"A scuola senza bocciature"
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"A scuola senza bocciature"
Detta così, mi sono detto "Vai, ecco la solita sanatoria dei 5S nostalgici del 68...." invece leggendo il testo e lasciando da parte l'emotività, è una proposta interessante.
Riassumo:si tratta di prendere spunto dal modello inglese il quale non prevede bocciature fino al 16esimo anno dove effettuano degli esami specifici e difficili chiamati GCSE.
"Ogni studente può scegliere in quali materie sostenere l’esame (detto Gcse), che può essere passato con i voti A*, A, B, C, D, E. Una qualificazione minima è avere cinque Gcse, compresi matematica e inglese, con la votazione di almeno C in ognuno. Gli studenti che intendono poi proseguire gli studi all’università tendono a prendere 10-12 Gcse. "
Gli ultimi due anni di scuola sono molto focalizzati: tra un terzo e la metà degli studenti smette di frequentare, ma deve iscriversi a corsi “professionali” o apprendistati. Dei restanti, la maggioranza intende andare all’università e per questo studia quattro materie, ridotte a tre per l’anno 13. Su queste materie si sostengono gli esami (Gce, cosiddetti A-levels): Per l’ammissione all’università è necessario avere tre A-levels (mai più di tre). Ogni università impone voti minimi negli A-level e spesso richiede materie specifiche (per esempio, matematica per studiare economia, chimica e un’altra scienza per studiare medicina) e colloqui o esami specifici. L’amministrazione degli esami è completamente separata dalle scuole. I compiti sono decisi da enti indipendenti: in pratica, tutti gli studenti inglesi che fanno l’esame in una data materia hanno lo stesso compito (e sostengono l’esame contemporaneamente). Anche la vigilanza durante gli esami e la correzione dei compiti sono gestite da questi enti, quindi c’è completa comparabilità tra gli esami sostenuti in scuole diverse."
Il diploma di fatto non conta niente (come il nostro) e l'accesso all'Università è subordinato ad un determinato profitto.
Interessante no?
https://www.orizzontescuola.it/a-scuola-senza-bocciature-ecco-il-modello-inglese-elogiato-da-giorgia-meloni/
MarcoTerzi82- Messaggi : 640
Data d'iscrizione : 16.03.21
Re: "A scuola senza bocciature"
Oppenheimer ha scritto:
No
Argomenta però.
Io l'ho trovato interessante perchè semplifica ed alleggerisce il sistema non esponendolo a rigidità che poi di fatto non può mantenere. Noi sulla carta abbiamo un sistema molto valutativo e selettivo ma poi:
- voto di consiglio si stravolge e manipola la realtà
- classi ingestibili con voti regalati per quieto vivere
- Scuole che per avere più iscritti tendono a promuovere tutti e rendere il percorso più semplice
- inclusione che ti obbliga a semplificare un percorso ad un ragazzo BES 2-3 che poi ha un diploma che vale come gli altri
Allora dico io, invece di star perdere tempo con sta roba 900esca, non sarebbe meglio rivedere un sistema di cui non siamo in grado di far rispettare?
Sta cosa di inchiodare i ragazzi a degli esami(VERI) intermedi e permettere l'accesso all'Università in base al rendimento di questi esami, è una cosa molto pratica ed orientata al merito.
MarcoTerzi82- Messaggi : 640
Data d'iscrizione : 16.03.21
Re: "A scuola senza bocciature"
Dell'abolizione (o forte restrizione) della bocciatura ho già detto.
Il sistema inglese non è che sia granché, posso dirlo per diverse esperienze. Anni fa uno che lavorava per una banca di investimento, alla ricerca di analisti quantitativi, diceva "non hai idea, mi arrivano perfino candidati (laureati, ovviamente) che non sanno calcolare una derivata". Per dire il livello.
La scuola italiana non è adatta al sistema "à la carte", perché mancano le strutture. Però si può pensare qualcosa di nuovo e coerente, anche perché quel che c'è è tenuto insieme con lo sputo (per lo più nostro).
Il sistema inglese non è che sia granché, posso dirlo per diverse esperienze. Anni fa uno che lavorava per una banca di investimento, alla ricerca di analisti quantitativi, diceva "non hai idea, mi arrivano perfino candidati (laureati, ovviamente) che non sanno calcolare una derivata". Per dire il livello.
La scuola italiana non è adatta al sistema "à la carte", perché mancano le strutture. Però si può pensare qualcosa di nuovo e coerente, anche perché quel che c'è è tenuto insieme con lo sputo (per lo più nostro).
Ultima modifica di mac67 il Mar Mag 03, 2022 9:16 pm - modificato 1 volta.
mac67- Messaggi : 7123
Data d'iscrizione : 09.04.12
Località : Pianeta Terra
Re: "A scuola senza bocciature"
I risultati del sistema inglese non mi paiono gran che onestamente... non solo sono bassi in assoluto ma hanno una forbice enorme. E poi quel sistema non permette alcuna mobilità sociale, a differenza del nostro, e consente agli studenti di avere una formazione estremamente lacunosa in certe aree disciplinari. Onestamente il nostro sistema mi sembra senza paragone migliore, pur con le sue inevitabili criticità
serpina- Messaggi : 1455
Data d'iscrizione : 21.02.13
Re: "A scuola senza bocciature"
Anche io mi sono pronunciata più volte riguardo alla bocciatura. Nel sistema attuale in cui le bocciature non arrivano al numero a due cifre e esiste l'obbligo della promozione con tutte sufficienze alla scuola superiore, meglio l'abolizione della bocciatura contestuale alla valutazione "reale", con titoli di studio ancorati al livello reale in uscita. In alternativa bisognerà restituire un senso a questa bocciatura, non so come.
Detto questo non esiste una proposta buona o cattiva ma una risposta efficace o meno alle esigenze.
Sarebbe quindi opportuno capire per addrizzare quale banana si sceglie il modello inglese, o quello francese o doppio carpiato armeno, cosa che di riforma in riforma non è stato mai fatto.
Già nel metodo quindi, questa proposta è discutibile.
Proviamo a capire quali potrebbero essere queste esigenze:
Limitare l'accesso all'università? In un paese che ha uno tra i più bassi tassi di laureati in Europa? Mah...
Auspichiamo che "il diploma non conti (o continui a non contare) niente"? Direi che l'obiettivo dovrebbe essere quello opposto di dare un senso al diploma, che poi in Italia è decisamente superiore rispetto al modello inglese (e ancor di più a quello USA!).
Adottare finalmente sti voti a lettere che vengono proposti ogni 3x2 sempre per ragioni abbastanza misteriose e spacciate come "riforma della valutazione"? Mah...
Si tratta di guardare a un sistema molto rigido, con scelte molto settoriali e precoci, che si fondano su una presunta specializzazione ma si risolvono poi in una estrema povertà culturale, perfino della futura classe dirigente. La scuola forma l'individuo fornendo saperi indispensabili, e non il futuro studente di chimica o il futuro studente di legge, con scarse possibilità di passare dall'una all'altra. E in Italia esiste ancora il principio per cui anche il futuro chimico o il futuro leguleio dovrebbe avere una base decente anche in geografia, per esempio.
Il sistema inglese (e anglosassone) è anche famoso per le tipologie di prova somministrate oltre che per le prove frequenti e gli enti certificatori esterni: gli inglesi sono i paladini della scelta multipla e del test, l'esame orale non esiste neanche all'università. Ovvio che in un panorama del genere le prove siano comparabili e equivalenti, meno ovvio che siano prove valide.
L'impostazione dell'università, ma anche il livello degli apprendimenti è molto più vicino a una scuola superiore che non a una nostra università. Adottare il sistema inglese accelererebbe il processo già in atto in Italia di liceizzazione dell'università, che francamente non mi pare una buona cosa.
In sostanza mi pare una proposta esterofila quanto piace, che produrrebbe un ulteriore impoverimento delle conoscenze dei nostri già impoveriti alunni, ma maschererebbe il tutto dietro un apparato macchinoso che verrebbe occupato non tanto dai docenti quanto da pedagogisti, e l'ulteriore parcellizzazione e riduzione dei saperi, un 1+1+1+1 che non darebbe un 4, tutto a scapito dei contenuti
Detto questo non esiste una proposta buona o cattiva ma una risposta efficace o meno alle esigenze.
Sarebbe quindi opportuno capire per addrizzare quale banana si sceglie il modello inglese, o quello francese o doppio carpiato armeno, cosa che di riforma in riforma non è stato mai fatto.
Già nel metodo quindi, questa proposta è discutibile.
Proviamo a capire quali potrebbero essere queste esigenze:
Limitare l'accesso all'università? In un paese che ha uno tra i più bassi tassi di laureati in Europa? Mah...
Auspichiamo che "il diploma non conti (o continui a non contare) niente"? Direi che l'obiettivo dovrebbe essere quello opposto di dare un senso al diploma, che poi in Italia è decisamente superiore rispetto al modello inglese (e ancor di più a quello USA!).
Adottare finalmente sti voti a lettere che vengono proposti ogni 3x2 sempre per ragioni abbastanza misteriose e spacciate come "riforma della valutazione"? Mah...
Si tratta di guardare a un sistema molto rigido, con scelte molto settoriali e precoci, che si fondano su una presunta specializzazione ma si risolvono poi in una estrema povertà culturale, perfino della futura classe dirigente. La scuola forma l'individuo fornendo saperi indispensabili, e non il futuro studente di chimica o il futuro studente di legge, con scarse possibilità di passare dall'una all'altra. E in Italia esiste ancora il principio per cui anche il futuro chimico o il futuro leguleio dovrebbe avere una base decente anche in geografia, per esempio.
Il sistema inglese (e anglosassone) è anche famoso per le tipologie di prova somministrate oltre che per le prove frequenti e gli enti certificatori esterni: gli inglesi sono i paladini della scelta multipla e del test, l'esame orale non esiste neanche all'università. Ovvio che in un panorama del genere le prove siano comparabili e equivalenti, meno ovvio che siano prove valide.
L'impostazione dell'università, ma anche il livello degli apprendimenti è molto più vicino a una scuola superiore che non a una nostra università. Adottare il sistema inglese accelererebbe il processo già in atto in Italia di liceizzazione dell'università, che francamente non mi pare una buona cosa.
In sostanza mi pare una proposta esterofila quanto piace, che produrrebbe un ulteriore impoverimento delle conoscenze dei nostri già impoveriti alunni, ma maschererebbe il tutto dietro un apparato macchinoso che verrebbe occupato non tanto dai docenti quanto da pedagogisti, e l'ulteriore parcellizzazione e riduzione dei saperi, un 1+1+1+1 che non darebbe un 4, tutto a scapito dei contenuti
lucetta.10- Messaggi : 720
Data d'iscrizione : 06.02.22
Re: "A scuola senza bocciature"
MarcoTerzi82 ha scritto:
Detta così, mi sono detto "Vai, ecco la solita sanatoria dei 5S nostalgici del 68...." invece leggendo il testo e lasciando da parte l'emotività, è una proposta interessante.
Riassumo:si tratta di prendere spunto dal modello inglese il quale non prevede bocciature fino al 16esimo anno dove effettuano degli esami specifici e difficili chiamati GCSE.
"Ogni studente può scegliere in quali materie sostenere l’esame (detto Gcse), che può essere passato con i voti A*, A, B, C, D, E. Una qualificazione minima è avere cinque Gcse, compresi matematica e inglese, con la votazione di almeno C in ognuno. Gli studenti che intendono poi proseguire gli studi all’università tendono a prendere 10-12 Gcse. "
Gli ultimi due anni di scuola sono molto focalizzati: tra un terzo e la metà degli studenti smette di frequentare, ma deve iscriversi a corsi “professionali” o apprendistati. Dei restanti, la maggioranza intende andare all’università e per questo studia quattro materie, ridotte a tre per l’anno 13. Su queste materie si sostengono gli esami (Gce, cosiddetti A-levels): Per l’ammissione all’università è necessario avere tre A-levels (mai più di tre). Ogni università impone voti minimi negli A-level e spesso richiede materie specifiche (per esempio, matematica per studiare economia, chimica e un’altra scienza per studiare medicina) e colloqui o esami specifici. L’amministrazione degli esami è completamente separata dalle scuole. I compiti sono decisi da enti indipendenti: in pratica, tutti gli studenti inglesi che fanno l’esame in una data materia hanno lo stesso compito (e sostengono l’esame contemporaneamente). Anche la vigilanza durante gli esami e la correzione dei compiti sono gestite da questi enti, quindi c’è completa comparabilità tra gli esami sostenuti in scuole diverse."
Il diploma di fatto non conta niente (come il nostro) e l'accesso all'Università è subordinato ad un determinato profitto.
Interessante no?
https://www.orizzontescuola.it/a-scuola-senza-bocciature-ecco-il-modello-inglese-elogiato-da-giorgia-meloni/
E' una cagata pazzesca. Con questo sistema all'inglese si andranno a creare scuole top, ovviamente private, dove il 100% degli studenti entrano nelle Università. E scuole meno top dove si tira a campare. Insomma nasci povero e con buonissima probabilità ci resti.
Però continuate pure a sponsorizzare queste proposte...
cdfjgrjgnjugf- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 04.11.17
Re: "A scuola senza bocciature"
lucetta.10 ha scritto:
Limitare l'accesso all'università? In un paese che ha uno tra i più bassi tassi di laureati in Europa? Mah...
In relazione agli sbocchi occupazionali e al sistema produttivo del paese sono già troppi.
cdfjgrjgnjugf- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 04.11.17
Re: "A scuola senza bocciature"
Io però vorrei capire due cose:
a) quale sarebbe il problema se "ci sono troppo pochi laureati", visto che, contemporaneamente, esiste il fenomeno diffusissimo del sottoutilizzo dei diplomati e laureati per mansioni di livello più basso, che non hanno niente a che fare con i loro titoli; se fosse vero che "ci sono troppo pochi laureati", mi aspetterei che quei pochi fossero richiestissimi e pagati bene, invece questo non avviene.
b) se anche fosse vero che "ci sono troppo pochi laureati", per quale motivo la soluzione dovrebbe essere quella di abbassare ulteriormente il livello di richieste di preparazione per far diplomare e laureare tutti, anche se non sanno nulla e non sanno fare nulla?
a) quale sarebbe il problema se "ci sono troppo pochi laureati", visto che, contemporaneamente, esiste il fenomeno diffusissimo del sottoutilizzo dei diplomati e laureati per mansioni di livello più basso, che non hanno niente a che fare con i loro titoli; se fosse vero che "ci sono troppo pochi laureati", mi aspetterei che quei pochi fossero richiestissimi e pagati bene, invece questo non avviene.
b) se anche fosse vero che "ci sono troppo pochi laureati", per quale motivo la soluzione dovrebbe essere quella di abbassare ulteriormente il livello di richieste di preparazione per far diplomare e laureare tutti, anche se non sanno nulla e non sanno fare nulla?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: "A scuola senza bocciature"
paniscus_2.1 ha scritto:Io però vorrei capire due cose:
a) quale sarebbe il problema se "ci sono troppo pochi laureati", visto che, contemporaneamente, esiste il fenomeno diffusissimo del sottoutilizzo dei diplomati e laureati per mansioni di livello più basso, che non hanno niente a che fare con i loro titoli; se fosse vero che "ci sono troppo pochi laureati", mi aspetterei che quei pochi fossero richiestissimi e pagati bene, invece questo non avviene.
b) se anche fosse vero che "ci sono troppo pochi laureati", per quale motivo la soluzione dovrebbe essere quella di abbassare ulteriormente il livello di richieste di preparazione per far diplomare e laureare tutti, anche se non sanno nulla e non sanno fare nulla?
a) 1. il lavoro skillato è concentrato in poche zone d'Italia il datore di lavoro, se vuole, sceglie anche il colore degli occhi e l'altezza.
2. Ci sono talmente tanti laureati a spasso che il datore di lavoro per tagliare il prosciutto in macelleria preferisce prendere il laureato in scienze gastronomiche, rispetto un diplomato. E' un po' come prendere il BMW Serie 3 nuovo allo stesso prezzo della Panda.
Non dimentichiamo dei tassi di disoccupazione: https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2019/07/Immagine.png
Ultima modifica di cdfjgrjgnjugf il Mer Mag 04, 2022 1:02 am - modificato 1 volta.
cdfjgrjgnjugf- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 04.11.17
Re: "A scuola senza bocciature"
Oppenheimer ha scritto:Ma dove sono questi poveri?cdfjgrjgnjugf ha scritto:MarcoTerzi82 ha scritto:
Detta così, mi sono detto "Vai, ecco la solita sanatoria dei 5S nostalgici del 68...." invece leggendo il testo e lasciando da parte l'emotività, è una proposta interessante.
Riassumo:si tratta di prendere spunto dal modello inglese il quale non prevede bocciature fino al 16esimo anno dove effettuano degli esami specifici e difficili chiamati GCSE.
"Ogni studente può scegliere in quali materie sostenere l’esame (detto Gcse), che può essere passato con i voti A*, A, B, C, D, E. Una qualificazione minima è avere cinque Gcse, compresi matematica e inglese, con la votazione di almeno C in ognuno. Gli studenti che intendono poi proseguire gli studi all’università tendono a prendere 10-12 Gcse. "
Gli ultimi due anni di scuola sono molto focalizzati: tra un terzo e la metà degli studenti smette di frequentare, ma deve iscriversi a corsi “professionali” o apprendistati. Dei restanti, la maggioranza intende andare all’università e per questo studia quattro materie, ridotte a tre per l’anno 13. Su queste materie si sostengono gli esami (Gce, cosiddetti A-levels): Per l’ammissione all’università è necessario avere tre A-levels (mai più di tre). Ogni università impone voti minimi negli A-level e spesso richiede materie specifiche (per esempio, matematica per studiare economia, chimica e un’altra scienza per studiare medicina) e colloqui o esami specifici. L’amministrazione degli esami è completamente separata dalle scuole. I compiti sono decisi da enti indipendenti: in pratica, tutti gli studenti inglesi che fanno l’esame in una data materia hanno lo stesso compito (e sostengono l’esame contemporaneamente). Anche la vigilanza durante gli esami e la correzione dei compiti sono gestite da questi enti, quindi c’è completa comparabilità tra gli esami sostenuti in scuole diverse."
Il diploma di fatto non conta niente (come il nostro) e l'accesso all'Università è subordinato ad un determinato profitto.
Interessante no?
https://www.orizzontescuola.it/a-scuola-senza-bocciature-ecco-il-modello-inglese-elogiato-da-giorgia-meloni/
E' una cagata pazzesca. Con questo sistema all'inglese si andranno a creare scuole top, ovviamente private, dove il 100% degli studenti entrano nelle Università. E scuole meno top dove si tira a campare. Insomma nasci povero e con buonissima probabilità ci resti.
Però continuate pure a sponsorizzare queste proposte...
Qua https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/53/Incidenza_di_povert%C3%A0_relativa_familiare_per_regioni_italiane_nell%27anno_2018.png/480px-Incidenza_di_povert%C3%A0_relativa_familiare_per_regioni_italiane_nell%27anno_2018.png
cdfjgrjgnjugf- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 04.11.17
Re: "A scuola senza bocciature"
cdfjgrjgnjugf ha scritto:
2. Ci sono talmente tanti laureati a spasso
Quindi, NON E' VERO che "ci sono troppo pochi laureati".
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: "A scuola senza bocciature"
Quindi se capisco bene, in Italia serve una riforma che diminuisca il numero di laureati, e anche quello di diplomati...
Bisogna creare un paese di manovali, tornitori e braccianti perché il modello produttivo attuale del Belpaese chiederebbe questo, e il sistema nazionale di istruzione deve dare al sistema produttivo quello che chiede.
A fare la guida turistica agli Uffizi verrà un giapponese esterofilo che si accontenta di una paga da fame perché noi nel frattempo avremo dismesso storia dell'arte dal liceo e magari anche dalla scuola media perché non gradita in un paese che ha il maggior numero di siti patrimonio UNESCO al mondo.
Se poi le aziende italiane sono notoriamente guidate da ladri di polli, bancarottieri e briatori che falliscono ogni 3x2 e poi vengono a bussare cassa alle tasse dei manovali, fa niente, continuiamo a fare finta di essere la Cina...
Bisogna creare un paese di manovali, tornitori e braccianti perché il modello produttivo attuale del Belpaese chiederebbe questo, e il sistema nazionale di istruzione deve dare al sistema produttivo quello che chiede.
A fare la guida turistica agli Uffizi verrà un giapponese esterofilo che si accontenta di una paga da fame perché noi nel frattempo avremo dismesso storia dell'arte dal liceo e magari anche dalla scuola media perché non gradita in un paese che ha il maggior numero di siti patrimonio UNESCO al mondo.
Se poi le aziende italiane sono notoriamente guidate da ladri di polli, bancarottieri e briatori che falliscono ogni 3x2 e poi vengono a bussare cassa alle tasse dei manovali, fa niente, continuiamo a fare finta di essere la Cina...
Ultima modifica di lucetta.10 il Mer Mag 04, 2022 8:39 am - modificato 3 volte.
lucetta.10- Messaggi : 720
Data d'iscrizione : 06.02.22
Re: "A scuola senza bocciature"
Oppenheimer ha scritto:Anche qua
https://liguriaoggi.it/2022/05/02/boom-di-turisti-in-liguria-nel-week-end-del-primo-maggio/
https://www.sardegnareporter.it/2022/04/ammonta-a-4-200-miliardi-il-tesoretto-degli-italiani/447321/
" Ma quale crisi , Contessa.! Ma se i ristoranti sono pieni !"
Con te, caro camerata , siamo a questi livelli.
balanzone21- Messaggi : 773
Data d'iscrizione : 29.08.21
Re: "A scuola senza bocciature"
Ci stanno dicendo chiaramente che la scuola è un parcheggio..un ricovero per adolescenti. E che ce li dobbiamo tenere fino ai 18 anni per poi certificare che non hanno acquisito nessuna competenza. Lavoro in un professionale dove si riesce a fare lezione solo dal terzo anno in poi, quando ci siamo lasciati alle spalle gli elementi peggiori. Quelli che vengono solo per adempiere l'obbligo scolastico e non trovarsi gli assistenti sociali dietro la porta. Nel frattempo i bravi ragazzi, che pure ci sono, ti guardano smarriti chiedendosi che scuola è questa... costretti ad urlare durante le interrogazioni per sovrastare il caos di sottofondo e senza nessuna possibilità di essere aiutati o valorizzati, perché le energie del docente sono assorbite dall'esigenza di tenere la classe. Ecco... la sola idea che tutti i 5 anni possano essere così mi avvilisce, senza nemmeno approfondire il sistema inglese.
Nera- Messaggi : 399
Data d'iscrizione : 23.08.17
Re: "A scuola senza bocciature"
lucetta.10 ha scritto:Quindi se capisco bene, in Italia serve una riforma che diminuisca il numero di laureati, e anche quello di diplomati...
Io non ho mai detto questo. Ho solo detto che l'affermazione che ci siano troppo pochi laureati non si concilia con il fatto che la maggior parte di essi siano sottoutilizzati e sottopagati. Scusa se ripeto la domanda, ma se fosse vero che ci sono troppo pochi laureati, PERCHE' quei pochi non sono richiestissimi e pagati bene?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: "A scuola senza bocciature"
paniscus_2.1 ha scritto:lucetta.10 ha scritto:Quindi se capisco bene, in Italia serve una riforma che diminuisca il numero di laureati, e anche quello di diplomati...
Io non ho mai detto questo. Ho solo detto che l'affermazione che ci siano troppo pochi laureati non si concilia con il fatto che la maggior parte di essi siano sottoutilizzati e sottopagati. Scusa se ripeto la domanda, ma se fosse vero che ci sono troppo pochi laureati, PERCHE' quei pochi non sono richiestissimi e pagati bene?
La differenza tra laureati e diplomati riguardo a retribuzioni e occupazione è decisamente a vantaggio dei laureati, e di parecchio, ci sono i dati che lo dicono chiaramente, e dicono anche che sono gli unici capaci di trovare un nuovo lavoro se lo perdono, lo vediamo anche nella scuola.
Se prendi un mercato del lavoro in sofferenza, soprattutto per i giovani, e imprenditori per lo più incapaci, più interessati all'aiuto di governoladro che all'innovazione, i parametri sono ovviamente tutti bassi, ma la situazione lavorativa di un laureato è comunque incomparabile a quella di un diplomato: il laureato in economia vince sul ragioniere, il laureato sul perito.
Sono molto più richiesti, ma certo lo sono meno di un laureato in un altro paese dove c'è piena occupazione e lo sono per mansioni più basse rispetto a quelle per cui sono stati formati. Anche nel sud di cui tanto si parla, i livelli occupazionali dei laureati sono incomparabili con quelli dei non laureati
Forse non abbiamo capito che qui si parla del 20% della popolazione italiana tra 25 e 65 anni, non di schiere di candidati al lavoro! Siamo sotto la media europea anche per numero di diplomati, e continuiamo però a ripetere che serve cacciare candidati al diploma e servono persone senza titolo di studio da impiegare a bottega a 14 anni, perchè l'imprenditor pinco pallo di Varese ha pianto sul giornale locale perchè gli mancano schiavi da pagare due noci per il turno di notte alla pressa?
lucetta.10- Messaggi : 720
Data d'iscrizione : 06.02.22
Re: "A scuola senza bocciature"
lucetta.10 ha scritto:
La differenza tra laureati e diplomati riguardo a retribuzioni e occupazione è decisamente a vantaggio dei laureati, e di parecchio, ci sono i dati che lo dicono chiaramente, e dicono anche che sono gli unici capaci di trovare un nuovo lavoro se lo perdono, lo vediamo anche nella scuola.
Per il calcolo del vantaggio nella retribuzione, devi considerare anche gli anni di ritardo nell'immissione del Mondo del lavoro (minimo 5) quindi 5 anni di stipendi, 5 anni di mancato montante pensionistico, 5 anni di TFR e poi i 5 anni di spese Universitarie tra tasse libri e affitti. Viene una bella cifretta.
Prendi te e un ITP: ballano 100€ di differenza. Sicura che il vantaggio balla a favore del laureato?
Ma anche nel Mondo privato, un Laureato che lavora in Azienda generalmente è impiegato tecnico/amministrativo e arriva a max 1.800.
Il diplomato che lavora in linea con le maggiorazioni dei turni arriva a 1.600€. Differenziale basso che viene mangiato totalmente dall'ammortamento dei costi di cui sopra.
I dati dicono anche che ogni anno 30.000 laureati vanno all'Estero. Ci sarà un motivo no?
lucetta.10 ha scritto:
perchè l'imprenditor pinco pallo di Varese ha pianto sul giornale locale perchè gli mancano schiavi da pagare due noci per il turno di notte alla pressa?
L'imprenditor Pallo Pinco è colui che ti paga lo stipendio. Tienilo a mente.
MarcoTerzi82- Messaggi : 640
Data d'iscrizione : 16.03.21
Re: "A scuola senza bocciature"
MarcoTerzi82 ha scritto:L'imprenditor Pallo Pinco è colui che ti paga lo stipendio. Tienilo a mente.
Non è vero.
Il mio datore di lavoro è lo stato, non l'imprenditore Pallo Pinco.
E se fai riferimento alle tasse pagate dal signor Pallo Pinco, faccio presente che le tasse le paghiamo anche noi.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
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