comunicazione censura

Promemoria primo messaggio :

circa 2 anni fa venni attinto da censura per un motivo davvero privo di senso (ero stato ricoverato al P.S. in giorno festivo in una città diversa da quella di servizio).
a parte la questione del merito che è parossistica ma tra me e il ds non era mai corso buon sangue,  come tra il ds e i miei colleghi ciascuno dei quali aveva collezionato una censura o un richiamo, la questione che desidero porre è: ho chiesto la riabilitazione essendo trascorsi due anni senza ulteriori incidenti di percorso e la censura non compare nè nel database dell'usp nè nel mio fascicolo personale.
Mi domando e mi chiedo, una volta notificata la censura alla mia persona, non doveva il ds comunicare l'esistenza della stessa all'USP ? e in ogni caso non doveva essa essere parte integrante del mio fascicolo personale?
Il mio attuale D.s. se non v'è censura non può procedere alla riabilitazione, non vorrei che il fantasma della sanzione apparisse dopo che non ho avuto modo di chiedere la mia sacrosanta riabilitazione.

Stellastellina1975 ha scritto:

Guarda, fu il DS stesso, quando ricevette la lettera di avviso da parte del mio avvocato, a rispondergli che la mia reazione era stata completamente fuori luogo, visto che non si era trattato di una sanzione disciplinare, ma solo di un richiamo informale. Sì, un giorno, se ne avrò voglia lo farò, così per togliermi il pensiero.

vedi? un richiamo informale, come quelli che avvengono ogni giorno a tutti. stai tranquilla, nessun provvedimento, non lo sa nessuno.

C080 ha scritto:

Stellastellina1975 ha scritto:

Guarda, fu il DS stesso, quando ricevette la lettera di avviso da parte del mio avvocato, a rispondergli che la mia reazione era stata completamente fuori luogo, visto che non si era trattato di una sanzione disciplinare, ma solo di un richiamo informale. Sì, un giorno, se ne avrò voglia lo farò, così per togliermi il pensiero.

vedi? un richiamo informale, come quelli che avvengono ogni giorno a tutti. stai tranquilla, nessun provvedimento, non lo sa nessuno.

Meno male... aveva scritto una cosa abbastanza pesante, e lo erano ancora di più i suoi toni...

fradacla ha scritto:Sono andata a riguardare la normativa sulle sanzioni disciplinari e c'è una cosa che non mi è chiara.

Originariamente c'era il TU della scuola (D. Lgs. 297/94) che regolava la materia. Nello specifico la riabilitazione era prevista dall'art. 501, mentre la relativa procedura era normata dal 505.

Art. 501 - Riabilitazione

1. Trascorsi due anni dalla data dell'atto con cui fu inflitta la sanzione disciplinare, il dipendente che, a giudizio del comitato per la valutazione del servizio, abbia mantenuto condotta meritevole, può chiedere che siano resi nulli gli effetti della sanzione, esclusa ogni efficacia retroattiva.
....................

Art. 505 - Provvedimenti di riabilitazione

1. Il provvedimento di riabilitazione di cui all'articolo 501 è adottato:
a) con decreto del provveditore agli studi, sentito il competente consiglio di disciplina del consiglio scolastico provinciale, per il personale della scuola materna, elementare e media o sentito il consiglio di disciplina del consiglio nazionale della pubblica istruzione per il personale degli istituti e scuole di istruzione secondaria superiore;
b) con decreto del direttore generale o del capo del servizio centrale, sentito il competente consiglio di disciplina del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, se trattasi del personale appartenente a ruoli nazionali.


Il decreto del Provveditore agli Studi era dovuto al fatto che la censura veniva inflitta, appunto, dal Provveditore.

Il D. Lgs. 150/09 che ha riordinato l'intera materia all'art. 72 ha abrogato espressamente gli artt. del TU da 502 a 507. E' quindi rimasta in teoria la possibilità della riabilitazione, ma è stata cancellata la procedura preesistente.
Mi chiedo quindi come si possa concretamente attuare, in mancanza di indicazioni normative.

il mio D.S. si è informato in provveditorato presso l'ufficio preposto e gli hanno detto che dovrebbe riunirsi il comitato di valutazione del mio attuale istituto e procedere alla riabilitazione, dietro mia istanza. il problema è che la censura la ho solo io, non risulta nè nel mio fascicolo personale nè nel database dell'USP.

E dunque a tale tuo quesito specifico (il problema è che la censura la ho solo io, non risulta nè nel mio fascicolo personale nè nel database dell'USP)cosa ti ha detto il DS? Penso che la domanda tu l'abbia posta anche a lui e all'USP visto che sai che a loro non risulta la censura...

Stellastellina1975 ha scritto:La cosa che mi sconcerta di più sapete qual è? Che quello che è successo a me è niente, ai miei colleghi (reali) ne sono capitate di tutti i colori, hanno incontrato tutti i tipi di DS, dal pazzo, al ladro, allo schiavista. Alcuni di questi hanno varie denunce pendenti eppure nessuno è mai riuscito a fare niente per difendersi o per spostarli da loro posto. A voi di OS invece non capita mai niente di strano... tutti DS competenti che rispettano alla lettera le procedure... mah... Mi viene il dubbio che la colpa sia del mio Provveditorato che non interviene mai.

Dove si riscontrano comportamenti contro legge è l'USR che deve intervenire contro il DS.
Basta far arrivare la segnalazione (se il fatto è reale e provato).
Devo dire di non avere mai incontrato DS come quelli che tu descrivi da molto tempo, evidentemente sarò stato molto fortunato oppure sono meno sensibile ad ogni singola parola pronunciata.

procedura per le sanzioni:
- contestazione di addebito riportante dettagliatamente il motivo e la data (non meno di 10 gg) in cui il docente/ATA deve presentare difesa scritta o incontrare il DS anche con avvocato o rappresentante sindacale.Il tutto con protocollo RIS
- incontro verbalizzato o protocollo della memoria difensiva
-comunicazione scritta di sanzione o, se sono accettate le motivazioni, archiviazione del caso.
Il resto sono chiacchiere. Due volte all'anno l'Ufficio Scolastico chiede una rilevazione delle pratiche di contestazione, ove va specificato la sanzione o l'archiviazione.
Nell'ultimo concorso per DS in ER la seconda prova verteva proprio su uno studio di caso e i candidati che non hanno seguito la procedura di contestazione dell'addebito sono stati bocciati. La contestazione tutela sia il DS che il docente, perchè permette di fornire le sue motivazioni senza ulteriori chiacchiere e malanimo.

essendo trascorsi due anni e non esistendo comunicazione nel fascicolo nè all'usp, il mio caso è archiviato? la letterina giuntami tra l'altro all'indirizzo errato per le comunicazioni il 60* giorno è solo un atto intimidatorio o è nulla per omessa inclusione nel fascicolo e omessa comunicazione all'usp?
il mio ds attuale avrebbe chiesto all'autore, che però nel frattempo è andato in pensione. magari c'è stata un'omissione nella vecchia segreteria al momento della trasmissione del fascicolo, ma credo che in tal modo il tutto sia decaduto

miranda ha scritto:procedura per le sanzioni:
- contestazione di addebito riportante dettagliatamente il motivo e la data (non meno di 10 gg) in cui il docente/ATA deve presentare difesa scritta o incontrare il DS anche con avvocato o rappresentante sindacale.Il tutto con protocollo RIS
- incontro verbalizzato o protocollo della memoria difensiva
-comunicazione scritta di sanzione o, se sono accettate le motivazioni, archiviazione del caso.
Il resto sono chiacchiere. Due volte all'anno l'Ufficio Scolastico chiede una rilevazione delle pratiche di contestazione, ove va specificato la sanzione o l'archiviazione.
Nell'ultimo concorso per DS in ER la seconda prova verteva proprio su uno studio di caso e i candidati che non hanno seguito la procedura di contestazione dell'addebito sono stati bocciati. La contestazione tutela sia il DS che il docente, perchè permette di fornire le sue motivazioni senza ulteriori chiacchiere e malanimo.

In ogni caso c'è stata contestazione e regolare procedura, con assistenza del mio legale e smantellamento di ogni contestazione mossami. La censura non reca motivazione infatti, perchè non ve n'è. Ho infatti anche impugnato il tutto innanzi alla direzione Provinciale del Lavoro: era agosto e il provveditorato e l'usr ignorarono il tutto, come è loro uso e costume ho pensato, o semplicemente perchè non v'era nulla da impugnare??

ecco il testo integrale della censura:
visto l'art.69 d.Lvo n. 150/09
Visto l'art.55 bis del D.lvo n.165/01
vista la contestazione d'addebito
visto il verbale d'audizione con allegata memoria difensiva
ritenute non valide le giustificazioni addotte (perchè? boh!)
tenuto conto del principio di gradualità delle sanzioni
COMMINA LA SANZIONE DELLA CENSURA
per avere assunto un comportamento che costituisce mancanza rispetto agli obblighi del dipendente (quali obblighi ho in un giorno festivo??)
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso al giudice ordinario con funzione di giudice del lavoro nei modi e nei termini previsti dal cpc.
E' ovviamente un prestampato e considerando che la sanzione è stata comminata dopo lo scadere del rapporto di dipendenza (a fine luglio e il contratto era scaduto il 30 giugno), può essere che non trattandosi di licenziamento disciplinare nè di sospensione dal servizio non sia stata ascritta, ma la lettera è protocollata con protocollo riservato. mah

A parte che se hai avuto una censura devi aver prima già ricevuto un richiamo scritto ma la storia che provi a spiegare è priva di senso.
Cosa interessa al DS se in un giorno festivo eri in gita in una città e lì sei stato ricoverato? Ovviamente nulla.

Presumo che però i fatti siano andati così: eri già in malattia e non hai comunicato un cambio di indirizzo per quel giorno (ti sei spostato da malato e sei finito in ospedale in altra città) e la visita fiscale non ti ha trovato. In questo caso il DS può comminare la sanzione.

no gugu non ero in malattia ma in regolare permesso studio, lui pretendeva la ripresa del servizio in loco alla domenica evidentemente anche a scuola chiusa.