculiarità del contesto
e dalla considerazione del rapporto tra persona, luoghi in cui si svolgono le azioni umane
e dimensione conoscitiva, nel sollecitare l’esercizio della responsabilità. La pedagogia,
nel riflettere su se stessa, è chiamata ad interrogarsi sulla complessità del nostro tempo,
aprendo percorsi di pensiero e di pratica; perderebbe di senso laddove non fosse in grado
di prefigurare questa sintesi derivante dal rapporto dell’uomo con l’altro da sé. (Birbes, 2011)
Come riferimento per le esperienze didattiche, le Linee richiamano l’attenzione sulla vastissima
presenza di aree protette e di parchi naturali sul nostro territorio:
Esistono differenti tipologie di aree protette in Italia: l’attuale classificazione, ai sensi dell’aggiornamento
del D.Lgs. del 27 aprile 2010, include un totale di 871 Aree Naturali Protette,
suddivise in
• 24 Parchi nazionali
• 27 Aree Marine Protette
• 147 Riserve Naturali Statali
• 3 Aree Naturali Protette
• 134 Parchi Naturali Regionali
• 365 Riserve Naturali Regionali
• 171 Altre Aree Naturali Protette Regionali.
Rispetto alle attività da proporre, occorre avere la consapevolezza che le tematiche ambientali
coinvolgono tutte le discipline di studio, per cui è necessario proporre agli alunni un quadro
unitario delle problematiche ambientali, affrontandole in modo sistemico.
Nelle Linee viene proposta la possibilità di appoggiarsi, da parte delle scuole, ad amministrazioni
pubbliche che curano la tutela dell’ambiente, dal Ministero stesso all’ISPRA, alle
agenzie territoriali, agli enti parco, alle forze dell’ordine per la sicurezza ambientale. Grande
importanza viene riconosciuta anche all’orientamento verso le nuove professioni legate alla
tutela dell’ambiente, suggerendo percorsi di formazione a carattere operativo e più adeguati
alle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e delle professioni, soprattutto in riferimento
all’avvento delle tecnologie e del digitale.
Naturalmente, tale progetto dovrà essere parte integrante del Piano triennale, in modo da coinvolgere
anche le famiglie degli alunni sia nella fase di partecipazione, sia in quella di valutazione.
Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, viene consigliata l’attività laboratoriale in quanto
capace di promuovere dinamiche motivazionali e apprendimenti significativi in termini di concetti
e relazioni presenti nella realtà. Altro aspetto importante del progetto è dato dal monitoraggio
e dalla valutazione dei suoi risultati, che si consiglia di affidare, oltre che ai docenti impegnati
nell’esperienza, anche ai collegi dei docenti. Infine, si suggerisce la creazione di reti con accordi
per la realizzazione della continuità orizzontale e verticale e per la creazione di alleanze educative.
Ampi spazi di manovra consentono, in questo senso, alle scuole le indicazioni della legge n.
107/2015 a proposito dell’ampliamento dell’offerta formativa nel piano triennale e nell’utilizzo
dell’organico dell’autonomia.
Infine, nel documento sono stati strutturati otto percorsi didattici su tematiche considerate
prioritarie per l’educazione ambientale; di essi, quattro sono destinati anche alla scuola
dell’infanzia e a quella primaria:
1. «Tutela delle acque e del mare» (infanzia, primaria);
2. «Tutela della biodiversità: Flora e Fauna» (infanzia, primaria);
3. «Alimentazione sostenibile» (infanzia, primaria, secondaria primo grado, secondaria secondo
grado)
4. "Gestione dei rifiuti" (infanzia, primaria, secondaria primo grado)

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Messaggio Da margherita83 Dom Apr 03, 2016 3:22 pm

Wooww grazie! Questa è collaborazione!!

Per le competenze chiave? Sono quelle europee per la scuola dell obbligo ?

margherita83

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Messaggio Da tina77 Dom Apr 03, 2016 4:15 pm

Le competenze-chiave europee sono comuni per cicli scolastici, fann riferimento allo sviluppo dell'individuo. A competenze "per la vita". Per infanzia c'è nelle Indicazioni un elenco di traguardi attesi al termine del triennio. sono ignorante ma non so se c'è un analogo elenco per primaria, oltre ai traguardi per le varie discipline.

tina77

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Messaggio Da cliomisia Dom Apr 03, 2016 5:33 pm



Scusate ripropongo la domanda se qualcuno può rispondere...perché non riesco a risolvere la questione
faccio riferimento alla primaria, per le macro aeree curricolo e saperi area linguistica, storico-geografico e della cittadinanza, scientifico -tecnico, linguaggi non verbali cosa approfondirete? 
Sulle Indicazioni si va sullo specifico io non mi ricorderai tutto e su Simone a parte spiegazioni generali e poi esempi non c'è altro, su altri testi come sono spiegate? 
Se avete qualche riferimento interessante sopratutto utile vi ringrazio sin da ora...
cliomisia
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Messaggio Da Davide Dom Apr 03, 2016 7:07 pm

Per ciò che riguarda l'educazione ambientale non dimenticate di citare a livello di riferimento normativo la recentissima, e penso NON ancora presente sui manuali, conferenza internazionale sul clima di Parigi. svoltasi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015: 195 paesi hanno discusso un nuovo accordo per ridurre le emissioni, in modo da rallentare il riscaldamento globale.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, il ministro degli esteri francese Laurent Fabius e il presidente francese François Hollande hanno applaudito l’approvazione dell’accordo sul clima, il 12 dicembre 2015, a Le Bourget, vicino a Parigi, in Francia.
Tale citazione, molto breve, ovviamente senza entrare troppo nei dettagli, potrebbe essere interessante.
Davide
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Messaggio Da paola760 Dom Apr 03, 2016 7:21 pm

grazie Davide e' veramente interessante.

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