Bocciature e ricorsi ( non so in che sezione postare)

Se la famiglia di un alunno fa ricorso per bocciatura ogni docente del cdc dovrà far ricorso ad un avvocato?

No, il ricorso è verso la scuola che sarà difesa dall'Avvocatura dello Stato.
Il consiglio di classe deve preparare tutti i materiali richiesti (accesso agli atti); il DS coordina i lavori di preparazione all'invio del materiale all'Avvocatura.
Ovviamente i genitori potrebbero solo fare l'accesso agli atti per avere copia dei compiti e poi non procedere col ricorso al TAR nel caso in cui le motivazioni che vogliono portare siano chiaramente infondate.

di solito viene convocato il cdc in cui presiede il ds, anche in estate e anche vicino a ferragosto se serve. Si prepara tutta la documentazione e basta. Non ci sono altri impegni per il docente

Mai avere paura di un ricorso quando le carte sono a posto. ;-)

In questi casi, però, mi chiedo quale documentazione allegano i docenti delle discipline cosiddette orali se non hanno somministrato verifiche scritte. Intendo documentazione concreta ai fini di un contraddittorio a parte aver fatto verifiche orali il tale giorno con tali domande e tale esito.

franco71 ha scritto:In questi casi, però, mi chiedo quale documentazione allegano i docenti delle discipline cosiddette orali se non hanno somministrato verifiche scritte.

Tutta l'altra documentazione che non è finalizzata a dimostrare l'esito della prova orale, se non il mero voto.

Ma se, in caso di bocciatura, una famiglia fa reclamo, il preside può riconvocare il consiglio e procedere ad un nuovo scrutinio?

perly ha scritto:Ma se, in caso di bocciatura, una famiglia fa reclamo, il preside può riconvocare il consiglio e procedere ad un nuovo scrutinio?

No

C’e Un riferimento normativo?

perly ha scritto:C’e Un riferimento normativo?

Il no non deve essere inteso in senso assoluto. Se ci sono gravi vizi formali... e un ricorso in atto allora è meglio ripeterlo.

Grazie Giobbe. Da noi e’ infatti successo a seguito di un esposto

giobbe ha scritto:Mai avere paura di un ricorso quando le carte sono a posto. ;-)

Questo è sempre quello che ho sostenuto con forza anch'io.

Però è anche vero che negli ultimi anni gli obblighi burocratici si sono moltiplicati talmente tanto (e in particolare, c'è stata un'accelerazione a cascata negli ultimi 4 o 5 anni con risultati di complicazione oggettivamente morbosa) che anche per i docenti più coscienziosi diventa sempre più difficile essere veramente tranquilli che le carte siano tutte a posto.

Certamente, questa non deve essere utilizzata come scusa per evitare il rischio a priori dando la sufficienza a tutti, però che chiunque possa essere preso dai dubbi e dalle preoccupazioni, molto di più rispetto a 10 anni fa, è un dato di fatto...

E aggiungo anche che anche la probabilità effettiva di un ricorso è aumentata di suo, vista la la tendenza di massa delle famiglie all'iperprotettività sui figli e una visione capricciosa e consumistica del servizio di istruzione.

Intendo che, 10 o 20 anni fa, la maggior parte delle famiglie accettava l'eventualità di una bocciatura, come una cosa spiacevole, sì, ma non tragica o oltraggiosa, e si limitava ad attribuire (ragionevolmente) la responsabilità al figlio, o comunque a prendere atto che era andata così, e che ci fosse poco da contestare. Rispetto al totale dei bocciati, quelli che facevano ricorso erano veramente una minoranza ridicola, e di solito appartenenti a categorie sociali ben precise e ben individuabili... ma la maggior parte delle famiglie normali non si sognava di pensare che valesse la pena di spendere soldi, perdere tempo, smuovere avvocati per una bocciatura, che era quasi sicuramente meritata, e che comunque non era la fine del mondo

Nel contesto di oggi, invece, la bocciatura è vista immediatamente come un affronto personale, o come un grave danno esistenziale all'andamento della vita del ragazzo, e quindi la percentuale di genitori che trova naturale contestarla, o che si sentirebbe in colpa a non farlo, è aumentata molto.

E mettiamoci anche l'effetto massa critica o economia di scala... ossia che quando le bocciature erano numerose, boh, era più probabile che la gente se le facesse andare bene, ma da quando sono diventate talmente poche da essere viste come eventi estremi ed eccezionali, il pensiero del "perché proprio a mio figlio" viene più naturale...

paniscus_2.1 ha scritto:
E mettiamoci anche l'effetto massa critica o economia di scala... ossia che quando le bocciature erano numerose, boh, era più probabile che la gente se le facesse andare bene, ma da quando sono diventate talmente poche da essere viste come eventi estremi ed eccezionali, il pensiero del "perché proprio a mio figlio" viene più naturale...    

Convidivo tutto quello che hai detto nei due post.
Quello che ho riportato qui, del tuo intervento, ricalca esattamente il mio pensiero.
Le bocciature sono diventate talmente estreme, che chi si vede un figlio bocciato lo ritiene un vero e proprio affronto: allora è l'unico ignorante?...

Vi ringrazio per le risposte, aggiungo maggiori dettagli alla questione: l’alunna bocciata frequenta il terzo anno del liceo linguistico, a fine marzo la famiglia ha fatto richiesta di pdp in quanto l’alunna è un atleta ad alti livelli. Il pdp non è stato formalmente redatto per questioni di tempo ma tutto il cdc ha usato le attenzioni del caso (verifiche e interrogazioni programmate, riduzione degli argomenti etc )la famiglia ha accettato. Nonostante le “agevolazioni” l’alunna aveva un quadro problematico 2 sufficienze e varie insufficienze gravi ( in storia, inglese e terza lingua straniera) il resto tutti 5.

paniscus_2.1 ha scritto:E aggiungo anche che anche la probabilità effettiva di un ricorso è aumentata di suo, vista la la tendenza di massa delle famiglie all'iperprotettività sui figli e una visione capricciosa e consumistica del servizio di istruzione.

Intendo che, 10 o 20 anni fa, la maggior parte delle famiglie accettava l'eventualità di una bocciatura, come una cosa spiacevole, sì, ma non tragica o oltraggiosa, e si limitava ad attribuire (ragionevolmente) la responsabilità al figlio, o comunque a prendere atto che era andata così, e che ci fosse poco da contestare. Rispetto al totale dei bocciati, quelli che facevano ricorso erano veramente una minoranza ridicola, e di solito appartenenti a categorie sociali ben precise e ben individuabili... ma la maggior parte delle famiglie normali non si sognava di pensare che valesse la pena di spendere soldi, perdere tempo, smuovere avvocati per una bocciatura, che era quasi sicuramente meritata, e che comunque non era la fine del mondo

Nel contesto di oggi, invece, la bocciatura è vista immediatamente come un affronto personale, o come un grave danno esistenziale all'andamento della vita del ragazzo, e quindi la percentuale di genitori che trova naturale contestarla, o che si sentirebbe in colpa a non farlo, è aumentata molto.

E mettiamoci anche l'effetto massa critica o economia di scala... ossia che quando le bocciature erano numerose, boh, era più probabile che la gente se le facesse andare bene, ma da quando sono diventate talmente poche da essere viste come eventi estremi ed eccezionali, il pensiero del "perché proprio a mio figlio" viene più naturale...    

Ad essere onesti è un'abitudine che hanno preso un po' tutti, insegnanti compresi. Vedi quanti di noi stanno strappando il ruolo a forza di ricorsi (maestri senza laurea che non hanno mai passato un concorso e che ora otterranno il ruolo grazie ad uno pseudo concorso non selettivo creato ad hoc; ricorso per l' immissione in ruolo dei docenti precari con almeno 36 mesi di servizio; ricorso - da parte dei docenti che non hanno superato la prova scritta - per ripetere le prove del concorso per Dirigenti Scolastici...). Non siamo molto diversi dai nostri alunni e dalle loro famiglie...

costanza15 ha scritto: Non siamo molto diversi dai nostri alunni e dalle loro famiglie...

Io non mi riconosco in questo quadro, e chi la pensa così non dovrebbe permettersi di parlare anche a nome mio.

Lalla030313 ha scritto:Vi ringrazio per le risposte, aggiungo maggiori dettagli alla questione: l’alunna bocciata frequenta il terzo anno del liceo linguistico, a fine marzo la famiglia ha fatto richiesta di pdp in quanto l’alunna è un atleta ad alti livelli. Il pdp non è stato formalmente redatto per questioni di tempo ma tutto il cdc ha usato le attenzioni del caso (verifiche e interrogazioni programmate, riduzione degli argomenti etc )la famiglia ha accettato. Nonostante le “agevolazioni” l’alunna aveva un quadro problematico 2 sufficienze e varie insufficienze gravi ( in storia, inglese e terza lingua straniera) il resto tutti 5.

Per stilare un PDP bastano 30 minuti in un cdc.
Il fatto della mancanza del PDP può creare problemi in sede di contenzioso perché di fatto la scuola è formalmente manchevole di un obbligo.

I piani didattici per sportivi di alto livello si chiamano PFP e vanno radatti entro il 30 novembre dell'anno scolastico di riferimento. Le limitazioni sugli atleti che possono usufruire del PFP e la data entro cui vanno presentate sono individuate dal CONI.
Nessun obbligo per la scuola in quanto la documentazione è arrivata in ritardo.
La documentazione presentata dai genitori può essere presa in considerazione solo per il prossimo anno scolastico.

C'è un Piano Didattico per ogni circostanza. Docenti che sono diventati dei semplici burocrati, estensori di Piani Didattici Personalizzati, in virtù dei quali devono promuovere tutti.
Chissà nel prossimo futuro quanti ponti Morandi ci saranno....

[quote="Disillusa"]di solito viene convocato il cdc in cui presiede il ds, anche in estate e anche vicino a ferragosto se serve. Si prepara tutta la documentazione e basta. Non ci sono altri impegni per il docente[/quote

Nel caso in cui il Consiglio di Classe sia composto anche da docenti non di ruolo con nomina al 30/06 come ci si regola con questi ultimi?

L'ALTRO POLO ha scritto:

Disillusa ha scritto:di solito viene convocato il cdc in cui presiede il ds, anche in estate e anche vicino a ferragosto se serve. Si prepara tutta la documentazione e basta. Non ci sono altri impegni per il docente[/quote

Nel caso in cui il Consiglio di Classe sia composto anche da docenti non di ruolo con nomina al 30/06 come ci si regola con questi ultimi?

bella domanda! non mi è mai capitata una cosa simile. Il ds non può fare un ordine di servizio visto che non hai vincoli contrattuali però ti può chiedere di fornirgli elementi o materiali di cui necessita

QUESTA E' LA SCUOLA CHE VOGLIAMO?!

https://www.tecnicadellascuola.it/tutti-promossi-la-scuola-finta-sforna-analfabeti-futuri-operai