Invalsi e ipocrisie

Promemoria primo messaggio :

Maturandi che hanno difficoltà nella comprensione del testo e ancor più in matematica?
(vedessero quelli delle scuole inferiore: ex elementari e medie!)
Tutta colpa della pandemia con i suoi lockdown?
Ma fatemi il piacere!
Il problema è che da decenni la scuola è diventata autoreferenziale: se la sona e se la canta.
I preparatori (gli insegnanti) sono anche gli esaminatori.
Anche il più idiota capisce che è un sistema che non regge.
Qualcuno direbbe “ma non tutti gli insegnanti e i dirigenti scolastici sono propensi al proprio quieto vivere (non boccio= non ho rotture di scatole) a discapito dei ragazzi e dell’intera comunità.
Purtroppo, molti lo sono!!
E magari sono anche quelli che si lamentano che sono sottopagati.
Roba da matti
Ma lo Stato cosa fa?
Niente!
Abbaia sporadicamente con articoli sugli invalsi che fanno pena ma poi arriva l’estate e si va al mare e finisce tutto a birra e salamella.
Certo che basterebbe poco caro Ministro se lei lo volesse veramente:
tu insegnante prepari gli alunni, consegni la programmazione fatta e io Stato te li esamino con insegnanti ex novo incaricati dall’Ufficio scolastico.
Non mi sembra che ci voglia tanta intelligenza per farlo no?
Probabilmente ai piani alti fa comodo tenere tutto così per interessi clientelari/elettorali
Tanto chi sene frega, chi ha i soldi sa dove mandare a formare e istruire i propri figli!!

Riuscirà Draghi a scrostare anche la scuola nel suo piano di ammodernamento e riforme?
Vedremo!

Annaangelaelvira ha scritto:Certo, da lombarda sono abbastanza schifata dal malgoverno comunioneliberazionberlusconleghista ormai trentennale culminato col disastro sanitario dal covid in poi, ma vuoi davvero confrontare la gestione e le infrastrutture lombarde con quelle siciliane, o campane, o calabresi?
Quando hai mai letto della “monnezza” abbandonata e data alle fiamme a Milano? E mille altre amenità del genere?
Certo che se si pratica la filosofia del
“Sò ccontrario aa pentolappressioneee!”
Allora tanto cale lasciarti parlare fra te e te.

Quando mai...interessante anche questo punto di vista. Probabilmente arrivi da Zurigo o da Copenhagen, non  hai mai visto la lombardia..
La tradizione di ' smaltire ' i rifiuti bruciandoli , è diffusa al sud quanto al nord. Le ecomafie fanno faville in piemonte,lombardia e  Veneto e il " misterioso incendio " al deposito di rifiuti speciali è ormai una quotidianità ovunque.
Si , giustamente, per tacer dea sanità,  dai camion di  Bergamo in giù..

takabanda ha scritto:… Tanto chi sene frega, chi ha i soldi sa dove mandare a formare e istruire i propri figli!!

Ma infatti il piano è quello da anni, ridurre la scuola pubblica allo sfacelo a favore di quella privata… ormai è palese! Peccato che nonostante tutti gli sforzi che facciano per distruggerla, da quello che mi sembra capire, la scuola pubblica è ancora più di qualità di quella privata, almeno in Italia. Ma la stessa dinamica che c’è nella scuola riguarda tutti i servizi pubblici in Italia, sono delle fette di mercato che fanno gola a parecchi, perché lasciarle statali quando si possono fare tanti soldi? E poi non è affatto conveniente che il popolo sia troppo istruito.

Io sinceramente non colpevolizzo più di tanto docenti e DS su questa cosa, è una cosa voluta dall’alto, quando non ti adegui ti fanno mobbing a tutto spiano e te la fanno pagare… Ne vale la pena? Quello che proprio mi fa schifo è il docente o il DS indottrinato che si mostra convinto di certe minc***te.

Sul discorso se stanno meglio le famiglie povere al nord o al sud, avendo vissuto da entrambe le parti, mi viene da dire che ci sono vantaggi e svantaggi da entrambe le parti, per cui alla fine se uno non ha una lira che sia al nord o che sia al sud cambia poco… Al nord c’è un costo della vita altissimo, la famiglia povera può si accedere a dei servizi è a una casa popolare, ma a meno che non viva il luoghi estremamente periferici non ce la fa. Al sud la vita costa molto ma molto meno, per cui si guadagna meno ma riesci a vivere con meno… Ci sono zone dove il riscaldamento non lo accendi o quasi, già solo per quello hai un risparmio enorme.

E allora non ho ancora capito perché nel sud i risultati sono sempre più scarsi rispetto al nord. Al netto di tutte le vostre considerazioni qual è il motivo?????

boston ha scritto:E allora non ho ancora capito perché nel sud i risultati sono sempre più scarsi rispetto al nord. Al netto di tutte le vostre considerazioni qual è il motivo?????

Quante delle teste migliori del Sud restano al Sud? La maggior parte emigra per ottenere condizioni di lavoro migliori. I loro figli ingrosseranno le statistiche Invalsi del Nord.

@melia ha scritto:

boston ha scritto:E allora non ho ancora capito perché nel sud i risultati sono sempre più scarsi rispetto al nord. Al netto di tutte le vostre considerazioni qual è il motivo?????

Quante delle teste migliori del Sud restano al Sud? La maggior parte emigra per ottenere condizioni di lavoro migliori. I loro figli ingrosseranno le statistiche Invalsi del Nord.

E quindi la colpa sarebbe del nord?

E' deprimente leggere commenti che riducono il tutto ad una questione geografica ignorando completamente le dinamiche sociali, come ha esplicitato @melia.
Nessuno è tenuto a lanciarsi nelle interpretazioni dei risultati, il ministero li fa e li interpreti.
Do anche io la mia testimonianza su come siano strumentalizzati. In un collegio il DS legge dai dati delle criticità in un indirizzo su una disciplina e stimola a migliori risultati il docente responsabile della stessa. Credo che sia oltre modo mortificante per il docente.

@melia ha scritto:

boston ha scritto:E allora non ho ancora capito perché nel sud i risultati sono sempre più scarsi rispetto al nord. Al netto di tutte le vostre considerazioni qual è il motivo?????

Quante delle teste migliori del Sud restano al Sud? La maggior parte emigra per ottenere condizioni di lavoro migliori. I loro figli ingrosseranno le statistiche Invalsi del Nord.

Per esempio, non conoscevo la biografia di Eugenio Scalfari, che fosse figlio di un docente ginnasiale calabrese (di Vibo).

boston ha scritto:E allora non ho ancora capito perché nel sud i risultati sono sempre più scarsi rispetto al nord. Al netto di tutte le vostre considerazioni qual è il motivo?????

Credo che sia per il fatto che molti che vanno a scuola al sud contemporaneamente lavorano, già da piccoli. Non tutti ovviamente, mi riferisco a persone comunque che vengono da famiglie non benestanti e ce ne sono parecchi. Ci sono molte zone al sud dove la scuola pubblica soprattutto per quanto riguarda elementari e medie non è agibile, ti trovi in mezzo a situazioni assurde dove non è possibile fare lezione. Infatti, chiunque può permetterselo va nelle scuole private.

hypernova ha scritto:

boston ha scritto:E allora non ho ancora capito perché nel sud i risultati sono sempre più scarsi rispetto al nord. Al netto di tutte le vostre considerazioni qual è il motivo?????

Credo che sia per il fatto che molti che vanno a scuola al sud contemporaneamente lavorano, già da piccoli. Non tutti ovviamente, mi riferisco a persone comunque che vengono da famiglie non benestanti e ce ne sono parecchi. Ci sono molte zone al sud dove la scuola pubblica soprattutto per quanto riguarda elementari e medie non è agibile, ti trovi in mezzo a situazioni assurde dove non è possibile fare lezione. Infatti, chiunque può permetterselo va nelle scuole private.

Certo, gli scugnizzi vanno sul peschereccio già a 7-8 anni..e nei quartieri di Palermo si patisce il colera, manca l'acqua corrente, e le faide tra la vecchia mafia delle campagne e i clan di città sono all'ordine del giorno. 
Non c'è che dire, sembra un copia incolla da qualche servizio RAI di fine anni 60. 
Incredibile come si possa proporre nel 2022 una situazione risalente a diversi decenni fa.

Invece di gongolarci su presunte superiorità del nord sul sud, ci chiediamo del divario sul livello di istruzione tra Italia ed Europa?
Da che mondo e mondo il divario culturale ha sempre radici nelle differenti condizioni socio-economiche medie delle famiglie al Sud.

Io ho fatto l’asilo e le elementari al sud in una grande città (la più grande), per cui non è che parlo per sentito dire… Magari oggi è diverso, quando ci stavo io era così. Oggi probabilmente lo scugnizzo già a 7/8 anni lavora in una piazza di spaccio…

hypernova ha scritto:Io ho fatto l’asilo e le elementari al sud in una grande città (la più grande), per cui non è che parlo per sentito dire… Magari oggi è diverso, quando ci stavo io era così. Oggi probabilmente lo scugnizzo già a 7/8 anni lavora in una piazza di spaccio…

Questa visione anni 50 del sud, pizza mandolino e Mafia, è davvero irricevibile, soprattutto se proviene da un docente..
Nel 1984 arrivammo con la 127 a Bari, e il vigile ci disse " non entrate nel centro che vi rapinano". Oggi la stessa cosa viene detta ad un barese che si recasse a Torino, o milano,o bologna, o genova.

Cloretta_2 ha scritto:

hypernova ha scritto:

boston ha scritto:E allora non ho ancora capito perché nel sud i risultati sono sempre più scarsi rispetto al nord. Al netto di tutte le vostre considerazioni qual è il motivo?????

Credo che sia per il fatto che molti che vanno a scuola al sud contemporaneamente lavorano, già da piccoli. Non tutti ovviamente, mi riferisco a persone comunque che vengono da famiglie non benestanti e ce ne sono parecchi. Ci sono molte zone al sud dove la scuola pubblica soprattutto per quanto riguarda elementari e medie non è agibile, ti trovi in mezzo a situazioni assurde dove non è possibile fare lezione. Infatti, chiunque può permetterselo va nelle scuole private.

Certo, gli scugnizzi vanno sul peschereccio già a 7-8 anni..e nei quartieri di Palermo si patisce il colera, manca l'acqua corrente, e le faide tra la vecchia mafia delle campagne e i clan di città sono all'ordine del giorno. 
Non c'è che dire, sembra un copia incolla da qualche servizio RAI di fine anni 60. 
Incredibile come si possa proporre nel 2022 una situazione risalente a diversi decenni fa.

Sai, Cloretta, a volte i servizi rai mostrano la realtà, non sono filmetti con una sceneggiatura prefissata.
Inoltre, più che altro, al sud più di metà della popolazione ha al massimo la terza media (dati ISTAT), e forse da questo deriva lo scarso interesse -o la scarsa capacità- per la lettura, per la cultura, per la partecipazione attiva alla vita sociale, il lavoro poco qualificato ed infine l’incapacità e l’impossibilità di aiutare e sostenere i figli nello studio.
Aggiungiamo poi il fatto che almeno il 10% dei giovani emigra per frequentare l’università al centro nord e che meno del 4% di esso torna al sud una volta laureato (dati ALMALAUREA) e che un numero non piccolo di chi si laurea al sud poi emigra al nord per lavorare ed ecco che il meridione di anno in anno arretra.

E per tornare alle tue amenità sulla Lombardia, la cui gestione come ho già detto mi schifa abbastanza, sarà un brutto posto, ma è pieno di meridionali laureati che ci vengono ad abitare e lavorare mentre non accade il contrario, ed i suoi ospedali sono pieni di gente del sud che viene qua per cure oncologiche, neurologiche, specialistiche varie, … chissà come mai.
I fuochi nei depositi di rifiuti? Certo, quelli sono ecomafie, ma non sono certo spazzatura sparsa per le strade e data alle fiamme perché la pubblica amministrazione è incapace di fare il proprio mestiere.
I camion con le bare a Bergamo? Chissà cosa sarebbe successo a Napoli, a Palermo, nelle città dove se va bene per seppellire un defunto ci vogliono mesi in tempi normali, figurarsi in quei mesi spaventosi.

Maestro.neoborbonico ha scritto:

hypernova ha scritto:Io ho fatto l’asilo e le elementari al sud in una grande città (la più grande), per cui non è che parlo per sentito dire… Magari oggi è diverso, quando ci stavo io era così. Oggi probabilmente lo scugnizzo già a 7/8 anni lavora in una piazza di spaccio…

Questa visione anni 50 del sud, pizza mandolino e Mafia, è davvero irricevibile,  soprattutto se proviene da un docente..
Nel 1984 arrivammo con la 127 a Bari, e il vigile ci disse " non entrate nel centro che vi rapinano". Oggi la stessa cosa viene detta ad un barese che si recasse a Torino,  o milano,o bologna, o genova.

Ma in quale film? Dato che la biondissima ferragni ha sentito il bisogno di esternare la sua insicurezza allora ti agiti pure tu?
Mai vista tutta questa insicurezza, anche se esperienze sgradevoli capitano a tutti.

Maestro.neoborbonico ha scritto:Questa visione anni 50 del sud, pizza mandolino e Mafia, è davvero irricevibile,  soprattutto se proviene da un docente..
Nel 1984 arrivammo con la 127 a Bari, e il vigile ci disse " non entrate nel centro che vi rapinano". Oggi la stessa cosa viene detta ad un barese che si recasse a Torino,  o milano,o bologna, o genova.

Non è nessuna visione da mafia e mandolino, questi sono gli ambienti che si creano nelle grandi città quando ci sono nella popolazione nette divisioni fra persone benestanti e gente molto povera. Semplicemente questa situazione si è spostata oggi anche al nord, perché più andiamo avanti e più scompare la classe media. In più oggi abbiamo orde di immigrati che arrivano che sono nell’indigenza più totale… Molti di questi trovano lavoro nella criminalità. Oltre al fatto che oggi nell’indigenza al nord ci sono anche sempre più famiglie di gente italiana… Per cui anche quella gente è facile che finisca nelle file della criminalità. Il sud questa situazione semplicemente l’ha vissuta prima. Ovviamente questa cosa non l’ha vista uno che magari ha abitato al sud nel paesello tranquillo e felice, dove tutti si conoscono e si aiutano… Napoli è un altro paio di p***e. Oggi anche a Napoli ad esempio nel centro storico puoi girare in maniera abbastanza tranquilla, perché hanno fatto degli accordi con la criminalità, il turismo fa comodo anche a loro, ma non è che quelle situazioni non esistono più, semplicemente si sono spostate in altre zone della città. E oggi sempre più il criminale è un “colletto bianco”,  per cui ha degli affari che si mescolano a quelli “normali”, sia al nord che al sud, per cui non è più tanto facile distinguere cosa appartiene a certa gente e cosa no…

Annaangelaelvira ha scritto:al sud più di metà della popolazione ha al massimo la terza media (dati ISTAT), e forse da questo deriva lo scarso interesse -o la scarsa capacità- per la lettura, per la cultura, per la partecipazione attiva alla vita sociale, il lavoro poco qualificato ed infine l’incapacità e l’impossibilità di aiutare e sostenere i figli nello studio.

Il fatto che le persone decidano o meno di proseguire gli studi non è sicuramente dato, nella maggioranza dei casi, dall’amore per la cultura e dal desiderio di partecipare attivamente alla vita sociale. Dipende da quanto serve proseguire gli studi in una determinata situazione, se effettivamente il titolo di studio dà la possibilità di lavorare o meno. E anche se ci si può permettere di studiare per tot anni… Andare all’università costa e ti impedisce di lavorare a tempo pieno, non ci vanno i figli di gente che non ha una lira, a meno che non siano dei geni. In una situazione di benessere economico molto probabilmente saranno molti di più quelli che decideranno di proseguire. La gente da questo punto di vista è uguale dappertutto, non è che al nord sono più amanti della cultura… questa proprio è una cretinata.

Credo che Annaangelaelvira intendesse sottolineare che quelli che rimangono al Sud hanno principalmente la terza media, chi ha studiato emigra per poter fare il proprio lavoro.

@melia ha scritto:Credo che Annaangelaelvira intendesse sottolineare che quelli che rimangono al Sud hanno principalmente la terza media, chi ha studiato emigra per poter fare il proprio lavoro.

Ah be’ questo è certo… Ma com’è così in Italia in generale, Il giovane titolato e talentuoso che ha voglia di fare carriera da qui se ne va, nella maggioranza dei casi.

hypernova ha scritto:Il giovane titolato e talentuoso che ha voglia di fare carriera da qui se ne va, nella maggioranza dei casi.

Ma se ne deve andare proprio dall'Italia, non basta emigrare al Nord Italia.
L'università non è più un ascensore sociale, in Italia: i laureati, grazie alle distorsioni del mercato del lavoro generate dallo Stato, finiscono a fare lavori che fino agli anni '90 facevano i diplomati e pertanto come tali vengono pagati.

Learner ha scritto:

hypernova ha scritto:Il giovane titolato e talentuoso che ha voglia di fare carriera da qui se ne va, nella maggioranza dei casi.

Ma se ne deve andare proprio dall'Italia, non basta emigrare al Nord Italia.
L'università non è più un ascensore sociale, in Italia: i laureati, grazie alle distorsioni del mercato del lavoro generate dallo Stato, finiscono a fare lavori che fino agli anni '90 facevano i diplomati e pertanto come tali vengono pagati.

Ma infatti io intendevo questo… “qui” voleva dire l’Italia.

Maturità 2022, tutti promossi. Record di lodi in Calabria e Puglia: 4 volte più che in Lombardia

Mille lodi in più dello scorso anno. Diminuiscono i 100/100, che restano comunque il doppio dell’era pre Covid. Promossi il 99,9 per cento degli studenti.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:Maturità 2022, tutti promossi. Record di lodi in Calabria e Puglia: 4 volte più che in Lombardia

Mille lodi in più dello scorso anno. Diminuiscono i 100/100, che restano comunque il doppio dell’era pre Covid. Promossi il 99,9 per cento degli studenti.

Strano, pensavo che il record di lodi fosse, appunto, in Lombardia.  A Lodi

Considerando che le valutazioni ormai sono fasulle della Sicilia al Tirolo, può avere un senso considerare quante lodi sono state date?