C'è precario e precario
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Re: C'è precario e precario
Herman ti sei accorto che stai parlando del FIT, appena defenestrato con immensa gioia di tutti?herman il lattoniere ha scritto:Paddington ha scritto:Totalmente falso! Io ho fatto l ingegnere senza il superamento dell esame di stato. C è chi fa il geometra senza esame di stato.o l architetto e via discorrendo. Anche per fare l avvocato, sotto certe condizioni, l esame di stato non è obbligatorio
E quindi, senza esame di stato, le tue opportunità professionali, ma anche la tua dignità professionale, sono state giustamente ridotte. Così come nell'insegnamento senza abilitazione.
E questa è proprio un’assurdita’.
Nella PA viene spesso richiesta l’abilitazione, ad es. all’ingegere di ufficio tecnico o al biologo/ biotecnologo in sanità, perché devono validare protocolli o progetti, nel privato invece non è quasi mai richiesta.
Per me si dovrebbe accedere alla scuola solo attraverso concorso aperto a tutti, senza necessità di abilitazioni o crediti, e poi fare un anno, massimo due, di formazione teorico-pratica vera, con affiancamenti, supplenze, corsi, esperienze anche del lavoro che i docenti fanno al di fuori dell'aula. Sarebbe bello anche se i colleghi più anziani riversassero la propria esperienza sui più giovani, ricevendo in cambio un aiuto da parte loro in classe e fuori.
Annaangelaelvira- Messaggi : 2310
Data d'iscrizione : 03.09.15
Re: C'è precario e precario
balanzoneXXI ha scritto:Perbacco , che attitudine analitica!
Lucetta scrive questioni su cui molti concordano;
poi c'è l'analisi accurata di seaspa:
un'analisi che potrebbe indurre qualche domanda.
Ad ogni modo grazie ad entrambi!
Ultima modifica di catiusciagr il Sab Set 07, 2019 5:46 pm - modificato 1 volta.
catiusciagr- Messaggi : 1803
Data d'iscrizione : 21.10.12
Re: C'è precario e precario
Paddington ha scritto:Totalmente falso! Io ho fatto l ingegnere senza il superamento dell esame di stato. C è chi fa il geometra senza esame di stato.o l architetto e via discorrendo. Anche per fare l avvocato, sotto certe condizioni, l esame di stato non è obbligatorio
Se non hai fatto l'esame di stato non puoi usare il titolo di ingegnere ma di dottore magistrale in ingegneria; lo stesso, con le opportune modifiche, vale per le altre professioni da te citate.
Ivanhoe00- Messaggi : 214
Data d'iscrizione : 15.09.12
Re: C'è precario e precario
seasparrow ha scritto:lucetta10 ha scritto:>
>visto che non ho avuto modo di replicare e che proprio non ci sto alla fittizia battaglia precari-personale di ruolo di chi non vuole capire e vuole confondersi con chi ha piu' titoli a parlare, dettaglio meglio la mia posizione sul precariato e, gia' che ci siamo, sui concorsi riservati per i precari
sentiamo
...
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Post non solo per niente condivisibile, ma soprattutto del tutto illeggibile
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: C'è precario e precario
L'importante è esserne consapevoli.lucetta10 ha scritto:Dirò diverse banalità e ovvietà, ma non ce ne è mai abbastanza.
Non è corretto. Io non sono stato un precario né lo è stato la mamma di seasparrow, e come noi tantissimi altri. Dipende dai periodi storici.lucetta10 ha scritto:Esistono precari e precari e ciascuno di noi è stato precario.
Vincitori di concorso che hanno atteso per decenni? Mi pare l'estremizzazione dell'estremizzazione.lucetta10 ha scritto:Ci sono quelli vincitori di concorso in attesa di stabilizzazione che hanno preso incarichi annuali anche per decenni
Personalmente trovo priva di fondamento una critica sul metodo con cui si sono svolti certi percorsi abilitanti da parte di chi non si è mai abilitato. Poteva benissimo provarci pure lui.lucetta10 ha scritto:Gli abilitati che hanno intrapreso e concluso un percorso di formazione professionale mirato (quale che sia, i giudizi sulla validità dei percorsi non c'entrano nulla e non possono essere certo quelli che non li hanno frequentati/superati a poterli criticare!)
Regolari senz'altro, altrimenti non sarebbero validi. Trovo da ridire sui percorsi diversi.lucetta10 ha scritto:Percorsi diversi, ma comunque percorsi, intrapresi secondo i desiderata del ministro del momento, ma comunque "regolari".
Per capire certe storture bisogna per forza fare degli esempi pratici. La prima abilitazione ci fu nel 1969 e avvenne tramite CONCORSO; prima non esistevano proprio gli abilitati. Io partecipai a quella abilitazione fatta di due prove scritte, un orale e una lezione simulata. TUTTI potevano partecipare con il solo titolo di studio. Moltissimi docenti già a tempo indeterminato pensarono bene di non parteciparvi, tanto il loro posto era già sicuro. Ma sbagliarono, perché l'anno successivo io, abilitato, tolsi la cattedra ad uno che insegnava già da 7 anni a t.i. e per questo non aveva voluto abilitarsi. Come lui, tanti altri furono scavalcati nelle fasi di nomina, anche se non perdevano comunque il posto. Lo capirono solo dopo l'errore che avevavo fatto. Come salvarli? Prima sanatoria! Abilitazione riservata tramite corso farlocco di 5 mesi. Ovviamente alla fine TUTTI abilitati...e si capovolsero di nuovo le carte.
Come vedi si tratta del primo caso di percorsi diversi ma non si può paragonare minimamente il primo percorso con il secondo, anche se il secondo è "regolare".
Ci saranno sempre, è un fatto fisiologico, è la legge di mercato: domanda e offerta.lucetta10 ha scritto:Ci sono poi i "laureati semplici" di terza fascia, senza un percorso di formazione specifica, senza abilitazione, senza aggiornamenti, spesso senza aver mai frequentato un corso sulla sicurezza e ignari di normativa scolastica, organi collegiali, obblighi professionali. Ammesso che ne sappiano, e molti ne sanno, in ogni caso autodidatti.
Ritornando alla mamma di seasparrow (solo come esempio), perché negli anni '50 entrò direttamente nella scuola con 0 giorni di precariato? La risposta è semplicissima, perché negli anni '50 i laureati, come la mamma di seasparrow o almeno quelli che avevano fatto domanda di insegnamento, erano 2000 su 8000 cattedre disponibili. Infatti i laureati negli anni '50 (ma potrebbe valere anche per certi diplomati) erano pochissimi di fronte al fabbisogno. Mentre oggi i laureati in lettere sono 50.000 a fronte di 20.000 cattedre disponibili ( i numeri sono solo esemplificativi).
Ecco il punto. I precari non sono tutti uguali come storia, come non sono tutti uguali i percorsi per abilitarsi.lucetta10 ha scritto:Vogliamo dire che un precario modello A è uguale a un precario modello B e mischiare le carte?
Quello che io vado propugnando non è un'avversione per il precario in quanto tale ma proprio quella di fare di tutti i precari un fascio. Basta mettere per tre giorni un piede in una scuola che si avanzano diritti da precariato.
Hai detto bene. Ed è giusto che la loro esperienza venga riconosciuta attraverso un concorso riservato dopo 5 anni di servizio EFFETTIVO di 180 giorni all'anno. Sono contrario, invece, a riconoscere il servizio nella paritaria e quello solo ai fini giuridici.lucetta10 ha scritto:Ora, per la medesima inefficienza del sistema, tutti questi colleghi sono INDISPENSABILI al funzionamento della scuola, lavorano continuativamente per anni e senza di loro non si tirerebbe avanti la baracca, acquisiscono indubitabilmente esperienza sul campo CHE CONTA, e tutti gliene siamo grati. Personalmente non vedo nulla di male a far valere questa esperienza sul piano concorsuale.
Perché la scuola ha bisogno di grandi numeri di docenti in virtù del fatto che le classi non possono rimanere scoperte. Quindi si prende di tutto e, con l'aumentare della richiesta di docenti, si scende nella scala dei prerequisiti per svolgere tale rpofessione. Questo contenitore (corpo docente) che comprende di tutto porta ad un eterogeneità di comportamenti e di intenti, che sviliscono la scuola, la classe docente e la considerazione che si ha di essi.lucetta10 ha scritto:Ma la scuola è la terra di nessuno. Conoscete un altro settore dove questo sia possibile? E' possibile esercitare continuativamente l'attività di medico senza specializzazione? Il dentista senza abilitazione? L'avvocato senza abilitazione? Direi che la possibilità riservata solo alla scuola la dice lunga sulla considerazione che si ha dell'insegnamento!
Questa è la mia narrazione che non ha nessuna finalità tendenziosa giacché io non faccio più parte del gioco e quindi non ho alcun interesse di parte da difendere. Io gradirei che tutti avessero PARI OPPORTUNITA' riducendo all'osso i percorsi per il raggiungimento del ruolo.lucetta10 ha scritto:Hanno allora assolutamente ragione giobbe e altri a tuonare contro i canali straordinari di arruolamento (salvo attaccarsi ai giorni effettivi, che non mi pare siano la questione centrale e sviano dal tema principale, con l'aggravante, caro giobbe, di diffondere tendenziosamente una narrazione falsa.
Chi sceglie l'insegnamento deve sapere da subito a cosa andrà incontro, almeno per i prossimi 10 anni.
Non si può fare un concorso, come quello nel 2012, con un bando categorico e stringente e poi fare, dopo solo 12 mesi, una sanatoria epocale. E' una disonestà da parte del legislatore.
Tutti devono avere le stesse opportunità, tutti devono percorrere la stessa strada. Lo so, nella scuola è difficile, ma almeno uno ci deve tendere verso questo fine.
Brava! Questa è la realtà e la grande contraddizione della scuola.lucetta10 ha scritto:La scuola non può continuare a svilire in questo modo il proprio status diffondendo l'impressione che chiunque possa ricoprire la docenza, ma pretendere la stabilizzazione e seria selezione del personale, come richiede un incarico di grande responsabilità!
Ma sono io che parlo o sei tu? ;-)))lucetta10 ha scritto:Se siamo nel bel mezzo di una perdita d'aura come categoria dovremmo pretendere che la "supplentite", come diceva quello, finisca una buona volta, perché non è un aiuto ma un abuso nei confronti dei lavoratori e di un servizio pubblico fondamentale. Come si può pretendere impegno, correttezza e dedizione dagli studenti pretendendo altro per sé?
Hai sfondato una porta aperta. Lo dico da sempre.lucetta10 ha scritto:Un governo che dimostri di voler invertire la rotta, stante la situazione attuale, sarebbe chiamato a scelte drastiche, a rimarcare i ruoli e ragionare sui dati effettivi. Ma la cronaca ci ha abituato a definire "insegnante" anche la signora pedofila che faceva ripetizioni al ragazzino...
Ma avete sentito qualcuno che, di fronte al tema della mancanza di medici nei pronto soccorso, abbia proposto di mandare in corsia i laureati in medicina con la magistrale? Chi di voi si farebbe curare a quel pronto soccorso? I precari, tra i medici, hanno comunque la specializzazione!
A scuola questo è la norma, e ci dobbiamo anche sorbire il vittimismo di chi spera che rimanga così!
Quando scrivo su questo forum so che la stragrande maggioranza dei suoi frequentatori è fatta di precari. Per questo mi incontro-scontro continuamente. Nei miei interventi cerco di portare sempre dei ragionamenti costruttivi e comunque rispetto il pensiero degli altri, quando argomentato.
Reagisco polemizzando con chi si approccia con me in modo esclusivamente ironico, provocatorio o autoritario.
Ospite- Ospite
Re: C'è precario e precario
seasparrow ha scritto:guarda la scuola e' unica anche per il fatto che e' l'unico settore
nel quale in caso di sciopero l'utenza salta di gioia ;-)))
Solo alle superiori, forse.
Negli ordini di scuole con alunni più piccoli di età, gli scioperi degli insegnanti sono uno degli argomenti più incandescenti, tra le varie occasioni di scatenamento dell'odio furioso dei genitori.
Nel caso specifico di scioperi indetti nelle prime settimane di lezione, o a ridosso di giorni festivi, è un vero classico: "Non gli è bastato essere appena tornati da tre mesi di ferie, adesso pure lo sciopero!".
Ovviamente, anche se non si trattasse di un vero sciopero ma (ad esempio) di un'assemblea sindacale, è uguale, tanto la differenza non la capiscono.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: C'è precario e precario
Non capisco cosa c'entri il concetto di sciopero con quello di assenteismo o di fannulloneria.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: C'è precario e precario
Per me questo è uno dei mali più dibattuti in ambito scolastico. Lo stato che recluta docenti con regole diverse, a seconda della bisogna, commette un errore di merito ma anche etico e professionale. La strada di accesso al ruolo deve essere solo ed esclusivamente il concorso. Se proprio ci devono essere delle sanatorie si devono fare delle distinzioni tra docenti che hanno superato un concorso ordinario e un docente entrato in ruolo per sanatoria, non perché il primo sia superiore all'altro giacché potrebbe essere il contrario, ma per premiare il merito, creando livelli intermedi nella scuola e una possibilità di carriera per tutti. La scuola, da questo punto di vista, non dà alcuna possibilità di carriera interna.seasparrow ha scritto:benelucetta10 ha scritto:Percorsi diversi, ma comunque percorsi, intrapresi secondo i desiderata del ministro del momento, ma comunque "regolari"
Quale dote deve avere quella di insegnante o quella di cane da guardia? Uno si deve sentire insegnante o cane da guardia?seasparrow ha scritto:Se uno ha la dote di insegnante (principalmente nella scuola attuale fare il cane da guardia) non ha necessita' di formazione/abilitazioni
Molti insegnanti, in questi ultimi anni, si sono limitati a fare il cane da guardia: per rinuncia, per incapacità o perché manchevoli proprio del crisma di insegnante. Ma conosco pure insegnanti che sanno essere tali pur non facendo il cane da guardia in senso letterario.
A tutti questi diamo lo stesso stipendio?
Ne sei proprio sicuro?seasparrow ha scritto:se uno arriva a giugno senza problemi ne sa abbastanzailucetta10 ha scritto:Ignari di normativa scolastica, organi collegiali, obblighi professionalii
Appunto, siamo seri. Riprendiamoci (riprendetevi) il ruolo di docente e lasciate che i cani da guardia li facciano i secondini delle carceri. Accettare così passivamente il ruolo di secondino è deprimente.seasparrow ha scritto:guarda la maggior parte del lavoro attuale e' fare il cane da guardia... e un B potrebbe essere meglio di A...siamo serilucetta10 ha scritto:Vogliamo dire che un precario modello A e' uguale a un precario modello B e mischiare le carte?
Sono d'accordo. Tuttavia anche gli avvocati, i medici, ecc. fanno tirocini. Potrebbero dire la stessa cosa. Per me l'importante che l'abilitazione e/o il tirocinio, nel momento che c'è, sia uguale per tutti.seasparrow ha scritto:Un laureato e' senza titoli??? parliamoci seriamente...un normale laureato dovrebbe essere in grado di insegnare a una normale classe
Perché sanno come funziona il sistema di reclutamento e male che vada c'è sempre chi ti organizza un bel ricorso...seasparrow ha scritto:Diciamo che e' un rischio calcolatolucetta10 ha scritto:E' ammissibile che la cronica mancanza di stabilizzazioni con canali regolari, possa determinare docenti che SI RIFIUTANO di abilitarsi e di fare un concorso, in sostanza di farsi valutare in qualsiasi modo, perche' tanto lavorano comunque, e anche vicino casa.
Di fronte ad una distorsione così evidente l'unica via di uscita è la battutina facile.seasparrow ha scritto:E' la mentalita' dello stato che prevede che il ruolo sia un dono cosi' grande da poter imporre anche la lontananza dalle proprie radicilucetta10 ha scritto:Mentre gli sfigati vincitori di concorso o GAE se ne devono andare in trasferta?
Non stiamo vendendo frigoriferi ma la dignità delle persone. Ti senti un frigorifero? Non credo. Si ragiona per cercare di correggere le storture del sistema non per accettarle passivamente. Per fare questo bisogna sentirsi innazitutto insegnanti e non guardiani di cani ;-)seasparrow ha scritto:Si finche' la legge di mercato domanda / offeta funziona cosi'lucetta10 ha scritto:E' ammissibile che si facciano un vanto di questo, pretendano di essere bravi quanto quelli che si sono smazzati anni di studio...
Quindi, per te se c'è bisogno, chiunque! A livello di guardiano di cani hai ragione.seasparrow ha scritto:Chiunque??? vale quanto detto sopra.lucetta10 ha scritto:La scuola non puo' continuare a svilire in questo modo il proprio status diffondendo l'impressione che chiunque possa ricoprire la docenza, ma pretendere la stabilizzazione e seria selezione del personale, come richiede un incarico di grande responsabilita'.
Ospite- Ospite
Re: C'è precario e precario
Da un'indagine effettuata dalla Fondazione Agnelli pare che la richiesta pressoché unanime dei tanti docenti che affrontano spontaneamente questo tema nelle osservazioni libere è quella di un sistema molto più selettivo, che eviti l’ingresso in ruolo di persone non idonee a questa professione, non preparate nelle discipline e con difficoltà di relazione. Lo strumento del concorso come via ordinaria per le assunzioni sembra ai neoassunti il più idoneo, sia per selezionare i docenti secondo criteri di merito sia per ridurre la durata del precariato.
Ritengo che si debba tornare alle assunzioni nella scuola mediante concorsi pubblici ordinari, che sono l’unico modo per selezionare il personale della scuola. Bisognerebbe reclutare gli insegnanti in modo più serio e meritocratico e non tramite l’indulgenza plenaria dei corsi abilitanti speciali o concorsi riservati, che privilegiano il numero di anni di servizio a discapito della preparazione globale e della motivazione all’insegnamento. La scuola non può permettersi di accontentarsi di figure di docenti mediocri e poco motivati. Con le politiche adottate per le assunzioni si rischia di svilire e mortificare gli insegnanti: una persona intenzionata ad insegnare dovrebbe essere messa nelle condizioni di farlo al più presto, da giovane, quando si è pieni di entusiasmo.
Ritengo che si debba tornare alle assunzioni nella scuola mediante concorsi pubblici ordinari, che sono l’unico modo per selezionare il personale della scuola. Bisognerebbe reclutare gli insegnanti in modo più serio e meritocratico e non tramite l’indulgenza plenaria dei corsi abilitanti speciali o concorsi riservati, che privilegiano il numero di anni di servizio a discapito della preparazione globale e della motivazione all’insegnamento. La scuola non può permettersi di accontentarsi di figure di docenti mediocri e poco motivati. Con le politiche adottate per le assunzioni si rischia di svilire e mortificare gli insegnanti: una persona intenzionata ad insegnare dovrebbe essere messa nelle condizioni di farlo al più presto, da giovane, quando si è pieni di entusiasmo.
Ospite- Ospite
Re: C'è precario e precario
Premettendo che io sono favorevolissima ai concorsi ordinari (ma solo perché almeno selezionano sulla cultura e sulla preparazione nel campo delle materie da insegnare)... però come farebbe un concorso ordinario a selezionare in base alle capacità di relazione?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
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