Mosella (Api): “Com’è possibile che il dottorato di ricerca non sia abilitante all’insegnamento scolastico?”

Volevo applaudire al regionamento dell'On. Mosella che mi trova pienamente d'accordo. Dopo anni di ricerca nell'università, un curriculum che ti permette di partecipare a concorsi pubblici come ricercartore in Italia e all'estero, per insegnare dobbiamo fare un corso all'università tenuto casomai pure dai nostri colleghi universitari? Mi sembra un paradosso!!! Voi che ne pensate?

che tanti che si sono visti chiudere le ssiss in faccia pur volendo fare gli insegnanti hanno nel frattempo iniziato o concluso un dottorato.
tipo me...

Mi sfugge il legame fra dottorato, titolo "preferenziale" per accedere alla ricerca o alla carriera universitaria, e abilitazione all'insegnamento. Ora che un dottorato sia "docente senza se e senza ma" fa sì che anche un docente sia un addottorato.

un legame potrebbe essere, per esempio, che parte della docenza universitaria può essere svolta anche da un dottorando. che potrebbe, in astratto, andare ad insegnare in un corso di TFA a gente già dottorata nella stessa materia (quindi, più qualificata di lui).

carletto ha scritto:un legame potrebbe essere, per esempio, che parte della docenza universitaria può essere svolta anche da un dottorando. che potrebbe, in astratto, andare ad insegnare in un corso di TFA a gente già dottorata nella stessa materia (quindi, più qualificata di lui).

Per il fatto di essere dottorando o per un contratto a termine? Un dottorando può ufficialmente tenere corsi?

non può essere docente titolare di corso.

può fare da assistente, e per esempio la mia ragazza ha tenuto nella pratica (in teoria non sarebbe dovuto essere così) da sola la parte di laboratorio di un corso (per tre mesi circa) di cui il docente faceva solo la parte teorica. alle spiegazioni in aula sulle esperienze da fare era presente solo lei, mentre in laboratorio era sempre presente il responsabile dello stesso (una terza persona esterna al corso), il quale non interveniva però ufficialmente nelle spiegazioni.

anche quando ero studente io, nei corsi di laboratorio c'erano assistenti dottorandi: seguivano gli studenti, correggevano le relazioni degli esperimenti ed erano presenti all'esame finale.

[quote="gugu"]

Per il fatto di essere dottorando o per un contratto a termine? Un dottorando può ufficialmente tenere corsi?[/quote]

Un dottorando no, ma un dottore di ricerca sì. C'è da dire che però insegnare all'università è completamente diverso dall' insegnare a scuola. E lo dico con cognizione di causa.

Chi ha conseguito il titolo di dottore di ricerca ha scelto un percorso universitario quindi è normale che er abilitarsi debba iniziare da zero come gli altri. Sarebbe come pretendere l'abilitazione con un master in biblioteconomia, i due titoli non hanno attinenza

Ho insegnato sia all'Università che a scuola ed è naturale che sia diverso.
Ma in cosa è diverso? Certamente non per la qualità dell'informazione, che dovrebbe essere sempre alta.
Pertanto trovo davvero paradossale che un Dottore di Ricerca debba conseguire anche un'abilitazione all'insegnamento.
In realtà lo trovo paradossale in un paese dove un Dottore di Ricerca, spesso, ne sa di più del docente universitario che viene a tenere il corso abilitante. Ci sarebbe da discutere molto, poi, su come, persone che "barano" ai concorsi possano trasferire nozioni di pedagogia...
In ogni caso, ai sensi del D.R. n. 2110/1999 un dottorando, può tenere fino a 150 ore di sussidio alla didattica.
Un Dottore di ricerca può invece tenere corsi universitari come supplente. In questi casi ricopre la figura di "professore universitario a contratto": in sostanza, eccezion fatta per il conto corrente a fine mese, è equiparato ad un professore universitario. Lo stesso che impartisce il corso abilitante.

Mah, molte ricerche per il dottorato nell'unico ambito che conosco, quello naturalistico/biologico sono estremamente specifiche: studio del numero di stomi nelle foglie di una determinata specie di ficus etc. analisi della flora endemica di una particolare zona etc. non vedo perchè questo dovrebbe "automaticamente" rendere adattissimi a insegnare matematica geometria e scienze alle medie o chimica al liceo...
Inoltre concordo con piulia: mio padre che era un ottimo docente universitario di fisica molto appassionato di didattica (quindi direi più "titolato" di un "dottore") non ha mai capito nulla di insegnamento alle superiori ma proprio perchè sono insegnamenti incommensurabili (tant'è che quando l'insegnamento universitario ha iniziato ad assomigliare un po' a quello scolastico ha sentito l'esigenza di mettersi in pensione). Una cosa è spiegare argomenti (per altro di cui si ha totale libertà di scelta) con chiarezza e rigore a un pubblico che ha scelto di specializzarsi in un determinato ambito, per lo più non obbligato a seguire le lezioni e di cui si registra il rendimento quando "spontaneamente" decidono di sottoporsi a un esame ben altro seguire i ritmi di apprendimento di ragazzi che "devono" imparare determinati concetti e acquisire determinate competenze, tenendo conto delle loro specificità (per esempio nei casi di dislessia/discalculia, o ragazzi non italiofoni o ragazzi portatori dei più svariati handicap). Per non tralasciare che siamo educatori quindi siamo investiti anche dell'onere di auitare i ragazzi a diventare cittadini responsabili (educazione all'ambiente, alla salute etc.) non mi sembrano proprio competenze che si acquisiscano in automatico con un dottorato di ricerca!

Tuttavia i titoli richiesti per l'accesso all'insegnamento universitario non sono sempre i medesimi richiesti per l'insegnamento scolastico.

Ad esempio si può essere docenti di Geografia economica all'Università ma laureati in Scienze politiche, che non dà accesso alla classe A039.

Per non dire di specializzazioni universitarie che non conoscono riscontri nelle discipline insegnate nelle scuole (penso, per le mie materie, a dottorati in Glottologia o Filologia romanza o in Storia delle religioni del mondo classico o ancora in Paleografia e diplomatica: a quali cdc fareste corrispondere queste discipline?).

Se ne potrebbe discutere a lungo, ma i due percorsi hanno storie molto diverse, e il dottorato ha una storia notevolmente più recente rispetto al percorso scolastico.

a prescindere da tali giustificazioni, validissime, di ordine sostanziale ,non si può tacere che, non è giusto pretendere sempre di cambiare con ipocrisia più o meno conscia situazioni cristallizzate. IL DOTTORATO NON ABILITA. NON HA MAI ABILITATO. CHIUSO. Io conosco una persona che quell'anno (mi riferisco alla mia iscrizione) non spercò energie per la SSIS ma per il DOTTORATO con tutti i pro e i contro di una scelta.
Mi sembra troppo rivendicare tutto. E' vero siamo in democrazia. Ma c'è una critica per tutto. Un ricorso per tutto.
E' vero ci sono delle storture: VEDI CHI HA TENUTO CORSI SSIS CHE NON PUO' INSEGNARE APPUNTO PERCHE' "SOLO" DOTTORE DI RICERCA (che però può fare molte cose che a noi sono precluse!). Ma non è forse la stessa cosa per noi che rilasciamo un diploma di cuoco che guadegnerà più di noi e che grazie a quel diploma (che noi non abbiamo). Un nostro studente di un alberghiero potrebbe essere assunto a DUBAI con 8000 euro? Avremmo titolo per irvendicare quel posto?


Quoto commento di difris che mi fa ripensare sulla non buona considerazione che ho di questo forum e di cui i moderatori non hanno certamente colpe.

Beh rossini, questo è un forum di mutuo soccorso ma anche di scambio di idee e opinioni.

In fondo ci può anche stare che qui trovino spazio sfoghi alle proprie frustrazioni o per ciò che viene considerato, a torto o a ragione, un'ingiustizia del sistema.

Detto ciò, concordo col fatto che dottorato e abilitazione da sempre sono stati due percorsi distinti e separati e non mutuamente equipollenti.

Mi inserisco nella discussione in qualità di dottore di ricerca e docente. Concordo con chi dice che sono due percorsi distinti e che, proprio per questo motivo, non è ammissibile che il dottorato sia abilitante. Trovo, però, che sia ingiusto che persone che hanno raggiunto il grado più alto della formazione nel nostro paese debbano sottoporsi all'ennesimo test di accesso con conseguente corso, esami e tesi finale. Io penso che il dottorato vada riconosciuto ai fini dell'accesso al TFA come era stato ipotizzato all'inizio anche perchè mi sembra paradossale che chi ha insegnato in università, ha supervisionato qualche tesi triennale, ha svolto ricerche all'estero non possa insegnare - con una giusta preparazione - anche alle medie o alle superiori.
Inoltre, come hanno fatto notare alcuni, con il TFA si creeranno sicuramente delle situazioni paradossali. Se penso alla scuola dove lavoro e alla persona che dovrebbe fare da tutor - qualora riuscissi ad accedere - con un dottorato di ricerca in anglistica dovrei farmi supervisionare la tesi finale da una docente che dopo 30 anni di insegnamento non ha capito la differenza tra "nephew" e "grandson". Francamente, questa cosa mi indigna, e molto anche!!

Vorrei ribadire, a scanso di equivoci, che sono comunque assolutamente d'accordo sul fatto che un dottore di ricerca abbia bisogno di una preparazione "aggiuntiva e specifica" per poter accedere all'insegnamento nella scuola, primaria o secondaria che sia.