Vi è successo...?
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Vi è successo...?
Promemoria primo messaggio :
Sono entrato in ruolo lo scorso anno. Lettere scuole medie. Non posso dire di non aver avuto problemi in passato, ma negli ultimo anno e mezzo di ruolo i miei problemi si sono acuiti. Lo scorso anno ho avuto disturbo d'ansia, depressione e attacco di panico. Non ho superato l'anno di prova per mancanza dei 180 giorni necessari. Quest'anno, trasferitomi in un altra scuola, continuo a mal sopportare questo lavoro in cui avevo creduto tanto e nel quale avevo riposto tanto impegno e per il quale credevo di nutrire una grande passione. Ma la realtà è che questo lavoro ho finito per odiarlo,vado avanti ad ansiolitici e davvero me ne dispiaccio, perché vincere un concorso mi è costato tanto e davvero amavo quello che sono andato ad insegnare. Dico "amavo" perché non sono più sicuro neanche di amare quello che dovrei trasmettere.
Non sono adatto a questo mestiere, punto, ormai mi sembra evidente. Vorrei capire da voi se nei vostri inizi avete avuto queste forti crisi e le avete superate oppure è un problema mio, che devo cambiare strada (cosa non facile ma forse non infattibile, non sono proprio un anzianotto). Faccio fatica nella gestione quotidiana della classe, della burocrazia e del programma, pur impegnandomi davvero molto (mi alzo ogni mattina almeno un'ora prima del dovuto per finire quello che magari non sono riuscito a finire). Sembro molto giovane e questo mi penalizza, credo.
Ma al di là del motivo o di un altro, è che da quando sono entrato nel mondo della scuola mi sono spento e sono diventato una persona a metà; mi sento sempre in colpa; tutti mi sembrano più bravi di me e la frustrazione, il senso d'inutilità e di rimorso per aver scelto una strada forse non consona a me accompagna le mie giornate. Di errori ne faccio non pochi. Già solo dover lavorare il pomeriggio a ciò che devo fare mi mette ansia da prestazione. Ansia che poi non si traduce in un'effettivo apprezzamento del mio lavoro da parte dei ragazzi: pare non gliene freghi davvero nulla. Non cercavo davvero onori e gloria alla professor Keating, ma davvero ormai per me la scuola è sinonimo di odio e di fastidio. E sono solo all'inizio della carriera! E sono al punto di pensare di dimettermi! Ma so che sarebbe un'alternativa errata e vado avanti così, rovinandomi anche i weekend, aspettando con preoccupazione la settimana successiva che verrà.
Scusate lo sfogo, ma forse questo 12 dicembre dovrei prendere e pensare seriamente a costruirmi un'alternativa di vita. Non voglio finire in una gabbia dalla quale non riesco ad uscire. Certo, sono esagerato, ma a volte mi sembra di pensarla così.
Forse è sbagliato l'ordine di scuola (alle medie prevale l'aspetto "educativo" per il quale sono meno versato), ma non credo che alle superiori le cose migliorerebbero, anzi.
Chissà.
Sono entrato in ruolo lo scorso anno. Lettere scuole medie. Non posso dire di non aver avuto problemi in passato, ma negli ultimo anno e mezzo di ruolo i miei problemi si sono acuiti. Lo scorso anno ho avuto disturbo d'ansia, depressione e attacco di panico. Non ho superato l'anno di prova per mancanza dei 180 giorni necessari. Quest'anno, trasferitomi in un altra scuola, continuo a mal sopportare questo lavoro in cui avevo creduto tanto e nel quale avevo riposto tanto impegno e per il quale credevo di nutrire una grande passione. Ma la realtà è che questo lavoro ho finito per odiarlo,vado avanti ad ansiolitici e davvero me ne dispiaccio, perché vincere un concorso mi è costato tanto e davvero amavo quello che sono andato ad insegnare. Dico "amavo" perché non sono più sicuro neanche di amare quello che dovrei trasmettere.
Non sono adatto a questo mestiere, punto, ormai mi sembra evidente. Vorrei capire da voi se nei vostri inizi avete avuto queste forti crisi e le avete superate oppure è un problema mio, che devo cambiare strada (cosa non facile ma forse non infattibile, non sono proprio un anzianotto). Faccio fatica nella gestione quotidiana della classe, della burocrazia e del programma, pur impegnandomi davvero molto (mi alzo ogni mattina almeno un'ora prima del dovuto per finire quello che magari non sono riuscito a finire). Sembro molto giovane e questo mi penalizza, credo.
Ma al di là del motivo o di un altro, è che da quando sono entrato nel mondo della scuola mi sono spento e sono diventato una persona a metà; mi sento sempre in colpa; tutti mi sembrano più bravi di me e la frustrazione, il senso d'inutilità e di rimorso per aver scelto una strada forse non consona a me accompagna le mie giornate. Di errori ne faccio non pochi. Già solo dover lavorare il pomeriggio a ciò che devo fare mi mette ansia da prestazione. Ansia che poi non si traduce in un'effettivo apprezzamento del mio lavoro da parte dei ragazzi: pare non gliene freghi davvero nulla. Non cercavo davvero onori e gloria alla professor Keating, ma davvero ormai per me la scuola è sinonimo di odio e di fastidio. E sono solo all'inizio della carriera! E sono al punto di pensare di dimettermi! Ma so che sarebbe un'alternativa errata e vado avanti così, rovinandomi anche i weekend, aspettando con preoccupazione la settimana successiva che verrà.
Scusate lo sfogo, ma forse questo 12 dicembre dovrei prendere e pensare seriamente a costruirmi un'alternativa di vita. Non voglio finire in una gabbia dalla quale non riesco ad uscire. Certo, sono esagerato, ma a volte mi sembra di pensarla così.
Forse è sbagliato l'ordine di scuola (alle medie prevale l'aspetto "educativo" per il quale sono meno versato), ma non credo che alle superiori le cose migliorerebbero, anzi.
Chissà.
Fred85- Messaggi : 73
Data d'iscrizione : 29.05.12
Re: Vi è successo...?
Anche secondo me il sostegno non è la panacea di tutti i mali...anzi.
Certo se sei il docente "modello imbosco", se riesci a dribblare i genitori e te ne freghi di tutto e di tutti...il sostegno è perfetto. Se poi riesci a dormire eh...
Se invece sei una persona normale, seria, professionale...il sostegno sarà tosto e impegnativo a volte anche più della materia sia nei confronti del ragazzino che ti verrà affidato sia soprattutto nei confronti dei colleghi.
Ho fatto forse solo un anno su sostegno a cattedra intera ma non ricordo proprio il problema spesso raccontato qui e dal vivo da svariati colleghi: sentirsi docenti di serie B ecc ...
Ma questo sì che dipende proprio dal carattere (balanzó quando mi è capitato di mollare la classe convocata in segreteria, mi è venuto spontaneo dire "eccerto senza di me gnaa possono fare" e i miei alunni mi hanno pure creduto perché effettivamente mentre lo dicevo ci credevo davvero anche io!)
Quanto a mettersi in discussione...io vi capisco anche quando dite che bisogna sempre aprirsi a discussioni, dubbi ecc... Ma fino ad un certo punto. Ci ho messo quasi cinquant'anni a fortificare il mio ego supportandolo con competenze...son disposta a dialogare ma non su tutto e non con chiunque.
Certo se sei il docente "modello imbosco", se riesci a dribblare i genitori e te ne freghi di tutto e di tutti...il sostegno è perfetto. Se poi riesci a dormire eh...
Se invece sei una persona normale, seria, professionale...il sostegno sarà tosto e impegnativo a volte anche più della materia sia nei confronti del ragazzino che ti verrà affidato sia soprattutto nei confronti dei colleghi.
Ho fatto forse solo un anno su sostegno a cattedra intera ma non ricordo proprio il problema spesso raccontato qui e dal vivo da svariati colleghi: sentirsi docenti di serie B ecc ...
Ma questo sì che dipende proprio dal carattere (balanzó quando mi è capitato di mollare la classe convocata in segreteria, mi è venuto spontaneo dire "eccerto senza di me gnaa possono fare" e i miei alunni mi hanno pure creduto perché effettivamente mentre lo dicevo ci credevo davvero anche io!)
Quanto a mettersi in discussione...io vi capisco anche quando dite che bisogna sempre aprirsi a discussioni, dubbi ecc... Ma fino ad un certo punto. Ci ho messo quasi cinquant'anni a fortificare il mio ego supportandolo con competenze...son disposta a dialogare ma non su tutto e non con chiunque.
Cozza- Messaggi : 10689
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: Vi è successo...?
PrimulaVera ha scritto:Il sostegno?! Il sostegno è fatto prevalentemente da relazioni umane. Siamo tuttologi, ma soprattutto educatori, psicologi, psichiatri di alunni DVA e non, di genitori straziati e pretenziosi, di genitori insofferenti verso chi "rallenta le lezioni", di colleghi non collaborativi e spesso superbi e, qualche volta, anche di neuropsichiatri che neppure hanno mai visto l'alunno assegnato. Ci vuole un equilibrio eccezionale, una pienezza di vita incredibile. Il sostegno non si fa quasi mai nel chiuso dell'auletta, in presenza di una/due creature svantaggiate. E poi la tua materia conta meno di zero. Se sei in compresenza proprio nella tua materia …. senti atrocità indecenti e devi anche far finta di niente per il quieto vivere. E nelle altre materie, sempre un passo indietro rispetto al collega curriculare che può anche essere geloso.
E' indispensabile avere nervi saldissimi e un sano distacco dalle cose, dal lavoro. Fred85, quello del sostegno è un consiglio davvero sbagliato.
Io invece lo consiglio, se il problema si trova principalmente nella gestione della classe. L'ho sperimentato giovedì scorso. Ero in supplenza in III media, una confusione incredibile, non si tenevano, dentro di me pensavo che se fosse stata una mia classe avrei pensato seriamente di cambiare lavoro, sul sostegno invece, essendo in classe in 2, è diverso rispetto a dover tenere una classe da solo. La relazione la si ha con TUTTI, DVA o meno. La differenza sta nei numeri, sul sostegno hai i tuoi alunni DVA, 2 o 3. Sulla materia devi sostenere tutti, DVA compresi. I DVA sono alunni del docente di sostegno e dei curricolari, non dimentichiamolo. I genitori che tu dici bisogna supportare, li deve supportare il prof. di sostegno e anche tutti gli altri prof. Così come il PEI lo devono fare tutti i docenti e non solo il sostegno.
Davide- Messaggi : 5243
Data d'iscrizione : 26.03.11
Re: Vi è successo...?
Fred85 ha scritto:Sono entrato in ruolo lo scorso anno……..e sono al punto di pensare di dimettermi!
Ma so che sarebbe un'alternativa errata......
Fred, condivido questo tuo pensiero che ho riportato;
c'è sempre tempo per le eventuali dimissioni;
lascia stare per ora; supera l'anno di prova, fatti forza, pensa positivo e (questo sì è un ottimo consiglio) entro il 15 marzo se lo riterrai opportuno, fa la richiesta del tempo ridotto: 12 oppure nove ore.
vedrai che la maggiore distensione del lavoro ti aiuterà moltissimo.
NON MOLLARE ! Coraggio; pensa a chi ha magari cinquant'anni e ancora combatte con le supplenze da terza fascia e non ha nessuna abilitazione…
Tu, a 33 anni sei già al tuo secondo anno di ruolo! Non buttare al vento la grande opportunità che hai avuto!
catiusciagr- Messaggi : 1803
Data d'iscrizione : 21.10.12
Re: Vi è successo...?
Fred85 ha scritto:Sono entrato in ruolo lo scorso anno……..e sono al punto di pensare di dimettermi!
Ma so che sarebbe un'alternativa errata......
Fred, condivido questo tuo pensiero che ho riportato;
c'è sempre tempo per le eventuali dimissioni;
lascia stare per ora; supera l'anno di prova, fatti forza, pensa positivo e (questo sì è un ottimo consiglio) entro il 15 marzo se lo riterrai opportuno, fa la richiesta del tempo ridotto: 12 oppure nove ore.
vedrai che la maggiore distensione del lavoro ti aiuterà moltissimo.
NON MOLLARE ! Coraggio; pensa a chi ha magari cinquant'anni e ancora combatte con le supplenze da terza fascia e non ha nessuna abilitazione…
Tu, a 33 anni sei già al tuo secondo anno di ruolo! Non buttare al vento la grande opportunità che hai avuto!
catiusciagr- Messaggi : 1803
Data d'iscrizione : 21.10.12
Re: Vi è successo...?
Cozza ha scritto:Quanto a mettersi in discussione...io vi capisco anche quando dite che bisogna sempre aprirsi a discussioni, dubbi ecc... Ma fino ad un certo punto. Ci ho messo quasi cinquant'anni a fortificare il mio ego supportandolo con competenze...son disposta a dialogare ma non su tutto e non con chiunque.
Su questo siamo perfettamente d'accordo. L'utente che ha aperto il topic parlava di dubbi che venivano da lui stesso e su questo ti avevo risposto (basta non esagerare con le insicurezze, ma qualche dubbio è bene averlo); tutt'altra cosa sono le accuse di genitori incompetenti che per le motivazioni di cui avete parlato (la convinzione che il figlio sia un genio incompreso) pretendono di insegnare il mestiere all'insegnante: ognuno faccia il proprio lavoro e nessuna concessione a queste persone.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Vi è successo...?
[quote dec
Ha già risposto che è l'ultimo giorno per inviare la domanda di dimissioni on line.[/quote]
m'ero persa quel passaggio...succede anche a me, per riprendere il titolo del topic :-)
Ha già risposto che è l'ultimo giorno per inviare la domanda di dimissioni on line.[/quote]
m'ero persa quel passaggio...succede anche a me, per riprendere il titolo del topic :-)
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: Vi è successo...?
Davide ha scritto:Fred85, se il problema è la relazione e la disciplina dell'intera classe con 25 alunni, ti consiglio di provare la strada del sostegno. Il docente di sostegno rimane in classe (a volte esce) con il docente disciplinare, quindi ci sarebbero due docenti in classe a tenere la disciplina, un buon supporto dunque. Faresti un lavoro più individualizzato con i tuoi alunni DVA. Se i problemi invece sono altri non saprei che strada tu possa prendere, qualcuno ti ha suggerito il liceo... Inizia per ora a passare l'anno di prova, la cosa più importante, dopo tanti sacrifici e soldi spesi per abilitarti. Non mollare!
Guarda che ci sono studi in proposito che dimostrano che il sostegno non è affatto la soluzione, al contrario il senso di frustrazione e inutilità cresce.
L'ho constatato anche nella mia scuola. Una collega di matematica in burn-out l'anno scorso ha chiesto l'utilizzazione su sostegno, su pressioni della preside, e tra un'assenza breve e l'altra ha completato l'anno scolastico. Quest'anno ha chiesto di nuovo sostegno, è venuta a lavoro fino al primo giorno di attività didattica, dopo non si è più vista.
A0quarantasette- Messaggi : 3404
Data d'iscrizione : 29.08.12
Re: Vi è successo...?
Davide, da insegnante di sostegno sei mai stato solo con tutti gli alunni (DVA e non) e senza il docente curriculare? Solo, per diciamo 20minuti? E' una circostanza che può verificarsi. Magari all'ultima ora o in laboratorio. E a ricreazione? Ti assicuro che ti divertirai tantissimo. Quando avrai provato, ne riparliamo. Dai tuoi interventi si capisce bene che non hai esperienza e forse anche nessuna formazione specifica. Stai sottovalutando le richieste che ti saranno fatte dall'ambiente di lavoro. Inoltre, se la scuola è grande, ai nuovi colleghi si danno sempre le situazioni più facile, affinché si facciano le ossa. Dopo, le aspettative cambiano.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Vi è successo...?
A0quarantasette ha scritto:Guarda che ci sono studi in proposito che dimostrano che il sostegno non è affatto la soluzione, al contrario il senso di frustrazione e inutilità cresce.
L'ho constatato anche nella mia scuola. Una collega di matematica in burn-out l'anno scorso ha chiesto l'utilizzazione su sostegno, su pressioni della preside, e tra un'assenza breve e l'altra ha completato l'anno scolastico. Quest'anno ha chiesto di nuovo sostegno, è venuta a lavoro fino al primo giorno di attività didattica, dopo non si è più vista.
E comunque, il suggerimento di passare sul sostegno è il peggiore in assoluto che si possa dare a una persona che, per sua esplicita ammissione, concepisce l'insegnamento molto più come una professione intellettuale e di trasmissione di cultura, piuttosto che come una professione assistenziale votata all'aiuto umanitario.
Entro certi limiti, anch'io sono fatta così: io insegno perché amo la conoscenza, amo l'approfondimento intellettuale, attribuisco un grande valore ai contenuti culturali delle mie materie, e mi piace l'idea di trasmettere questi valori a persone più giovani... non insegno per fare volontariato, per salvare il mondo, o per coccolare i singoli studenti stabilendo con loro dei rapporti emotivi strettissimi individuali.
Per cui, penso di essere assolutamente inadatta a fare sostegno, e non ho nessuna intenzione di provarci. Casomai dovessi essere costretta a farlo, di sicuro la vivrei molto PEGGIO rispetto alla mia situazione attuale, che in linea di massima va bene...
E tengo a precisare che questo non ha niente a che fare con un giudizio di merito sulla maggiore o minore difficoltà delle due mansioni, o sul maggiore o minore carico di impegno richiesto.
Io sono convintissima che esistano sia insegnanti curricolari che insegnanti di sostegno che si fanno un mazzo tanto, tutti i giorni, in assoluta buona fede, come ci sono di quelli (sia di sostegno che curricolari) che tirano a fare il meno possibile, quindi non mi sogno di buttare la discussione sul piano di "chi fatica di più" o "chi è impegnato per più tempo".
Semplicemente, ne faccio una questione di indole individuale: chi, già in partenza, vede l'insegnamento come una professione "di cura alla persona", si troverà meglio anche nel ruolo di insegnante di sostegno; chi invece ne ha una visione prevalentemente intellettuale, si troverà sicuramente peggio...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Vi è successo...?
paniscus_2.1 ha scritto:
E comunque, il suggerimento di passare sul sostegno è il peggiore in assoluto che si possa dare a una persona che, per sua esplicita ammissione, concepisce l'insegnamento molto più come una professione intellettuale e di trasmissione di cultura, piuttosto che come una professione assistenziale votata all'aiuto umanitario.
Entro certi limiti, anch'io sono fatta così: io insegno perché amo la conoscenza, amo l'approfondimento intellettuale, attribuisco un grande valore ai contenuti culturali delle mie materie, e mi piace l'idea di trasmettere questi valori a persone più giovani... non insegno per fare volontariato, per salvare il mondo, o per coccolare i singoli studenti stabilendo con loro dei rapporti emotivi strettissimi individuali.
Per cui, penso di essere assolutamente inadatta a fare sostegno, e non ho nessuna intenzione di provarci. Casomai dovessi essere costretta a farlo, di sicuro la vivrei molto PEGGIO rispetto alla mia situazione attuale, che in linea di massima va bene...
Scusa, Paniscus, mi puoi citare esattamente il brano in cui Fred85 utilizza le parole che hai usato? Ho riletto tutti i post ma mi sfugge.
"Una professione assistenziale votata all'aiuto umanitario": complimenti al grande intellettuale che così si esprime per avere capito le finalità del sostegno e per avere compreso che cosa voglia dire essere portatori di handicap.
F.to La madre di un ragazzo sordo
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
Data d'iscrizione : 01.07.16
Re: Vi è successo...?
L'insegnamento è una professione intellettuale. Sempre.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Vi è successo...?
Stefania, Fred85 non ha mai detto ciò che viene riportato dall'utente Paniscus, a tal proposito ho già fatto notare in altro topic la non corretta comprensione del testo dell'utente Paniscus su altri argomenti, dove invece di riportare quanto scritto da altri, lo riporta con il suo punto di vista.
vedasi:
https://www.orizzontescuolaforum.net/t160052-assistente-alla-comunicazione-docente-di-sostegno
La frase originale di Fred85 era: "Alle medie l'aspetto educativo è preponderante e io in quello sono carente, proprio non è un ordine scolastico nelle mie corde, ormai posso dirlo. Io sono più disciplinarista e se mi si richiede tanto altro oltre la didattica, beh, avanti il prossimo gli lascio il posto mio, perché non sono proprio la persona più adatta".
Con evidente riferimento all'aspetto disciplinare di saper tenere la classe, senza riferimenti al sostegno, che l'utente Fred85 non cita.
L'utente Paniscus invece, di SUO, espone il suo pensiero facendolo passare come quello di Fred85, erroneamente (comprensione del testo).
Non a caso dopo tale pensiero l'utente Paniscus dice di essere lei stessa così.
vedasi:
https://www.orizzontescuolaforum.net/t160052-assistente-alla-comunicazione-docente-di-sostegno
La frase originale di Fred85 era: "Alle medie l'aspetto educativo è preponderante e io in quello sono carente, proprio non è un ordine scolastico nelle mie corde, ormai posso dirlo. Io sono più disciplinarista e se mi si richiede tanto altro oltre la didattica, beh, avanti il prossimo gli lascio il posto mio, perché non sono proprio la persona più adatta".
Con evidente riferimento all'aspetto disciplinare di saper tenere la classe, senza riferimenti al sostegno, che l'utente Fred85 non cita.
L'utente Paniscus invece, di SUO, espone il suo pensiero facendolo passare come quello di Fred85, erroneamente (comprensione del testo).
Non a caso dopo tale pensiero l'utente Paniscus dice di essere lei stessa così.
Davide- Messaggi : 5243
Data d'iscrizione : 26.03.11
Re: Vi è successo...?
per Stefania: mi sa che veramente c'è un equivoco di brutto.
Io non me la sono affatto presa con fred, ma me la sono presa con chi gli ha allegramente consigliato di dedicarsi al sostegno perché sarebbe un lavoro più leggero e meno stressante per chi "non riesce a tenere la classe".
Quanto all'interpretazione delle posizioni di fred stesso, mi pare che ia stato lui a dire chiaramente che preferisce situazioni in cui c'è prevalentemente da insegnare i contenuti della materia... rispetto a quelle in cui c'è da dedicare la maggior parte del tempo e delle energie a fare gli educatori totali gloBBali, con tanto di implicazioni emotive-sentimentali-sociali, mettendo i contenuti della materia all'ultimo posto.
In casi del genere, semplicemente, non consiglierei a nessuno di dedidarsi al sostegno, specialmente se gli viene consigliato come una soluzione di ripiego con l'illusione che sia psicologicamente più leggera, proprio perché so che questo NON E' VERO.
Per quanto riguarda i commenti di Davide su di me, francamente me ne frego. Capisco che personalmente si sia fatto l'idea del sostegno come di una missione assoluta, e che pensi che tutti debbano avere il sostegno, e che tutti gli insegnanti dovrebbero pensare solo a fare il sostegno, ma di fatto non è così.
Se a lui va bene, che continui a dedidarsi al sostegno, e sarà in grado di farlo personalmente in maniera validissima... ma non venga a fare propaganda verso un collega dubbioso, fragile e incerto, cercando di convincerlo che dedicarsi al sostegno possa essere la panacea per tutte le sue difficoltà, e che sia un lavoro meno faticoso e meno emotivamente stressante.
Io non me la sono affatto presa con fred, ma me la sono presa con chi gli ha allegramente consigliato di dedicarsi al sostegno perché sarebbe un lavoro più leggero e meno stressante per chi "non riesce a tenere la classe".
Quanto all'interpretazione delle posizioni di fred stesso, mi pare che ia stato lui a dire chiaramente che preferisce situazioni in cui c'è prevalentemente da insegnare i contenuti della materia... rispetto a quelle in cui c'è da dedicare la maggior parte del tempo e delle energie a fare gli educatori totali gloBBali, con tanto di implicazioni emotive-sentimentali-sociali, mettendo i contenuti della materia all'ultimo posto.
In casi del genere, semplicemente, non consiglierei a nessuno di dedidarsi al sostegno, specialmente se gli viene consigliato come una soluzione di ripiego con l'illusione che sia psicologicamente più leggera, proprio perché so che questo NON E' VERO.
Per quanto riguarda i commenti di Davide su di me, francamente me ne frego. Capisco che personalmente si sia fatto l'idea del sostegno come di una missione assoluta, e che pensi che tutti debbano avere il sostegno, e che tutti gli insegnanti dovrebbero pensare solo a fare il sostegno, ma di fatto non è così.
Se a lui va bene, che continui a dedidarsi al sostegno, e sarà in grado di farlo personalmente in maniera validissima... ma non venga a fare propaganda verso un collega dubbioso, fragile e incerto, cercando di convincerlo che dedicarsi al sostegno possa essere la panacea per tutte le sue difficoltà, e che sia un lavoro meno faticoso e meno emotivamente stressante.
Ultima modifica di paniscus_2.1 il Lun Dic 10, 2018 6:33 pm - modificato 1 volta.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Vi è successo...?
Stefania Biancani ha scritto:Confermo: anch'io conosco diversi cinquantenni o giù di lì che hanno fatto la ssis. Niente di strano.
Ho cinquant'anni, nel 1999 uscì contemporaneamente il bando per il concorso e quello per il primo ciclo di SISS. Siccome lavoravo (facevo un altro lavoro, non l'insegnante) non potevo frequentare la SISS e mi sono preparata per il concorso, che ho superato entrando poi in ruolo.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Vi è successo...?
Secondo me, chi non è portato per fare l'educatore deve passare lontano non tanto dal sostegno ma dai professionali e da alcuni tecnici. Addirittura forse da tutte le scuole superiori (primo e secondo grado) per dedicarsi all'università e altre attività di ricerca. Sconsiglio anche il serale, dove devi scendere a compromessi spesso fare la classe, cioè il posto di lavoro di tanti (compresa la segreteria).
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Vi è successo...?
Ultima modifica di ReadWrite il Ven Feb 08, 2019 11:43 pm - modificato 2 volte.
Ospite- Ospite
Re: Vi è successo...?
Fred 85, ho letto il tuo lungo messaggio in seconda pagina e mi permetto di darti qualche consiglio. Penso che tu sia veramente un perfezionista e che il tuo senso di inadeguatezza dipenda da questo.
Non è indispensabile essere severi o incutere paura, un minimo di vivacità da parte dei ragazzi può essere tollerata, l'obiettivo è che imparino, non necessariamente devono stare immobili e silenziosi. Devi solo trovare il tuo stile di insegnamento. Dici in un punto del messaggio di aver paura di non ricordare le risposte alle verifiche che dai (se ho capito bene). Questo è impossibile. Insegni alle medie e devi accertarti che i tuoi alunni acquisiscano competenze di base, che tu certamente possiedi evitando inutili pignolerie e andando al sodo. Accertati che acquisiscano concetti e competenze essenziali nella maggior parte degli argomenti, poi selezionane qualcuno che ti è congeniale, che ti appassiona o che ritieni particolarmente importante e approfondisci quelli. Te li ristudi bene e a quelli, e solo a quelli, dedichi lezioni più approfondite. Nel corso degli anni potrai ampliare il numero di argomenti che hai approfondito fino ad esaurirli quasi tutti.
Non è indispensabile essere severi o incutere paura, un minimo di vivacità da parte dei ragazzi può essere tollerata, l'obiettivo è che imparino, non necessariamente devono stare immobili e silenziosi. Devi solo trovare il tuo stile di insegnamento. Dici in un punto del messaggio di aver paura di non ricordare le risposte alle verifiche che dai (se ho capito bene). Questo è impossibile. Insegni alle medie e devi accertarti che i tuoi alunni acquisiscano competenze di base, che tu certamente possiedi evitando inutili pignolerie e andando al sodo. Accertati che acquisiscano concetti e competenze essenziali nella maggior parte degli argomenti, poi selezionane qualcuno che ti è congeniale, che ti appassiona o che ritieni particolarmente importante e approfondisci quelli. Te li ristudi bene e a quelli, e solo a quelli, dedichi lezioni più approfondite. Nel corso degli anni potrai ampliare il numero di argomenti che hai approfondito fino ad esaurirli quasi tutti.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Vi è successo...?
Differenze oggettive, tra docente curricolare e docente di sostegno, effettivamente ce ne sono eccome.
Dipende anche molto da che discipline si insegnano.
Prendiamo come esempio la seconda lingua alle medie: soltanto 2 ore settimanali per classe, con una cattedra completa un bel po' di elaborati da correggere e lezioni da preparare, e quando si devono interrogare oddio, ci sono sempre quelli che vorrebbero recuperare all'ultimo minuto, e se le classi sono belle numerose, specie le prime delle scuole medie, beh, come stress ce n'è abbastanza. A volte il tempo non basta neanche per farsi una idea approfondita dell'alunno.
Diverso è invece il coinvolgimento dell'insegnante di sostegno che deve seguire il proprio alunno, ed eventualmente essere d'aiuto ad altri, ma in che misura dipende molto dalla stessa composizione della classe.
Escludendo lo stress da coinvolgimento emotivo, direi che l'insegnante di sostegno, se non segue casi difficili e se non trova ambienti ostili nei quali lavorare può avere maggiori occasioni per fare il punto della situazione, per rivedere il programma, obiettivi, operare correzioni, aggiustamenti etc etc...
Se poi si fa un orario part time, anche di più.
Dipende anche molto da che discipline si insegnano.
Prendiamo come esempio la seconda lingua alle medie: soltanto 2 ore settimanali per classe, con una cattedra completa un bel po' di elaborati da correggere e lezioni da preparare, e quando si devono interrogare oddio, ci sono sempre quelli che vorrebbero recuperare all'ultimo minuto, e se le classi sono belle numerose, specie le prime delle scuole medie, beh, come stress ce n'è abbastanza. A volte il tempo non basta neanche per farsi una idea approfondita dell'alunno.
Diverso è invece il coinvolgimento dell'insegnante di sostegno che deve seguire il proprio alunno, ed eventualmente essere d'aiuto ad altri, ma in che misura dipende molto dalla stessa composizione della classe.
Escludendo lo stress da coinvolgimento emotivo, direi che l'insegnante di sostegno, se non segue casi difficili e se non trova ambienti ostili nei quali lavorare può avere maggiori occasioni per fare il punto della situazione, per rivedere il programma, obiettivi, operare correzioni, aggiustamenti etc etc...
Se poi si fa un orario part time, anche di più.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: Vi è successo...?
franco71 ha scritto:Concordo. Anche il docente di sostegno è un intellettuale nell'esercizio delle sue funzioni.PrimulaVera ha scritto:L'insegnamento è una professione intellettuale. Sempre.
No, mi dispiace, ma purtroppo nella pratica non è più così.
Come ideale originario, avrebbe dovuto esserlo (sia sul sostegno che sulle materie ordinarie).
Ma nel momento in cui si viene costretti ad abbassare gli obiettivi sottoterra, per tutti, e a dare la sufficienza a tutti, perché qualcuno ha il terrore che le famiglie si lamentiino, e qualcun altro ha il terrore di farci la figura disonorevole "di essere poco inclusivi", l'aspetto intellettuale della professione è completamente affossato.
Qualche mese fa, a fine corso dell'anno scolastico passato, mi sono ritrovata in una riunione straordinaria di un consiglio di classe, convocata perché bisognava dare una sanzione disciplinare a uno studente che era stato sorpreso (non una volta sola, ma almeno TRE, in tre materie diverse), a usare il cellulare di nascosto durante le verifiche scritte, per cercare di copiare informazioni da internet. In due casi su tre, i colleghi non avevano pensato a ritirare i cellulari prima del compito... e nel terzo caso erano effettivamente stati ritirati, ma il simpaticone se ne era portati due, aveva consegnato quello vecchio e inutilizzato, per continuare a tenersi stretto quello utile, e provare a usarlo comunque. In tutti e tre i casi si era fatto beccare, aveva preso note, e alla fine si era reso necessario un provvedimento più pesante.
Consiglio di classe straordinario, apposta per la discussione di un provvedimento disciplinare: bene, un'ora, dico un'ora intera di vaiassate strappalacrime, da parte di alcuni miei colleghi, per cercare di dimostrare che il ragazzo ha sicuramente dei problemi psicologici, che soffre di ansia, che ha problemi familiari, che soffre di difetto di autostima, e che quindi invece di fargli una sanzione disciplinare, bisognerebbe fargli un BES... e che a seguito del BES bisognerebbe fargli un piano didattico personalizzato uguale a quello dei casi di DSA, in cui gli si consente di usare liberamente appunti, formulari e mappe, in maniera che non sia più costretto a copiare di nascosto, ma che possa finalmente copiare in chiaro.
Faccio presente che il ragazzo che non ha NESSUNA diagnosi medica, né ha una famiglia che fa pressioni. Tutta esclusivamente farina del sacco di certi docenti esagitati che vedono BES dappertutto e che hanno come unico obiettivo quello di costringere i colleghi a concedere facilitazioni a tutti e a promuovere tutti.
Alla fine non è passata, perché era veramente un caso estremo di cialtroneria spudorata, ma assicuro che siamo dovuti stare a discutere un'ora se passarla o no, perché una buona parte dei miei colleghi credeva davvero che fosse giusto così.
In una situazione del genere, si riesce ancora a definire l'insegnamento come una professione intellettuale, indipendentemente dal fatto che qualcuno faccia il sostegno e qualcuno no?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Vi è successo...?
@Stefania Biancani: Guarda che Paniscus non intendeva offendere nessuno, sei tu che sei prevenuta ed interpreti le sue parole come offensive. E' vero che facendo sostegno si devono dare anche contenuti culturali, ma resta il fatto che l'aspetto di aiuto umanitario o, se preferisci, l'aspetto del coinvolgimento emotivo ed affettivo è molto più forte di quello puramente intellettuale, e non può essere altrimenti. Un portatore di Handicap grave con ritardo mentale molto serio oppure con autismo a basso funzionamento NON può ricevere gli stessi contenuti culturali di un normodotato, è un dato di fatto obiettivo, quindi la relazione si sposta giocoforza dall'aspetto cognitivo e intellettuale a quello affettivo, è normale che sia così. Non vedo dove sia il problema a dire che nel sostegno l'aspetto intellettuale passa in secondo piano rispetto ad altre dinamiche che hanno pari dignità, anzi sei tu con le tue risposte piccate implicitamente a misconoscerne il significato.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Vi è successo...?
Ciao Fred, leggo solo adesso e ti rispondo.
Anche io ho vissuto e vivo situazioni di disagio psicologico per qualche verso simili alle tue: le supero, sapendo che le alternative sono peggiori e soprattutto perché di fondo mi piace l'insegnamento, anche se mi reputo tutt'altro che un insegnante nato.
Oltre al fatto che il TFA, con la scarsa concretezza del suo approccio molto teorico e molto ideologico, ingenera aspettative irrealistiche nei giovani insegnanti, rifletti sul fatto che le difficoltà che riscontri e di cui ti autoaccusi potrebbero non essere "colpa" tua.
Almeno la metà delle scuole (parlo delle medie che conosco) fanno schifo o per l'utenza e il comportamento oppure per l'ambiente relazionale lavorativo molto negativo. Non è un caso che il burn-out incida sugli insegnanti più che su qualsiasi altra categoria professionale.
Il mio suggerimento banale è quello di stringere i denti fino a passare l'anno di prova, riflettendo nel frattempo sui metodi per sopravvivere che non ti facciano sentire inadeguato.
Superato l'anno di prova, se hai la possibilità di farlo (qui le leggi cambiano ogni anno) chiedi il trasferimento a una scuola dove le cose funzionano a detta di colleghi, alunni e genitori. Con una cattedra di lettere non è così difficile ottenere il trasferimento in una scuola come si deve. Non c'è neanche bisogno di chiedere il passaggio di cattedra alle superiori, una buona media può bastare.
Altro consiglio banale: smettila di pensare di essere tu inadeguato e inizia a pensare che gli stronzi siano gli altri, gli alunni, i colleghi, i genitori e così via. Un buon ambiente lavorativo e/o delle buone classi possono fare miracoli.
Altro consiglio: dai e chiedi fiducia ai colleghi, specie quelli che senti più affini: potrebbero darti dritte utili o comunque supportarti.
Oh poi alla fine può anche darsi che tu sia effettivamente inadeguato, ma per scoprirlo devi provare davvero a non esserlo.
Anche io ho vissuto e vivo situazioni di disagio psicologico per qualche verso simili alle tue: le supero, sapendo che le alternative sono peggiori e soprattutto perché di fondo mi piace l'insegnamento, anche se mi reputo tutt'altro che un insegnante nato.
Oltre al fatto che il TFA, con la scarsa concretezza del suo approccio molto teorico e molto ideologico, ingenera aspettative irrealistiche nei giovani insegnanti, rifletti sul fatto che le difficoltà che riscontri e di cui ti autoaccusi potrebbero non essere "colpa" tua.
Almeno la metà delle scuole (parlo delle medie che conosco) fanno schifo o per l'utenza e il comportamento oppure per l'ambiente relazionale lavorativo molto negativo. Non è un caso che il burn-out incida sugli insegnanti più che su qualsiasi altra categoria professionale.
Il mio suggerimento banale è quello di stringere i denti fino a passare l'anno di prova, riflettendo nel frattempo sui metodi per sopravvivere che non ti facciano sentire inadeguato.
Superato l'anno di prova, se hai la possibilità di farlo (qui le leggi cambiano ogni anno) chiedi il trasferimento a una scuola dove le cose funzionano a detta di colleghi, alunni e genitori. Con una cattedra di lettere non è così difficile ottenere il trasferimento in una scuola come si deve. Non c'è neanche bisogno di chiedere il passaggio di cattedra alle superiori, una buona media può bastare.
Altro consiglio banale: smettila di pensare di essere tu inadeguato e inizia a pensare che gli stronzi siano gli altri, gli alunni, i colleghi, i genitori e così via. Un buon ambiente lavorativo e/o delle buone classi possono fare miracoli.
Altro consiglio: dai e chiedi fiducia ai colleghi, specie quelli che senti più affini: potrebbero darti dritte utili o comunque supportarti.
Oh poi alla fine può anche darsi che tu sia effettivamente inadeguato, ma per scoprirlo devi provare davvero a non esserlo.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: Vi è successo...?
Riguardo alla discussione sull'adeguatezza del sostegno a una persona come fred85 (33 anni, beato te...) concordo con Paniscus sul fatto che se uno, per sua stessa ammissione, è più portato all'insegnamento disciplinare e poco alla gestione relazionale e disciplinare della classe, l'ultimo consiglio che gli si deve dare è quello di lavorare sul sostegno.
Il sostegno è un lavoro che andrebbe riservato a persone con forte motivazione, requisito addirittura più importante della preparazione specifica.
Il sostegno è un lavoro che andrebbe riservato a persone con forte motivazione, requisito addirittura più importante della preparazione specifica.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
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