la via crucis per poter insegnare (non liberamente) non avra' mai fine

Promemoria primo messaggio :

la via crucis per poter insegnare (non liberamente) non avra' mai fine

Roars, 23.4.2022

[e' un vero e proprio blitz quello che si e' consumato
sulla scuola in Consiglio dei Ministri il 21 Aprile 2022; il governo
ha infatti deciso di inserire all'interno del Decreto PNRR 2,
gia' approvato il 13 Aprile, sul Pubblico Impiego, un "pacchetto scuola"
che, nei fatti, rappresenta l'ennesima contro-riforma della scuola]

https://www.gildavenezia.it/draghi-trascina-litalia-in-guerra-contro-la-scuola/

per chi ha una laurea interessante per le aziende
fare l'insegnante date queste condizioni di entrata e di lavoro
sara' visto sempre piu' come un lavoro di ripiego

Paj ha scritto:Noi precari dobbiamo metterci l'anima in pace, non serviamo più, cambiamo mestiere e non importano gli anni di studio, di insegnamento, i costi per la formazione e l'aggiornamento, le abilitazioni conseguite, i concorsi già superati, è stata tutta una barzelletta, un incubo temporaneo da cui ci siamo già svegliati...

Veramente qui si difende una posizione diversa, che capisco possa stupire: ovvero la necessità di non studiare più dopo la laurea, non aggiornarsi, non abilitarsi e non partecipare a alcun concorso o selezione, nemmeno straordinaria, perché il personale di ruolo sarebbe il peggiore e financo condannato lavorativamente e segnato moralmente.

Una posizione bizzarra, che non ha nulla a che vedere con quella dei precari...

baustelle ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

lucetta.10 ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

lucetta.10 ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

baustelle ha scritto:

Gouomi ha scritto:Sempre più  convinto di voler restare precario a vita.

"precario a vita" è un controsenso, un ossimoro. Quale sarebbe il vantaggio, un illusorio senso di libertà? Anche gli insegnanti di ruolo possono licenziarsi, se non trovano più senso o interesse nel fare il loro lavoro.

Capisco l angoscia di chi ormai è condannato al ruolo. Ma accettate cortesemente anche le opinioni di chi è libero,  grazie.
Licenziarsi o non accettare più un incarico non sono esattamente la stessa cosa.  Meglio convivere che sposarsi.  Meglio precario che di ruolo

Meglio mare o montagna?

Dicci, o maestro di vita, così ci organizziamo per l'estate, visto che, tra mille angosce, ci rimane la borghese consolazione dello stipendio per le vacanze

Ma boh..io ho lo stipendio fino al 31 agosto. " trova le differenze"

...se non ce le impari tu quanto siamo sfigati rispetto a te dal ruolo, e quanto tu sei più bravo di noi senza concorso, abilitazione e aggiornamento, come facciamo a saperlo? Sicuramente guadagnerai anche di più!

Comunque, te lo dico con simpatia: la smetterei con questa storia della tua come la situazione ideale, l'egocentrismo è triste già a dodici/tredici anni, figuriamoci con le tempie brizzolate!
Sta diventando imbarazzante e francamente anche un po' stucchevole questa continua condivisione dei tuoi progetti per il futuro e della tua soddisfazione per il presente. Ti consiglio la sezione "Diventare insegnanti", dove saprai convertire tutti gli aspiranti al nuovo business della quaglia e della vita spericolata.
Facciamo che mi dichiaro invidiosissima, come, potrai ben immaginare, tutti i frequentatori del forum: buon per te e andiamo oltre

Non ho capito..dobbiamo essere tutti fieri di essere o ambire al ruolo? Dobbiamo mostrarci disperatamente alla ricerca di un ricorsino,  un concorsino,  un cfuino adatto per diventare di ruolo o si può pensare altrimenti, se poi diventati di ruolo si aprono di continuo 3d sugli stipendi bassi, sulle umiliazioni subite in classe e dai ds e chiedendo come fare per scioperare?
La vita spericolata non è fermarsi e ponderare certe scelte, la vita spericolata è dedicarsi anima  e corpo per acquistare quest auto che desideriamo ardentemente ma che già durante la trattativa in concessionario inizia ad arrugginite, e quando finalmente diventa nostra è bollata, gira male, fa fumo e cade a pezzi..questa è la scuola del 2022..
Dicevano di nixon " comprereste un auto usata da quest uomo?"
E oggi" prendereste il ruolo dal ministro bianchi?"

Ma tu insegni, quindi anche tu hai a che fare con questa macchina arrugginita, non ne sei estraneo... è la questione di essere fieri che è fuori luogo. Non ha senso dire che si è fieri di essere in ruolo o di ambire al ruolo come non ha senso dire di essere fieri di essere precari, tanto comunque si guida sempre la stessa macchina.

Beh, proprio fieri no, non esageriamo, ma perlomeno gli insegnanti di ruolo un concorso, ino o one che fosse, l' hanno dovuto superare. Ricordo che per vincere l' ordinario un pochino ho dovuto studiare. Non dico lo studio matto e disperatissimo di un Grande , ne' un impegno per il quale fosse necessario farsi legare ad una sedia, come racconta Alfieri, ma insomma...

La fierezza dei precari volontari  e' invece paradossale e ridicola.

lucetta.10 ha scritto:

Paj ha scritto:Noi precari dobbiamo metterci l'anima in pace, non serviamo più, cambiamo mestiere e non importano gli anni di studio, di insegnamento, i costi per la formazione e l'aggiornamento, le abilitazioni conseguite, i concorsi già superati, è stata tutta una barzelletta, un incubo temporaneo da cui ci siamo già svegliati...

Veramente qui si difende una posizione diversa, che capisco possa stupire: ovvero la necessità di non studiare più dopo la laurea, non aggiornarsi, non abilitarsi e non partecipare a alcun concorso o selezione, nemmeno straordinaria.

Una posizione bizzarra, che non ha nulla a che vedere con quella dei precari...

Ma che vuoi dire?

gugu ha scritto:I post vengono  scritti solo da presunti precari da anni o da persone ormai fuori anche dal circuito scolastico, che mai hanno vinto un concorso o partecipato ad una procedura per entrare in ruolo.

Chiaramente sono fatti loro: uno stipendio che non cresce mai, le scuole che nessuno di ruolo vuole, ecc.

Oggi guardavo per caso i numeri di candidati per alcune cdc del concorso ordinario; in qualche cdc la possibilità di diventare di ruolo è pari a 1 su 6000. Forse è meglio essere di ruolo, forse.

Boh..io insegno ognuna scuola a 7 km da casa circa..la scuola ha un livello piuttosto umano di utenza, no gomme bucate,  no agguati stile al Capone dai genitori. Da 3 anni sono qua..non so se sua una scuola che quelli di ruolo non vogliono. Domani chiedo

baustelle ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

lucetta.10 ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

lucetta.10 ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

baustelle ha scritto:

Gouomi ha scritto:Sempre più  convinto di voler restare precario a vita.

"precario a vita" è un controsenso, un ossimoro. Quale sarebbe il vantaggio, un illusorio senso di libertà? Anche gli insegnanti di ruolo possono licenziarsi, se non trovano più senso o interesse nel fare il loro lavoro.

Capisco l angoscia di chi ormai è condannato al ruolo. Ma accettate cortesemente anche le opinioni di chi è libero,  grazie.
Licenziarsi o non accettare più un incarico non sono esattamente la stessa cosa.  Meglio convivere che sposarsi.  Meglio precario che di ruolo

Meglio mare o montagna?

Dicci, o maestro di vita, così ci organizziamo per l'estate, visto che, tra mille angosce, ci rimane la borghese consolazione dello stipendio per le vacanze

Ma boh..io ho lo stipendio fino al 31 agosto. " trova le differenze"

...se non ce le impari tu quanto siamo sfigati rispetto a te dal ruolo, e quanto tu sei più bravo di noi senza concorso, abilitazione e aggiornamento, come facciamo a saperlo? Sicuramente guadagnerai anche di più!

Comunque, te lo dico con simpatia: la smetterei con questa storia della tua come la situazione ideale, l'egocentrismo è triste già a dodici/tredici anni, figuriamoci con le tempie brizzolate!
Sta diventando imbarazzante e francamente anche un po' stucchevole questa continua condivisione dei tuoi progetti per il futuro e della tua soddisfazione per il presente. Ti consiglio la sezione "Diventare insegnanti", dove saprai convertire tutti gli aspiranti al nuovo business della quaglia e della vita spericolata.
Facciamo che mi dichiaro invidiosissima, come, potrai ben immaginare, tutti i frequentatori del forum: buon per te e andiamo oltre

Non ho capito..dobbiamo essere tutti fieri di essere o ambire al ruolo? Dobbiamo mostrarci disperatamente alla ricerca di un ricorsino,  un concorsino,  un cfuino adatto per diventare di ruolo o si può pensare altrimenti, se poi diventati di ruolo si aprono di continuo 3d sugli stipendi bassi, sulle umiliazioni subite in classe e dai ds e chiedendo come fare per scioperare?
La vita spericolata non è fermarsi e ponderare certe scelte, la vita spericolata è dedicarsi anima  e corpo per acquistare quest auto che desideriamo ardentemente ma che già durante la trattativa in concessionario inizia ad arrugginite, e quando finalmente diventa nostra è bollata, gira male, fa fumo e cade a pezzi..questa è la scuola del 2022..
Dicevano di nixon " comprereste un auto usata da quest uomo?"
E oggi" prendereste il ruolo dal ministro bianchi?"

Ma tu insegni, quindi anche tu hai a che fare con questa macchina arrugginita, non ne sei estraneo... è la questione di essere fieri che è fuori luogo. Non ha senso dire che si è fieri di essere in ruolo o di ambire al ruolo come non ha senso dire di essere fieri di essere precari, tanto comunque si guida sempre la stessa macchina.

La macchina arrugginita che ha sempre più problemi io ce l ho in noleggio a lungo termine. Chi è di ruolo l ha acquistata

Sì, ma quanto a lungo termine? Se è molto lungo non è conveniente.
inoltre se capita la possibilità di buttarsi su una Ferrari non è preclusa nè a te nè a me.

balanzone21 ha scritto:

baustelle ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

lucetta.10 ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

lucetta.10 ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

baustelle ha scritto:

Gouomi ha scritto:Sempre più  convinto di voler restare precario a vita.

"precario a vita" è un controsenso, un ossimoro. Quale sarebbe il vantaggio, un illusorio senso di libertà? Anche gli insegnanti di ruolo possono licenziarsi, se non trovano più senso o interesse nel fare il loro lavoro.

Capisco l angoscia di chi ormai è condannato al ruolo. Ma accettate cortesemente anche le opinioni di chi è libero,  grazie.
Licenziarsi o non accettare più un incarico non sono esattamente la stessa cosa.  Meglio convivere che sposarsi.  Meglio precario che di ruolo

Meglio mare o montagna?

Dicci, o maestro di vita, così ci organizziamo per l'estate, visto che, tra mille angosce, ci rimane la borghese consolazione dello stipendio per le vacanze

Ma boh..io ho lo stipendio fino al 31 agosto. " trova le differenze"

...se non ce le impari tu quanto siamo sfigati rispetto a te dal ruolo, e quanto tu sei più bravo di noi senza concorso, abilitazione e aggiornamento, come facciamo a saperlo? Sicuramente guadagnerai anche di più!

Comunque, te lo dico con simpatia: la smetterei con questa storia della tua come la situazione ideale, l'egocentrismo è triste già a dodici/tredici anni, figuriamoci con le tempie brizzolate!
Sta diventando imbarazzante e francamente anche un po' stucchevole questa continua condivisione dei tuoi progetti per il futuro e della tua soddisfazione per il presente. Ti consiglio la sezione "Diventare insegnanti", dove saprai convertire tutti gli aspiranti al nuovo business della quaglia e della vita spericolata.
Facciamo che mi dichiaro invidiosissima, come, potrai ben immaginare, tutti i frequentatori del forum: buon per te e andiamo oltre

Non ho capito..dobbiamo essere tutti fieri di essere o ambire al ruolo? Dobbiamo mostrarci disperatamente alla ricerca di un ricorsino,  un concorsino,  un cfuino adatto per diventare di ruolo o si può pensare altrimenti, se poi diventati di ruolo si aprono di continuo 3d sugli stipendi bassi, sulle umiliazioni subite in classe e dai ds e chiedendo come fare per scioperare?
La vita spericolata non è fermarsi e ponderare certe scelte, la vita spericolata è dedicarsi anima  e corpo per acquistare quest auto che desideriamo ardentemente ma che già durante la trattativa in concessionario inizia ad arrugginite, e quando finalmente diventa nostra è bollata, gira male, fa fumo e cade a pezzi..questa è la scuola del 2022..
Dicevano di nixon " comprereste un auto usata da quest uomo?"
E oggi" prendereste il ruolo dal ministro bianchi?"

Ma tu insegni, quindi anche tu hai a che fare con questa macchina arrugginita, non ne sei estraneo... è la questione di essere fieri che è fuori luogo. Non ha senso dire che si è fieri di essere in ruolo o di ambire al ruolo come non ha senso dire di essere fieri di essere precari, tanto comunque si guida sempre la stessa macchina.

Beh, proprio fieri no, non esageriamo, ma perlomeno gli insegnanti di ruolo un concorso, ino o one che fosse, l' hanno dovuto superare. Ricordo che per vincere l' ordinario un pochino ho dovuto studiare. Non dico lo studio matto e disperatissimo di un Grande , ne' un impegno per il quale fosse necessario farsi legare ad una sedia, come racconta Alfieri, ma insomma...

La fierezza dei precari volontari  e' invece paradossale e ridicola.

Ma il concorso ordinario lo ho passato pure io.

Ma non mi dire!

evolved_seasparrow_1 ha scritto:

per chi ha una laurea interessante per le aziende
fare l'insegnante date queste condizioni di entrata e di lavoro
sara' visto sempre piu' come un lavoro di ripiego

E per chi non ce l'ha, sarà vista sempre più come un ammortizzatore sociale.
Sono dinamiche automatiche.
Le persone operano per incentivi e deterrenti alla ricerca della migliore condizione di vita.

baustelle ha scritto:

Gouomi ha scritto:Sempre più  convinto di voler restare precario a vita.

"precario a vita" è un controsenso, un ossimoro. Quale sarebbe il vantaggio, un illusorio senso di libertà? Anche gli insegnanti di ruolo possono licenziarsi, se non trovano più senso o interesse nel fare il loro lavoro.

E' una questione culturale, noi in Italia abbiamo 4 dogmi:

1) posto fisso fino alla pensione
2) casa di proprietà
3) lavorare vicino mammà
4) soldi da parte

Fino a quando le condizioni geopolitiche mondiali ce l'hanno permesso, abbiamo vissuto una grandissima qualità di vita. Non a caso ci chiamano il Belpaese. Il probema è che mano a mano le condizioni cambiavano ma le nostre pretese no quindi grazie al "diritto acquisito" alcuni continuano a godere del Porsche mentre chi altri pagano a lui le rate e vanno,se va bene, in Panda. Diritto acquisito, la più grande ingiustizia ed iniquità sociale che ci possa essere.
E vale per tutti. Prova a chiedere qua dentro ad un collega che andrà in pensione con il misto invece che con il contributivo puro, se è disposto a farsi ricalcolare la pensione per equità sociale. Ti risponderà con "ci sono benaltri problemi...i parlamentari....bla bla"

Paj ha scritto:Noi precari dobbiamo metterci l'anima in pace, non serviamo più, cambiamo mestiere e non importano gli anni di studio, di insegnamento, i costi per la formazione e l'aggiornamento, le abilitazioni conseguite, i concorsi già superati, è stata tutta una barzelletta, un incubo temporaneo da cui ci siamo già svegliati...

Chi ha vinto un concorso è entrato eccetto casi eccezionali di cdc sature e di nicchia, inutile che continui a frignare se insegni in una cdc satura con pochissimi posti in tutta Italia.
GLi altri, i precari, insegnano da anni senza che qualcuno li abbia mai valutati e questa è di per se una GRANDISSIMA occasione ed opportunità...seppur sconvolgente. Tanti non avrebbero mai lavorato se ci fossero state delle valutazioni inziali.
Figuriamoci dargli il ruolo. Ruolo che dovrebbe essere comunque rivisto: chi non è idoneo, non ha piu voglia etc deve poter essere cacciato come nel privato.

In realtà pure le pietre sanno che i docenti (supplenti e non) vengono valutati quotidianamente per come svolgono il loro lavoro in classe da alunni e genitori in primis, dai dirigenti e talvolta anche dai colleghi...
Mi sa che non hai ben chiaro cos'è questa professione...

S.P.I.F

MarcoTerzi82 ha scritto:

evolved_seasparrow_1 ha scritto:

per chi ha una laurea interessante per le aziende
fare l'insegnante date queste condizioni di entrata e di lavoro
sara' visto sempre piu' come un lavoro di ripiego

E per chi non ce l'ha, sarà vista sempre più come un ammortizzatore sociale.
Sono dinamiche automatiche.
Le persone operano per incentivi e deterrenti alla ricerca della migliore condizione di vita.

baustelle ha scritto:

Gouomi ha scritto:Sempre più  convinto di voler restare precario a vita.

"precario a vita" è un controsenso, un ossimoro. Quale sarebbe il vantaggio, un illusorio senso di libertà? Anche gli insegnanti di ruolo possono licenziarsi, se non trovano più senso o interesse nel fare il loro lavoro.

E' una questione culturale, noi in Italia abbiamo 4 dogmi:

1) posto fisso fino alla pensione
2) casa di proprietà
3) lavorare vicino mammà
4) soldi da parte

Fino a quando le condizioni geopolitiche mondiali ce l'hanno permesso, abbiamo vissuto una grandissima qualità di vita. Non a caso ci chiamano il Belpaese. Il probema è che mano a mano le condizioni cambiavano ma le nostre pretese no quindi grazie al "diritto acquisito" alcuni continuano a godere del Porsche mentre chi altri pagano a lui le rate e vanno,se va bene, in Panda. Diritto acquisito, la più grande ingiustizia ed iniquità sociale che ci possa essere.
E vale per tutti. Prova a chiedere qua dentro ad un collega che andrà in pensione con il misto invece che con il contributivo puro, se è disposto a farsi ricalcolare la pensione per equità sociale. Ti risponderà con "ci sono benaltri problemi...i parlamentari....bla bla"

Paj ha scritto:Noi precari dobbiamo metterci l'anima in pace, non serviamo più, cambiamo mestiere e non importano gli anni di studio, di insegnamento, i costi per la formazione e l'aggiornamento, le abilitazioni conseguite, i concorsi già superati, è stata tutta una barzelletta, un incubo temporaneo da cui ci siamo già svegliati...

Chi ha vinto un concorso è entrato eccetto casi eccezionali di cdc sature e di nicchia, inutile che continui a frignare se insegni in una cdc satura con pochissimi posti in tutta Italia.
GLi altri,  i precari, insegnano da anni senza che qualcuno li abbia mai valutati e questa è di per se una GRANDISSIMA occasione ed opportunità...seppur sconvolgente. Tanti non avrebbero mai lavorato se ci fossero state delle valutazioni inziali.
Figuriamoci dargli il ruolo. Ruolo che dovrebbe essere comunque rivisto: chi non è idoneo, non ha piu voglia etc deve poter essere cacciato come nel privato.

Aggiungo tra i dogmi italici " trovare moglie", del tipo la prima che ti si fila sposala che sennò rimani zitello

balanzone21 ha scritto:S.P.I.F

Sono Pazzi I Finlandesi 
Si, mi associo, e mai come in questo periodo è una cosa davvero vera

Paj ha scritto:In realtà pure le pietre sanno che i docenti (supplenti e non) vengono valutati quotidianamente per come svolgono il loro lavoro in classe da alunni e genitori in primis, dai dirigenti e talvolta anche dai colleghi...
Mi sa che non hai ben chiaro cos'è questa professione...

Ma è una valutazione informale, quindi conta niente.
Per valutazione si intende che qualcuno dice pollice su (insegni), pollice giù (saluti e provi altrove), non i pareri da bar di colleghi genitori o DS.

Oppenheimer ha scritto:

balanzone21 ha scritto:S.P.I.F

Sono Pazzi I Finlandesi 
Si, mi associo, e mai come in questo periodo è una cosa davvero vera

Non  e'  questa  e comunque  perché  mai i finnici sarebbero pazzi?

Oppenheimer ha scritto:

gugu ha scritto:I post vengono  scritti solo da presunti precari da anni o da persone ormai fuori anche dal circuito scolastico, che mai hanno vinto un concorso o partecipato ad una procedura per entrare in ruolo.

Chiaramente sono fatti loro: uno stipendio che non cresce mai, le scuole che nessuno di ruolo vuole, ecc.

Oggi guardavo per caso i numeri di candidati per alcune cdc del concorso ordinario; in qualche cdc la possibilità di diventare di ruolo è pari a 1 su 6000. Forse è meglio essere di ruolo, forse.

Boh..io insegno ognuna scuola a 7 km da casa circa..la scuola ha un livello piuttosto umano di utenza, no gomme bucate,  no agguati stile al Capone dai genitori. Da 3 anni sono qua..non so se sua una scuola che quelli di ruolo non vogliono. Domani chiedo

Questo fino a che non arriva qualcuno, neo-immesso, trasferito o assegnato provvisoriamente, e, se ti va bene, vai in una scuiola un po' più là. buona o cattiva che sei, ma se ti va male vai a casa o ti accontenti di uno spezzone o di andare su sostegno da non specializzato. Questa è la differenza.

Perplessa ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

gugu ha scritto:I post vengono  scritti solo da presunti precari da anni o da persone ormai fuori anche dal circuito scolastico, che mai hanno vinto un concorso o partecipato ad una procedura per entrare in ruolo.

Chiaramente sono fatti loro: uno stipendio che non cresce mai, le scuole che nessuno di ruolo vuole, ecc.

Oggi guardavo per caso i numeri di candidati per alcune cdc del concorso ordinario; in qualche cdc la possibilità di diventare di ruolo è pari a 1 su 6000. Forse è meglio essere di ruolo, forse.

Boh..io insegno ognuna scuola a 7 km da casa circa..la scuola ha un livello piuttosto umano di utenza, no gomme bucate,  no agguati stile al Capone dai genitori. Da 3 anni sono qua..non so se sua una scuola che quelli di ruolo non vogliono. Domani chiedo

Questo fino a che non arriva qualcuno, neo-immesso, trasferito o assegnato provvisoriamente, e, se ti va bene, vai in una scuiola un po' più là. buona o cattiva che sei, ma se ti va male vai a casa o ti accontenti di uno spezzone o di andare su sostegno da non specializzato. Questa è la differenza.

Queste cose succedono sempre e solo agli altri.

balanzone21 ha scritto:

Perplessa ha scritto:

Oppenheimer ha scritto:

gugu ha scritto:I post vengono  scritti solo da presunti precari da anni o da persone ormai fuori anche dal circuito scolastico, che mai hanno vinto un concorso o partecipato ad una procedura per entrare in ruolo.

Chiaramente sono fatti loro: uno stipendio che non cresce mai, le scuole che nessuno di ruolo vuole, ecc.

Oggi guardavo per caso i numeri di candidati per alcune cdc del concorso ordinario; in qualche cdc la possibilità di diventare di ruolo è pari a 1 su 6000. Forse è meglio essere di ruolo, forse.

Boh..io insegno ognuna scuola a 7 km da casa circa..la scuola ha un livello piuttosto umano di utenza, no gomme bucate,  no agguati stile al Capone dai genitori. Da 3 anni sono qua..non so se sua una scuola che quelli di ruolo non vogliono. Domani chiedo

Questo fino a che non arriva qualcuno, neo-immesso, trasferito o assegnato provvisoriamente, e, se ti va bene, vai in una scuiola un po' più là. buona o cattiva che sei, ma se ti va male vai a casa o ti accontenti di uno spezzone o di andare su sostegno da non specializzato. Questa è la differenza.

Queste cose succedono sempre e solo agli altri.

Le scuole in cui sono in graduatoria NON sono cattive scuole..
Piccoli privilegi  crescono: mi scelgo le scuole potenziali.
E se arriverà l uomo nero che mi ruba la cattedra pazienza, vado all ikea ne compro un altra

Quando lavoravo in azienda ho scelto la consulenza all'assunzione.
Anche a scuola mi piace mantenere la mia indipendenza.
Mi fa parecchio effetto vedere donne ultracinquantenni e uomini quarantenni totalmente accondiscendenti e incapaci di dire un no al proprio dirigente per delle questioni marginali, perché in anno di prova.
I trentenni poi oggi mi sembrano anche messo peggio.

Gouomi ha scritto:Quando lavoravo in azienda ho scelto la consulenza all'assunzione.
Anche a scuola mi piace mantenere la mia indipendenza.
Mi fa parecchio effetto vedere donne ultracinquantenni e uomini quarantenni totalmente accondiscendenti e incapaci di dire un no al proprio dirigente per delle questioni marginali, perché  in anno di prova.
I trentenni poi oggi mi sembrano anche messo peggio.

Davvero mi sfugge la correlazione tra precariato e indipendenza.

Perché  io,  da insegnante di ruolo, non potrei essere  indipendente , mentre tu , da precario per vocazione, lo saresti ?

Orsu', illuminaci.

Qua ci si reinventa ogni 3x2... questo forum conta ultimamente più ingegneri che maestre elementari e tutti a fare sermoni antistatalisti e sputare nel piatto dove mangiano.
C'è quello che prima si fa perfino intossicare dal vaccino ammazzatutto per prendere servizio, e adesso garantisce sicuri successi da ragazzo della via Gluck.
Gli altri divisi tra nostalgia della crocifissione in sala mensa del megadirettore galattico, sensi di colpa freudiani da espiare con una retorica fiorita, progetti bucolici di ritorno alla terra e epiche reinterpretazioni del precariato come attività mercenaria e anche un po' fricchettona tipo vendere collanine a Ibiza

Perché non la pianti di insultare i precari? Chi è di ruolo, non è superiore a chi non lo è.
Cerchiamo di rispettarci e di lottare uniti contro provvedimenti assurdi...

Gouomi ha scritto:Quando lavoravo in azienda ho scelto la consulenza all'assunzione.
Anche a scuola mi piace mantenere la mia indipendenza.
Mi fa parecchio effetto vedere donne ultracinquantenni e uomini quarantenni totalmente accondiscendenti e incapaci di dire un no al proprio dirigente per delle questioni marginali, perché  in anno di prova.
I trentenni poi oggi mi sembrano anche messo peggio.

Pensa che anche io da precaria pensavo che non fosse poi così male rispetto a chi fosse di ruolo. Mi cullavo nell'idea di essere più indipendente, scegliere le scuole che solo io volevo e bla bla bla. Asservita al dirigente non lo sono mai stata, né prima da precaria, né durante l'anno di prova, né ora che ho la mia cattedra e sono in ruolo. Con il vantaggio di avere tre giorni di permesso RETRIBUITI, le ferie pagate senza chiedere naspi et similia, la ricostruzione di carriera e i soldini arretrati che fanno sempre comodo. E tutto il resto che chi sceglie di restare precario non potrà mai capire. Anche noi possiamo godere di una certa indipendenza, possiamo chiedere congedi o persino trasferimento in altra scuola e verremo sempre prima di chi sceglie con convinzione di non accettare il posto fisso, seppure abbia vinto un concorso ordinario come te (e non ci credo).
Comunque se hai scelto di fare l'insegnante, precario o di ruolo, hai gli stessi miei doveri o in quanto precario puoi permetterti di non partecipare a riunioni, consigli, collegi e rotture simili in nome della tua sbandierata libertà?!?
Sei ridicolo!!!

boston ha scritto:

Gouomi ha scritto:Quando lavoravo in azienda ho scelto la consulenza all'assunzione.
Anche a scuola mi piace mantenere la mia indipendenza.
Mi fa parecchio effetto vedere donne ultracinquantenni e uomini quarantenni totalmente accondiscendenti e incapaci di dire un no al proprio dirigente per delle questioni marginali, perché  in anno di prova.
I trentenni poi oggi mi sembrano anche messo peggio.

Pensa che anche io da precaria pensavo che non fosse poi così male rispetto a chi fosse di ruolo. Mi cullavo nell'idea di essere più indipendente, scegliere le scuole che solo io volevo e bla bla bla. Asservita al dirigente non lo sono mai stata, né prima da precaria, né durante l'anno di prova, né ora che ho la mia cattedra e sono in ruolo. Con il vantaggio di avere tre giorni di permesso RETRIBUITI, le ferie pagate senza chiedere naspi et similia, la ricostruzione di carriera e i soldini arretrati che fanno sempre comodo. E tutto il resto che chi sceglie di restare precario non potrà mai capire. Anche noi possiamo godere di una certa indipendenza, possiamo chiedere congedi o persino trasferimento in altra scuola e verremo sempre prima di chi sceglie con convinzione di non accettare il posto fisso, seppure abbia vinto un concorso ordinario come te (e non ci credo).
Comunque se hai scelto di fare l'insegnante, precario o di ruolo, hai gli stessi miei doveri o in quanto precario puoi permetterti di non partecipare a riunioni, consigli, collegi e rotture simili in nome della tua sbandierata libertà?!?
Sei ridicolo!!!

Ridicolo con i 3 !!! È ancora più offensivo!

Ho sempre percepito una enorme differenza tra essere un dipendente  (pubblico o privato che sia) e essere indipendente.
Non ha niente a che fare con tre giorni retribuiti (sai chissene frega) o con ferie pagate (ce le ho anch'io col contratto al 31/8).
Ha a che fare con una scelta di vita.
Quando il Provveditorato (si chiamava ancora così) mi chiamò per comunicarmi che era arrivato il mio turno per l'ingresso in ruolo, risposi di no.
Non provo alcun pentimento, sono perfettamente a mio agio cosi ho scelto la condizione che mi si addice.