Stop a smartphone e simili a scuola 2

Succede in Francia, dove è stata approvata una legge apposita:
http://www.repubblica.it/esteri/2018/07/30/news/in_francia_da_settembre_stop_all_uso_dei_cellulari_a_scuola-203014129/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P6-S1.8-T1

Anche da noi esistono circolari e regolamenti interni, senza sortire effetti. Con una legge però sicuramente cambia l'aspetto sanzionatorio e forse nella speranza del legislatore anche l'uso indiscriminato e spropositato che si fa in classe.

https://www.orizzontescuola.it/cellulari-in-classe-nuove-proposta-di-legge-divieto-anche-per-i-docenti/

Purtroppo l'altro topic, più azzeccato come titolo, è "lucchettato":
https://www.orizzontescuolaforum.net/t160714-uso-cellulare-da-parte-dei-docenti

Non è che il governo trae ispirazione da queste discussioni?

Sparate senza senso del fenomeno di turno . Bella la fila dei docenti al mattino davanti alla presidenza per deporre il proprio cellulare..E perché no anche i documenti, li rasiamo a zero e anche un bell appello sotto la neve o la pioggia ogni mattina alle 6? Ovviamente sono le solite panzane che non si realizzeranno mai. Per quanto mi riguarda continuerò ad usare il cellulare regolarmente come strumento didattico proposta o meno

A me sembra incredibile che in parlamento ci sia chi possa pensare seriamente che la questione sia di competenza legislativa. A meno che non si intervenga strutturalmente sull'attuale quadro normativo autonomistico e sulla Costituzione, la faccenda dei telefonini rientra nell'autonomia organizzativa, didattica e di gestione di ogni singola scuola.

Gianfranco ha scritto:A me sembra incredibile che in parlamento ci sia chi possa pensare seriamente che la questione sia di competenza legislativa. A meno che non si intervenga strutturalmente sull'attuale quadro normativo autonomistico e sulla Costituzione, la faccenda dei telefonini rientra nell'autonomia organizzativa, didattica e di gestione di ogni singola scuola.

...se i docenti stessi (che votano i regolamenti) pensano che il parlamento della Repubblica sia competente per grembiulini e amenità del genere, e addirittura rivendicano l'intervento dall'alto, di che ti stupisci?

Come cantava il Venditti più cantautorale:
disapprovo il fatto:manca l'analisi e poi non c'ho l'elmetto.

Gianfranco ha scritto:A me sembra incredibile che in parlamento ci sia chi possa pensare seriamente che la questione sia di competenza legislativa. A meno che non si intervenga strutturalmente sull'attuale quadro normativo autonomistico e sulla Costituzione, la faccenda dei telefonini rientra nell'autonomia organizzativa, didattica e di gestione di ogni singola scuola.

Resta il fatto che la situazione risulta ingestibile per le scuole. Possiamo decidere una linea di condotta nel regolamento d'istituto ma qualsiasi caso pratico di mancato rispetto delle regole da parte degli alunni non potrà essere poi risolto.
Se l'alunno ha uno smartphone a scuola e lo usa per i fatti suoi puoi solo chiedergli gentilmente di spegnerlo...già fartelo consegnare è rischioso. Qualsiasi norma, regolamento o controllo sarà inutile, andrà in "rotta di collisione" con le direttive del garante della privacy...

fischietto ha scritto:

Gianfranco ha scritto:A me sembra incredibile che in parlamento ci sia chi possa pensare seriamente che la questione sia di competenza legislativa. A meno che non si intervenga strutturalmente sull'attuale quadro normativo autonomistico e sulla Costituzione, la faccenda dei telefonini rientra nell'autonomia organizzativa, didattica e di gestione di ogni singola scuola.

Resta il fatto che la situazione risulta ingestibile per le scuole. Possiamo decidere una linea di condotta nel regolamento d'istituto ma qualsiasi caso pratico di mancato rispetto delle regole da parte degli alunni non potrà essere poi risolta.
Se l'alunno ha uno smartphone a scuola e lo usa per i fatti suoi puoi solo chiedergli gentilmente di spegnerlo...già fartelo consegnare è rischioso. Qualsiasi norma, regolamento o controllo sarà inutile, andrà in "rotta di collisione" con le direttive del garante della privacy...

Che gestire una classe è difficile è evidente, il punto è che la soluzione non può arrivare dal cielo. Sta a noi utilizzare gli strumenti sanzionatori di cui già disponiamo.

Gianfranco ha scritto:
Che gestire una classe è difficile è evidente, il punto è che la soluzione non può arrivare dal cielo. Sta a noi utilizzare gli strumenti sanzionatori di cui già disponiamo.

Ecco il punto, quali?

Franco, lascia stare quella canzone del 78,mia coetanea. Portò una sfiga pazzesca a bologna, due anni dopo...
Comunque esiste ancora l anarchia più totale circa la normativa sul fumo ormai in vigore da qualche anno. In TUTTE le scuole che ho visto si fuma. Sorvegli di qui fumano di la, e viceversa. Figuriamoci i cellulari..
Tutte burle carnevalesche, grida Manzoniane, faremmo prima ad ammettere che in Italia la Normativa è una barzelletta

fischietto ha scritto:

Gianfranco ha scritto:
Che gestire una classe è difficile è evidente, il punto è che la soluzione non può arrivare dal cielo. Sta a noi utilizzare gli strumenti sanzionatori di cui già disponiamo.

Ecco il punto, quali?

Sanzioni disciplinari proporzionate all'infrazione. Non è facile perché richiede unità da parte del consiglio di classe, ma non possiamo aspettarci che sia il parlamento ad applicare le sanzioni agli studenti

[quote="Gianfranco"
Sanzioni disciplinari proporzionate all'infrazione. Non è facile perché richiede unità da parte del consiglio di classe, ma non possiamo aspettarci che sia il parlamento ad applicare le sanzioni agli studenti[/quote]

Sinceramente sarei favorevole al divieto, per legge, dell'utilizzo di cellulari PERSONALI a scuola, una soluzione tutto sommato semplice anche se impopolare.
Questo non significa necessariamente, per chi volesse organizzare un percorso didattico preciso e documentato, impedirne il cosiddetto uso didattico.
Penso infine che i ragazzi, pur privati della loro "protesi digitale" per qualche ora, possano sopravvivere.

Anche senza una legge, magari che ci fosse una normativa d'istituto più severa che obblighi gli studenti alla consegna dei cellulari. Finchè possono tenerlo nello zaino, anche spento, tutto può succedere. Come si discuteva nell'altro topic, anche i docenti sarebbero tenuti alle stesse disposizioni. Ho l'impressione che la paura di un "giro di vite" sugli studenti abbia come sull'altro piatto della bilancia la paura di ripercussioni anche sui docenti.

Come procede l'esperimento a Piacenza?:
www.lastampa.it/2018/09/18/italia/fa-bene-una-scuola-senza-cellulari-come-va-nella-primo-liceo-sconnesso-wb4qx5c3xhgnb20NdelqxK/pagina.html

Per caso c'è qui un docente della scuola in questione?

Paddington ha scritto:Franco, lascia stare quella canzone del 78,mia coetanea.  Portò una sfiga pazzesca a bologna,  due anni dopo...
Comunque esiste ancora l anarchia più totale circa la normativa sul fumo ormai in vigore da qualche anno. In TUTTE le scuole che ho visto si fuma. Sorvegli di qui fumano di la, e viceversa. Figuriamoci i cellulari..
Tutte burle carnevalesche,  grida Manzoniane, faremmo prima ad ammettere che in Italia la Normativa è una barzelletta

Non sono le canzoni a portar sfiga, giammai. Belle canzoni, salviamole; fa bene franco a canticchiare di tanto in tanto.

Invece sulla normativa ti dò ragione, anzi direi che la normativa in italia è ad personam: ognuno se la interpreta un po' come crede!

Sulla normativa antifumo non sarebbero male delle ispezioni a sorpresa (azienda sanitaria, cc). Perchè fatta la legge trovato l'inganno. Cosa succede nelle scuole, il responsabile "antifumo" dopo le prime sfuriate allenta la presa e si fa finta di non vedere (e sentire). Le situazioni del genere sono tantissime, poi ci sono le testimonianze di chi insegna in scuole dove è inconcepibile violare il divieto ma non credo siano la maggioranza.
(ps la stagione delle bombe purtroppo era cominciata ben prima del '78 (nel '69), per stare in tema di canzoni il bombarolo di De Andrè fu del '73)

Nella mia scuola il divieto di fumo è rispettato.

E' da anni che non vedo nessuno fumare nemmeno in cortile all'intervallo e che non mi capita nemmeno di sentire puzza di fumo nei pressi dei bagni... se poi esiste qualcuno che è bravissimo a nascondersi, può essere, ma di sicuro si tratta di singole trasgressioni occasionali e non di un fenomeno di massa.

Abbiamo avuto dei problemi solo al primo anno di entrata in vigore della nuova norma, quando negli anni superiori c'erano ragazzi già abituati a fumare da anni, che non si capacitavano del perché prima si poteva e poi non si potesse più (non mi ricordo che si sia arrivati alle multe, ma di sicuro nei primi mesi fioccarono parecchie note disciplinari e anche qualche sospensione). Ma quelli più piccoli, che all'inizio non fumavano e che magari hanno iniziato dopo, sono stati già abituati fin dall'inizio che a scuola non si fuma, nemmeno in cortile, e ne hanno preso atto, tutto lì.

Quelli che ci sono adesso, hanno già passato tutta la scuola media e anche qualche pezzo di elementari dando per scontato che a scuola non si fuma, praticamente non hanno mai visto nessuno fumare a scuola (cioè, da molto prima che eventualmente inizassero loro stessi a fumare e la cosa avrebbe riguardato solo insegnanti e altri adulti)  quindi non mi pare così strano che si adeguino.

Vogliamo renderci conto che il turn-over degli studenti in una scuola è talmente veloce negli anni, che una norma acquisita fa molto presto a consolidarsi, se è davvero acquisita? Quale quattordicenne di adesso si ricorda che sette o otto anni fa suo fratello maggiore poteva fumare nel cortile di scuola?

Le scuole in cui non si riesce a far rispettare il divieto di fumo sono quelle in cui sono gli adulti a violarlo sistematicamente e a non volere che sia rispettato.

E questo è esattamente il motivo per cui far rispettare il divieto di uso privato del cellulare è molto più difficile che far rispettare il divieto di fumo: perchè la dipendenza dal cellulare è molto più diffusa e molto più pervasiva di quella da fumo, anche negli adulti.

Concordo.

Il mio telefono in classe sta sempre in borsa e spento o silenziato. Lo porto perché, essendo pendolare, mi rassicura averlo durante il viaggio. Poi, spesso, capita che a fine mattinata trovi telefonate dalla scuola: siamo su due plessi e per comunicarmi sostituzioni o variazioni orario mi chiamano mentre sono in classe. (Poi, alla fine, mandano un custode).
Insomma, mentre sono in classe per me il telefono non esiste.
Ma è la mia stessa scuola ad aspettarsi che agisca diversamente, a quanto pare...

Probabilmente nel Granducato di Toscana gli allievi sono meno dipendenti dalla nicotina che qua In Piemonte. In TUTTE le scuole che conosco non si riesce a debellare il problema del fumo. Turni di sorveglianza, porta esterna dei bagni aperta, grida feroci assai dell Innominabile dirigente, tutto inutile.
La cosa più devastante, rispetto ai miei anni90 a scuola superiore, è la percentuale di giovanissimi fumatori, che secondo me sfiora ormai il 70%E oltre.
Parliamo di TOSSICODIPENDENZA vera e propria, 14 anni che fumano un pacchetto al giorno per i quali la "dose " ravvicinata di nicotina è impellente. Si imboscano ovunque negli intervalli

Paddington ha scritto:Probabilmente nel Granducato di Toscana gli allievi sono meno dipendenti dalla nicotina che qua In Piemonte.  In TUTTE le scuole che conosco non si riesce a debellare il problema del fumo. Turni di sorveglianza,  porta esterna dei bagni aperta, grida feroci assai dell Innominabile dirigente,  tutto inutile.
La cosa più devastante,  rispetto ai miei anni90 a scuola superiore, è la percentuale di giovanissimi fumatori,  che secondo me sfiora ormai il 70%E oltre.
Parliamo di TOSSICODIPENDENZA  vera e propria, 14 anni che fumano un pacchetto al giorno per i quali la "dose " ravvicinata di nicotina è impellente. Si imboscano ovunque negli intervalli

Magari i problemi li desse solo il tabacco!

A quanto ne so (sono dovuta andare a controllare in rete perché non ne avevo idea, dato che non fumo) un pacchetto di sigarette costa almeno quattro euro, e in qualche caso più di cinque.

Se ci sono adolescenti che fumano un pacchetto al giorno, è perché i loro genitori consentono loro di spendere 150 euro al mese in sigarette, soldi che vanno ovviamente IN PIU' rispetto a tutto il resto di quello che comunque foraggiano al figlio (e non parlo del mantenimento normale e delle cose indispensabili che si comprano sotto il controllo dei genitori, parlo proprio di soldi che vengono messi in mano direttamente al ragazzo perchè sia libero di farci quello che vuole, cioè sostanzialmente di spenderli in divertimenti, telefonia e oggetti voluttuari).

Basterebbe ridurre il flusso di soldi, più o meno di una cifra equivalente a quella che si pensa che il figlio spenda in sigarette, e non dico che il pargolo smetterebbe di fumare di colpo, ma comunque sarebbe costretto a ridimensionare il consumo...

Ovviamente l incremento dell abuso di fumo e canne, che costano parecchio, è legato alla disponibilità economica generosa che hanno i ragazzi oggi. Impensabile ai nostri tempi, quando mia mamma mi dava le mille lire per il panino a scuola e camminare. Oggi i pargoli, oltre a sfoggiare smartphone da 4-500 euro e più, hanno già un bancomat, un armadio ben fornito e la pausa pranzo la fanno al ristorante. Un mio conoscente che gestisce in centro un sushi fusion di livello mi conferma l alto numero di ragazzini a pranzo, a botte di 25-30 euro a persona. Figuriamoci se è un problema comprare le sigarette. Ovviamente ci sono le eccezioni, situazioni di indigenza, ma l andazzo è questo

https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/18_maggio_31/sos-fumo-ragazzi-italiani-meta-minorenni-ha-almeno-provato-08f425de-64bf-11e8-bd68-ff680b181ae3.shtml?refresh_ce-cp

"Sono (i giovani tabagisti) soprattutto maschi, frequentano istituti professionali e licei artistici, i genitori hanno un livello di istruzione medio-basso e non controllano le spese dei figli, risultano propensi al rischio e hanno una percezione del proprio rendimento scolastico mediocre o appena sufficiente."

paniscus_2.1 ha scritto:Nella mia scuola il divieto di fumo è rispettato. ...
Vogliamo renderci conto che il turn-over degli studenti in una scuola è talmente veloce negli anni, che una norma acquisita fa molto presto a consolidarsi, se è davvero acquisita? ...

Indubbiamente consolidare una tradizione crea anche un biglietto da visita per la scuola stessa, gli studenti sanno che fa parte del pacchetto formativo. Purtroppo non è così dappertutto.
Le ragioni sono molteplici, questo non giustifica l'inerzia del corpo docente e la non adozione di contromisure.

Paddington ha scritto:Oggi i pargoli,  oltre a sfoggiare smartphone da 4-500 euro e più, hanno già un bancomat,

A parte quello che io notoriamente penso dello smartphone in sé, su cui non è il caso che mi ripeta, ma il problema non sarebbe nemmeno il prezzo dello smartphone stesso, quanto il suo velocissimo ricambio.

Tutto sommato, è meglio comprare al figlio uno smartphone da 500 euro pensando che gli duri per 10 anni, piuttosto che comprargliene uno che costa poco e che però dopo un anno si scassa e va cambiato. Il problema è che ANCHE quelli da 500 euro vengono allegramente cambiati ogni uno o due anni, anche se sono ancora perfettamente funzionanti.

La stessa cosa per il bancomat. Di per sé non c'è niente di male ad abituare il figlio a usare responsabilmente una certa quantità di denaro che viene comunque controllata dai genitori. Esattamente come in passato c'erano le "paghette" fisse, con cui il ragazzo poteva fare quello che voleva, ma una volta esaurite erano esaurite, la stessa cosa si può fare anche col bancomat (anzi, forse tecnicamente è meglio, perché il rendiconto del bancomat arriva al genitore, e questo ha più possibilità di controllare come il figlio ha speso i soldi, rispetto a qundo si fa tutto coi contanti). Basterebbe appunto fare la stessa cosa anche col bancomat, cioè fissare una quota limitata alla settimana o al mese, e non derogarla. Il problema esiste solo quando il conto corrente viene ricaricato in maniera indiscriminata e senza regole, il che potrebbe avvenire anche con la consegna di contanti.