Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
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avidodinformazioni
mordekayn
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Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
Cose che già si sapevano..
fonte: tuttoscuola
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/lo-tsunami-dei-trasferimenti-ecco-i-numeri-e-le-vere-cause.flc
Ma per tanti docenti meridionali c’è posto a casa loro? Improbabile.
E, come nei primi decenni del dopoguerra i lavoratori meridionali migravano in cerca di occupazione verso il triangolo industriale del nord, ora molti lavoratori della scuola del Mezzogiorno, a causa dell’insufficienza di posti sono costretti ad accettare una sede fuori regione.
Per questi docenti, alla vigilia dei trasferimenti, quanti posti-sedi erano effettivamente disponibili nel Mezzogiorno?
Su 40.453 sedi disponibili assegnate con i trasferimenti (25.754 nella primaria e 14.799 nel I grado) soltanto 14.192 erano nelle regioni del Mezzogiorno (8.208 nella primaria e 5.984 nella secondaria di I grado), pari al 35% del totale (come si vede una percentuale simile a quella del numero di studenti): soltanto un terzo delle sedi, dunque, era disponibile per accogliere le domande di trasferimento dei docenti meridionali.
Ma i docenti meridionali erano tanti quante le sedi disponibili? Erano forse il 35% del totale come il 35% delle sedi? Niente affatto.
I docenti che risultano nati in province meridionali (e si presume in massima parte ivi residenti) sono 30.692, pari al 78% del totale.
Come può il 35% delle sedi accogliere il 78% dei docenti? Più precisamente, come possono 14.192 sedi accogliere 30.692 insegnanti? Neanche Einstein avrebbe potuto inventare un algoritmo in grado di risolvere un’equazione del genere.
fonte: tuttoscuola
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/lo-tsunami-dei-trasferimenti-ecco-i-numeri-e-le-vere-cause.flc
Ma per tanti docenti meridionali c’è posto a casa loro? Improbabile.
E, come nei primi decenni del dopoguerra i lavoratori meridionali migravano in cerca di occupazione verso il triangolo industriale del nord, ora molti lavoratori della scuola del Mezzogiorno, a causa dell’insufficienza di posti sono costretti ad accettare una sede fuori regione.
Per questi docenti, alla vigilia dei trasferimenti, quanti posti-sedi erano effettivamente disponibili nel Mezzogiorno?
Su 40.453 sedi disponibili assegnate con i trasferimenti (25.754 nella primaria e 14.799 nel I grado) soltanto 14.192 erano nelle regioni del Mezzogiorno (8.208 nella primaria e 5.984 nella secondaria di I grado), pari al 35% del totale (come si vede una percentuale simile a quella del numero di studenti): soltanto un terzo delle sedi, dunque, era disponibile per accogliere le domande di trasferimento dei docenti meridionali.
Ma i docenti meridionali erano tanti quante le sedi disponibili? Erano forse il 35% del totale come il 35% delle sedi? Niente affatto.
I docenti che risultano nati in province meridionali (e si presume in massima parte ivi residenti) sono 30.692, pari al 78% del totale.
Come può il 35% delle sedi accogliere il 78% dei docenti? Più precisamente, come possono 14.192 sedi accogliere 30.692 insegnanti? Neanche Einstein avrebbe potuto inventare un algoritmo in grado di risolvere un’equazione del genere.
mordekayn- Messaggi : 6796
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Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
Come uscire dall’impasse? Nell’immediato (cioè a settembre 2016) ci sembra che ci sia poco da fare, salvo correggere gli eventuali errori dovuti al mal funzionamento dell’algoritmo ma – sia chiaro – senza privilegiare o danneggiare nessuno, cioè senza tornare alle pratiche di sottogoverno di un tempo.
A breve-medio termine, cioè nel corso dell’anno scolastico che sta per iniziare e subito dopo, l’unica via percorribile, considerata la persistenza al Sud di fenomeni come la dispersione e gli scadenti risultati nei test Invalsi e Pisa, ci sembra quella che Tuttoscuola ha suggerito ormai da tempo (almeno dalle ‘Sei idee’ del settembre 2013), e che il governo sembra sia pur timidamente orientato a imboccare: tenere aperte le scuole (non solo d’estate o occasionalmente), incentivare il tempo pieno nel Sud, intervenire con piani integrati straordinari nelle aree a rischio. Vale a dire, nessuna forma di assistenzialismo, ma investimenti in maggiori servizi, da valutare scrupolosamente e con il pieno coinvolgimento degli interessati in modo da misurarne il tasso di ritorno.
Tutto ciò potrebbe portare nel giro di 1-2 anni alla redistribuzione di buona parte di quei posti assegnati ‘fuori sede’. Ma certo, occorre che il governo decida di investire nella scuola del Sud anche in termini di formazione ad hoc dei docenti da impegnare nei piani straordinari anti-dispersione e nelle altre iniziative (tempo pieno e scuole aperte). D’altra parte è dimostrato che nel medio-lungo periodo l’investimento in istruzione (che non è la ‘spesa’ per l’istruzione) è quello che ha un migliore ritorno dal punto di vista non solo economico ma anche sociale.
A breve-medio termine, cioè nel corso dell’anno scolastico che sta per iniziare e subito dopo, l’unica via percorribile, considerata la persistenza al Sud di fenomeni come la dispersione e gli scadenti risultati nei test Invalsi e Pisa, ci sembra quella che Tuttoscuola ha suggerito ormai da tempo (almeno dalle ‘Sei idee’ del settembre 2013), e che il governo sembra sia pur timidamente orientato a imboccare: tenere aperte le scuole (non solo d’estate o occasionalmente), incentivare il tempo pieno nel Sud, intervenire con piani integrati straordinari nelle aree a rischio. Vale a dire, nessuna forma di assistenzialismo, ma investimenti in maggiori servizi, da valutare scrupolosamente e con il pieno coinvolgimento degli interessati in modo da misurarne il tasso di ritorno.
Tutto ciò potrebbe portare nel giro di 1-2 anni alla redistribuzione di buona parte di quei posti assegnati ‘fuori sede’. Ma certo, occorre che il governo decida di investire nella scuola del Sud anche in termini di formazione ad hoc dei docenti da impegnare nei piani straordinari anti-dispersione e nelle altre iniziative (tempo pieno e scuole aperte). D’altra parte è dimostrato che nel medio-lungo periodo l’investimento in istruzione (che non è la ‘spesa’ per l’istruzione) è quello che ha un migliore ritorno dal punto di vista non solo economico ma anche sociale.
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
Età : 34
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
Il tempo pieno è la normalità al nord.
Certo poi capita che pur chiedendo una classe aggiutiva a tempo pieno primaria ti assegnino un solo docente.
La soluzione qual è?
Mettere il potenziato, ah,ah,ah.
Di norma però le classi sono quasi tutte a tempo pieno.
Al sud invece il tempo normale è molto più diffuso.
A ogni modo quello a cui stiamo assistendo è l'ennesimo "l'avevo detto" di questa pessima e orribile riforma scolastica.
Certo poi capita che pur chiedendo una classe aggiutiva a tempo pieno primaria ti assegnino un solo docente.
La soluzione qual è?
Mettere il potenziato, ah,ah,ah.
Di norma però le classi sono quasi tutte a tempo pieno.
Al sud invece il tempo normale è molto più diffuso.
A ogni modo quello a cui stiamo assistendo è l'ennesimo "l'avevo detto" di questa pessima e orribile riforma scolastica.
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
Età : 34
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
Io ho inteso questo:mordekayn ha scritto:Cose che già si sapevano..
fonte: tuttoscuola
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/lo-tsunami-dei-trasferimenti-ecco-i-numeri-e-le-vere-cause.flc
Ma per tanti docenti meridionali c’è posto a casa loro? Improbabile.
E, come nei primi decenni del dopoguerra i lavoratori meridionali migravano in cerca di occupazione verso il triangolo industriale del nord, ora molti lavoratori della scuola del Mezzogiorno, a causa dell’insufficienza di posti sono costretti ad accettare una sede fuori regione.
Per questi docenti, alla vigilia dei trasferimenti, quanti posti-sedi erano effettivamente disponibili nel Mezzogiorno?
Su 40.453 sedi disponibili assegnate con i trasferimenti (25.754 nella primaria e 14.799 nel I grado) soltanto 14.192 erano nelle regioni del Mezzogiorno (8.208 nella primaria e 5.984 nella secondaria di I grado), pari al 35% del totale (come si vede una percentuale simile a quella del numero di studenti): soltanto un terzo delle sedi, dunque, era disponibile per accogliere le domande di trasferimento dei docenti meridionali.
Ma i docenti meridionali erano tanti quante le sedi disponibili? Erano forse il 35% del totale come il 35% delle sedi? Niente affatto.
I docenti che risultano nati in province meridionali (e si presume in massima parte ivi residenti) sono 30.692, pari al 78% del totale.
Come può il 35% delle sedi accogliere il 78% dei docenti? Più precisamente, come possono 14.192 sedi accogliere 30.692 insegnanti? Neanche Einstein avrebbe potuto inventare un algoritmo in grado di risolvere un’equazione del genere.
1) l'algoritmo in fondo non è brutto e cattivo e probabilmente ha fatto il suo dovere;
2) in una bottiglia di 1400 ml non ve ne entrano 3000;
3) un'altissima % dei 30692 non ci ha capito un tubo ad agosto 2015.
4) se CGIL è arrivata veramente a queste conclusioni dopo un anno, 'nnamo proprio bene.
royalstefano- Messaggi : 6279
Data d'iscrizione : 12.09.11
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
LA CIGL (che non sto di certo a difendere visto quello che han combinato contro la mia categoria, cioè gli assistenti amministrativi) NON difende di certo l'impianto generale della buona scuola (l'articolo è in rassegna stampa, quindi non scritto da loro), visto che la posizione di quel sindacato è sempre stata quella di fare assunzioni scaglionate su più anni.
Nell'articolo si dice altro: se vuoi assumere di botto 100k docenti (più i vincitori di concorso) non puoi non far spostare parte dei docenti del sud dove ci sono effettivamente dei posti di lavoro da occupare.
Poi è chiaro che col miraggio del ruolo pur lavorando magari ogni anno chiamati dal provveditorato c'è chi ha firmato la cambiale in bianco senza rendersi effettivamente conto di quel che faceva.
Nell'articolo si dice altro: se vuoi assumere di botto 100k docenti (più i vincitori di concorso) non puoi non far spostare parte dei docenti del sud dove ci sono effettivamente dei posti di lavoro da occupare.
Poi è chiaro che col miraggio del ruolo pur lavorando magari ogni anno chiamati dal provveditorato c'è chi ha firmato la cambiale in bianco senza rendersi effettivamente conto di quel che faceva.
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
Età : 34
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
Potranno tamponare la situazione nel breve ma nel lungo periodo il problema resta per vari motivi:
1)Le scuole aperte d'estate hanno senso in un contesto di famiglie che non hanno dove collocare i bambini d'estate ed in contesti in cui i pargoli non rischiano di finire in aule con temperature prossime ai 40 gradi;
2)Il tempo pieno al sud non ha mai funzionato, dubito che da un giorno all'altro esploda!
3)Il numero di laureati del sud che proverà la strada dell'insegnamento sarà sempre maggiore dei laureati del nord: nel paese del nero, delle commesse a 300 euro al mese e dell'inesistenza di un reale e prosperoso tessuto produttivo, per il neolaureato del sud un lavoro a scuola da 1300 euro al mese può sembrare invitante; meno invitante appare per un neolaureato del nord che, se bravino, nel privato può trovare migliori soddisfazioni economiche e professionali;
4)Il numero degli studenti crescerà sempre più al nord che al sud perché i figli dei migranti sono lì e non qui al sud.
1)Le scuole aperte d'estate hanno senso in un contesto di famiglie che non hanno dove collocare i bambini d'estate ed in contesti in cui i pargoli non rischiano di finire in aule con temperature prossime ai 40 gradi;
2)Il tempo pieno al sud non ha mai funzionato, dubito che da un giorno all'altro esploda!
3)Il numero di laureati del sud che proverà la strada dell'insegnamento sarà sempre maggiore dei laureati del nord: nel paese del nero, delle commesse a 300 euro al mese e dell'inesistenza di un reale e prosperoso tessuto produttivo, per il neolaureato del sud un lavoro a scuola da 1300 euro al mese può sembrare invitante; meno invitante appare per un neolaureato del nord che, se bravino, nel privato può trovare migliori soddisfazioni economiche e professionali;
4)Il numero degli studenti crescerà sempre più al nord che al sud perché i figli dei migranti sono lì e non qui al sud.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
Dunque era contraria alle 100 mila assunzioni del 2015 perché avrebbero causato esodi o voleva scaglionarli su più anni. Cosa avrà mai consigliato ai tesserati e non?mordekayn ha scritto:LA CIGL (che non sto di certo a difendere visto quello che han combinato contro la mia categoria, cioè gli assistenti amministrativi) NON difende di certo l'impianto generale della buona scuola (l'articolo è in rassegna stampa, quindi non scritto da loro), visto che la posizione di quel sindacato è sempre stata quella di fare assunzioni scaglionate su più anni.
Nell'articolo si dice altro: se vuoi assumere di botto 100k docenti (più i vincitori di concorso) non puoi non far spostare parte dei docenti del sud dove ci sono effettivamente dei posti di lavoro da occupare.
Poi è chiaro che col miraggio del ruolo pur lavorando magari ogni anno chiamati dal provveditorato c'è chi ha firmato la cambiale in bianco senza rendersi effettivamente conto di quel che faceva.
royalstefano- Messaggi : 6279
Data d'iscrizione : 12.09.11
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
avidodinformazioni ha scritto:Creando ulteriori posti al sud per potenziale il tempo pieno e la lotta alla dispersione si risolve il problema dei neoassunti, ma è ragionevole pensare che questi interventi possano non venire offerti anche al nord ?
A quel punto al nord si creerebbero buchi da colmare con ulteriori nuovi ingressi; ancora una volte i disoccupati del sud prevarrebbero (lì non ci sono industrie, al nord sì) ed ancora una volta si parlerebbe di emigrazione.
Non c'è molto da fare, se il sud non ha alternative lavorative e se la scuola del nord ha diritto ad essere come la scuola del sud, i meridionali devono emigrare.
Sembra la fame nel mondo: ci sono un miliardo di morti di fame, la FAO con le sue politiche arriva a sfamarli ma loro proliferando raddoppiano, il risultato è che ora ci sono due miliardi di morti di fame.
E se invece la soluzione fosse questa?
http://www.orizzontescuola.it/news/mobilit-ed-emigrazione-docenti-al-sud-ci-son-meno-cattedre-perch-stato-non-investe-nella-scuola
Ti invito a leggere attentamente l'articolo che contiene molte delle risposte alle tue domande: guarda i dati del tempo pieno al sud e quelli delle certificazioni degli alunni disabili al nord.
Sai ho sempre avuto un debole per la stampa specializzata, perché conosce numeri essenziali per aiutare a capire da dove si debba cominciare.
Certo, avrei voluto che questi numeri fossero stati presi in considerazione prima della mobilità straordinaria, perché avrebbero potuto evitare tanti esodi e risolvere il problema in maniera strutturale, riportando in equilibrio il gap tra nord e sud in relazione al tempo pieno ed al controllo del tasso di certificazioni degli alunni disabili.
Francesca4- Messaggi : 3552
Data d'iscrizione : 23.02.15
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
avidodinformazioni ha scritto:
Come ho scritto altrove, in un territorio dove ben poche donne lavorano, quanto è ambito il tempo pieno ?
Non so di cosa parli, le donne al sud lavorano molto: sono sottopagate, al nero e senza diritti, questa è l'amara realtà.
O mangi questa minestra o ti butti dalla finestra!
I tempi sono cambiati e non certo in meglio per le donne meridionali.
avidodinformazioni ha scritto:
Il fatto che poche classi lo prevedano potrebbe (non ne sono sicuro) significare che non lo vogliono; non nascondiamoci dietro ad un dito, lo sappiamo tutti che il tempo pieno spesso è un parcheggio per bambini come lo è l'asilo.
Fai bene a non esserne sicuro, perché ritengo, come molte, la scolarizzazione un valore, soprattutto all'asilo, e considero le signore che non accompagnano i figli a scuola, pur essendo disoccupate, per non svegliarli presto la mattina, delle vere e proprie scellerate!
Il discorso, poi,non puoi estenderlo certamente alle secondarie di secondo grado: il tempo pieno non avrebbe solo la funzione di tenere i ragazzi lontano dalla strada, ma li aiuterebbe a prendere conoscenza di molte situazioni lavorative, compresi eventuali sbocchi professionali.
avidodinformazioni ha scritto:
Gli alunni disabili non li crea il MIUR ma le ASL; mi sembra strano che nel regno dei falsi invalidi adulti, sugli invalidi bambini facciano i tirchi; hai notato che si parla di AUMENTO delle certificazioni ? Ovviamente nel tempo gli invalidi non aumentano, se aumentano le certificazioni è perchè prima non si certificava l'invalido ed ora lo si certifica; forse in passato al sud ne certificavano tanti ed al nord pochi, ed ora il nord si sta riallineando.
Più utile sarebbe stato dire quanti certificati ci sono per mille alunni, ma forse questo dato avrebbe dato la zappa sui piedi alla FLCGIL
E questa è la solita musica, ripetuta fino alla nausea: sì,siamo tutti brutti, sporchi e cattivi, noi meridionali,sempre pronti ad approfittare e ad imbrogliare e non possiamo neanche tentare di cambiare perché siamo condannati dal pregiudizio di tanti,troppi, che è duro a morire.
Senza parlare del fatto che hai letto al contrario l'ultimo dato: è il nord che certifica di più gli alunni disabili, il sud non ha mai detenuto il record di queste certificazioni...almeno non di queste!
Francesca4- Messaggi : 3552
Data d'iscrizione : 23.02.15
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
avidodinformazioni ha scritto:
E meno male che io dovevo leggere con attenzione:
"C'è poi da fare un altro ragionamento, relativamente a strane statistiche che in questi anni hanno riguardato l'anomalia delle certificazioni degli alunni disabili, con un Nord che incrementa addirittura del 60% ( con punte del 90% nel Nord-Ovest) in poco più di 10 anni rispetto al Sud che ha presentato un incremento di appena il 34%"
Posso anche concordare sull'importanza di mandare i figli a scuola ed anche all'asilo per più ore, ma se non concordano le mamme noi ce la cantiamo e ce la suoniamo.
L'asilo ed il tempo pieno costano denaro contante, una famiglia dove entra un solo stipendio e dove la mamma (o i nonni) ha tanto tempo libero, pensi veramente che voglia spenderlo ?
Delle due l'una, o voi (io sono piemontese da generazioni .... una .... la mia) siete brutti sporchi e cattivi perchè imbrogliate sulle invalidità più che al nord oppure noi siamo brutti sporchi e cattivi perchè vi calunniamo; non saprei dire se una o l'altra, però proviamo a leggere insieme le malattie di un giorno (ovvero quelle più probabilmente finte) dove si concentrano https://www.forexinfo.it/Assenze-per-malattie-la-classifica
Sul primo punto ti do ragione, scusami, ma quando vedo persone partire all'attacco delle presunte" abitudini meridionali" per partito preso, perché questa è la tua posizione, non negarlo, risparmiami almeno l'ipocrisia, perdo il necessario lume della ragione !
Come vedi sono una donna che riconosce di aver sbagliato, difronte ad una contestazione fondata, peccato che la stessa qualità latiti in molti uomini, che spostano l'obiettivo del discorso pur di avere ragione...beh, me ne farò una ragione.
Certo mi sarebbe piaciuto che dell'articolo da te suggerito, avessi evidenziato questo:
No alle manipolazioni
“I dati vanno letti con grande attenzione. Sarebbe ingiusto e sbagliato strumentalizzare i risultati che emergono da questa ricerca".
Mancano infatti altri dati oltre quelli indicati, e lo ammette,evidentemente, lo stesso autore dell'articolo, quando sottolinea il fatto di non procedere alle manipolazioni.
Punto secondo: la famiglia monoreddito ha la precedenza per iscrivere il figlio all'asilo comunale, per cui paga proporzionalmente di meno di una famiglia che deve accedere all'asilo privato.
Naturalmente non posso risponderti se non per me, non mi interessa trovare negli altri le giustificazioni a comportamenti deprecabili, che sono comuni a tanti , al sud, al nord e al centro...e potrei citartene di articoli stampa.
Ma il fatto è che non mi piace fare di un erba un fascio, perciò parlo di ciò che conosco: quest'anno non ho chiesto neanche un giorno di ferie!
E ho anche avuto la fortuna di non ammalarmi mai! Stupito vero! Pensa...sono meridionale e orgogliosa di esserlo, nonostante sia nata ai campi flegrei(come Bennato) e viva nella terra dei fuochi!
https://www.youtube.com/watch?v=r4yHf9maT30
Francesca4- Messaggi : 3552
Data d'iscrizione : 23.02.15
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
royalstefano ha scritto:Io ho inteso questo:mordekayn ha scritto:Cose che già si sapevano..
fonte: tuttoscuola
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/lo-tsunami-dei-trasferimenti-ecco-i-numeri-e-le-vere-cause.flc
Ma per tanti docenti meridionali c’è posto a casa loro? Improbabile.
E, come nei primi decenni del dopoguerra i lavoratori meridionali migravano in cerca di occupazione verso il triangolo industriale del nord, ora molti lavoratori della scuola del Mezzogiorno, a causa dell’insufficienza di posti sono costretti ad accettare una sede fuori regione.
Per questi docenti, alla vigilia dei trasferimenti, quanti posti-sedi erano effettivamente disponibili nel Mezzogiorno?
Su 40.453 sedi disponibili assegnate con i trasferimenti (25.754 nella primaria e 14.799 nel I grado) soltanto 14.192 erano nelle regioni del Mezzogiorno (8.208 nella primaria e 5.984 nella secondaria di I grado), pari al 35% del totale (come si vede una percentuale simile a quella del numero di studenti): soltanto un terzo delle sedi, dunque, era disponibile per accogliere le domande di trasferimento dei docenti meridionali.
Ma i docenti meridionali erano tanti quante le sedi disponibili? Erano forse il 35% del totale come il 35% delle sedi? Niente affatto.
I docenti che risultano nati in province meridionali (e si presume in massima parte ivi residenti) sono 30.692, pari al 78% del totale.
Come può il 35% delle sedi accogliere il 78% dei docenti? Più precisamente, come possono 14.192 sedi accogliere 30.692 insegnanti? Neanche Einstein avrebbe potuto inventare un algoritmo in grado di risolvere un’equazione del genere.
1) l'algoritmo in fondo non è brutto e cattivo e probabilmente ha fatto il suo dovere;
2) in una bottiglia di 1400 ml non ve ne entrano 3000;
3) un'altissima % dei 30692 non ci ha capito un tubo ad agosto 2015.
4) se CGIL è arrivata veramente a queste conclusioni dopo un anno, 'nnamo proprio bene.
d'accordo sull'inevitabilità dell'emigrazione. In assoluto disaccordo sull'algoritmo: stanno dando priorità all'ambito al contrario di quello che diceva il contratto. Il tutto ribadito da sindacati e da espertoni, anche di questo sito. Molti hanno fatto delle scelte sulla base del criterio del punteggio: per farti un esempio, il sottoscritto si sarebbe tenuto caro e stretto il suo ambito a Nord se si fosse chiarito che algoritmo di usava. Qui si parla di mancanza di trasparenza, cosa gravissima in una Pa. La cosa non sembra dare fastidio a molti.
atrelby75- Messaggi : 173
Data d'iscrizione : 04.09.10
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
Non puoi pensare di assumere 100k docenti di botto senza rompere le uova.
Che poi ci siano casini anche sul lato degli algoritmi (leggere italia oggi di due giorni fa) + punteggi sbagliati dati per la mobilità (infatti il capo dell'USR di Milano ha anche provato a coinvolgere le segreterie scolastiche per aiutare l'usr sulla mobilità...pensa che ridere)..
Numeri del genere sono senza precedenti..e nelle condizioni in cui si ritrovano gli uffici centrali (smantellati perchè la scuola autonoma è tanto bella e moderna..lo dice anche Max Bruschi) non ci si può neanche stupire.
L'articolo ad ogni modo dati alla mano afferma che anche con il miglior algoritmo del mondo, gli spostamenti sarebbero stati inevitabili.
E sarà sempre peggio, visto che il sud continuerà ragionevolmente a perdere popolazione scolastica (d'altronde chi è il matto a venire dall'estero nel sud italia?), oltre che continuare ragionevolmente a produrre la gran parte del corpo docente in Italia.
Che poi ci siano casini anche sul lato degli algoritmi (leggere italia oggi di due giorni fa) + punteggi sbagliati dati per la mobilità (infatti il capo dell'USR di Milano ha anche provato a coinvolgere le segreterie scolastiche per aiutare l'usr sulla mobilità...pensa che ridere)..
Numeri del genere sono senza precedenti..e nelle condizioni in cui si ritrovano gli uffici centrali (smantellati perchè la scuola autonoma è tanto bella e moderna..lo dice anche Max Bruschi) non ci si può neanche stupire.
L'articolo ad ogni modo dati alla mano afferma che anche con il miglior algoritmo del mondo, gli spostamenti sarebbero stati inevitabili.
E sarà sempre peggio, visto che il sud continuerà ragionevolmente a perdere popolazione scolastica (d'altronde chi è il matto a venire dall'estero nel sud italia?), oltre che continuare ragionevolmente a produrre la gran parte del corpo docente in Italia.
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
Età : 34
Re: Lo tsunami dei trasferimenti. Ecco i numeri e le vere cause
royalstefano ha scritto:Dunque era contraria alle 100 mila assunzioni del 2015 perché avrebbero causato esodi o voleva scaglionarli su più anni. Cosa avrà mai consigliato ai tesserati e non?mordekayn ha scritto:LA CIGL (che non sto di certo a difendere visto quello che han combinato contro la mia categoria, cioè gli assistenti amministrativi) NON difende di certo l'impianto generale della buona scuola (l'articolo è in rassegna stampa, quindi non scritto da loro), visto che la posizione di quel sindacato è sempre stata quella di fare assunzioni scaglionate su più anni.
Nell'articolo si dice altro: se vuoi assumere di botto 100k docenti (più i vincitori di concorso) non puoi non far spostare parte dei docenti del sud dove ci sono effettivamente dei posti di lavoro da occupare.
Poi è chiaro che col miraggio del ruolo pur lavorando magari ogni anno chiamati dal provveditorato c'è chi ha firmato la cambiale in bianco senza rendersi effettivamente conto di quel che faceva.
Il governo (e il parlamento) è responsabile di questa riforma, con i sindacati che sono stati completamente scavalcati se non direttamente ignorati.
I sindacati per lo più avrebbero voluto un piano pluriennale di assunzioni, anche dalle graduatorie di istituto.
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
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