inno di Mameli
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inno di Mameli
Promemoria primo messaggio :
legge numero 222 del 23 novembre 2012 ( credo), dice che l'inno va fatto "conoscere" agli alunni. Insegno in una scuola primaria dove, nel percorso di cittadinanza ho inserito lo studio dell'Italia, come repubblica democratica e, in musica, vorrei far ascoltare e cantare la prima parte dell'Inno. Una collega mi ha detto che "sono troppo patriottica". Che ne pensate? grazie.
legge numero 222 del 23 novembre 2012 ( credo), dice che l'inno va fatto "conoscere" agli alunni. Insegno in una scuola primaria dove, nel percorso di cittadinanza ho inserito lo studio dell'Italia, come repubblica democratica e, in musica, vorrei far ascoltare e cantare la prima parte dell'Inno. Una collega mi ha detto che "sono troppo patriottica". Che ne pensate? grazie.
teachermilano- Messaggi : 330
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Re: inno di Mameli
Quale Italia unita se siamo nemici in casa...
La scuola statalista e centralista serviva, è forse ancora serve, a dare un concetto di unità nazionale. Il resto è individualismo.
La scuola statalista e centralista serviva, è forse ancora serve, a dare un concetto di unità nazionale. Il resto è individualismo.
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Re: inno di Mameli
Tutta questa retorica patriottica la trovo commovente.
arrubiu- Moderatore
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Re: inno di Mameli
Capisco, la retorica è un'arte di pochi. Eppure gli insegnanti la dovrebbero possedere, tutti.arrubiu ha scritto:Tutta questa retorica patriottica la trovo commovente.
RETORICA
1. In passato, arte del parlare e dello scrivere in modo persuasivo, efficace ed esteticamente pregevole SIN eloquenza, oratoria: r. di Cicerone; complesso di regole su cui si basa tale arte e che costituivano materia d'insegnamento: maestro, scuola di r.
Chi non la possiede si limita a frasi fatte.
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Re: inno di Mameli
In queste cose sono più un seguace di Pietro Gori.
arrubiu- Moderatore
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Re: inno di Mameli
Poi qualcuno dice che non so riconoscere chi è un anarchico.arrubiu ha scritto:In queste cose sono più un seguace di Pietro Gori.
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Re: inno di Mameli
Ho detto "in queste cose". Non sono anarchico, se proprio ti interessa.
arrubiu- Moderatore
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Re: inno di Mameli
Ritornando in argomento, mi è capitato più volte di analizzare il testo dell'inno di Mameli, al quinto anno delle superiori però. Non ci vedo niente di male, fa parte della nostra storia risorgimentale che, nel bene o nel male, bisogna conoscere. Naturalmente bisogna ben contestualizzare il testo. Molti si fermano alla prima strofa, non conoscendo né la storia né il tipo di ideologia che vi sta dietro. E' un inno repubblicano di stampo mazziniano, con numerosi riferimenti ad avvenimenti della storia repubblicana della penisola: da Scipione (repubblica romana) a Francesco Ferruccio (repubblica fiorentina). Richiama ovviamente il concetto di fratellanza (tipico dell'ideologia mazziniana) e di sangue per la Patria (siamo in pieno Romanticismo). Per chi non lo sapesse era inviso ai Savoia, dato che parlava repubblica, e non fu mai considerato un inno nazionale in età monarchica. L'inno "ufficiale" era la Marcia reale. I primi a far conoscere l'inno furono i movimenti repubblicani di fine '800. Quindi dopo la guerra, e tuttora aggiungo, è stato scelto come inno nazionale della nuova Italia proprio per i valori che intendeva veicolare: unità e repubblica.
Alex_ct- Messaggi : 473
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Re: inno di Mameli
balanzoneXXI ha scritto:Alex_ct ha scritto:Ritornando in argomento, mi è capitato più volte di analizzare il testo dell'inno di Mameli, al quinto anno delle superiori però. Non ci vedo niente di male, fa parte della nostra storia risorgimentale che, nel bene o nel male, bisogna conoscere. Naturalmente bisogna ben contestualizzare il testo. Molti si fermano alla prima strofa, non conoscendo né la storia né il tipo di ideologia che vi sta dietro. E' un inno repubblicano di stampo mazziniano, con numerosi riferimenti ad avvenimenti della storia repubblicana della penisola: da Scipione (repubblica romana) a Francesco Ferruccio (repubblica fiorentina). Richiama ovviamente il concetto di fratellanza (tipico dell'ideologia mazziniana) e di sangue per la Patria (siamo in pieno Romanticismo). Per chi non lo sapesse era inviso ai Savoia, dato che parlava repubblica, e non fu mai considerato un inno nazionale in età monarchica. L'inno "ufficiale" era la Marcia reale. I primi a far conoscere l'inno furono i movimenti repubblicani di fine '800. Quindi dopo la guerra, e tuttora aggiungo, è stato scelto come inno nazionale della nuova Italia proprio per i valori che intendeva veicolare: unità e repubblica.
Ma non si chiamava Ferrucci? Forse è stato il correttore automatico.
"...Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio..."
Come puoi leggere si può dire in entrambi i modi. Nell'inno è chiamato "Ferruccio". Forse il tuo correttore dovrebbe, prima di scrivere, fare qualche ricerca in più.
Alex_ct- Messaggi : 473
Data d'iscrizione : 14.09.10
Re: inno di Mameli
Ha il correttore spocchioso...Alex_ct ha scritto:balanzoneXXI ha scritto:Alex_ct ha scritto:Ritornando in argomento, mi è capitato più volte di analizzare il testo dell'inno di Mameli, al quinto anno delle superiori però. Non ci vedo niente di male, fa parte della nostra storia risorgimentale che, nel bene o nel male, bisogna conoscere. Naturalmente bisogna ben contestualizzare il testo. Molti si fermano alla prima strofa, non conoscendo né la storia né il tipo di ideologia che vi sta dietro. E' un inno repubblicano di stampo mazziniano, con numerosi riferimenti ad avvenimenti della storia repubblicana della penisola: da Scipione (repubblica romana) a Francesco Ferruccio (repubblica fiorentina). Richiama ovviamente il concetto di fratellanza (tipico dell'ideologia mazziniana) e di sangue per la Patria (siamo in pieno Romanticismo). Per chi non lo sapesse era inviso ai Savoia, dato che parlava repubblica, e non fu mai considerato un inno nazionale in età monarchica. L'inno "ufficiale" era la Marcia reale. I primi a far conoscere l'inno furono i movimenti repubblicani di fine '800. Quindi dopo la guerra, e tuttora aggiungo, è stato scelto come inno nazionale della nuova Italia proprio per i valori che intendeva veicolare: unità e repubblica.
Ma non si chiamava Ferrucci? Forse è stato il correttore automatico.
"...Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio..."
Come puoi leggere si può dire in entrambi i modi. Nell'inno è chiamato "Ferruccio". Forse il tuo correttore dovrebbe, prima di scrivere, fare qualche ricerca in più.
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Re: inno di Mameli
franco71 ha scritto:Visto che hai approfondito l'argomento, ti chiedo se ci sia qualche elemento di verità nel fatto che l'intero inno in realtà non sia stato scritto dal Mameli? Ho letto che sicuramente ci sono dei debiti poetici verso un'altra persona. Nella letteratura il plagio è sempre dietro l'angolo.Alex_ct ha scritto:Ritornando in argomento, mi è capitato più volte di analizzare il testo dell'inno di Mameli, al quinto anno delle superiori però. Non ci vedo niente di male, fa parte della nostra storia risorgimentale che, nel bene o nel male, bisogna conoscere. Naturalmente bisogna ben contestualizzare il testo. Molti si fermano alla prima strofa, non conoscendo né la storia né il tipo di ideologia che vi sta dietro. E' un inno repubblicano di stampo mazziniano, con numerosi riferimenti ad avvenimenti della storia repubblicana della penisola: da Scipione (repubblica romana) a Francesco Ferruccio (repubblica fiorentina). Richiama ovviamente il concetto di fratellanza (tipico dell'ideologia mazziniana) e di sangue per la Patria (siamo in pieno Romanticismo). Per chi non lo sapesse era inviso ai Savoia, dato che parlava repubblica, e non fu mai considerato un inno nazionale in età monarchica. L'inno "ufficiale" era la Marcia reale. I primi a far conoscere l'inno furono i movimenti repubblicani di fine '800. Quindi dopo la guerra, e tuttora aggiungo, è stato scelto come inno nazionale della nuova Italia proprio per i valori che intendeva veicolare: unità e repubblica.
Qualche voce sostiene che sia stato un insegnante di Mameli a scrivere il testo, un padre scolopio se non sbaglio. Ma non esistono prove certe o studi che attestino ciò. In ogni caso, Mameli o non Mameli, sostenere che sia l'opera di un religioso mi sembra un po' azzardato. Il testo è pieno di riferimenti al pensiero mazziniano e all'ideologia giacobina. Sicuramente vi è stata l'influenza della Marsigliese. Basti pensare al verso "stringiamci a coorte" che riprende il "Formez vos battaillons".
Alex_ct- Messaggi : 473
Data d'iscrizione : 14.09.10
Re: inno di Mameli
balanzoneXXI ha scritto:Alex_ct ha scritto:franco71 ha scritto:Visto che hai approfondito l'argomento, ti chiedo se ci sia qualche elemento di verità nel fatto che l'intero inno in realtà non sia stato scritto dal Mameli? Ho letto che sicuramente ci sono dei debiti poetici verso un'altra persona. Nella letteratura il plagio è sempre dietro l'angolo.Alex_ct ha scritto:Ritornando in argomento, mi è capitato più volte di analizzare il testo dell'inno di Mameli, al quinto anno delle superiori però. Non ci vedo niente di male, fa parte della nostra storia risorgimentale che, nel bene o nel male, bisogna conoscere. Naturalmente bisogna ben contestualizzare il testo. Molti si fermano alla prima strofa, non conoscendo né la storia né il tipo di ideologia che vi sta dietro. E' un inno repubblicano di stampo mazziniano, con numerosi riferimenti ad avvenimenti della storia repubblicana della penisola: da Scipione (repubblica romana) a Francesco Ferruccio (repubblica fiorentina). Richiama ovviamente il concetto di fratellanza (tipico dell'ideologia mazziniana) e di sangue per la Patria (siamo in pieno Romanticismo). Per chi non lo sapesse era inviso ai Savoia, dato che parlava repubblica, e non fu mai considerato un inno nazionale in età monarchica. L'inno "ufficiale" era la Marcia reale. I primi a far conoscere l'inno furono i movimenti repubblicani di fine '800. Quindi dopo la guerra, e tuttora aggiungo, è stato scelto come inno nazionale della nuova Italia proprio per i valori che intendeva veicolare: unità e repubblica.
Qualche voce sostiene che sia stato un insegnante di Mameli a scrivere il testo, un padre scolopio se non sbaglio. Ma non esistono prove certe o studi che attestino ciò. In ogni caso, Mameli o non Mameli, sostenere che sia l'opera di un religioso mi sembra un po' azzardato. Il testo è pieno di riferimenti al pensiero mazziniano e all'ideologia giacobina. Sicuramente vi è stata l'influenza della Marsigliese. Basti pensare al verso "stringiamci a coorte" che riprende il "Formez vos battaillons".
Nel 700 c' era un prete francese segretamente ateo e progressista , certo Jean Meslier, che e' considerato un teorico del comunismo e del materialismo premarxista. Una volta alcune persone( ricordiamo Giordano Bruno e Campanella) entravano nel clero per sbarcare il lunario , ma non condividevano le credenze di quest' ordine sociale e facevano, per così dire, la serpe in seno.
Famoso patriota e, pare, massone è stato il padre barnabita Ugo Bassi, fucilato nel 1849 dagli austriaci. Erano comunque mosche bianche (o rosse) all'interno del clero. Il problema è che Mameli viene accusato di plagio in siti "cattolici", nostalgici del tempo in cui il papa portava in testa il Triregno.
Alex_ct- Messaggi : 473
Data d'iscrizione : 14.09.10
Re: inno di Mameli
balanzoneXXI ha scritto:arrubiu ha scritto:Ho detto "in queste cose". Non sono anarchico, se proprio ti interessa.
Il professore emerito lo considera un insulto e sembra non sapere distinguere tra coloro che si ispirano alle teorie politiche anarchiche , coeve al socialismo scientifico , e i ribaldi che mettono a soqquadro le aule scolastiche.Se in un collettivo anarchico qualcuno si comportasse come certi birichini fanno a scuola verrebbe cacciato a pedate dai compagni.
Innanzi tutto la parola "anarchia", letteralmente, non significa affatto "assenza di regole", ma "assenza di un capo", "assenza di uno che comanda sugli altri", il che è ben diverso.
Da dove sia arrivata la convinzione che "anarchia" significhi che non ci sono regole, o che ci sono regole ma ognuno se ne può fregare e fare quello che gli pare, sinceramente non lo capisco.
Quella semmai si chiamerebbe "anomia", oppure, se si vuole proprio essere raffinati, "disnomia"...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: inno di Mameli
Paddington ha scritto:Occhio paniscus , se un pedagogogogo ti legge e scopre la parola "disnomia " la inserisce subito tra le diagnosi meritevoli di bes.
"Pierino è affetto da disnomia, cioè non riconosce le regole e quindi non imponetegliele a scuola "
A me piace molto di più questa:
https://en.wikipedia.org/wiki/Dysnomia_(moon)
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: inno di Mameli
Il bello è che ne sono convinti anche quelli della Treccani ;-)paniscus_2.1 ha scritto:
Innanzi tutto la parola "anarchia", letteralmente, non significa affatto "assenza di regole", ma "assenza di un capo", "assenza di uno che comanda sugli altri", il che è ben diverso.
Da dove sia arrivata la convinzione che "anarchia" significhi che non ci sono regole, o che ci sono regole ma ognuno se ne può fregare e fare quello che gli pare, sinceramente non lo capisco.
"anarchìa s. f. [dal gr. ἀναρχία, comp. di ἀν- priv. e tema di ἄρχω «comandare»]. – 1. Mancanza di governo, come stato di fatto, sia per assenza di un valido potere a causa di rivoluzioni, sia per inefficienza dell’esercizio del potere da parte di coloro che ne sono investiti: instaurare, far cessare, reprimere l’a.; periodo di anarchia. Per estens., disordine, confusione, stato di un luogo dove ciascuno agisce a suo arbitrio e senza ordine o regola: che a. in quell’ufficio!; in quella casa c’è la più completa a.; tutto il trecento parve, e fu veramente, a. (Carducci). 2. In senso storico-politico, dottrina che propugna l’abolizione di ogni governo sull’individuo e, soprattutto, l’abolizione dello stato, da attuare eliminando o riducendo al minimo il potere centrale dell’autorità; sviluppatosi nella 2a metà del sec. 19°, il movimento anarchico (che fu soprattutto guidato da M. Bakunin e da P. Kropotkin) sostiene un estremo decentramento dei poteri amministrativi della società, affinché i lavoratori possano organizzare da sé la proprietà e l’amministrazione dei mezzi di produzione."
http://www.treccani.it/vocabolario/anarchia/
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Re: inno di Mameli
E quindi? Quale sarebbe la tua conclusione?
arrubiu- Moderatore
- Messaggi : 28333
Data d'iscrizione : 24.10.14
Località : Casteddu70
Re: inno di Mameli
La mia conclusione su che cosa?arrubiu ha scritto:E quindi? Quale sarebbe la tua conclusione?
Sto replicando a paniscus sul termine anarchia.
È ovvio che tu non lo sei nel senso politico della parola. Quella era una battuta per estremizzazione. Ora non ne facciamo un problema.
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