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La plusdotazione e la genialità generano l'isolamento sociale?

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Messaggio Da Scuola70 Sab Giu 25, 2022 8:28 pm

A volte rifletto sulle implicazioni sociali e relazionali che un'intelligenza di molto superiore alla media (per intenderci con quozienti superiori intorno ai 135/140 e oltre) comporta per i soggetti in età scolare. Poniamo il caso di un soggetto che frequenta la scuola elementare (o anche la prima media) e che però ha un'età mentale già al livello di un ragazzo di 15/16, ha già sviluppato il pensiero astratto (a differenza dei coetanei), ha abilità di calcolo molto veloci, comprende tutto al volo, quali sono le implicazioni? Io credo che, al di là delle apparenze, le implicazioni sono tutt'altro che positive per lo sviluppo relazionale sereno. Infatti il soggetto plusdotato avvertirà molto presto che un grande divario lo separa dai suoi coetanei meno dotati, i compagni appariranno ai suoi occhi come persone piccole, immature rispetto a lui e non parteciperà quindi ai loro interessi e ai loro giochi (ritenuti sostanzialmente "stupidi"), non solo, a scuola si annoierà moltissimo perché i programmi non sono adattati alla sua genialità ma sono tarati per persone molto meno dotate cognitivamente, e questa noia può poi tradursi in demotivazione, fino ad arrivare ad un comportamento oppositivo che nasce dal fatto di sentirsi inserito in un contesto non pensato per le sue esigenze. Il soggetto geniale vorrà probabilmente stare da solo e al massimo solo con gli adulti perché si sentirà più simile a loro che non ai coetanei. Il forte sfasamento tra età mentale ed età cognitiva quindi può anche avere conseguenze psicologiche addirittura disastrose, con disadattamento, forme oppositive di comportamento, depressione, tendenze asociali/antisociali. Tutti questi effetti negativi possono poi portare la persona a non sviluppare pienamente le sue grandi potenzialità e a sentirsi quindi un pesce fuor d'acqua.
Anche voi pensate che la genialità porti con sé molti effetti collaterali?

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Messaggio Da hypernova Sab Giu 25, 2022 9:05 pm

Scuola70 ha scritto:A volte rifletto sulle implicazioni sociali e relazionali che un'intelligenza di molto superiore alla media (per intenderci con quozienti superiori intorno ai 135/140 e oltre)…

Il QI misura l’intelligenza soprattutto dal punto di vista delle capacità logico matematiche, si potrebbero avere bambini geniali, in altri ambiti, con un QI anche nella norma.

Scuola70 ha scritto: Il forte sfasamento tra età mentale ed età cognitiva quindi può anche avere conseguenze psicologiche addirittura disastrose, con disadattamento, forme oppositive di comportamento, depressione, tendenze asociali/antisociali. Tutti questi effetti negativi possono poi portare la persona a non sviluppare pienamente le sue grandi potenzialità e a sentirsi quindi un pesce fuor d'acqua. Anche voi pensate che la genialità porti con sé molti effetti collaterali?

Su questo invece mi trovo d’accordo, ci sono effetti negativi sul piano relazionale. Sono ragazzini che dovrebbero trovare dei simili con cui condividere, anche della stessa età, ma siccome sono delle eccezioni fanno molta fatica, per cui si, per certi aspetti sono isolati. Poi dipende anche dal tipo di intelligenza che ha la persona, In alcuni casi questa intelligenza può aiutare a far fronte alle conseguenze negative della situazione in cui si trovano.


Ultima modifica di hypernova il Sab Giu 25, 2022 9:09 pm - modificato 2 volte.
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Messaggio Da franco.71 Sab Giu 25, 2022 9:07 pm

Se un bambino con queste potenzialità vive solo casa e scuola certamente rischia quello che dici. Però ci sono tanti altri contesti in cui confrontarsi, inoltre si può pensare di fargli saltare un pò di classi. Tanti studenti precoci, poi diventati famosi, si sono iscritti ad esempio all'Università con alcuni anni di anticipo.


Ultima modifica di franco.71 il Sab Giu 25, 2022 9:22 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da hypernova Sab Giu 25, 2022 9:12 pm

Il problema è la differenza di età che trova con i compagni di università, non si potrà mai inserire e fare una vita universitaria normale dal momento che ha molti anni meno di loro, per cui sarà per molti aspetti isolato rispetto agli altri.
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Messaggio Da Titti76 Dom Giu 26, 2022 10:01 am

franco.71 ha scritto:Se un bambino con queste potenzialità vive solo casa e scuola certamente rischia quello che dici. Però ci sono tanti altri contesti in cui confrontarsi, inoltre si può pensare di fargli saltare un pò di classi. Tanti studenti precoci, poi diventati famosi, si sono iscritti ad esempio all'Università con alcuni anni di anticipo.

In Italia non è possibile "saltare anni scolastici", le uniche eccezioni ammesse sono:
- iniziare dalla seconda elementare
- fare l'esame di stato al termine della quarta liceo

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Messaggio Da paniscus_2.1 Dom Giu 26, 2022 11:33 am

E comunque, in età di adolescenza e primi anni come giovane adulto, la plusdotazione intellettiva non compensa la differenza di manutazione affettiva e relazionale e quella di esperienza di vita già attraversata.

Il genietto all'americana che si iscrive all'università a 13 anni, potrà correre come un treno con la padroanza delle materie e il superamento degli esami, ma difficilmente farà amicizia alla pari con compagni di 18-20 anni. Al massimo lo coccoleranno e lo adotteranno come mascotte, ma da qui a dire che possa trovare un ambiente in cui integrarsi ed essere trattato alla pari, ce ne corre.

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Messaggio Da franco.71 Lun Giu 27, 2022 2:41 am

Questo articolo di OS riassume il 3ad:
https://www.google.com/amp/s/www.orizzontescuola.it/alunni-plusdotati-ad-alto-potenziale-intellettivo-possono-saltare-anni-di-scuola/%3famp

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Messaggio Da Cloretta_2 Lun Giu 27, 2022 11:54 am

Mai visto nessun ragazzo eccellente e plusdotato dare problemi comportamentali.
In questa epoca in cui il male è bene, la guerra è pace, lo schifo è meraviglioso, non poteva mancare la demonizzazione delle eccellenze, a cui si attribuiscono comportamenti violenti asociali che afferiscono al 100% invece ai fannulloni perditempo che abbiamo in classe.
Anche la perla dei " cinesi terroristi" e problematici dell'altro 3d è notevole.
Siamo ormai molto al di la de bene e del male. Un mondo distopico basato e appoggiato su menzogna e follia

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Messaggio Da hypernova Lun Giu 27, 2022 1:39 pm

Ma infatti una personalità fortemente disturbata con comportamenti antisociali non viene fuori solo da esperienze negative di vita, nell’ambiente familiare e non… Certi elementi della personalità sono anche molto ereditari. Io intendevo che il plusdotato può avere difficoltà relazionali nel senso che non trova dei simili con cui condividere, ed è una solitudine che probabilmente sperimenterà per tutta la vita.
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Messaggio Da paniscus_2.1 Lun Giu 27, 2022 2:27 pm

Cloretta_2 ha scritto:
Anche la perla dei " cinesi terroristi" e problematici dell'altro 3d è notevole.

E infatti nessuno si è sognato di dire che i cinesi siano terroristi: te la sei inventata TU, tutta da sola, e la attribuisci ad altri

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Messaggio Da Scuola70 Lun Giu 27, 2022 2:29 pm

Però non è impossibile la combinazione di plusdotazione e personalità antisociale, le due cose non si escludono a vicenda (vi sono nella storia del crimine assassini con QI anche di 150) e quando si verifica questa combinazione avremo un soggetto quasi impossibile o molto difficile da recuperare, perché in questo caso l'intelligenza sarà usata per il male e contribuirà a rafforzare gli elementi manipolatori e ingannatori della personalità problematica.

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Messaggio Da hypernova Lun Giu 27, 2022 2:43 pm

Scuola70 ha scritto:Però non è impossibile la combinazione di plusdotazione e personalità antisociale…

Certo, quello che intendevo è che il fatto di sviluppare o meno una personalità di un certo tipo non è data solo da esperienze di vita negative. Al di là del fatto che non è ancora ben chiara l’origine della psicopatia, ma la maggior parte degli esperti concordano nel dire che è un insieme di fattori genetici e ambientali che porta a sviluppare una certa personalità. Altrimenti chiunque viene da una famiglia disfunzionale dovrebbe essere un serial killer, e per fortuna non è così. Il “genio del male” è una persona che oltre ad essere molto intelligente in alcuni ambiti è anche un soggetto psicopatico o con altre problematiche. I disturbi di personalità (Borderline, narcisistico, istrionico ecc.) ad esempio non inficiano la capacità cognitiva, molto spesso killer efferati sono pienamente capaci di intendere e di volere e c’è piena intenzionalità in quello che fanno. Allo stesso tempo il soggetto psicopatico può essere anche un personaggio con un quoziente intellettivo pari a quello del lombrico… Non c’è un collegamento diretto tra intelligenza superiore e personalità deviante.
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Messaggio Da baustelle Lun Giu 27, 2022 7:26 pm

Credo che questi individui rischino più che altro di sentirsi isolati, e quindi di avere prevalentemente problemi di depressione o di relazione con gli altri, e che comunque conti anche il contesto familiare, la capacità della famiglia nel guidare il bambino a trovare un equilibrio tra le sue capacità e la vita di tutti i giorni. C'è un film che si intitola Gifted sull'argomento.

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Messaggio Da herman il lattoniere Lun Giu 27, 2022 9:15 pm

a me pare tutto il contrario: cioè che, per compensazione, si definiscano plusdotati cognitivi quelli che invece sono minusdotati relazionali.

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Messaggio Da baustelle Lun Giu 27, 2022 9:20 pm

Ma non credo. Se c'è una plusdotazione è una cosa evidente, non si può inventare. Non si sta parlando dei cosiddetti "secchioni" o dei primi della classe, ma di qualcosa di diverso. C'è da dire, piuttosto, che sono casi rarissimi.

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Messaggio Da baustelle Lun Giu 27, 2022 9:27 pm

Comunque ci sono diversi casi di scienziati o artisti che hanno, per così dire "sbarellato", ad esempio il pianista la cui biografia è stata raccontata nel film Shine, o il matematico premio nobel del film A beautiful mind, o altri scienziati la cui vita è raccontata nel libro "Quando abbiamo smesso di capire il mondo" che vi consiglio assolutamente di leggere.

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Messaggio Da Cloretta_2 Lun Giu 27, 2022 9:42 pm

Quali serial killer avevano un qi superiore a 150?
A me non risulta. Rimanendo ai casi più noti, negli States e in Italia, quasi tutti i serial killer dei decenni passati erano semianalfabeti, vivevano in contesti agricoli o comunque in piccole cittadine, avevano vissuti infantili e giovanili violenti, maniacali o traumatici in famiglia , ed erano semplicemente furbi nel tendere trappole alle " prede " approfittando della solitudine dei luoghi, della notte e del fatto che all'epoca non esistevano telecamere diffuse e, spostandosi da un luogo all altro continuamente, erano difficilmente individuabili.
Ma non è intelligenza, ma solo astuzia della volpe.

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Messaggio Da Cloretta_2 Lun Giu 27, 2022 9:46 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
Cloretta_2 ha scritto:
Anche la perla dei " cinesi terroristi" e problematici dell'altro 3d è notevole.

E infatti nessuno si è sognato di dire che i cinesi siano terroristi: te la sei inventata TU, tutta da sola, e la attribuisci ad altri
Tu hai tracciato un quadro ben preciso, con i cinesi che fanno gruppo, che si ghettizzano, che impediscono l'attività didattica perché non parlano italiano,mentre per altre etnie hai rappresentato una specie di mondo incantato come in quelle copertine della Torre di Guardia dei testimoni di geova, dove bianchi neri gialli rossi e blu vivono un'armonia danzando su distese di prati, ruscelli, fiori mentre le tigri e i leoni pascolano facendosi accarezzare dai bambini..
Un altro utente ha invece ricordato che, we,  anche un cinese potrebbe farsi esplodere in classe con l esplosivo.
La tua è stata una uscita infelice,magari inconsapevole ed esemplificativa ma deleteria nell'interpretazione prevalente

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Messaggio Da hypernova Lun Giu 27, 2022 10:32 pm

Cloretta_2 ha scritto:Quali serial killer avevano un qi superiore a 150?

Senza entrare nel dettaglio se fossero assassini seriali o meno, è un dato di fatto che tra quelli che ammazzano, violentano e torturano ci sono anche persone intellettualmente molto dotate, che ricoprono ruoli di prestigio nella società. Mi viene in mente a tal proposito un fatto di cronaca nera di un po’ di tempo fa, un violentatore e torturatore sadico di ragazzine, che nella vita era un imprenditore di successo, ed era stato un studente molto brillante alla Bocconi (Genovese di facile.it). Di casi come Genovese ce ne sono tanti, lo stesso Epstein era un tipo del genere… La psicopatia e i disturbi di personalità sono molto democratici. Ma poi uno è abituato a pensare allo psicopatico come uno che per forza ammazza, in realtà quelli che ammazzano fisicamente sono solo una minima parte, la maggior parte fanno una vita apparentemente “normale” e uccidono magari a livello psicologico i figli e il coniuge dentro le mura di casa.

Comunque sono d’accordo che oggi ci sia una pericolosa tendenza a invertire le parti creando degli anti eroi, considerando pericolosi e disadattati i ragazzi studiosi e intelligenti, e mettendo sul piedistallo i lavativi fannulloni… Il mio discorso non è in questa direzione, penso che tu lo abbia capito.
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Messaggio Da paniscus_2.1 Lun Giu 27, 2022 11:04 pm

hypernova ha scritto:
Cloretta_2 ha scritto:Quali serial killer avevano un qi superiore a 150?

Senza entrare nel dettaglio se fossero assassini seriali o meno, è un dato di fatto che tra quelli che ammazzano, violentano e torturano ci sono anche persone intellettualmente molto dotate, che ricoprono ruoli di prestigio nella società. Mi viene in mente a tal proposito un fatto di cronaca nera di un po’ di tempo fa, un violentatore e torturatore sadico di ragazzine, che nella vita era un imprenditore di successo, ed era stato un studente molto brillante alla Bocconi (Genovese di facile.it).

A me viene in mente un tizio che già 50 anni fa aveva la compulsione irresistibile a torturare a morte delle donne (oltre ad altri reati violenti che non sto a elencare), e nel giro delle sue conoscenze lo sapevano tutti... e che, dopo ripetute condanne per evidenze conclamate, è riuscito più volte a manipolare psichiatri, psicologi, educatori, assistenti sociali, magistrati, guardie carcerarie e giornalisti, in maniera da convincerli DAVVERO di essere guarito, cambiato e recuperato, e quelli ci sono cascati come polli e sono stati favorevoli a concerdergli la semilibertà, fino a che, la prima cosa che ha fatto da libero, è stata appunto quella di torturare e uccidere altre donne, compresa una ragazzina 14enne. E' ancora in vita e penso che la descrizione sia molto riconoscibile, si è perfino trovato una svalvolata che si è innamorata di lui a distanza e se l'è sposato attraverso una vetrata del carcere.

Non ho idea di quale quoziente intellettivo abbia, né di quanto fosse bravo come studente, e non mi interessa, ma mi pare che sia un efficace esempio di "cocktail micidiale" (come si dice in giornalese) tra carattere sociopatico, crudele e violento... e grandissime capacità di pianificazione, organizzazione e attitudini da leader.

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Messaggio Da Maestro.neoborbonico Lun Giu 27, 2022 11:23 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
hypernova ha scritto:
Cloretta_2 ha scritto:Quali serial killer avevano un qi superiore a 150?

Senza entrare nel dettaglio se fossero assassini seriali o meno, è un dato di fatto che tra quelli che ammazzano, violentano e torturano ci sono anche persone intellettualmente molto dotate, che ricoprono ruoli di prestigio nella società. Mi viene in mente a tal proposito un fatto di cronaca nera di un po’ di tempo fa, un violentatore e torturatore sadico di ragazzine, che nella vita era un imprenditore di successo, ed era stato un studente molto brillante alla Bocconi (Genovese di facile.it).

A me viene in mente un tizio che già 50 anni fa aveva la compulsione irresistibile a torturare a morte delle donne (oltre ad altri reati violenti che non sto a elencare), e nel giro delle sue conoscenze lo sapevano tutti... e che, dopo ripetute condanne per evidenze conclamate, è riuscito più volte a manipolare psichiatri, psicologi, educatori, assistenti sociali, magistrati, guardie carcerarie e giornalisti,  in maniera da convincerli DAVVERO di essere guarito, cambiato e recuperato, e quelli ci sono cascati come polli e sono stati favorevoli a concerdergli la semilibertà, fino a che, la prima cosa che ha fatto da libero, è stata appunto quella di torturare e uccidere altre donne, compresa una ragazzina 14enne. E' ancora in vita e penso che la descrizione sia molto riconoscibile, si è perfino trovato una svalvolata che si è innamorata di lui a distanza e se l'è sposato attraverso una vetrata del carcere.

Non ho idea di quale quoziente intellettivo abbia, né di quanto fosse bravo come studente, e non mi interessa, ma mi pare che sia un efficace esempio di "cocktail micidiale" (come si dice in giornalese) tra carattere sociopatico, crudele e violento... e grandissime capacità di pianificazione, organizzazione e attitudini da leader.

Angelo Izzo utilizzò semplicemente gli strumenti assurdi e allucinanti che il codice di procedura penale prevede come misure alternative al carcere per il " graduale reinserimento in società "
Fu la dimostrazione lampante che la psichiatria e la psicologia sono pseudoscienze assai fallaci.
La sua risata diabolica e compiaciuta in tribunale mentre raccontava con dettagli ed orgoglio l omicidio della ragazzina appartengono ai gironi infernali della pazzia criminale: anche gigi il fruttivendolo, senza essere uno psicologo consulente del giudice,avrebbe capito che quell'uomo godeva nell'uccidere. Eppure gli fu concessa la semilibertà..
Non mi pare però, come dice cloretta, che si tratti anche qui di un genio incompreso: nel 1975 era uno squallido , violento , viziato ragazzo della Roma bene. Un perdigiorno con disturbi della personalità, privo di empatia e di qualunque forma di rispetto verso il prossimo.

Anche quell ' altro, poi, passava per uno dritto e astuto " come lo sono i contadini", con le sue patetiche poesiole, finte lacrime da mostro, e i riferimenti continui a Gesù e alla religione. Basto' una intercettazione per smascherarlo. Una cosa è l astuzia diabolica, ben altra l'intelligenza, la bramosia di apprendere, il godimento del riuscire in ambiti dove i coetanei non riescono..stiamo mescolando l"oro e il liquame.

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