inno di Mameli
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inno di Mameli
legge numero 222 del 23 novembre 2012 ( credo), dice che l'inno va fatto "conoscere" agli alunni. Insegno in una scuola primaria dove, nel percorso di cittadinanza ho inserito lo studio dell'Italia, come repubblica democratica e, in musica, vorrei far ascoltare e cantare la prima parte dell'Inno. Una collega mi ha detto che "sono troppo patriottica". Che ne pensate? grazie.
teachermilano- Messaggi : 330
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Re: inno di Mameli
Ascoltare, anche più volte. Far cantare forse è meglio di no. Molti genitori aspettano solo il pretesto per fare polemica.
PrimulaVera- Messaggi : 724
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Località : Toscana
Re: inno di Mameli
Io l'ho spiegato in modo dettagliato nell'ambito della Storia del Risorgimento, facendola ascoltare. Posso sapere perchè il nostro Inno potrebbe innescare polemiche? I versi antiaustriaci devono essere contestualizzati ovviamente, ma per il resto qual è il problema?
elirpe- Messaggi : 1127
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Re: inno di Mameli
Anche a me sembra esagerato.
Farei, se proprio devi, analisi del testo. E, compatibilmente con l'età degli alunni e delle alunne, un minimo di contestualizzazione.
Farei, se proprio devi, analisi del testo. E, compatibilmente con l'età degli alunni e delle alunne, un minimo di contestualizzazione.
arrubiu- Moderatore
- Messaggi : 28333
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Località : Casteddu70
Re: inno di Mameli
Gli italiani sono soltanto "un volgo disperso che nome non ha" (Coro di Adelchi, Manzoni), parole geniali a mio avviso che riflettono le diversità e le diseguaglianze presenti nello pseudo-popolo italiano, che non è altro se non il risultato di una forzata unificazione di genti che avevano ben poco in comune, la storia del regno di Napoli è assai diversa da quella del Lombardo-Veneto, gli italiani sono stati dominati e conquistati da tanti popoli che non possono avere una storia e quindi un'identità comune. E' come se gli italiani fossero stati contemporaneamente greci (la Magna Grecia), normanni, anche arabi (vedi la Sicilia), francesi (dominazione angioina), spagnoli (regno di Napoli), austriaci (Lombardo-Veneto), prendendo da ogni popolo conquistatore qualcosa, sia linguisticamente sia come mentalità. Il Risorgimento è stato quindi una forzata unificazione da parte della monarchia sabauda che ha visto violenze molto gravi nei confronti dei meridionali, persino deportazione di persone (nelle isole del Mar Egeo), smantellamento di industrie locali che hanno creato il cronico sottosviluppo del Mezzogiorno. E poi l'inno stesso dice che "Schiava di Roma Iddio la creò", quindi di fatto anche l'inno ammette che l'Italia come nazione autonoma nemmeno esisteva, era Roma che dominava popoli diversi, spesso con la violenza e il ricatto, e questi popoli (soprattutto nella Gallia Cisalpina, cioè nel nord Italia) avrebbero fatto volentieri a meno di ossequiare Roma, come i meridionali avrebbero fatto volentieri a meno di obbedire al re sabaudo, infatti molti tra i contadini del Sud erano nostalgici dei Borbone. Quindi di che cosa stiamo a parlare, gli "Italiani" non esistono, questa è l'amara verità.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: inno di Mameli
Continuo a non vedere l'esagerazione; il testo dell'Inno non è sovversivo, ma è l'incarnazione della sovranità e dell'istituzionalità; di per sè non trovo particolarmente attraente l'idea di cantarla (perchè rischia di diventare qualcosa di grottesco) tuttavia anche in questo caso non vedrei l'aspetto "rischioso" della proposta... per quanto riguarda invece il disfattismo imperante mi limito a osservare che la patria non si eredita ma si guadagna.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: inno di Mameli
Scuola70 ha scritto:Gli italiani sono soltanto "un volgo disperso che nome non ha" (Coro di Adelchi, Manzoni), parole geniali a mio avviso che riflettono le diversità e le diseguaglianze presenti nello pseudo-popolo italiano, che non è altro se non il risultato di una forzata unificazione di genti che avevano ben poco in comune, la storia del regno di Napoli è assai diversa da quella del Lombardo-Veneto, gli italiani sono stati dominati e conquistati da tanti popoli che non possono avere una storia e quindi un'identità comune. E' come se gli italiani fossero stati contemporaneamente greci (la Magna Grecia), normanni, anche arabi (vedi la Sicilia), francesi (dominazione angioina), spagnoli (regno di Napoli), austriaci (Lombardo-Veneto), prendendo da ogni popolo conquistatore qualcosa, sia linguisticamente sia come mentalità. Il Risorgimento è stato quindi una forzata unificazione da parte della monarchia sabauda che ha visto violenze molto gravi nei confronti dei meridionali, persino deportazione di persone (nelle isole del Mar Egeo), smantellamento di industrie locali che hanno creato il cronico sottosviluppo del Mezzogiorno. E poi l'inno stesso dice che "Schiava di Roma Iddio la creò", quindi di fatto anche l'inno ammette che l'Italia come nazione autonoma nemmeno esisteva, era Roma che dominava popoli diversi, spesso con la violenza e il ricatto, e questi popoli (soprattutto nella Gallia Cisalpina, cioè nel nord Italia) avrebbero fatto volentieri a meno di ossequiare Roma, come i meridionali avrebbero fatto volentieri a meno di obbedire al re sabaudo, infatti molti tra i contadini del Sud erano nostalgici dei Borbone. Quindi di che cosa stiamo a parlare, gli "Italiani" non esistono, questa è l'amara verità.
Lo stesso discorso si potrebbe fare per la Germania che ha un passato universalistico sovranazionale e la particolarizzazione in "piccole patrie" con delle differenze macroscopiche tra di loro (si pensi anche solo al diverso destino del Regno di Prussia e di Baviera); penso che anche solo la storia dal 1946 in poi dovrebbe averci fatto acquisire un'identità nazionale in precedenza lungamente negata.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: inno di Mameli
Io sinceramente continuo a non vederci nulla di male nel far conoscere un brano che comunque, nel calcio, negli sport olimpici,nelle manifestazioni ufficiali,.... ci rappresenta.poi, possiamo scrivere di tutto, pensarla in 2000 modi diversi, ma io comunque stavo parlando di una scuola primaria , dove molti bambini la cantano senza andare ad investigare sul significato profondo del testo stesso.
teachermilano- Messaggi : 330
Data d'iscrizione : 31.08.11
Re: inno di Mameli
Non solo alla primaria non è adatta, il concetto di essere pronti a morire per un'idea è sempre sbagliato, perché il bene più grande è la nostra vita, quindi qualsiasi ideale ha un valore sempre inferiore alla nostra stessa vita, che è un bene tangibile e concreto, mentre l'idea (patria, società, nazione, ecc.) è soltanto un'astrazione discutibile.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Ospite- Ospite
Re: inno di Mameli
E io che avevo come maestra un'anziana che ci faceva ascoltare la bellissima Canzone del Piave e ovviamente l'Inno? Non stiamo forse "bambolizzando" troppo i nostri figli?
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: inno di Mameli
Scuola70 ha scritto:E poi l'inno stesso dice che "Schiava di Roma Iddio la creò", quindi di fatto anche l'inno ammette che l'Italia come nazione autonoma nemmeno esisteva, era Roma che dominava popoli diversi, spesso con la violenza e il ricatto, e questi popoli (soprattutto nella Gallia Cisalpina, cioè nel nord Italia) avrebbero fatto volentieri a meno di ossequiare Roma, come i meridionali avrebbero fatto volentieri a meno di obbedire al re sabaudo, infatti molti tra i contadini del Sud erano nostalgici dei Borbone. Quindi di che cosa stiamo a parlare, gli "Italiani" non esistono, questa è l'amara verità.
Ma il verso dice "Dov'è la vittoria? Le porga la chioma ché schiava di Roma Iddio la creò". Cioè è la vittoria che è schiava di Roma, non certo l'Italia.
"Siam pronti alla morte l'Italia chiamò" va contestualizzato, spiegato e magari anche criticato come diceva Scuola70.
Trovo sia una buona idea far conoscere l'Inno. Se non lo imparano ora quando dovrebbero farlo? Altrimenti arriveranno a cantarlo davanti a una partita (svilendolo) senza capirne nemmeno il senso.
Non capisco perché noi Italiani siamo così spaventati dal nostro inno. Non credo che gli altri inni siano tutti "pacifici".
diderot.m7- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 22.10.14
Re: inno di Mameli
Un ragionamento logico, che condivido.Paddington ha scritto:Personalmente la trovo una buffonata, per il semplice motivo che da anni l Italia ha perso sovranità e qualsiasi dignità di nazione, diventando una no man 's land , un recinto di gente (chiamarlo popolo non è più il caso,o forse non lo è mai stato) totalmentr disunita, sbandata e corrotta manovrata dai dittatori europei. Repubblica delle banane ormai è troppo pomposo, direi ormai Terra delle Buche, Impero dei Ponti Crollanti...
Detto questo, tuttavia , bisogna essere coerenti con il fatto che il miur ci costringe ad insegnare cittadinanza e costituzione. Negare i concetti di patria, territorio, confini e bandiera significa negare il cobcetyo stesso di Costituzione, che non é nata come Principio universale dei popoli della terra ma strettamente legata ad un preciso territorio, quello italiano.
Allora smettiamola anche di parlare di Costituzione, troppo patriottica anche quella...
Interessante l'episodio dei genitori che polemizzano sul fatto che gli alunni cantassero l'Inno di Mameli...
E' l'ennesima prova che ci dimostra come tutti credono di poter fare quello che vogliono...
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Re: inno di Mameli
L'unificazione dell'Italia serviva alla casa sabauda, in ristrettezze economiche a causa degli enormi debiti di guerra contratti con l’Inghilterra, per sottrarre l'ingente patrimonio dalle casse del Regno delle Due Sicilie (il più ricco d'Europa). E questo fecero i piemontesi: razziarono tutto quello che c'era da razziare, smantellarono la fiorente industria borbonica e trasportarono tutti i macchinari al nord, misero esose tasse sul grano ai poveri meridionali divenuti per forza di cose tutti braccianti agricoli.Scuola70 ha scritto:Il Risorgimento è stato quindi una forzata unificazione da parte della monarchia sabauda che ha visto violenze molto gravi nei confronti dei meridionali, persino deportazione di persone (nelle isole del Mar Egeo), smantellamento di industrie locali che hanno creato il cronico sottosviluppo del Mezzogiorno.
Questo i piemontesi, i lumbard e i veneti (primi emigranti in assoluto in Italia) lo dovrebbero imparare a memoria. E se proprio vogliono essere onesti con loro stessi ci restituissero tutto il maltolto e poi si facessero pure tutte le leghe che vogliono.
Ultima modifica di giobbe il Ven Feb 01, 2019 2:37 pm - modificato 1 volta.
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