Assenze e dichiarazione di servizio. AIUTO!!!

Ho un dubbio atroce che riguarda il servizio di una persona a me cara. Nel corso del servizio svolto presso una paritaria, contratto Aninsei, ha goduto di alcune "assenze giustificate" non retribuite (non so se sono identificabili come permessi non retribuiti).
Queste assenze hanno interrotto il contratto?
Ai fini dell'inserimento in terza fascia, nella dichiarazione del servizio, come andava dichiarato quest'ultimo? Andava dichiarato a spezzoni o nella sua interezza DA-A (primo-ultimo giorno riportati nel contratto senza tenere conto delle assenze)?

Spero di essermi spiegata bene e di trovare, come sempre, il vostro aiuto prezioso.

Il contratto Aninsei dice questo
Art. 51 – Permessi non retribuiti
In caso di eccezionali motivi, presentati per iscritto, il lavoratore può usufruire di permessi
non retribuiti nel limite di 10 giorni nell'anno previa autorizzazione dell'istituto.
Tali permessi non sono computabili ad alcun effetto.
Il lavoratore ha diritto ad usufruire di permessi non retribuiti per la partecipazione a concorsi
limitatamente ai giorni delle prove ed a quelli strettamente necessari per il raggiungimento
della sede, se questa dista oltre 100 km da quella di lavoro.

Se non sono retribuiti, non si matura servizio né punteggio.
Il servizio va dichiarato per i giorni effettivamente prestati.

1) Le assenze giustificate, per le quali non c'è stata retribuzione, vanno intesi come permessi non retribuiti? Sono la stessa identica cosa?

2) Non c'è stata interruzione di contratto, era unico. Avrebbe dovuto indicare i singoli giorni effettivamente lavorati durante tutto il periodo o scindere in più parti (micro-frazioni) il servizio?

3) Se ha dichiarato in modo scorretto, cosa succede? Cosa deve fare per provvedere?

Cambia il punteggio che le spetta se conta quei giorni o non li conta? Se non cambia, può anche non fare niente. Se cambia, farebbe bene a segnalarlo alla scuola e a chiedere che le venga attribuito il punteggio corretto.

Scindendo il periodo in frazioni in corrispondenza delle assenze (es. dal 13 gennaio al 28 gennaio- e poi dal 30 gennaio al 15 febbraio etc..) o contando solo i giorni effettivi di lavoro?

Se si rende conto che cambia (e mi sento in colpa perché l'ho aiutato io a compilarla) si tratterebbe di falsa dichiarazione? Dichiarazione non veritiera e roba simile?

Non capisco la differenza, ma la prima soluzione è corretta (con la seconda intendi togliere anche la domenica e i giorni liberi? Questo no).
A rigore sì, ma se si autodenuncia prima che lo scopra qualcun altro sicuramente non gli faranno niente.

Autodenunciarsi sempre nei tempi previsti per il reclamo o anche dopo? E cosa scrive, che si è sbagliato?!

(Preciso che sto parlando di terza fascia, primo inserimento. Non anzianità, ricostruzioni ed altro)

E poi, ripeto, l'assenza giustificata e il permesso non retribuito sono la stessa cosa?

Moea ha scritto:Autodenunciarsi sempre nei tempi previsti per il reclamo o anche dopo? E cosa scrive, che si è sbagliato?!

(Preciso che sto parlando di terza fascia, primo inserimento. Non anzianità, ricostruzioni ed altro)

Sì, se va di persona magari è meglio, comunque può scrivere che solo dopo aver consegnato il modello è venuto a sapere che quei giorni non avrebbe dovuto dichiararli e che quindi chiede che non vengano considerati ai fini del punteggio spettante.

Moea ha scritto:E poi, ripeto, l'assenza giustificata e il permesso non retribuito sono la stessa cosa?

Questo davvero non lo so.

L'assenza giustificata vale come servizio se vengono pagati i contributi.
Nei permessi senza retribuzione i contributi non si pagano e quindi quel giorno non vale.


C'è da tenere presente che se togliendo quei giorni la tua collega supera comunque i 166 giorni (o i giorni di uno scaglione che dà punteggio senza ricadere in quello precedente) non ci sono problemi. Si tratterà di un errore grossolano facilmente dimostrabile.
Al contrario se quei giorni le permettono di avere punti in più è necessario recarsi subito in segreteria e presentare una dichiarazione integrativa affinché il punteggio venga correttamente attribuito.

gugu ha scritto:L'assenza giustificata vale come servizio se vengono pagati i contributi.
Nei permessi senza retribuzione i contributi non si pagano e quindi quel giorno non vale

Grazie, forse è questo il punto da approfondire meglio. C'è una normativa di riferimento? Io non riesco a trovarla.

Inoltre nel caso specifico l'assenza giustificata non è stata retribuita, ma nonostante questo è possibile che, proprio perché giustificata, siano stati pagati i contributi? E' una linea sottile ma che potrebbe fare la differenza.

C'è poco da approfondire.
La normativa di riferimento è il contratto Aninsei, che ho citato nella mia prima risposta, che prevede solo permessi retribuiti e permessi non retribuiti.
Se lo sfogli vedrai che non si parla mai di assenze giustificate, che non sono previste come istituto contrattuale. L'unico caso in cui il Contratto parla di assenze è relativo alla malattia e all'infortunio.

Se non si viene retribuiti, di norma, non c'è nemmeno versamento di contributi da parte del datore di lavoro né, tanto meno, ritenuta di contributi a carico del lavoratore.
Fanno eccezione specifici casi quali lo sciopero e alcuni istituti relativi alla maternità.

Ho riferito tutto ciò che mi avete detto, vi ringrazio tutti.

Volevo aggiungere che l'arcano pare risolto; pare che le assenze giustificate siano in relazione ai periodi di chiusura scuola per vacanze natalizie, feste carnevale, e giorni di ristrutturazione scolastica etc. Ma non avrebbero dovuto essere registrate in busta paga come "ferie" o "festivi"? E non andavano retribuite?

Sapreste rispondere all'ultimo quesito?

Grazie ancora

Moea ha scritto:Sapreste rispondere all'ultimo quesito?

Grazie ancora

Ma leggi gli interventi dei tuoi interlocutori o ti limiti a ripetere le domande?
Non ti è chiaro che non esiste il concetto di assenze giustificate nel contratto Aninsei? Questo rimette in discussione il presupposto dei tuoi quesiti.

Tra l'altro, il contratto ANINSEI prevede due tipologie di rapporto di lavoro, il lavoro dipendente e la collaborazione, che funzionano molto diversamente.

Proprio perché non sono previste mi chiedevo da dove venissero fuori. Sicuramente ci sarà qualche altro dettaglio che io non conosco e non posso conoscere dato che non ho i documenti alla mano, e in questi giorni non li ha avuti nemmeno la persona interessata; quindi a memoria qualcosa può sfuggire, e si cercava di ricostruire i pezzi in questo modo. Controllerà appena possibile.

Comunque ho letto e compreso tutto ciò che mi hai detto. Ti ringrazio e mi scuso.

Brevi periodi di interruzione per malattia? Vanno dichiarati ? Grazie