Progetto per la scuola di M5S
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lucetta10
mordekayn
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Progetto per la scuola di M5S
In Homepage è presente un progetto per la scuola di M5S; c'è un punto che sostanzialmente coincide con quella che è la mia visione di una scuola funzionale e che è il seguente:
Altre misure previste al riguardo, sono l’eliminazione della fascia aggiuntiva alle GaE, la riconversione dei docenti in esubero e degli iscritti in GaE per le medesime classi di concorso, e infine la creazione di macroaree di classi di concorso al fine di evitare in futuro esuberi e necessità di riconversione.
Le macroaree di classi di concorso potrebbero essere un'ottima idea se sviluppata con coraggio; non si vedrebbero più materie identiche affidate a cdc differenti.
Suggerisco a tutti di darci un'occhiata.
Altre misure previste al riguardo, sono l’eliminazione della fascia aggiuntiva alle GaE, la riconversione dei docenti in esubero e degli iscritti in GaE per le medesime classi di concorso, e infine la creazione di macroaree di classi di concorso al fine di evitare in futuro esuberi e necessità di riconversione.
Le macroaree di classi di concorso potrebbero essere un'ottima idea se sviluppata con coraggio; non si vedrebbero più materie identiche affidate a cdc differenti.
Suggerisco a tutti di darci un'occhiata.
Ospite- Ospite
Re: Progetto per la scuola di M5S
La cosa migliore da fare è non fare niente, visto gli esempi (pessimi) pregressi.
Non si può sottoporre la scuola ad una doccia scozzese di riforme continue, dal dubbio impatto in termini di miglioramento del settore scolastico.
Non si può sottoporre la scuola ad una doccia scozzese di riforme continue, dal dubbio impatto in termini di miglioramento del settore scolastico.
mordekayn- Messaggi : 6796
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Visto che nessun partito propone il "niente" occorre cercare il meno peggio.
Secondo me il miglior MIUR potrebbe essere...
... Antonio Luogoduro è figlio di piccoli imprenditori ormai in rovina e decide di darsi alla politica: sostanzialmente indifferenti gli sono i tre schieramenti maggiori, non essendo minimamente interessato alla politica come ideologia ma come opportunità politica; è pochissimo abile nei maneggi politici, tuttavia riesce a farsi benvolere per la sua caratteristica di non opporsi mai alle decisioni del capo dello schieramento.
Quando il partito da Antonio sale al potere viene eletto come MIUR in quanto nessuno degli altri intendeva accettare quella tremenda rogna; Antonio ha come caratteristica quella di non pensare mai al futuro ed è contentone: diserta in modo programmatico tutte le riunioni dei partiti, non promuove nessuna riforma per evitare di stornare forze ed energie al suo obiettivo principale: l'ottenimento dei fondi per aiutare l'industra paterna e materna tramite un abile scambio di favori (e qui vediamo finalmente il nostro Antonio sfoggiare doti "tecniche insospettabili".
Nei confronti dei docenti non è sprezzante e non si pone come il loro salvatore: non gliene importa nulla di loro e la scuola in generale non gli piaceva nemmeno da studente.... legge scrupolosamente con una bella voce (su questo madre natura è stata generosa) i discorsi grondanti di retorica che il suo logografo (un carducciano) gli prepara.
Nei confronti dei sindacati ha alcuen minime aperture perchè sa che un grande sciopero potrebbe metterlo al centro delle scene e vuole tutto tranne questo; così facendo i docenti hanno qualche miglioramento concreto.
In Parlamento Antonio non fa nulla, e viene ripreso anche mentre lanciava le palline del naso al suo avversario di partito (nonchè grandissimo amico di Antonio) che gli risponde con ferocia sdegnata.
Al termine del suo mandato Antonio vorrebbe tornare di nascosto al suo paesino, è consapevole di aver bloccato pe inerzia tutte le riforme precedenti; viene fermato da un gruppo di uomini e donne... Antonio ha paura ma ben presto si accorge che è un gruppo di docenti che ... lo applaude.
Secondo me il miglior MIUR potrebbe essere...
... Antonio Luogoduro è figlio di piccoli imprenditori ormai in rovina e decide di darsi alla politica: sostanzialmente indifferenti gli sono i tre schieramenti maggiori, non essendo minimamente interessato alla politica come ideologia ma come opportunità politica; è pochissimo abile nei maneggi politici, tuttavia riesce a farsi benvolere per la sua caratteristica di non opporsi mai alle decisioni del capo dello schieramento.
Quando il partito da Antonio sale al potere viene eletto come MIUR in quanto nessuno degli altri intendeva accettare quella tremenda rogna; Antonio ha come caratteristica quella di non pensare mai al futuro ed è contentone: diserta in modo programmatico tutte le riunioni dei partiti, non promuove nessuna riforma per evitare di stornare forze ed energie al suo obiettivo principale: l'ottenimento dei fondi per aiutare l'industra paterna e materna tramite un abile scambio di favori (e qui vediamo finalmente il nostro Antonio sfoggiare doti "tecniche insospettabili".
Nei confronti dei docenti non è sprezzante e non si pone come il loro salvatore: non gliene importa nulla di loro e la scuola in generale non gli piaceva nemmeno da studente.... legge scrupolosamente con una bella voce (su questo madre natura è stata generosa) i discorsi grondanti di retorica che il suo logografo (un carducciano) gli prepara.
Nei confronti dei sindacati ha alcuen minime aperture perchè sa che un grande sciopero potrebbe metterlo al centro delle scene e vuole tutto tranne questo; così facendo i docenti hanno qualche miglioramento concreto.
In Parlamento Antonio non fa nulla, e viene ripreso anche mentre lanciava le palline del naso al suo avversario di partito (nonchè grandissimo amico di Antonio) che gli risponde con ferocia sdegnata.
Al termine del suo mandato Antonio vorrebbe tornare di nascosto al suo paesino, è consapevole di aver bloccato pe inerzia tutte le riforme precedenti; viene fermato da un gruppo di uomini e donne... Antonio ha paura ma ben presto si accorge che è un gruppo di docenti che ... lo applaude.
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Re: Progetto per la scuola di M5S
lucetta10 ha scritto:mordekayn ha scritto:La cosa migliore da fare è non fare niente, visto gli esempi (pessimi) pregressi.
Non si può sottoporre la scuola ad una doccia scozzese di riforme continue, dal dubbio impatto in termini di miglioramento del settore scolastico.
tra l'altro le classi di concorso sono state appena modificate: perché incrudelirsi?
Perchè è stata una modifica che a posteriori ha mostrato la sua limitatezza... non risolveva affatto la situazione di esubero di alcune cdc e carenza di altre. La fusione delle cdc in macroaree permetterebbero di evitare quel sistema inchiappettapuffo, strettissimo e immobile che abbiamo, ma va fatto con grande coraggio.
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Re: Progetto per la scuola di M5S
lucetta10 ha scritto:Non so, si rischia di sacrificare un profilo professionale adeguato per risolvere il problema dei posti di lavoro, non mi pare un buon modo di procedere.
La scuola non deve risolvere solo gli esuberi dei precari ma anche le lacune degli studenti.
Visto che immagino tu abbia in mente questo, non mi convince la possibilità di aprire la 59 a tutti gli ingegneri o la 43/50 ai filosofi
Diciamo che, come tutti gli accorpamenti e le operazioni di questo tipo, si tratta indubbiamente di una pezza e, se fosse possibile, sarebbe da evitare; tuttavia è anche, a mio avviso necessario riuscire a capire come gestire cdc perennemente senza aspiranti come la A59 a fronte di cdc scientifiche con troppi abilitati.
Comunque la situazione più assurda si mostra nel sostegno: il sostegno alle medie è ampiamente senza aspiranti in gran parte del nord, mentre il sostegno alle superiori ha ancora una fetta di docenti disoccupata (benchè negli ultimi due anni la situazione sia migliorata).
Quindi sostanzialmente benchè mi fidi pochissimo di M5S, devo dire che mi sembra che quantomeno hanno presente il problema... speriamo che il loro conclamato e rivendicato dilettantismo non sia una medicina peggiore del male.
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Re: Progetto per la scuola di M5S
precario_acciaio. ha scritto:
Quindi sostanzialmente benchè mi fidi pochissimo di M5S, devo dire che mi sembra che quantomeno hanno presente il problema... speriamo che il loro conclamato e rivendicato dilettantismo non sia una medicina peggiore del male.
il loro conclamato e rivendicato dilettantismo è evidente anche a partire dalla proposta delle "macroaree": devi vivere ad anni luce dal mondo della scuola per non sapere che le macroaree esistono già e sono sempre esistite, tanto è vero che persino i concorsi ordinari sono organizzati per ambiti o accorpamenti fra più classi di concorso. un insegnante di greco del liceo classico è sempre anche un insegnante di lettere delle medie, un insegnante di matematica e fisica o di scienze naturali dello scientifico è anche un insegnante di matematica delle medie. Lo stesso ragionamento vale per tutte le lingue straniere, per l'arte, per la musica, per le scienze motorie e per molte discipline legate alla tecnologia.
E vale anche per il sostegno: chiunque sia abilitato in ciascuno di queste discipline e poi si specializza per il sostegno può usare il suo titolo tanto alle medie quanto alle superiori.
Poi arrivano i problemi veri: diritto e filosofia/scienze dell'educazione, materie presenti per un numero di ore settimanale relativamente basso in pochi indirizzi di un unico grado di istruzione. In quale macroarea li si vuole infilare? Sono talmente tanti gli abilitati in quelle materie che, sebbene l'80% sia specializzato per il sostegno (ovviamente solo nelle scuole superiori) è da sempre stato difficilissimo collocarli stabilmente.
L'unica soluzione, dato che ci si è incaponiti a volerli immettere in ruolo per forza tutti, era esattamente quella che è stata escogitata: distribuirne due o tre in tutte le scuole di ogni ordine e grado, con la scusa del potenziamento.
Un partito politico che volesse parlare seriamente e con franchezza di questa questione, invece che sognare le macroaree, farebbe meglio a dire a un futuro laureato queste due cose:
1. Vuoi fare l'insegnante? Serve l'abilitazione e poi un concorso ordinario. Il fatto che ti abiliti non mi obbliga in nessun modo a darti un posto prima o poi sotto casa tua. L'abilitazione è un titolo di studio come un altro, non un contratto con cui lo Stato si impegna a darti uno stipendio per tutta la vita, può essere che non ti serva a nulla.
2. Vuoi insegnare greco e solo greco, o filosofia e nient'altro? Nessun problema, buona fortuna, prenditi l'abilitazione e aspetta che si bandisca un concorso non appena si libera un posto. Sarà lunga ma se vuoi assumerti la responsabilità di una scelta professionale del genere nessuno ti può - né vuole - ostacolare. Poi però non facciamo che quando ti sei stufato di aspettare cominci a rompermi gli zebedei perché ti faccia un concorso e ti regali un posto di lavoro se non ne ho bisogno, sostanzialmente derubando i contribuenti.
In realtà basterebbe che un movimento politico che volesse parlare di reclutamento docenti con onestà (era questa la parola d'ordine dentro la setta cinque stelle, no?) tirasse fuori il solito, buon vecchio motto: "la scuola non è un ammortizzatore sociale".
Perché non dicono nulla del genere? Perché saranno pure dilettanti, ma le regole del gioco le hanno imparate presto: chi dicesse cose del genere finirebbe a tirarsi addosso le maledizioni dell'intero precariato scolastico, che è una bella fetta di elettorato, dato che in Italia ci si considera precari della scuola già dopo la prima supplenza di 3 giorni...
silver76- Messaggi : 835
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Tutte le chiacchere di questo mondo vanno sempre bene, ma di base mancano le fondamenta.
Oggi ad esempio è impossibile accedere a sidi quindi niente convocazioni, niente convalide contratti, niente di niente.
Paralisi completa a pochi giorni dall'inizio dell'attività didattica.
https://s17.postimg.io/kn1dvqhsv/bene.jpg
Ecco perchè oramai sono allergico alle fanfare delle riforme (che poi immancabilmente si rivelano pessime lato attuativo), se poi siamo sempre ridotti in questo stato.
Oggi ad esempio è impossibile accedere a sidi quindi niente convocazioni, niente convalide contratti, niente di niente.
Paralisi completa a pochi giorni dall'inizio dell'attività didattica.
https://s17.postimg.io/kn1dvqhsv/bene.jpg
Ecco perchè oramai sono allergico alle fanfare delle riforme (che poi immancabilmente si rivelano pessime lato attuativo), se poi siamo sempre ridotti in questo stato.
mordekayn- Messaggi : 6796
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Secondo dovremmo smetterla di chiamare la 107 una "riforma" della scuola.
Come non lo era la "riforma" Gelmini.
La 107 e quella della Gelmini (e altre) sono leggi che riguardano il mondo della scuola.
Il termine riforma (e riformismo) non sono termini neutri. Una riforma storicamente è un insieme di leggi, o una legge, che modifica un ordinamento in senso *progressivo*, ovvero migliorativo.
Lo stesso concetto di "riformismo" è oramai usato in modo neutro, come conseguenza del fatto che si è associato al termine "riforma" un significato neutro, quindi prende il nome di "riformista" il partito, la persona, che "fa le riforme". Indipendentemente dal cosa dica la riforma, ovviamente.
Non è un caso che il termine "riformista" sia stato nel passato associato a forze di centrosinistra, o anche di sinistra e mai da forze di destra o centrodestra.
Quando invece è arrivata la vulgata "efficientista, "rottamatrice" e del "fare le riforme", come se fosse una cosa buona in sé senza valutare il contenuto stesso, si è sdoganato anche il concetto di "riformista" (che non apprezzo particolarmente, sia chiaro).
Ma riformare la scuola non vuole dire cambiare le leggi, vuole dire cambiare le leggi in meglio.
Il meglio per chi? Non certo per le casse dello Stato, ma per gli alunni, le famiglie e magari anche i docenti e i lavoratori tutti della scuola. Insomma, il meglio per il "bene comune" rispetto all'obiettivo che si propone l'istituzione che si va a riformare, nel nostro caso la scuola.
Questo "scivolamento" linguistico (non l'unico) oramai è dato per buono e ne facciamo ampio uso tutti, ma ogni tanto dovremmo fermarci a riflettere su questo.
Va bene, la smetto con questo OT:)
Come non lo era la "riforma" Gelmini.
La 107 e quella della Gelmini (e altre) sono leggi che riguardano il mondo della scuola.
Il termine riforma (e riformismo) non sono termini neutri. Una riforma storicamente è un insieme di leggi, o una legge, che modifica un ordinamento in senso *progressivo*, ovvero migliorativo.
Lo stesso concetto di "riformismo" è oramai usato in modo neutro, come conseguenza del fatto che si è associato al termine "riforma" un significato neutro, quindi prende il nome di "riformista" il partito, la persona, che "fa le riforme". Indipendentemente dal cosa dica la riforma, ovviamente.
Non è un caso che il termine "riformista" sia stato nel passato associato a forze di centrosinistra, o anche di sinistra e mai da forze di destra o centrodestra.
Quando invece è arrivata la vulgata "efficientista, "rottamatrice" e del "fare le riforme", come se fosse una cosa buona in sé senza valutare il contenuto stesso, si è sdoganato anche il concetto di "riformista" (che non apprezzo particolarmente, sia chiaro).
Ma riformare la scuola non vuole dire cambiare le leggi, vuole dire cambiare le leggi in meglio.
Il meglio per chi? Non certo per le casse dello Stato, ma per gli alunni, le famiglie e magari anche i docenti e i lavoratori tutti della scuola. Insomma, il meglio per il "bene comune" rispetto all'obiettivo che si propone l'istituzione che si va a riformare, nel nostro caso la scuola.
Questo "scivolamento" linguistico (non l'unico) oramai è dato per buono e ne facciamo ampio uso tutti, ma ogni tanto dovremmo fermarci a riflettere su questo.
Va bene, la smetto con questo OT:)
arrubiu- Moderatore
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Invece è una puntualizzazione molto utile.
Io uso a sproposito il termine "riforma": il complesso della 107 e delle sue applicazioni è vasto e coinvolge tutto il sistema della scuola, così come è stato per le "riforme" Gelmini, Moratti o Berlinguer (vedi come abbia trasformato l'università la sciagurata impostazione "3+2").
"Legge" è a sua volta un termine troppo neutro: essendo le leggi approvate dal Parlamento, chiamando solo "legge" la BuonaScuola perdi l'onere della responsabilità di scelte fortemente governative (e del giudizio, nel bene o nel male, da parte degli elettori). Sono cambiati i tempi: i governi, a suon di voti di fiducia, hanno sminuito la funzione del Parlamento. A questo punto usare il termine "legge" per la 107 diventa per me fuorviante. Forse è perché continuo ad essere attaccata ad un concetto ideale di Parlamento eletto dai cittadini (nonostante tutto, la penso ancora così).
E quindi come chiamare questi obbrobri legislativi?
Io uso a sproposito il termine "riforma": il complesso della 107 e delle sue applicazioni è vasto e coinvolge tutto il sistema della scuola, così come è stato per le "riforme" Gelmini, Moratti o Berlinguer (vedi come abbia trasformato l'università la sciagurata impostazione "3+2").
"Legge" è a sua volta un termine troppo neutro: essendo le leggi approvate dal Parlamento, chiamando solo "legge" la BuonaScuola perdi l'onere della responsabilità di scelte fortemente governative (e del giudizio, nel bene o nel male, da parte degli elettori). Sono cambiati i tempi: i governi, a suon di voti di fiducia, hanno sminuito la funzione del Parlamento. A questo punto usare il termine "legge" per la 107 diventa per me fuorviante. Forse è perché continuo ad essere attaccata ad un concetto ideale di Parlamento eletto dai cittadini (nonostante tutto, la penso ancora così).
E quindi come chiamare questi obbrobri legislativi?
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Chiamiamola come si vuole: legge, dispositivo, intervento di riordino. Chiamiamola anche sedia o cerbottana, se vogliamo.
Il punto è: dato per scontato che il termine "riforma" non è pù vox media perché si porta dentro, nell'uso, un'accezione positiva e quindi usarlo implica apprezzamento, chi decide se un dispositivo/legge/intervento/sedia/cerbottana dedicato a un'istituzione che coinvolge da vicino tutto il Paese è una riforma? lo decidono gli insegnanti? lo decidono i DS? lo decide una commissione di esperti? lo decide la cittadinanza nel senso più lato possibile?
E quando è giusto dare questo giudizio? A 2 mesi dall'entrata in vigore del dispositivo/.../.../cerbottana? Quando è entrato a regime? Quando se ne saranno apprezzati i frutti concreti? O quando il dispositivo stesso viene modificato da un altro che piace ancor meno?
Mi pongo queste domande sine ira et studio, perché persino in relazione alla legge Gentile, che ha passato i 90 anni, ho visto gli stessi docenti della nostra generazione cambiare parere con una certa frequenza.
Il punto è: dato per scontato che il termine "riforma" non è pù vox media perché si porta dentro, nell'uso, un'accezione positiva e quindi usarlo implica apprezzamento, chi decide se un dispositivo/legge/intervento/sedia/cerbottana dedicato a un'istituzione che coinvolge da vicino tutto il Paese è una riforma? lo decidono gli insegnanti? lo decidono i DS? lo decide una commissione di esperti? lo decide la cittadinanza nel senso più lato possibile?
E quando è giusto dare questo giudizio? A 2 mesi dall'entrata in vigore del dispositivo/.../.../cerbottana? Quando è entrato a regime? Quando se ne saranno apprezzati i frutti concreti? O quando il dispositivo stesso viene modificato da un altro che piace ancor meno?
Mi pongo queste domande sine ira et studio, perché persino in relazione alla legge Gentile, che ha passato i 90 anni, ho visto gli stessi docenti della nostra generazione cambiare parere con una certa frequenza.
silver76- Messaggi : 835
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Alle tue domande ovviamente non c'è risposta, si entra nella visione politica che si ha della scuola (visto che si questo stiamo parlando, ma varrebbe anche per la sanità, la giustizia o altro), come singoli, come forze politiche o come istituzioni.
Il ministro la chiamerà "riforma" perché la ritiene una cosa positiva, io cerco di chiamarla semplicemente legge 107, perché non penso che i provvedimenti che ci sono dentro (la maggior parte) migliorino il "sistema" scuola, per nessuno: alunni, lavoratori della scuola, genitori, la società stessa, intesa in generale. Il ministro non sarà d'accordo con me, ma non credo che questo pregiudichi alcunché:)
Però il ministro è uno, il governo è fatto da X ministri. Gli insegnanti sono molti di più, per non parlare degli alunni e dei genitori. Il giudizio che danno della 107 i diretti interessati è molto importante, perché poi (forse, magari mi illudo) questo giudizio si ripercuote alle prossime elezioni, etc.
Insomma, al di là dell'individuazione di chi ha il "diritto" di definire riforma o no la 107 o di quando è lecito dare il giudizio, credo che tutti gli interessati dovrebbero fare valere le proprie idee e il proprio giudizio ed esprimerlo ogni volta che si può (soprattutto con chi non è dentro il mondo della scuola).
Se poi viene fuori che la maggioranza è favorevole.. pazienza, rimarrò nella minoranza.
Non sarebbe la prima volta:)
Il definire "riforma", nel senso che stiamo usando, è un atto politico e come tale soggetto alle interpretazioni (e anche alla storture e alla propaganda).
Il parere potrà ovviamente cambiare, figuriamoci. Ma non mi stupirebbe se sul lungo periodo (al di là di interventi che ne modifichino la sostanza) magari si potranno apprezzare elementi positivi, perché no. Non credo, ma la sfera di cristallo non ce l'ho:)
Il discorso si dovrebbe spostare sulla sostanza della legge, ma non era mia intenzione, volevo appunto porre una questione linguistico-semantica.
Il ministro la chiamerà "riforma" perché la ritiene una cosa positiva, io cerco di chiamarla semplicemente legge 107, perché non penso che i provvedimenti che ci sono dentro (la maggior parte) migliorino il "sistema" scuola, per nessuno: alunni, lavoratori della scuola, genitori, la società stessa, intesa in generale. Il ministro non sarà d'accordo con me, ma non credo che questo pregiudichi alcunché:)
Però il ministro è uno, il governo è fatto da X ministri. Gli insegnanti sono molti di più, per non parlare degli alunni e dei genitori. Il giudizio che danno della 107 i diretti interessati è molto importante, perché poi (forse, magari mi illudo) questo giudizio si ripercuote alle prossime elezioni, etc.
Insomma, al di là dell'individuazione di chi ha il "diritto" di definire riforma o no la 107 o di quando è lecito dare il giudizio, credo che tutti gli interessati dovrebbero fare valere le proprie idee e il proprio giudizio ed esprimerlo ogni volta che si può (soprattutto con chi non è dentro il mondo della scuola).
Se poi viene fuori che la maggioranza è favorevole.. pazienza, rimarrò nella minoranza.
Non sarebbe la prima volta:)
Il definire "riforma", nel senso che stiamo usando, è un atto politico e come tale soggetto alle interpretazioni (e anche alla storture e alla propaganda).
Il parere potrà ovviamente cambiare, figuriamoci. Ma non mi stupirebbe se sul lungo periodo (al di là di interventi che ne modifichino la sostanza) magari si potranno apprezzare elementi positivi, perché no. Non credo, ma la sfera di cristallo non ce l'ho:)
Il discorso si dovrebbe spostare sulla sostanza della legge, ma non era mia intenzione, volevo appunto porre una questione linguistico-semantica.
arrubiu- Moderatore
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Ma infatti il problema è definire quale sia l'obiettivo della scuola. E non dimentichiamoci che esiste una costituzione che tutela certi diritti, anche legati alla scuola. O meglio: difenderebbe, se venisse seguita.avidodinformazioni ha scritto:Peccato che il miglioramento sia da specificare: secondo chi ? Secondo quali parametri ?arrubiu ha scritto:Il termine riforma (e riformismo) non sono termini neutri. Una riforma storicamente è un insieme di leggi, o una legge, che modifica un ordinamento in senso *progressivo*, ovvero migliorativo.
Una scuola che insegna meno è una scuola peggiore secondo i più, una scuola che costa meno è una scuola migliore secondo i più; una scuola che insegna meno e costa meno è migliore o peggiore secondo "quei più" ?
E "secondo i meno" non potrebbe essere migliore una scuola che insegna meno ? Se sei uno sfruttatore di persone semplici una mezza-scuola non è meglio di una scuola-intera ?
Dunque la "riforma" è una modificazione della forma precedente; quella della Gelmini è una riforma a tutti gli effetti; quella della Giannini è più un restyling quindi una riformina.
Rimane il fatto che per qualcuno l'obiettivo della scuola potrebbe essere generare semplicemente persone da sfruttare, quindi senza senso critico, etc.
Ma poi si torna sul discorso politico generale: il governo ha questa idea? Alcune forze politiche hanno questa idea? Se poi la gente li vota, beh, la scuola prenderà quella piega (sto mettendo da parte considerazioni sul governo "non eletto", legge elettorale assurda e altre cose così).
Il fatto è che nessuna forza politica presenterà mai la propria idea della scuola in questo modo, ma la si ammanterà di grandi obiettivi didattici e pedagogici, ma il non detto rimane quello.
arrubiu- Moderatore
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Re: Progetto per la scuola di M5S
avidodinformazioni ha scritto:Il parlamento vale quanto le persone che ci operano; un parlamento che non vale niente fa leggi che non valgono niente, ma questo non modifica la loro denominazione; se proprio vuoi puoi manifestare il tuo disprezzo chiamandole leggine o leggiuncole.Stefania Biancani ha scritto:Invece è una puntualizzazione molto utile.
Io uso a sproposito il termine "riforma": il complesso della 107 e delle sue applicazioni è vasto e coinvolge tutto il sistema della scuola, così come è stato per le "riforme" Gelmini, Moratti o Berlinguer (vedi come abbia trasformato l'università la sciagurata impostazione "3+2").
"Legge" è a sua volta un termine troppo neutro: essendo le leggi approvate dal Parlamento, chiamando solo "legge" la BuonaScuola perdi l'onere della responsabilità di scelte fortemente governative (e del giudizio, nel bene o nel male, da parte degli elettori). Sono cambiati i tempi: i governi, a suon di voti di fiducia, hanno sminuito la funzione del Parlamento. A questo punto usare il termine "legge" per la 107 diventa per me fuorviante. Forse è perché continuo ad essere attaccata ad un concetto ideale di Parlamento eletto dai cittadini (nonostante tutto, la penso ancora così).
E quindi come chiamare questi obbrobri legislativi?
Sono d'accordo, ma queste, anche se formalmente sono "leggi", vengono chiamate "riforme" Pincopallo perché nella realtà si costituiscono all'interno non del Parlamento, ma del Governo.
Se parlo con qualcuno esterno al mondo della scuola, riesco a farmi capire se uso il termine "riforma Gelmini" o la "riforma della BuonaScuola", non "legge 107": comprendono subito da chi siano state ideate e soprattutto la portata vasta della loro applicazione.
E' a questo cambiare il sistema scuola alla base che mi riferisco quando cerco un termine che sostituisca "riforma". La "cosiddetta riforma BuonaScuola" potrebbe essere una soluzione, va'. ; )
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
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Re: Progetto per la scuola di M5S
A me questa delle macroaree sembra un pasticcio,lo dico da elettore 5S(più per disperazione per assenza di alternative in verità).precario_acciaio. ha scritto:In Homepage è presente un progetto per la scuola di M5S; c'è un punto che sostanzialmente coincide con quella che è la mia visione di una scuola funzionale e che è il seguente:
Altre misure previste al riguardo, sono l’eliminazione della fascia aggiuntiva alle GaE, la riconversione dei docenti in esubero e degli iscritti in GaE per le medesime classi di concorso, e infine la creazione di macroaree di classi di concorso al fine di evitare in futuro esuberi e necessità di riconversione.
Le macroaree di classi di concorso potrebbero essere un'ottima idea se sviluppata con coraggio; non si vedrebbero più materie identiche affidate a cdc differenti.
Suggerisco a tutti di darci un'occhiata.
Il punto principale deve essere la scomparsa delle classi-pollaio e ridare digntà al docente pagandolo adeguatamente,non è solo una questione di soldi ma anche di immagine per avere più rispetto.agli occhi degli studenti spesso il professore è un fallito perchè guadagna molto poco.
Non mi si dica dove si trovano i soldi,in un paese in cui il governo avrebbe voluto organizzare le Olimpiadi,tanto per dire...
Ospite- Ospite
Re: Progetto per la scuola di M5S
Us3R ha scritto:A me questa delle macroaree sembra un pasticcio,lo dico da elettore 5S(più per disperazione per assenza di alternative in verità).precario_acciaio. ha scritto:In Homepage è presente un progetto per la scuola di M5S; c'è un punto che sostanzialmente coincide con quella che è la mia visione di una scuola funzionale e che è il seguente:
Altre misure previste al riguardo, sono l’eliminazione della fascia aggiuntiva alle GaE, la riconversione dei docenti in esubero e degli iscritti in GaE per le medesime classi di concorso, e infine la creazione di macroaree di classi di concorso al fine di evitare in futuro esuberi e necessità di riconversione.
Le macroaree di classi di concorso potrebbero essere un'ottima idea se sviluppata con coraggio; non si vedrebbero più materie identiche affidate a cdc differenti.
Suggerisco a tutti di darci un'occhiata.
Il punto principale deve essere la scomparsa delle classi-pollaio e ridare digntà al docente pagandolo adeguatamente,non è solo una questione di soldi ma anche di immagine per avere più rispetto.agli occhi degli studenti spesso il professore è un fallito perchè guadagna molto poco.
Non mi si dica dove si trovano i soldi,in un paese in cui il governo avrebbe voluto organizzare le Olimpiadi,tanto per dire...
Siamo noi ad avere o non avere la dignità, non passa certo dai soldi percepiti...
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Re: Progetto per la scuola di M5S
Se un professore fosse pagato quanto in altri stati europei (L'Europa che esiste solo quando si tratta di fare tagli e mai in altri casi) sarebbe più rispettato,non è questione di Ferrari,non serve arrivare a tanto,neanch'io me la comprerei.avidodinformazioni ha scritto:Ci disprezzano (non tutti) perchè abbiamo valori diversi dai loro, i valori che loro ritengono abbiano i falliti.precario_acciaio. ha scritto:Us3R ha scritto:A me questa delle macroaree sembra un pasticcio,lo dico da elettore 5S(più per disperazione per assenza di alternative in verità).precario_acciaio. ha scritto:In Homepage è presente un progetto per la scuola di M5S; c'è un punto che sostanzialmente coincide con quella che è la mia visione di una scuola funzionale e che è il seguente:
Altre misure previste al riguardo, sono l’eliminazione della fascia aggiuntiva alle GaE, la riconversione dei docenti in esubero e degli iscritti in GaE per le medesime classi di concorso, e infine la creazione di macroaree di classi di concorso al fine di evitare in futuro esuberi e necessità di riconversione.
Le macroaree di classi di concorso potrebbero essere un'ottima idea se sviluppata con coraggio; non si vedrebbero più materie identiche affidate a cdc differenti.
Suggerisco a tutti di darci un'occhiata.
Il punto principale deve essere la scomparsa delle classi-pollaio e ridare digntà al docente pagandolo adeguatamente,non è solo una questione di soldi ma anche di immagine per avere più rispetto.agli occhi degli studenti spesso il professore è un fallito perchè guadagna molto poco.
Non mi si dica dove si trovano i soldi,in un paese in cui il governo avrebbe voluto organizzare le Olimpiadi,tanto per dire...
Siamo noi ad avere o non avere la dignità, non passa certo dai soldi percepiti...
Anche se guadagnassi il doppio non comprerei mai una Ferrari, loro la comprerebbero anche se avessero la metà del mio patrimonio; io non ho la Ferrari e questo ai loro occhi mi rende un fallito.
Ospite- Ospite
Re: Progetto per la scuola di M5S
Us3R ha scritto:
Se un professore fosse pagato quanto in altri stati europei (L'Europa che esiste solo quando si tratta di fare tagli e mai in altri casi) sarebbe più rispettato,non è questione di Ferrari,non serve arrivare a tanto,neanch'io me la comprerei.
Anche per tanti professori l'Europa esiste solo quando si tratta di fare confronti fra stipendi e mai quando si parla di valutazione sistematica della professionalità docente, che è la norma nella maggior parte dei paesi dell'unione, se è per questo...
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Progetto per la scuola di M5S
Per me l'Europa non esiste proprio,sono un euroscettico convinto,era solo per sottolineare l'ipocrisia di questo governo che fà professione di europeismo ogni santo giorno e poi dell'Europa prende ciò che conviene.silver76 ha scritto:Us3R ha scritto:
Se un professore fosse pagato quanto in altri stati europei (L'Europa che esiste solo quando si tratta di fare tagli e mai in altri casi) sarebbe più rispettato,non è questione di Ferrari,non serve arrivare a tanto,neanch'io me la comprerei.
Anche per tanti professori l'Europa esiste solo quando si tratta di fare confronti fra stipendi e mai quando si parla di valutazione sistematica della professionalità docente, che è la norma nella maggior parte dei paesi dell'unione, se è per questo...
Per me lo stipendio deve essere adeguato perchè è un mestiere difficile,frega poco se all'estero è così,lo dicevo solo rispetto agli eurofili de noiartri.
Ospite- Ospite
Re: Progetto per la scuola di M5S
Us3R ha scritto:Se un professore fosse pagato quanto in altri stati europei (L'Europa che esiste solo quando si tratta di fare tagli e mai in altri casi) sarebbe più rispettato,non è questione di Ferrari,non serve arrivare a tanto,neanch'io me la comprerei.avidodinformazioni ha scritto:Ci disprezzano (non tutti) perchè abbiamo valori diversi dai loro, i valori che loro ritengono abbiano i falliti.precario_acciaio. ha scritto:Us3R ha scritto:A me questa delle macroaree sembra un pasticcio,lo dico da elettore 5S(più per disperazione per assenza di alternative in verità).precario_acciaio. ha scritto:In Homepage è presente un progetto per la scuola di M5S; c'è un punto che sostanzialmente coincide con quella che è la mia visione di una scuola funzionale e che è il seguente:
Altre misure previste al riguardo, sono l’eliminazione della fascia aggiuntiva alle GaE, la riconversione dei docenti in esubero e degli iscritti in GaE per le medesime classi di concorso, e infine la creazione di macroaree di classi di concorso al fine di evitare in futuro esuberi e necessità di riconversione.
Le macroaree di classi di concorso potrebbero essere un'ottima idea se sviluppata con coraggio; non si vedrebbero più materie identiche affidate a cdc differenti.
Suggerisco a tutti di darci un'occhiata.
Il punto principale deve essere la scomparsa delle classi-pollaio e ridare digntà al docente pagandolo adeguatamente,non è solo una questione di soldi ma anche di immagine per avere più rispetto.agli occhi degli studenti spesso il professore è un fallito perchè guadagna molto poco.
Non mi si dica dove si trovano i soldi,in un paese in cui il governo avrebbe voluto organizzare le Olimpiadi,tanto per dire...
Siamo noi ad avere o non avere la dignità, non passa certo dai soldi percepiti...
Anche se guadagnassi il doppio non comprerei mai una Ferrari, loro la comprerebbero anche se avessero la metà del mio patrimonio; io non ho la Ferrari e questo ai loro occhi mi rende un fallito.
Il rispetto non si compra con uno stipendio più alto; noi rispettiamo tutti i politici perchè guadagnano molto? Non credo.
Il rispetto è esclusivamente individuale e si guadagna sul campo.
Ospite- Ospite
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