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Messaggio Da Fred85 Ven Dic 07, 2018 11:07 pm

Sono entrato in ruolo lo scorso anno. Lettere scuole medie. Non posso dire di non aver avuto problemi in passato, ma negli ultimo anno e mezzo di ruolo i miei problemi si sono acuiti. Lo scorso anno ho avuto disturbo d'ansia, depressione e attacco di panico. Non ho superato l'anno di prova per mancanza dei 180 giorni necessari. Quest'anno, trasferitomi in un altra scuola, continuo a mal sopportare questo lavoro in cui avevo creduto tanto e nel quale avevo riposto tanto impegno e per il quale credevo di nutrire una grande passione. Ma la realtà è che questo lavoro ho finito per odiarlo,vado avanti ad ansiolitici e davvero me ne dispiaccio, perché vincere un concorso mi è costato tanto e davvero amavo quello che sono andato ad insegnare. Dico "amavo" perché non sono più sicuro neanche di amare quello che dovrei trasmettere.
Non sono adatto a questo mestiere, punto, ormai mi sembra evidente. Vorrei capire da voi se nei vostri inizi avete avuto queste forti crisi e le avete superate oppure è un problema mio, che devo cambiare strada (cosa non facile ma forse non infattibile, non sono proprio un anzianotto). Faccio fatica nella gestione quotidiana della classe, della burocrazia e del programma, pur impegnandomi davvero molto (mi alzo ogni mattina almeno un'ora prima del dovuto per finire quello che magari non sono riuscito a finire). Sembro molto giovane e questo mi penalizza, credo.
Ma al di là del motivo o di un altro, è che da quando sono entrato nel mondo della scuola mi sono spento e sono diventato una persona a metà; mi sento sempre in colpa; tutti mi sembrano più bravi di me e la frustrazione, il senso d'inutilità e di rimorso per aver scelto una strada forse non consona a me accompagna le mie giornate. Di errori ne faccio non pochi. Già solo dover lavorare il pomeriggio a ciò che devo fare mi mette ansia da prestazione. Ansia che poi non si traduce in un'effettivo apprezzamento del mio lavoro da parte dei ragazzi: pare non gliene freghi davvero nulla. Non cercavo davvero onori e gloria alla professor Keating, ma davvero ormai per me la scuola è sinonimo di odio e di fastidio. E sono solo all'inizio della carriera! E sono al punto di pensare di dimettermi! Ma so che sarebbe un'alternativa errata e vado avanti così, rovinandomi anche i weekend, aspettando con preoccupazione la settimana successiva che verrà.

Scusate lo sfogo, ma forse questo 12 dicembre dovrei prendere e pensare seriamente a costruirmi un'alternativa di vita. Non voglio finire in una gabbia dalla quale non riesco ad uscire. Certo, sono esagerato, ma a volte mi sembra di pensarla così.

Forse è sbagliato l'ordine di scuola (alle medie prevale l'aspetto "educativo" per il quale sono meno versato), ma non credo che alle superiori le cose migliorerebbero, anzi.

Chissà.

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Messaggio Da Cozza Ven Dic 07, 2018 11:33 pm

Insegni lettere alle medie
Posizione sicuramente privilegiata. Alle superiori spesso non è così...dipende davvero dal tipo di scuola ma è molto più "rischioso" anche per lettere.
Ciò detto...
Da quanti anni insegni?
Mi piace molto la tua sincerità, lo vado dicendo da anni: questa è una professione meravigliosa ma non per tutti (e non sto parlando di competenze e preparazione personale ma appunto ...di ben altro).
Chiedi se ci (mi) è mai capitato di avere dubbi riguardo l'attitudine personale e riguardo questo lavoro in generale: io mai.
Ho avuto rogne come tutti, classi dove vivevo serena e altre dalle quali uscivo stremata ma no, non ho mai pensato di cambiare lavoro. Io poi mediamente vivo bene l'ambiente scolastico, la mia materia aiuta di certo perché piace anche se, appunto, non mi garantisce quella condizione di "comando e rispetto" che generalmente sono automatiche per altre materie tipo lettere o matematica.
Pensaci bene e poi magari cambia lavoro... perché no.
E in bocca al lupo.
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Messaggio Da Fred85 Ven Dic 07, 2018 11:42 pm

Cozza ha scritto:
Da quanti anni insegni?
Mi piace molto la tua sincerità, lo vado dicendo da anni: questa è una professione meravigliosa ma non per tutti (e non sto parlando di competenze e preparazione personale ma appunto ...di ben altro).

Sono entrato in ruolo il 1 settembre 2017, ma fin da subito ho avvertito la sensazione di essere un pesce fuor d'acqua. E sono totalmente d'accordo con te: serve il "ben altro", che credo a me manchi. Pensa che persino quando sono capitati eventi positivi che potevano edulcorare questa mia sensazione, non riuscivo comunque a sentire "mia" questa professione. Ti ringrazio per avermi un po' capito: quando parlo di questa mia inadeguatezza in pochi si convincono...

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Messaggio Da chicca70 Ven Dic 07, 2018 11:44 pm

Io non ho avuto una crisi simile ma ho sempre e solo insegnato nei licei, nei quali l'aspetto educativo è meno rilevante. Conosco però alcuni colleghi che, lavorando alle medie, hanno avuto seri momenti di crisi. Conoscendoli ho capito che questo accade a chi è troppo impegnato, troppo coinvolto. Bisogna imparare a lasciar andare, a non mettersi a guardare ciò che ti sembra perfetto negli altri, mentre non lo è affatto. Ti consiglio di non avere la pretesa di fare lezioni meravigliose, di darti un limite, anche temporale, al lavoro domestico. La scuola è un lavoro pericoloso: se glielo consenti, ti mangia la vita. Sta ad ognuno di noi impedirglielo. Io mi sono prefissata un numero massimo di ore di lavoro settimanali e non lo sforo. Non è tutto preparato alla perfezione? Pazienza, poco male. Al di là di questo, ti consiglio di impegnarti a superare l'anno di prova e poi di cercare il trasferimento alle superiori.

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Messaggio Da Fred85 Ven Dic 07, 2018 11:51 pm

chicca70 ha scritto:Io non ho avuto una crisi simile ma ho sempre e solo insegnato nei licei, nei quali l'aspetto educativo è meno rilevante. Conosco però alcuni colleghi che, lavorando alle medie, hanno avuto seri momenti di crisi. Conoscendoli ho capito che questo accade a chi è troppo impegnato, troppo coinvolto. Bisogna imparare a lasciar andare, a non mettersi a guardare ciò che ti sembra perfetto negli altri, mentre non lo è affatto. Ti consiglio di non avere la pretesa di fare lezioni meravigliose, di darti un limite, anche temporale, al lavoro domestico. La scuola è un lavoro pericoloso: se glielo consenti, ti mangia la vita. Sta ad ognuno di noi impedirglielo. Io mi sono prefissata un numero massimo di ore di lavoro settimanali e non lo sforo. Non è tutto preparato alla perfezione? Pazienza, poco male. Al di là di questo, ti consiglio di impegnarti a superare l'anno di prova e poi di cercare il trasferimento alle superiori.

Anche tu hai colto aspetti rilevanti: con l'aspetto educativo io faccio una gran fatica, tendo a farmi coinvolgere troppo e i pensieri rivolti alla scuola mi divorano l'esistenza, anche nei weekend. Mi hai dato dei consigli preziosi, grazie.

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Messaggio Da Fred85 Sab Dic 08, 2018 12:01 am

franco71 ha scritto:Prima di ripensarci (ad insegnare) faresti bene a capire quanto i tuoi problemi (ansia, depressione etc.) siano dovuti nello specifico al mondo della scuola, altrimenti anche scegliendo un altro lavoro rischi di ripiombare nelle stesse problematiche.
Secondo me ti conviene insistere ma accompagnando il tutto ad un percorso psicologico con uno specialista. Non è che altri lavori se la passino meglio in termini di stress a meno che tu non decida per un monastero in Tibet o sul monte Athos.  
Il punto a tuo favore è la tua passione iniziale.

Sono in cura da psicologo e psichiatra da un po'. Avevo avuto qualche problema in passato, ma non grave o senza troppi strascichi o conseguenze...la scuola ha elevato al quadrato una problematicità che già c'era, sicuramente. Ma davvero la scuola finora mi ha fatto solo male, non posso fare a meno di constatarlo... il cambio di grado mi pare l'ultima spiaggia, perché sto avendo il sentore che alle medie io proprio non sia adatto. Non sono pienamente convinto neanche di questo comunque, infatti, sto cercando anche piani C e piani D.

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Messaggio Da Fred85 Sab Dic 08, 2018 12:02 am

franco71 ha scritto:
chicca70 ha scritto:... poi di cercare il trasferimento alle superiori.
Dipende da quali superiori, anche lì è un'incognita, potrebbe finire dalla padella alla brace.

Anche di questo sono perfettamente consapevole...infatti dovrei stare attento.
Grazie comunque per le vostre risposte

Fred85

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Messaggio Da gugu Sab Dic 08, 2018 8:24 am

Fred85 ha scritto:
franco71 ha scritto:Prima di ripensarci (ad insegnare) faresti bene a capire quanto i tuoi problemi (ansia, depressione etc.) siano dovuti nello specifico al mondo della scuola, altrimenti anche scegliendo un altro lavoro rischi di ripiombare nelle stesse problematiche.
Secondo me ti conviene insistere ma accompagnando il tutto ad un percorso psicologico con uno specialista. Non è che altri lavori se la passino meglio in termini di stress a meno che tu non decida per un monastero in Tibet o sul monte Athos.  
Il punto a tuo favore è la tua passione iniziale.

Sono in cura da psicologo e psichiatra da un po'. Avevo avuto qualche problema in passato, ma non grave o senza troppi strascichi o conseguenze...la scuola ha elevato al quadrato una problematicità che già c'era, sicuramente. Ma davvero la scuola finora mi ha fatto solo male, non posso fare a meno di constatarlo... il cambio di grado mi pare l'ultima spiaggia, perché sto avendo il sentore che alle medie io proprio non sia adatto. Non sono pienamente convinto neanche di questo comunque, infatti, sto cercando anche piani C e piani D.

Non poteva essere altrimenti. Tutte le "caring professions" coinvolgono l'intera sfera emozionale del soggetto che se ha già dei progressi rischia di precipitare in condizioni non piacevoli.
A mio avviso il cambio di scuola serve a poco, anche insegnando al liceo il coinvolgimento è alto (anzi, ad una situazione disciplinare certamente più semplice, rischia di contrapporsi una situazione di pressione da parte delle famiglie). Probabilmente Chicca70, che da sempre vede il suo lavoro come un mondo a parte e con grande distacco emotivo, starebbe benissimo anche alle medie.
Se il problema è alla base e la scuola l'ha solo aumentato la soluzione non è certo quella di cambiare scuola ma di risolvere, se possibile, i problemi alla radice.

PS. Non ho capito cosa tu debba fare il 12 Dicembre, posto che ieri era il 7 e oggi l'8.
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Messaggio Da Scuola70 Sab Dic 08, 2018 12:34 pm

Guarda, anch'io all'inizio ho avuto problemi SERI, ho insegnato alle professionali il primo anno ed era un continuo di alunni che facevano baccano, mi rispondevano male e anche quelli più educati a stento sapevano leggere e scrivere (non esagero…), gente demotivata che era l' solo per finire l'obbligo. Genitori che facevano pressioni, lamentele, proteste al DS, eppure ho sempre tenuto duro e non sono stato minimamente scalfito, anzi, alla fine ho fatto semmai io venire in un certo senso l'ansia a genitori ed alunni, che ad un certo punto si sono accorti che nulla potevano veramente e hanno dovuto battere in ritirata, visto che le loro lamentele si fondavano sul NULLA, non facevano altro che avvallare la maleducazione e il lassismo dei figli, credendo di contare sulla connivenza dei presidi. Eh sì, se si è tosti nessuno può scalfirti davvero, a meno che non sia tu nel torto in modo evidente.
Ovviamente con il tempo ho affinato le tecniche relazionali e anche didattiche, adattando l'offerta formativa a chi mi trovo di fronte, ma rimane il fatto che i genitori hanno sempre qualcosa da dire e se trovano qualcuno accondiscendente e debole poi ne approfittano alla grande con sempre maggiori pressioni, se invece trovano un bel muro alla fine si fanno male a sbatterci e se ne vanno con la coda tra le gambe……..

P. S. Non prendere poi se puoi troppi ansiolitici e antidepressivi, aggravano il problema rendendoti poi meno lucido e reattivo quando sei in classe, e gli alunni se ne accorgono…...


Ultima modifica di Scuola70 il Sab Dic 08, 2018 12:36 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Cozza Sab Dic 08, 2018 12:35 pm

Fred mi hai detto quando sei entrato in ruolo, non da quanto insegni...che è cosa ben diversa (figurati che io sono in ruolo da 3 anni ma insegno da 19, eheheh).
Te lo han già fatto capire chiaramente gli altri utenti ma mi sento davvero di specificare: chicca ti consiglia le superiori, bene...ma ricordati che la tua materia è insegnata anche nei professionali.
Se mi finisci in una scuola di quelle tostissime con ragazzi quasi adulti e impegnativi al massimo per comportamento più che per reale insegnamento...poi come fai?!
Fred lo hai capito e lo hai detto anche tu: hai problemi pregressi, gestibilissimi o praticamente annullati altrove.
Chicca ha uno stile di vita invidiabile ma molto personale, io per esempio non lavoro come lei (che attenzione, lavorerà comunque benissimo eh....è quello il bello a scuola: sistemi differenti ma stessi risultati) E la fermezza di intenti unita al "distacco empatico" son cose che non si imparano nemmeno con tempo ed esperienza sul campo, fanno parte della personalità di ognuno di noi.
Forse davvero a scuola tu ci stai troppo male eh...
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Messaggio Da Fred85 Sab Dic 08, 2018 12:53 pm

@gugu: sì, vanno risolti i problemi alla base, certo. Devo anche dirti che proprio da questo mio personale percorso psicoterapeutico sta emergendo che forse questa scelta professionale non sia stata la più felice. (Che poi, dati i tempi, non è che uno abbia tutta 'sta possibilità di scelta). Ci proverò, ma al contempo è come un gatto che si morde la coda: i risultati sul lavoro non sono sto granché, l'autostima cala, i risultati non sono granché, e via in loop.
Il mio riferimento al 12 dicembre sta al fatto che se non sbaglio quello è il termine ultimo per le dimissioni telematiche, che mi pare non si possano dare in corso d'anno (vabbè, ma questo è un altro discorso)

@astronotus: sai che non ho capito bene la tua risposta? Scusa, dipende da me evidentemente

@Scuola70: io punterei ai licei, naturalmente, spiace avere questo pensiero "classista" che è sgradevole ma decisamente io non ho il carattere né proprio l'attitudine educativa per quel tipo di scuola, non aiuterei né i ragazzi né l'istituto. Non sono neanche poi un tipo così "professorale", che ama stare lì a fare il gendarme e proprio non è capace di farlo, non è nelle mie corde. Quindi, figurati se penserei a tecnici e professionali.
Coi genitori non va neanche male, ma è una questione più profonda: un po' caratteristiche personali, un po' il non riuscire a trattare bene coi ragazzi, un po' proprio non sentirsi docente. Io non mi sento mai docente.
Degli ansiolitici ho bisogno, sennò dormo poco, appena entro a scuola mi agito e durante la giornata comincio a rimuginare furiosamente. Per dire, mi hanno fatto notare che a volte ho un tono di voce troppo alto e un eloquio troppo veloce, ansioso.

@Cozza: Insegno esattamente da quando sono entrato in ruolo, dal settembre 2017. La parte finale del tuo intervento sintetizza moltissimo: E la fermezza di intenti unita al "distacco empatico" son cose che non si imparano nemmeno con tempo ed esperienza sul campo, fanno parte della personalità di ognuno di noi.
Io per ora queste cose non le ho, ma neanche nelle cose minime.

Il fatto è, e molti si arrabbieranno, che quando dicono che ci vogliono test psicoattitudinali per fare questo mestiere credo abbiano ragione, io ne sono un esempio.

Grazie a tutti per le risposte.

Fred85

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Messaggio Da Ospite Sab Dic 08, 2018 1:16 pm

omissis


Ultima modifica di Prosecco il Dom Dic 16, 2018 2:26 am - modificato 1 volta.

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Messaggio Da gugu Sab Dic 08, 2018 2:31 pm

Fred85 ha scritto:@gugu: sì, vanno risolti i problemi alla base, certo. Devo anche dirti che proprio da questo mio personale percorso psicoterapeutico sta emergendo che forse questa scelta professionale non sia stata la più felice. (Che poi, dati i tempi, non è che uno abbia tutta 'sta possibilità di scelta). Ci proverò, ma al contempo è come un gatto che si morde la coda: i risultati sul lavoro non sono sto granché, l'autostima cala, i risultati non sono granché, e via in loop.
Il mio riferimento al 12 dicembre sta al fatto che se non sbaglio quello è il termine ultimo per le dimissioni telematiche, che mi pare non si possano dare in corso d'anno (vabbè, ma questo è un altro discorso)

@astronotus: sai che non ho capito bene la tua risposta? Scusa, dipende da me evidentemente



Grazie a tutti per le risposte.


Capisco per il 12. Pensaci comunque bene; purtroppo non aver fatto un minimo di gavetta prima del ruolo non ti ha permesso di capire le caratteristiche della professione (probabilmente durante il TFA hai toccato poco con mano il mondo della scuola). Questo è uno dei motivi per cui reputo l'assunzione tramite semplice concorso assurda se non preceduta da almeno un anno di tirocinio.
Comunque alla fine la decisione dovrai prenderla tu: non è che detto che tu riesca a passare ai licei in breve tempo (trattandosi di un passaggio di ruolo verso scuole molto ambiti da chi ha già punteggi di mobilità alti). Allo stesso modo ti ripeto che il liceo potrebbe non essere la soluzione, visto che potresti essere messo sotto pressione da altri elementi (e ritorneresti al punto di partenza; i liceali non saranno i ragazzi del professionale, ma in genere sono molto solerti a farti notare qualsiasi tuo errore o mancanza e anche in questo caso servono doti gestionali comunque complesse).

Il messaggio dell'altro utente mi pare sia abbastanza chiaro (e assolutamente non condivisibile se non visto dall'ottico di chi nella scuola soffre terribilmente): fare in modo di scaricare le proprio frustrazioni sugli altri, o meglio ancora far credere agli altri che i tuoi problemi siano causati o risolvibili solo da loro. Nella scuola è il peggior modo di affrontare la situazione poiché ad un proprio momento di aiuto, vedendo che la situazione non cambia, ci si potrebbe trovare completamente isolati e tacciati di mancanza di capacità a gestire il proprio lavoro. Si potrebbe scadere, al più, nella compassione. Visto che sei molto giovane non ti consiglierei di percorrere questa strada ma, al contrario, di capire se qualcosa potrebbe migliorare nel breve periodo oppure scegliere di percorrere altre strade; nessuno può obbligare nessuno a fare il docente, potrebbe essere una vita da strazio con risvolti tendenzialmente distruttivi. Il burnout è sempre dietro l'angolo; questo forum può apportare fulgidi esempi.
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Messaggio Da chicca70 Sab Dic 08, 2018 2:51 pm

Fred85 ha scritto:@gugu: sì, vanno risolti i problemi alla base, certo. Devo anche dirti che proprio da questo mio personale percorso psicoterapeutico sta emergendo che forse questa scelta professionale non sia stata la più felice. (Che poi, dati i tempi, non è che uno abbia tutta 'sta possibilità di scelta). Ci proverò, ma al contempo è come un gatto che si morde la coda: i risultati sul lavoro non sono sto granché, l'autostima cala, i risultati non sono granché, e via in loop.

@Scuola70: io punterei ai licei, naturalmente, spiace avere questo pensiero "classista" che è sgradevole ma decisamente io non ho il carattere né proprio l'attitudine educativa per quel tipo di scuola, non aiuterei né i ragazzi né l'istituto. Non sono neanche poi un tipo così "professorale", che ama stare lì a fare il gendarme e proprio non è capace di farlo, non è nelle mie corde. Quindi, figurati se penserei a tecnici e professionali.
Coi genitori non va neanche male, ma è una questione più profonda: un po' caratteristiche personali, un po' il non riuscire a trattare bene coi ragazzi, un po' proprio non sentirsi docente. Io non mi sento mai docente.
e.

Al liceo avresti molti problemi in meno.
Perchè pensi che i tuoi risultati non siano granchè? Se io dovessi valutare sul livello degli studenti che arrivano in prima al liceo (e immagino che ai tecnici ed ai professionali sia peggio), direi che i risultati della maggior parte dei colleghi delle medie siano pessimi. Questo per una serie di motivi che non stiamo ad elencare. Comunque sia, da una classe di terza media escono non più di 4 o 5 studenti veramente "adeguati". Se tu li hai, i tuoi risultati sono perfettamente ed assolutamente nella norma. Il perfezionismo non aiuta in nessun ambito della vita. Tra gli studenti che quest'anno porterò agli esami di stato, circa un quarto è stato mandato avanti di anno in anno nelle mie materie con un 6 risicato. Colpa mia? Ma neanche per sogno. Mica tutti possono diventare appassionati di letteratura latina o possono essere in grado di scrivere testi argomentativi perfettamente coerenti e coesi. Sono consapevole del fatto che, agli occhi di alcuni colleghi del forum, sembro una menefreghista, ma non è così: lavoro con intensità un numero prefissato di ore,poi penso ad altro. Se incontro per strada un mio studente, nemmeno lo riconosco, tanto la mia mente è lontana. La scuola è una professione, non è nè volontariato nè un'estensione della propria famiglia.
Esiste anche un'altra opportunità: se ne hai la possibilità puoi chiedere il part time per un paio d'anni o più. Lavorare meno giorni a settimana, oppure meno ore ogni giorno, può contribuire ad allentare la tensione ed a preparare con calma una tipologia di insegnamento che sia adatta a te, anche in vista di un futuro rientro a tempo pieno. Avere del materiale pronto od uno schema di lezione, aiuta moltissimo. Ciò non significa fare lezioni fotocopia per decenni ma avere la possibilità di farle, quando necessario, per carenza di tempo o perchè ci si sente stressati. Le mie lezioni fotocopia subentrano soprattutto nelle settimane dei consigli di classe oppure a fine quadrimestre, quando le verifiche da correggere si accumulano.

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Messaggio Da PrimulaVera Sab Dic 08, 2018 3:32 pm

Stai lontana dai professionali! Meglio le medie, molto meglio.

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Messaggio Da gugu Sab Dic 08, 2018 3:34 pm

chicca70 ha scritto:
Al liceo avresti molti problemi in meno.
Perchè pensi che i tuoi risultati non siano granchè? Se io dovessi valutare sul livello degli studenti che arrivano in prima al liceo (e immagino che ai tecnici ed ai professionali sia peggio), direi che i risultati della maggior parte dei colleghi delle medie siano pessimi. Questo per una serie di motivi che non stiamo ad elencare. Comunque sia, da una classe di terza media escono non più di 4 o 5 studenti veramente "adeguati". Se tu li hai, i tuoi risultati sono perfettamente ed assolutamente nella norma. Il perfezionismo non aiuta in nessun ambito della vita. Tra gli studenti che quest'anno porterò agli esami di stato, circa un quarto è stato mandato avanti di anno in anno nelle mie materie con un 6 risicato. Colpa mia? Ma neanche per sogno. Mica tutti possono diventare appassionati di letteratura latina o possono essere in grado di scrivere testi argomentativi perfettamente coerenti e coesi. Sono consapevole del fatto che, agli occhi di alcuni colleghi del forum, sembro una menefreghista, ma non è così: lavoro con intensità un numero prefissato di ore,poi penso ad altro. Se incontro per strada un mio studente, nemmeno lo riconosco, tanto la mia mente è lontana. La scuola è una professione, non è nè volontariato nè un'estensione della propria famiglia.
Esiste anche un'altra opportunità: se ne hai la possibilità puoi chiedere il part time per un paio d'anni o più. Lavorare meno giorni a settimana, oppure meno ore ogni giorno, può contribuire ad allentare la tensione ed a preparare con calma una tipologia di insegnamento che sia adatta a te, anche in vista di un futuro rientro a tempo pieno. Avere del materiale pronto od uno schema di lezione, aiuta moltissimo. Ciò non significa fare lezioni fotocopia per decenni ma avere la possibilità di farle, quando necessario, per carenza di tempo o perchè ci si sente stressati. Le mie lezioni fotocopia subentrano soprattutto nelle settimane dei consigli di classe oppure a fine quadrimestre, quando le verifiche da correggere si accumulano.


Non che io voglia farmi gli affari tuoi, ma queste due frasi mi hanno colpito.

Fuori da scuola tu non riesci a riconoscere un tuo studente? O vaghi per la strada pensando ad altro e quindi non riesci a riconoscere nessuna persona? O, come penso, non vuoi volontariamente salutare un tuo studente?

Hai sempre di detto di avere un part time? Come è possibile che ti si accumulino tanti compiti da correggere proprio durante le settimane dei consigli di classe se hai poche classi?

Scusami, ma a me pare che l'insegnamento sia per te un semplice modo per utilizzare parte del tuo tempo. Già in passato avevi scritto di trovarti in condizioni economiche molto favorevoli, mi sembra che questi tuoi ultimi discorsi confermino le mie ipotesi. Non ripeto nemmeno che ognuno faccia quello che vuole, che dia felicità, sofferenza o totale apatia.
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Messaggio Da PrimulaVera Sab Dic 08, 2018 3:46 pm

Sei una persona ricca? Di interessi, opinioni, persone vicine, ecc.? I ragazzi sono attratti dai docenti che hanno una personalità ben definita, che sanno dare insegnamenti di vita, che sanno affascinare e trascinare. La sola conoscenza della materia lascia quasi sempre il tempo che trova. Non passare interi pomeriggi a studiare, dedicati anche a qualcosa di personale e piacevole. Lasciati andare, non essere troppo severa con te stessa. Gli alunni hanno antenne sensibili e se ne accorgeranno.
Quello che ti scrivo è frutto di un'attenta osservazione (lavoro in compresenza da anni) e di autocritica.

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Messaggio Da chicca70 Sab Dic 08, 2018 4:05 pm

gugu ha scritto:
chicca70 ha scritto:
Al liceo avresti molti problemi in meno.
Perchè pensi che i tuoi risultati non siano granchè? Se io dovessi valutare sul livello degli studenti che arrivano in prima al liceo (e immagino che ai tecnici ed ai professionali sia peggio), direi che i risultati della maggior parte dei colleghi delle medie siano pessimi. Questo per una serie di motivi che non stiamo ad elencare. Comunque sia, da una classe di terza media escono non più di 4 o 5 studenti veramente "adeguati". Se tu li hai, i tuoi risultati sono perfettamente ed assolutamente nella norma. Il perfezionismo non aiuta in nessun ambito della vita. Tra gli studenti che quest'anno porterò agli esami di stato, circa un quarto è stato mandato avanti di anno in anno nelle mie materie con un 6 risicato. Colpa mia? Ma neanche per sogno. Mica tutti possono diventare appassionati di letteratura latina o possono essere in grado di scrivere testi argomentativi perfettamente coerenti e coesi. Sono consapevole del fatto che, agli occhi di alcuni colleghi del forum, sembro una menefreghista, ma non è così: lavoro con intensità un numero prefissato di ore,poi penso ad altro. Se incontro per strada un mio studente, nemmeno lo riconosco, tanto la mia mente è lontana. La scuola è una professione, non è nè volontariato nè un'estensione della propria famiglia.
Esiste anche un'altra opportunità: se ne hai la possibilità puoi chiedere il part time per un paio d'anni o più. Lavorare meno giorni a settimana, oppure meno ore ogni giorno, può contribuire ad allentare la tensione ed a preparare con calma una tipologia di insegnamento che sia adatta a te, anche in vista di un futuro rientro a tempo pieno. Avere del materiale pronto od uno schema di lezione, aiuta moltissimo. Ciò non significa fare lezioni fotocopia per decenni ma avere la possibilità di farle, quando necessario, per carenza di tempo o perchè ci si sente stressati. Le mie lezioni fotocopia subentrano soprattutto nelle settimane dei consigli di classe oppure a fine quadrimestre, quando le verifiche da correggere si accumulano.


Non che io voglia farmi gli affari tuoi, ma queste due frasi mi hanno colpito.

Fuori da scuola tu non riesci a riconoscere un tuo studente? O vaghi per la strada pensando ad altro e quindi non riesci a riconoscere nessuna persona? O, come penso, non vuoi volontariamente salutare un tuo studente?

Hai sempre di detto di avere un part time? Come è possibile che ti si accumulino tanti compiti da correggere proprio durante le settimane dei consigli di classe se hai poche classi?

Scusami, ma a me pare che l'insegnamento sia per te un semplice modo per utilizzare parte del tuo tempo. Già in passato avevi scritto di trovarti in condizioni economiche molto favorevoli, mi sembra che questi tuoi ultimi discorsi confermino le mie ipotesi. Non ripeto nemmeno che ognuno faccia quello che vuole, che dia felicità, sofferenza o totale apatia.

Comincio dalla fine.
Ho un part time, ma con 12 ore ho tre classi per un totale di 5 materie (al triennio delle scienze umane latino ha solo 2 ore) e a fine pentamestre le verifiche si accumulano comunque. A meno che io non decida di non verificare quanto spiegato nell'ultima parte dell'anno. Quindi io mi ritrovo a dover correggere 5 verifiche, tra le quali un tema, in due settimane, massimo tre. Non verifiche a crocette o a completamento, verifiche serie, da correggere con attenzione.
Se riconoscessi i miei studenti, li saluterei. Non li riconosco davvero. Non riconosco nemmeno quei colleghi con i quali ho meno rapporti. Non appena esco dalla scuola, chiudo tutto ciò che la riguarda in un cassetto della mente e lì rimane finchè non devo occuparmene di nuovo, a casa o in classe. Mentre passeggio o faccio la spesa, mentre cucino o leggo, la mia identità di insegnante non esiste. Non credo che questo danneggi i rapporti con gli studenti, che sono buoni.

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Messaggio Da Cozza Sab Dic 08, 2018 4:10 pm

balanzoneXXI ha scritto:
Cozza ha scritto:Insegni lettere alle medie
Posizione sicuramente privilegiata. Alle superiori spesso non è così...dipende davvero dal tipo di scuola ma è molto più "rischioso" anche per lettere.
Ciò detto...
Da quanti anni insegni?
Mi piace molto la tua sincerità, lo vado dicendo da anni: questa è una professione meravigliosa ma non per tutti (e non sto parlando di competenze e preparazione personale ma appunto ...di ben altro).
Chiedi se ci (mi) è mai capitato di avere dubbi riguardo l'attitudine personale e riguardo questo lavoro in generale: io mai.
Ho avuto rogne come tutti, classi dove vivevo serena e altre dalle quali uscivo stremata ma no, non ho mai pensato di cambiare lavoro. Io poi mediamente vivo bene l'ambiente scolastico, la mia materia aiuta di certo perché piace  anche se, appunto, non mi garantisce quella condizione di "comando e rispetto" che generalmente sono automatiche per altre materie tipo lettere o matematica.
Pensaci bene e poi magari cambia lavoro... perché no.
E in bocca al lupo.

Perché pensi che l'insegnante di lettere abbia una posizione privilegiata?
perché alle medie generalmente è così. I colleghi di lettere e matematica hanno molte ma molte ma molte più ore delle mie, automaticamente ottengono un rispetto immediato che io invece mi devo guadagnare sul campo (poco male ormai so come e in quanto tempo ottenerlo e va benissimo così).
I genitori chiedono colloqui con i docenti delle materie "serie", testuali  parole eh...non lo sto dicendo io. Le materie serie per loro sono nell'ordine: lettere, matematica, lingue.
Le educazioni vengono dopo...molto dopo e ai colloqui ci vengono solo se scatta la convocazione diretta per qualche macello combinato a scuola durante le mie ore.
p.s. io non ricordo mai i nomi dei miei studenti...ma manco quelli di terza, limite mio sicuramente, loro ormai lo sanno, ci scherziamo sopra e pazienza (però potrei abbinare disegno/volto di chi lo ha realizzato senza nemmeno vedere la firma scritta sul retro!)
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