Riflessioni sulla comunicazione con gli alunni.
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Riflessioni sulla comunicazione con gli alunni.
Promemoria primo messaggio :
Il post che apro riguarda alcune mie riflessioni sulla comunicazione efficace con gli alunni ed alcuni dubbi inerenti a ciò che normalmente viene proposto nei corsi di aggiornamento per i docenti riguardanti la gestione delle classi e la relazione educativa. Spesso (quasi sempre) nei corsi di aggiornamento di questo tipo i formatori affermano che lo stile comunicativo deve descrivere obiettivamente senza giudicare il comportamento negativo dell'alunno, descriverne gli effetti e l'insegnante deve esprimere le proprie emozioni (ovviamente negative) di fronte ai comportamenti scorretti dell'allievo. Ad esempio se un alunno fa uno sgambetto ad un compagno il docente dovrebbe dire: "Quando fai lo sgambetto al compagno questi può cadere e farsi molto male e io perdo la calma". Si chiamano in pedagogia MESSAGGI IO, cioé quei messaggi in cui il docente esprime come si sente quando un allievo trasgredisce le regole. Apparentemente sembra tutto corretto, ma.........c'è un grosso problema a mio avviso. Se l'insegnante si trova di fronte ad un alunno terribile (un BULLO insomma) che prova piacere nel mettere in difficoltà l'adulto, ecco che se l'insegnante afferma: "Quando disturbi la lezione io mi infastidisco" l'alunno potrebbe reagire ridendoti in faccia, perché è proprio quello che vuole, infastidire e provocare il docente. Quindi se l'insegnante esprime il fastidio con le parole, avrà solo fatto il gioco dell'alunno! Di conseguenza io ritengo che i messaggi IO in cui si invitano nei corsi i docenti ad esprimere le proprie emozioni NON vadano sempre bene, ma anzi finiscono per far sembrare il docente un debole di fronte ai soggetti che hanno atteggiamenti di bullismo verso compagni e docenti. Per alcuni soggetti (intendo soggetti senza patologie) ci vuole la coercizione, perché è solo quel linguaggio che comprendono.
Sono corrette le mie osservazioni secondo voi?
Il post che apro riguarda alcune mie riflessioni sulla comunicazione efficace con gli alunni ed alcuni dubbi inerenti a ciò che normalmente viene proposto nei corsi di aggiornamento per i docenti riguardanti la gestione delle classi e la relazione educativa. Spesso (quasi sempre) nei corsi di aggiornamento di questo tipo i formatori affermano che lo stile comunicativo deve descrivere obiettivamente senza giudicare il comportamento negativo dell'alunno, descriverne gli effetti e l'insegnante deve esprimere le proprie emozioni (ovviamente negative) di fronte ai comportamenti scorretti dell'allievo. Ad esempio se un alunno fa uno sgambetto ad un compagno il docente dovrebbe dire: "Quando fai lo sgambetto al compagno questi può cadere e farsi molto male e io perdo la calma". Si chiamano in pedagogia MESSAGGI IO, cioé quei messaggi in cui il docente esprime come si sente quando un allievo trasgredisce le regole. Apparentemente sembra tutto corretto, ma.........c'è un grosso problema a mio avviso. Se l'insegnante si trova di fronte ad un alunno terribile (un BULLO insomma) che prova piacere nel mettere in difficoltà l'adulto, ecco che se l'insegnante afferma: "Quando disturbi la lezione io mi infastidisco" l'alunno potrebbe reagire ridendoti in faccia, perché è proprio quello che vuole, infastidire e provocare il docente. Quindi se l'insegnante esprime il fastidio con le parole, avrà solo fatto il gioco dell'alunno! Di conseguenza io ritengo che i messaggi IO in cui si invitano nei corsi i docenti ad esprimere le proprie emozioni NON vadano sempre bene, ma anzi finiscono per far sembrare il docente un debole di fronte ai soggetti che hanno atteggiamenti di bullismo verso compagni e docenti. Per alcuni soggetti (intendo soggetti senza patologie) ci vuole la coercizione, perché è solo quel linguaggio che comprendono.
Sono corrette le mie osservazioni secondo voi?
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Riflessioni sulla comunicazione con gli alunni.
Comunque per gli adulti, cafoni e magari già padri di famiglia non ci sono metodi che tengano. Se sono stati abituati ad esprimersi in modo animalesco, a meno di non passare per qualche trauma o shock incisivo, c'è poco da fare.
Per gli altri, direi che il metodo è inefficace, quando non dannoso.
Per gli altri, direi che il metodo è inefficace, quando non dannoso.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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Re: Riflessioni sulla comunicazione con gli alunni.
franco71 ha scritto:Dispaccio agenzia ansa dell'ultima ora, "Bianchi: se siete tutti vaccinati potete assistere alle partite dell'Italia senza mascherina".sempreconfusa1 ha scritto:Anche Bianchi usa lo stesso metodo: se siete vaccinati, toglietevi la mascherina, altrimenti "IO mi dispiaccio".
Però a quelli che giocano la mette (così la telecamera non li riprende mentre imprecano per il fallo subito...)
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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Re: Riflessioni sulla comunicazione con gli alunni.
serpina ha scritto:La comunicazione e la relazione, in particolare a scuola, sono due fenomeni talmente complessi e pieni di variabili imprevedibili che mi stupisco si possa davvero sperare di somministrare ricette universali per gestirli.
Un approccio simile, paradossalmente, lo vedrei più utile quando la relazione si è già instaurata, ed è positiva (magari quando, dopo anni trascorsi assieme, tra alunni e docenti si crea un clima disteso e confidenziale, e non esistono prevaricazioni, perché c'è un riconoscimento implicito dei ruoli e non se ne abusa).
In questo caso, se un qualche alunno adottasse comportamenti poco corretti, la ripresa con un tono maggiormente confidenziale non mi parrebbe strano, ma non perché viene applicato un metodo, quanto proprio come risultato di una relazione più consolidata e rodata.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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Re: Riflessioni sulla comunicazione con gli alunni.
mac67 ha scritto:Ellie* ha scritto:Ma infatti in questo caso il messaggio IO è stato male impiegato.
In termini di conseguenze è più corretto spiegare che il compagno si fa male.
Un messaggio IO ci riguarda in prima persona. Un esempio che avevo letto era più o meno così "Ragazzi sono stanca di tornare ogni sera a casa tardi perché voi non tenete in ordine l'aula e altrimenti il bidello se la prenderebbe con me". La conseguenza deve agire in modo diretto e evidente su chi attiva il messaggio IO.
E anche questo messaggio è sbagliato. Non si tratta di fare quel che vuole il prof, ma quel che vuole la buona educazione e le regole di convivenza civile che la società e la scuola si danno.
E comunque, anche il concetto secondo cui "dovete risistemare perché altrimenti il bidello se la prende con me" non mi sembra particolarmente educativo.
Il ragazzino arrogante e provocatore potrebbe perfino prenderlo come un incentivo in più per fare dispetto all'insegnante, e godere del fatto che questa si prenda il caXXiatone dal bidello... e comunque è un messaggio che comunica agli alunni l'idea che l'insegnante sia insicura e timorosa dei rimproveri del bidello, quindi ancora più fragile e attaccabile.
Io posso dire di aver ottenuto risultati dignitosi con la reazione esattamente contraria: cioè, nei casi in cui io avevo le ultime ore e notavo che l'aula veniva lasciata in condizioni indecorose, io chiedevo esplicitamente ai bidelli di NON riordinare e di NON pulire, così la mattina dopo se la sarebbero ritrovata così come stava; e mandavo un'annotazione scritta allo staff di presidenza e ai colleghi delle prime ore del giorno dopo, in cui si spiegava il perché, in maniera che non se la prendessero col bidello pensando che fosse stato uno scansafatiche.
Certo che parlo di ragazzi più grandi (non ho esperienza di lavoro alle elementari), e che non c'erano ancora le precauzioni maniacali per il covid, ma generalmente funzionava abbastanza.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
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