Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
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Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
Promemoria primo messaggio :
Condivido con voi questa situazione:
1.Alunno BES con problematiche di ansia certificate da privato.
2.Richiesta della famiglia di programmare tutte le interrogazioni.
3.Consiglio di classe che intende accettare questa linea.
Io eccepisco quanto segue:
1.Ho impostato l'anno scorso un lavoro con questa classe (in cui l'alunno non era presente) che prevedeva solo interrogazioni a sorpresa e i risultati sono stati molto positivi, non intendo quindi passare alle programmate per tutti perché sarebbe controproducente.
2.D'altra parte trovo irricevibile fare le programmate solo per questo alunno: renderebbe evidente il fatto di avere il BES e sarebbe ben difficile da motivare ai compagni/e (stante che naturalmente non è palese il fatto di essere BES).
Come agireste? Sacrificare la vostra libertà di insegnamento cambiando di fatto un elemento essenziale del vostro metodo o palesare una situazione con tutto ciò che ne consegue?
P.s. Per completezza preciso che i miei colleghi hanno detto che faranno le programmate solo per l'alunno (naturalmente mi riferisco a quelli che prima non usavano le programmate, in caso contrario il problema non esiste) ma a me sembra una soluzione che comporta più problemi di quelli che risolve.
Condivido con voi questa situazione:
1.Alunno BES con problematiche di ansia certificate da privato.
2.Richiesta della famiglia di programmare tutte le interrogazioni.
3.Consiglio di classe che intende accettare questa linea.
Io eccepisco quanto segue:
1.Ho impostato l'anno scorso un lavoro con questa classe (in cui l'alunno non era presente) che prevedeva solo interrogazioni a sorpresa e i risultati sono stati molto positivi, non intendo quindi passare alle programmate per tutti perché sarebbe controproducente.
2.D'altra parte trovo irricevibile fare le programmate solo per questo alunno: renderebbe evidente il fatto di avere il BES e sarebbe ben difficile da motivare ai compagni/e (stante che naturalmente non è palese il fatto di essere BES).
Come agireste? Sacrificare la vostra libertà di insegnamento cambiando di fatto un elemento essenziale del vostro metodo o palesare una situazione con tutto ciò che ne consegue?
P.s. Per completezza preciso che i miei colleghi hanno detto che faranno le programmate solo per l'alunno (naturalmente mi riferisco a quelli che prima non usavano le programmate, in caso contrario il problema non esiste) ma a me sembra una soluzione che comporta più problemi di quelli che risolve.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
Credo che gli occhiali non siano la stessa cosa. Dispiace doverli usare forse ma sono uno strumento culturalmente acquisito. Si diventa dislessici al concepimento direi, si evidenziano gli effetti al momento della scuola dell'obbligo
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
stringiamciacoorte ha scritto:Dunque a 6 anni. Anch'io direi che ti accorgi di avere problemi di lettura quando ti viene chiesto di leggere, anzi, quando gli altri cominciano a leggere bene e tu no ... 7 anni ?Ire ha scritto:Credo che gli occhiali non siano la stessa cosa. Dispiace doverli usare forse ma sono uno strumento culturalmente acquisito. Si diventa dislessici al concepimento direi, si evidenziano gli effetti al momento della scuola dell'obbligo
Vuoi essere la fotocopia degli altri a 12 quindi ci sono malcontati 5 anni di tempo per creare un po' di resilienza.
Non dico che non dia fastidio essere DSA se intorno a te c'è qualche cretinetto che vorrebbe i tuoi aiuti senza però prendersi anche le tue difficoltà, ma se si comincia a 7 anni a spiegare ai bambini della tua classe che le cose stanno così e che non c'è niente da sfottere, poi a 12 anni avrai 4 compagni che ti danno addosso e 10 che ti sostengono (gli altri inerti); se si mantiene tutto nella taboo-zone non avrai nessun sostenitore, ma non è detto che si riesca a mantenere il segreto e che tu non abbia nessun bullo ad assillarti.
E comunque il ricorrentissimo paragone con gli occhiali NON HA SENSO, e sarebbe anche ora di dirlo esplicitamente.
Sono anni che ci fanno una capa così con la storia che gli stumenti compensativi per i casi di DSA sono esattamente la stessa cosa degli occhiali per un miope o per un astigmatico, quando invece è evidente che non è vero.
Perchè nel caso del difetto di vista, non si chiede all'insegnante di prescrivere il tipo di occhiali, di inserire nel PDP la concessione di portare gli occhiali, o tantomeno di modificare il compito o i criteri di valutazione in funzione degli occhiali, e di modificare ulteriormente gli occhiali se la cosa non funziona abbastanza bene.
Gli occhiali li prescrive il medico e li costruisce il tecnico ottico, e all'insegnante non spetta nessuna decisione su concedere l'uso degli occhiali o no, e su quale tipo di occhiali concedere.
All'insegnante non cambia assolutamente nulla se un alunno, per fare la verifica, ha bisogno degli occhiali e un altro invece no. La verifica è la stessa. Al massimo può capitare che qualcuno abbia bisogno di una fotocopia in scala più grande (e qui non c'è nessun problema a dargliela), oppure che chieda di rinviare la verifica perché gli occhiali gli si sono rotti, ma la verifica è quella.
Nessuno chiede all'insegnante di prendersi carico personalmente del fatto che Tizio debba essere valutato in maniera diversa perché porta gli occhiali, o tantomeno chiede al consiglio di classe di fare un PDP per concedere gli occhiali come strumento compensativo. Lo studente porta gli occhiali perché li porta di continuo, in tutta la sua vita privata, e non solo a scuola, e la cosa NON E' in carico della scuola, e non c'entra niente con la valutazione. Non è che l'insegnante deve prendersi carico di cambiargli gli occhiali se vede che il ragazzo, nonostante gli occhali, continua a prendere insufficienze.
Invece, per gli strumenti compensativi per i casi di DSA, si pretende esattamente questo: che l'onere di cambiare continuamente i criteri di didattica, di obiettivi, di richieste e di valutazione, spetti sempre solo all'insegnante.
Si ammetterà che non è la stessa cosa?
Quindi, per favore, BASTA con il paragone con gli occhiali, che non ha senso!
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
Agiungo un altro motivo per cui il paragone con gli occhiali non ha senso:
perché gli occhiali servono come strumento di compensazione di uno svantaggio strutturale, SOLO a chi lo svantaggio strutturale ce l'ha davvero, non certo a chi non ne ha bisogno.
Se uno non è miope, non è che utilizzando furbescamente gli occhiali da miope anche se non ne ha bisogno, ottiene dei vantaggi... anzi, al contrario, ci vede peggio.
Quando, invece, i cosiddetti strumenti compensativi per i casi di DSA, nella maggior parte dei casi, costituiscono un oggettivo vantaggio anche per chi non ne avrebbe bisogno, quindi è evidente che ci sia qualcuno che ambisce ad averli anche se non ha nessun problema.
Se Gigetto usa gli occhiali perché è miope e Marchino non lo è, NON esiste che Marchino rivendichi il diritto di usare gli occhiali anche lui, perché sa benissimo che non ci guadagna niente...
...mentre se Luisella può usare il formulario e le tabelle da cui copiare durante la verifica, perché è dislessica, mentre Carlotta non lo è, mi pare evidente che anche Carlotta possa desiderare di accedere alle stesse risorse, perché porterebbero dei vantaggi anche a lei.
Per cui, appunto, BASTA con il paragone con gli occhiali, che è completamente incogruo!
perché gli occhiali servono come strumento di compensazione di uno svantaggio strutturale, SOLO a chi lo svantaggio strutturale ce l'ha davvero, non certo a chi non ne ha bisogno.
Se uno non è miope, non è che utilizzando furbescamente gli occhiali da miope anche se non ne ha bisogno, ottiene dei vantaggi... anzi, al contrario, ci vede peggio.
Quando, invece, i cosiddetti strumenti compensativi per i casi di DSA, nella maggior parte dei casi, costituiscono un oggettivo vantaggio anche per chi non ne avrebbe bisogno, quindi è evidente che ci sia qualcuno che ambisce ad averli anche se non ha nessun problema.
Se Gigetto usa gli occhiali perché è miope e Marchino non lo è, NON esiste che Marchino rivendichi il diritto di usare gli occhiali anche lui, perché sa benissimo che non ci guadagna niente...
...mentre se Luisella può usare il formulario e le tabelle da cui copiare durante la verifica, perché è dislessica, mentre Carlotta non lo è, mi pare evidente che anche Carlotta possa desiderare di accedere alle stesse risorse, perché porterebbero dei vantaggi anche a lei.
Per cui, appunto, BASTA con il paragone con gli occhiali, che è completamente incogruo!
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
Per trovarli bisogna cercarli. E la vedo nerissimastringiamciacoorte ha scritto:DSA Disturbo Specifico dell' Apprendimento; la causa è organica ma l'effetto riguarda l'apprendimento.
O si stabilisce che non esistono modi per compensare o se esistono è colui che si occupa dell'apprendimento che ha maggiori chance di trovarli e metterli in campo.
Mi disturba di più che il dottorame di varia natura suggerisca le misure compensative senza sapere cosa venga insegnato piuttosto che il docente venga abbandonallorato a se stesso.
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
lucetta10 ha scritto:
Sarà abusato il parallelo con gli occhiali, ma lo è altrettanto questo argomento per cui lo strumento compensativo costituirebbe un vantaggio per un dsa.
Non ho detto che lo strumento compensativo in sè "costituisca un vantaggio per un alunno con DSA" (e per favore, finiamola con il definire lo studente stesso come "un DSA", veramente non si può sentire)... ma ho detto che costituirebbe indubbiamente un vantaggio per chiunque altro potesse accedere agli stessi strumenti anche senza avere alcun DSA, e quindi può essere percepito come una facilitazione appetibile e invidiabile anche dagli altri.
Quando invece questo, ovviamente, NON succede per gli occhiali... perché chi non è realmente miope non otterrebbe nessun vantaggio a dichiararsi falsamente miope per poter usufruire degli occhiali da miope, e quindi non avrebbe nessuna facilitazione a usarli se non ne ha bisogno.
Invece, la possibilità di consultare mappe, schemi, tabelle, appunti e formulari che normalmente non sono consentiti agli altri, costituisce un vantaggio per chiunque, e quindi diventa un obiettivo appetibile anche per chi non ha nessun problema.
E' così difficile l'interpretazione?
Nessuno scalpita per avere il diritto agli occhiali (se non ne ha davvero bisogno), mentre quasi tutti scalpitano per avere il diritto alle interrogazioni programmate, alle mappe, schemi, tabelle, appunti e formulari, o al compito ridotto, ANCHE se non ne hanno davvero bisogno.
Perché gli occhiali fanno comodo solo a chi ne ha bisogno davvero, mentre la possibilità di copiare da appunti e formulari fa comodo a tutti!
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
donadoni- Messaggi : 3392
Data d'iscrizione : 21.04.16
Località : toscana
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
E quindi, FINIAMOLA con il paragone con gli occhiali, siamo d'accordo?
per due evidentissimi motivi:
a) gli occhiali sono uno strumento di compensazione solo per chi ha DAVVERO un difetto di vista, ma non rappresentano alcuna facilitazione per chi il difetto di vista non ce l'ha;
b) gli occhiali NON vengono prescritti dagli insegnanti, non vengono inseriti nei PDP, e non hanno niente a che fare con i contenuti didattici richiesti nelle varie materie, né con le modalità di valutazione. Se Giovannina ha preso un certo voto al compito portando gli occhiali o non portandoli, all'insegnante non cambia nulla, visto che l'uso degli occhiali non rientra in nessun protocollo didattico speciale, ma è una cosa privata.
per due evidentissimi motivi:
a) gli occhiali sono uno strumento di compensazione solo per chi ha DAVVERO un difetto di vista, ma non rappresentano alcuna facilitazione per chi il difetto di vista non ce l'ha;
b) gli occhiali NON vengono prescritti dagli insegnanti, non vengono inseriti nei PDP, e non hanno niente a che fare con i contenuti didattici richiesti nelle varie materie, né con le modalità di valutazione. Se Giovannina ha preso un certo voto al compito portando gli occhiali o non portandoli, all'insegnante non cambia nulla, visto che l'uso degli occhiali non rientra in nessun protocollo didattico speciale, ma è una cosa privata.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
paniscus. direi che non servono troppe parole
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https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fwww.ecodisavona.it%2F2020%2F03%2F27%2Fil-discorso-di-papa-francesco-al-mondo-e-la-benedizione-urbi-et-orbi%2F&psig=AOvVaw0bsrjtwthBCpnH_ON-YERI&ust=1632381345882000&source=images&cd=vfe&ved=0CAsQjRxqFwoTCJDqgtOEkvMCFQAAAAAdAAAAABAD
non sono riuscita dallo smartphone ad inserire i link, si dovrebbe incollare il link sul browser
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non sono riuscita dallo smartphone ad inserire i link, si dovrebbe incollare il link sul browser
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
Sono personaggi di in certo livello tutti loro stanno parlando con schemi mappe o formulari davanti
E non hanno un dsa
E non hanno un dsa
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
lucetta10 ha scritto:Ire ha scritto:Sono personaggi di in certo livello tutti loro stanno parlando con schemi mappe o formulari davanti
E non hanno un dsa
Non stanno nemmeno facendo una interrogazione... mi pare.
O qualunque parlare in pubblico è equivalente a una verifica orale?
sarei pronta a scommettere che il motivo per cui queste persone usano dei mediatori non sia assolutamente il "parlare in pubblico" sono persone piuttosto abituate a farlo.
Il motivo sta più nell'avere una traccia mnemonica di quello che devono dire. Come capita a chiunque di noi debba confrontarsi con l'esigenza di esporre qualcosa di compiuto avendo in testa mille altre diverse cose.
Non direi si possa sostenere che non hanno competenza anche se usiamo le mappe mentre se si impegnassero potrebbero farne a meno. Non hanno nulla che non vada
Re: Noli me tangere: il contrasto tra la tutela della fragilità e il metodo.
Non ho capito bene ma concordo con te, non sono la panacea le mappe. sono utili solo a chi ha studiato. Ed è laureato che volevo dire in risposta a chi le vede come strumenti di indebito aiuto
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