Alunno in DAD per familiare fragile

Buonasera,
vorrei confrontarmi con voi su una situazione particolare presente in una delle mie classi: un alunno è in DAD da gennaio a causa di un familiare fragile convivente.
Non ho mai ricevuto circolare e/o comunicazione scritta circa tale disposizione da parte del DS, ma solo comunicazione da parte del coordinatore su gruppo Whatsapp. La cosa è andata avanti finora e ho  pensato tra me e me: ok, tanto con la fine dello stato emergenziale fissato al 31 marzo, dovrà pur tornare in classe l'alunno.
Ebbene, alla notizia di una verifica scritta fissata per la settimana prossima, tale alunno mi fa: prof, ma io la faccio in DAD la verifica perché io non torno più a scuola fino a giugno. A quel punto, gli ho detto, cercando di non sbottare, che avrei chiesto delucidazioni sul suo caso.
Ora mi chiedo: tale alunno avrebbe diritto ancora alla DAD dal momento che lo stato emergenziale si intende terminato il 31 marzo?
Ho intenzione di scrivere al DS, ma so già che mi risponderà che lascia libera scelta di attivare o meno la DAD ad ogni singolo docente, come già ha fatto per altro alunno in viaggio all'estero. Con quest'ultimo alunno ho deciso di non attivare la DAD per i giorni della sua permanenza all'estero. Stessa cosa farò anche con alunno con genitore fragile convivente, con la conseguenza che quest'ultimo, se non attivo la DAD, sarà nelle mie ore sempre assente fino a giugno senza quindi avere nemmeno valutazioni con tutte le conseguenze del caso. Ma mi chiedo: può un DS rispondere di lasciare libera scelta al docente se attivare o meno DAD in casi in cui la normativa non contempla la DAD? Come potrei agire per tutelarmi se il DS anche in tale circostanza dovesse rispondermi che lascia libera scelta ad ogni singolo docente?
Grazie.

La normativa non è del tutto chiara, ma la tua scuola, nella sua autonomia, avrà sicuramente emesso un regolamento per l'erogazione della didattica a distanza. Nel caso che il provvedimento che istituisce la dad per questa alunna sia stato emesso non per questioni legate al covid o all'emergenza, ma per una fragilità familiare, risulta difficile immaginare un annullamento della didattica a distanza in seguito alla fine dell'emergenza covid: non vedo una base normativa per l'annullamento.

No, la mia scuola non ha emesso alcun regolamento. Nel caso in questione, intendevo un alunno in DAD per un parente convivente fragile che sarebbe più esposto al Covid in quanto fragile. Ma se emergenza è terminata, non vedo perché debba ancora essere presa in considerazione la DAD per tale alunno.

E comunque, questo alunno vive perennemente come se fosse in quarantena? Nel senso, che sta chiuso in casa anche di pomeriggio e di sera, per paura di raccogliere il virus da qualche parte e di trasmetterlo al familiare fragile? Oppure esce liberamente, va a fare sport, va nei negozi, va a incontrare gli amici, insomma tutto tranne la scuola... in tal caso, mi sembra che la richiesta sia ancora più insostenibile!

In particolare, dove sta scritto che debba fare le VERIFICHE a distanza?

Se la scuola ha lasciato libertà di scelta ai singoli docenti (che mi pare una follia)
lo si può convocare in maniera mirata solo per determinati giorni, e solo per essere esaminato?

c'è un malinteso comune per cui siccome l'emergenza è terminata sarebbe terminata anche la pandemia. Non è così. Sebbene oggi, grazie alle vaccinazioni, sia più difficile avere gravi conseguenze, era sicuramente molto, ma molto meno probabile prendere il covid a scuola un anno fa rispetto ad oggi, a causa di tutti gli allentamenti normativi che ci sono stati. Immagino che la famiglia in questione abbia presentato una documentazione medica per ottenere la dad; senza che si facciano impossibili congetture, la situazione di famiglie con un componente fragile che non può né ammalarsi, né vaccinarsi non sono così infrequenti.

@paniscus_2.1 il problema è che appunto in paese lo si vede, l'alunno, andare in giro, mangiare in pizzeria ecc., ma a scuola chiede la DAD. Allora il ristorante è un luogo sicuro rispetto alla scuola se si ha familiare convivente fragile? Anche i compagni di classe vedono tutto ciò e ritengono non sia giusto che loro debbano fare interrogazioni e verifiche in presenza e alunno in questione in DAD. Allora, onde evitare disparità di trattamento e incomprensioni, dal momento che a gennaio la DAD per tale alunno è stata comunicata dal coordinatore via whatsapp ma io non ho visionato alcuna autorizzazione scritta da parte del DS, ora chiedo di ricevere ufficialmente autorizzazione scritta da parte del DS circa la possibilità o meno di proseguire in DAD per tale alunno fino a giugno.

Ma non ci credo dai...
Io per molti di voi son la Cassandra paranoica terrorizzata ecc...
Nessun problema a riguardo, sia chiaro, nella mia scuola i positivi, tra adulti e ragazzi, sono ancora troppi per i miei gusti...ma, per coerenza, non vado al ristorante, cinema, teatro ecc...
Il ragazzino e la famiglia fragile ci stanno marciando eh...

ed è per questi motivi che sarebbe bene che ogni scuola emanasse un proprio regolamento sulla didattica a distanza stabilendo i casi in cui è dovuta e quelli in cui non è dovuta, le modalità di erogazione e chiedendo alle famiglie delle pezze d'appoggio che giustifichino la richiesta.

..ed è per questi motivi che questo mito del " parente fragile convivente " è, come dico da mesi, uno stratagemma per ottenere dad e lavoro da casa per i prof più furbi.
I casi dimostrabili di reale convivenza con fragile secondo me sono lo 0,00001% della casistica studenti o insegnanti. Il resto sono stratagemmi made in italy

Oppenheimer ha scritto:..ed è per questi motivi che questo mito del " parente fragile convivente " è,  come dico da mesi, uno stratagemma per ottenere dad e lavoro da casa per i prof più furbi.

Veramente qua si stava parlando di un alunno, non di un professore.

Questo DS non ha idea di che cosa sia il suo lavoro.

E comunque io ho avuto personalmente anche un caso tristissimo al contrario, ovvero la famiglia che voleva assolutamente tenere la figlia in DAD per tutto l'anno (non per fragilità sua o di qualche familiare rispetto alle infezioni da covid, ma per un problema di salute di tutt'altro genere, che non c'entrava niente con il contagio, e che ormai risultava ufficialmente RISOLTO), mentre la ragazza non voleva e ci aveva fatto capire in tutte le salse che non vedeva l'ora di tornare a scuola.

Era stata ferma per un mese e mezzo per un infortunio sportivo, con operazioni e fisioterapia, poi era stata dichiarata guarita a tutti gli effetti (tranne qualche minima precauzione di alleggerimento delle attività pratiche di scienze motorie)... ma la famiglia ha sostenuto per ulteriori settimane la storia che fosse ancora troppo fragile per prendere l'autobus e portare lo zaino, e voleva tenersela a casa fino a giugno.

Alla fine la cosa è rientrata, proprio perché, palesemente, la ragazza NON voleva, ed era a disagio doppio per questa storia, e soprattutto perché è una studentessa seria e motivata, alla quale darebbe veramente fastidio l'idea di fare la figura di quella che "vuole approfittare per fare le verifiche a distanza", quando invece lei stessa non lo chiede e non vuole saperne.

paniscus_2.1 ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:..ed è per questi motivi che questo mito del " parente fragile convivente " è,  come dico da mesi, uno stratagemma per ottenere dad e lavoro da casa per i prof più furbi.

Veramente qua si stava parlando di un alunno, non di un professore.

Eh  ma lo stare a casa in panciolle fa gola a tanti ,mica solo agli alunni...

e che c'entra con il tema di questo thread?

Io, comunque, di insegnanti che hanno chiesto di lavorare da casa non ne conosco quasi nessuno, direi due o tre (in totale su varie scuole che conosco bene, non solo nella mia). E quei pochissimi, lo hanno fatto per problemi fisici PROPRI, non per motivi familiari.

Anche a me è capitata un'alunna rimasta a casa per fragilità di familiare. Purtroppo in un anno si è completamente spenta.