Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
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Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
Sono un'insegnante di sostegno delle scuole secondarie superiori di primo grado. Mi è stato affidato (in una prima) per 14 ore un bambino che ha dei momenti in cui diventa molto violento. Premetto che fisicamente è alto quanto me ed è più robusto di me (che peso solo 42 chili). E' capitato più di una volta che mi strappasse i capelli, una volta, che gli tenevo le mani per evitare facesse male ai compagni, mi ha dato un pugno al seno nel tentativo di liberarsi e un'altra un forte morso sulla mano. Per dieci giorni il seno mi ha fatto male e facevo fatica a respirare e ancora oggi, nonostante siano passati 20 giorni non ho la piena sensibilità lungo tutto il dito pollice, tanto che inizio a pensare ad una possibile lesione del nervo e ad andare dal dottore.
So che non lo fa volontariamente, e, in questi ultimi due casi non ho capito cosa lo ha così innervosito. Ne ho parlato con la vicaria della dirigente, facendo presente che io non riesco a gestirlo per tutte queste ore. A dire il vero fin dall'inizio, quando mi hanno tolto, nonostante la continuità, delle ore da un altro bambino per stare con lui, io ho fatto presente che, avendolo osservato, avevo notato come dopo un paio di ore con la stessa persona, cambiare volto, voce, metodo ecc ecc gli faceva di nuovo assumere una forma di attenzione e di tranquillità che, con la stessa persona, dopo un paio di ore, perdeva.
Ora mi chiedo, è prevista, dal punto di vista legale, una forma di tutela psico/fisica per noi insegnanti di sostegno? Preciso che voglio anche bene a questo ragazzo, ma, sono sincera, temo anche per la mia incolumità.
Grazie
So che non lo fa volontariamente, e, in questi ultimi due casi non ho capito cosa lo ha così innervosito. Ne ho parlato con la vicaria della dirigente, facendo presente che io non riesco a gestirlo per tutte queste ore. A dire il vero fin dall'inizio, quando mi hanno tolto, nonostante la continuità, delle ore da un altro bambino per stare con lui, io ho fatto presente che, avendolo osservato, avevo notato come dopo un paio di ore con la stessa persona, cambiare volto, voce, metodo ecc ecc gli faceva di nuovo assumere una forma di attenzione e di tranquillità che, con la stessa persona, dopo un paio di ore, perdeva.
Ora mi chiedo, è prevista, dal punto di vista legale, una forma di tutela psico/fisica per noi insegnanti di sostegno? Preciso che voglio anche bene a questo ragazzo, ma, sono sincera, temo anche per la mia incolumità.
Grazie
Milly12- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 05.01.12
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
Temo che non esista... tu puoi far presente al dirigente la situazione, ma lui probabilmente allargherà le braccia e ti dirà di stringere i denti...io mi sono trovata nella tua stessa situazione, e l'unico aiuto su cui ho potuto contare è stato un bidello grande e grosso che mi aiutava a tenere il ragazzino..
tata matilda- Messaggi : 566
Data d'iscrizione : 25.10.11
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
Difficile dare un risposta esaustiva. A me, in questi anni di docenza sul sostegno, nei casi come i tuoi, mi hanno sempre consigliato (sindacalisti e non) di non fare l'eroina e di socializzare il più possibile il tuo problema (che poi è un problema della scuola...) con il referente del sostegno, con la dirigente, nelle riunioni. Nella scuola si tende a dare i casi più gravi ai docenti precari o comunque che hanno meno anzianità di servizio ("perchè dobbiamo fare la gavetta"). Se poi succede qualcosa la colpa è solo la tua. Ti dò due consigli che mi hanno dato, quando mi sono trovata nella tua stessa situazione:
1. Tutto quello che ti fa l'alunno, mettilo per iscritto e invialo alla dirigente, facendolo protocollare. Se la segreteria si rifiuta invia la comunicazione tramite raccomandata. A cosa serve questo modo di procedere? Se un domani dovesse capitarti qualcosa che metta a repentaglio la tua incolumità, la Scuola non può dire che non era conoscenza della situazione. Verba volant, scripta manent.
2. Se l'alunno ti fa del male chiedi alla Scuola di chiamare il 118, il medico certificherà quello che ti è accaduto e poi puoi prenderti sino ad un massimo di 30 giorni di malattia (causa di servizio), pagati dall'INPS che non sono da scomputare ai 30 giorni di malattia, dei quali hai diritto per ogni anno scolastico in cui lavori. Ora, su questo punto informati bene, perchè le mie informazioni si basano su quello che io ricordo...
In bocca al lupo;hai tutta la mia solidarietà (anche se è poca cosa) ;-)
1. Tutto quello che ti fa l'alunno, mettilo per iscritto e invialo alla dirigente, facendolo protocollare. Se la segreteria si rifiuta invia la comunicazione tramite raccomandata. A cosa serve questo modo di procedere? Se un domani dovesse capitarti qualcosa che metta a repentaglio la tua incolumità, la Scuola non può dire che non era conoscenza della situazione. Verba volant, scripta manent.
2. Se l'alunno ti fa del male chiedi alla Scuola di chiamare il 118, il medico certificherà quello che ti è accaduto e poi puoi prenderti sino ad un massimo di 30 giorni di malattia (causa di servizio), pagati dall'INPS che non sono da scomputare ai 30 giorni di malattia, dei quali hai diritto per ogni anno scolastico in cui lavori. Ora, su questo punto informati bene, perchè le mie informazioni si basano su quello che io ricordo...
In bocca al lupo;hai tutta la mia solidarietà (anche se è poca cosa) ;-)
jasmine- Messaggi : 135
Data d'iscrizione : 19.07.11
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
Vi ringrazio colleghe, anche se è triste scoprire che non esista una legge in proposito...e comunque il dirigente, in quanto datore di lavoro, è responsabile per i "dipendenti"... o no?? Ed è vero... la vicaria ha alzato le braccia... per cui... si, metterò per iscritto!
Inoltre... io sono di ruolo e tremo all'idea che dal prosimo anno mi diano tutte le 18 ore con lui...
Grazie per la solidarietà, è importante.
Inoltre... io sono di ruolo e tremo all'idea che dal prosimo anno mi diano tutte le 18 ore con lui...
Grazie per la solidarietà, è importante.
Milly12- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 05.01.12
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
Ciao!
Mi è capitata analoga situazione qualche anno fa: contesto scuola superiore e quindi alunno 17enne... (più forte di me).
Con il ragazzo avevo un buonissimo rapporto... ma purtroppo quando andava in crisi le buscavo... Una volta per un pugno in testa mi è girata la testa per tutto il giorno...
Spesso ho commesso lo sbaglio di buscare e stare zitta perché non volevo incrinare il buon rapporto che avevo con il ragazzo (il quale poi si sentiva molto in colpa...)
I servizi che si occupavano del ragazzo adottavano infatti dei metodi che io non condividevo (punizioni che lo facevano agitare ancora di più... oppure gli veniva negato il diritto di frequentare la scuola...)
Penso che per quel ragazzo sarebbe stato utile e produttivo anche una figura maschile con cui alternarsi: io insegnante donna e un insegnante uomo... L'ho fatto più volte presente ma non mi è stato davo ascolto!
Aspetto quindi i vostri commenti: anche se quel ragazzo ora non ce l'ho più, vorrei qualche consiglio!
Ciao da Cindy
Mi è capitata analoga situazione qualche anno fa: contesto scuola superiore e quindi alunno 17enne... (più forte di me).
Con il ragazzo avevo un buonissimo rapporto... ma purtroppo quando andava in crisi le buscavo... Una volta per un pugno in testa mi è girata la testa per tutto il giorno...
Spesso ho commesso lo sbaglio di buscare e stare zitta perché non volevo incrinare il buon rapporto che avevo con il ragazzo (il quale poi si sentiva molto in colpa...)
I servizi che si occupavano del ragazzo adottavano infatti dei metodi che io non condividevo (punizioni che lo facevano agitare ancora di più... oppure gli veniva negato il diritto di frequentare la scuola...)
Penso che per quel ragazzo sarebbe stato utile e produttivo anche una figura maschile con cui alternarsi: io insegnante donna e un insegnante uomo... L'ho fatto più volte presente ma non mi è stato davo ascolto!
Aspetto quindi i vostri commenti: anche se quel ragazzo ora non ce l'ho più, vorrei qualche consiglio!
Ciao da Cindy
Cinderella- Messaggi : 429
Data d'iscrizione : 27.10.09
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
E' vero anch'io penso che nei casi come quello che hai descritto tu ci vuole una figura maschile di supporto al docente. D'altronde, credo che, anche in un reparto psichiatrico, le situazioni di emergenza siano affrontate da più di un operatore.
Un altro importante consiglio che mi è stato dato in questi anni, che si ricollega al punto 1 di cui sopra: se non riesci a gestire un alunno (sia ben chiaro, dopo aver fatto tutto quello che era in tuo potere) non fartene un gruccio. Il nostro disagio manifestiamolo, non dobbiamo sentirci in colpa se quella volta, con quel alunno non ce l'abbiamo fatta. Siamo essere umani! A volte, nelle scuole mi sono sentita dire:"Quest'anno l'alunno è molto agitato, l'anno scorso non era così con l'altra collega". Insomma il solito giochetto, per far leva sul tuo orgoglio... Se un alunno ci dà un pugno sulla testa non teniamoci il dolore per noi! La pericolosità di un alunno, ripeto, non deve e non può essere gestita solo dal docente di sostegno di turno, ma è una questione che riguarda tutta la Scuola (insegnanti curricolari, collaboratori, referenti, dirigenti...). Insomma, senza tanti giri di parole, rompiamo le palle anche noi e facciamo sentire il nostro disagio! Chiediamo aiuto, perchè, come mi disse una volta un avvocato, se poi ti succede qualcosa di veramente grave la Scuola ti "accuserà" di non averli messi a conoscenza della gravità della situazione oppure, in tribunale, dichiarerà che non ne sapeva nulla.
Un altro importante consiglio che mi è stato dato in questi anni, che si ricollega al punto 1 di cui sopra: se non riesci a gestire un alunno (sia ben chiaro, dopo aver fatto tutto quello che era in tuo potere) non fartene un gruccio. Il nostro disagio manifestiamolo, non dobbiamo sentirci in colpa se quella volta, con quel alunno non ce l'abbiamo fatta. Siamo essere umani! A volte, nelle scuole mi sono sentita dire:"Quest'anno l'alunno è molto agitato, l'anno scorso non era così con l'altra collega". Insomma il solito giochetto, per far leva sul tuo orgoglio... Se un alunno ci dà un pugno sulla testa non teniamoci il dolore per noi! La pericolosità di un alunno, ripeto, non deve e non può essere gestita solo dal docente di sostegno di turno, ma è una questione che riguarda tutta la Scuola (insegnanti curricolari, collaboratori, referenti, dirigenti...). Insomma, senza tanti giri di parole, rompiamo le palle anche noi e facciamo sentire il nostro disagio! Chiediamo aiuto, perchè, come mi disse una volta un avvocato, se poi ti succede qualcosa di veramente grave la Scuola ti "accuserà" di non averli messi a conoscenza della gravità della situazione oppure, in tribunale, dichiarerà che non ne sapeva nulla.
jasmine- Messaggi : 135
Data d'iscrizione : 19.07.11
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
nella scuola dove lavoravo l'anno scorso c'era un ragazzo che svolgeva attivita' didattica con il collega sempre affiancato dall'educatore data la sua pericolosita' (per se e per gli altri). ho letto da qualche parte che il ds, nella scuola dell'autonomia, e' tenuto a tutelare i suoi dipendenti e , quindi, dovrebbe pore in essere provvedimenti di tutela anche in questi casi. io non credo che un docente di sostegno sia tenuto a prendere botte. noi facciamo:
- didattica e
- integrazione
dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter svolgere le nostre funzioni.
- didattica e
- integrazione
dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter svolgere le nostre funzioni.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
Ciao!
Poi in seguito era pentitissimo di quello che aveva fatto... Il pentimento spesso gli generava ulteriore ansia... Si sentiva "cattivo" e ciò provocava altri scoppi di aggressività... Bisognava quindi cercare di calmarlo, di distrarlo, di fargli riconoscere i suoi aspetti positivi (che erano davvero tantissimi).
Ti ringrazio! Io se stavo zitta non lo facevo per sensi di colpa... ma purtroppo avevo a che fare con degli operatori che adottavano strategie punitive che io non condividevo... Più volte ho detto loro che secondo me la punizione portava ulteriore ansia, frustrazione, e ripetersi del fenomeno... Loro al contrario ritenevano che fossi troppo tenera... e quindi giù con le punizioni... Ciò lo incattiviva...
Non mi stavano ad ascoltare perché dicevano di avere ragione loro e stop! Dicevano che era aggressivo per colpa mia! In realtà ho saputo che, dopo aver lasciato la scuola, è diventato ancora più aggressivo...
Se quindi l'esplosione di rabbia non aveva provocato grossi problemi, dopo averlo rimproverato e aver fatto tutto quello che si può fare dal punto di vista educativo... Non dicevo nulla agli altri..... Invece di segnalare, stavo zitta perché con gli operatori socio-educativi di fatto NON si lavorava in rete... Lavoravano contro...
Segnalavo invece gli episodi più eclatanti... Spesso se mi picchiava davanti ad altri, erano gli altri a segnalare...
Concordo... tuttavia in quella situazione, se avessi segnalato tutto... Avrei certamente incrinato il rapporto di fiducia reciproca con il ragazzo... Il problema ritengo infatti che fosse il fatto che i servizi remavano contro... Quando andavi a parlare con loro, ti dicevano che avevi ragione... ma poi facevano tutto a rovescio...
Ciao da Cindy
Concordo! Il fatto è che in alcune scuole, se lo studente diventa aggressivo si ritiene che sia colpa dell'insegnante di sostegno... (che non lo ha sorvegliato abbastanza, che non ha fatto questo o quello abbastanza, etc). Nel caso di quel ragazzo le esplosioni di rabbia erano dovute a cause al di fuori della scuola, su cui lui rimuginava in continuazione... e quando era davvero di cattivo umore aveva bisogno qualcosa su cui sfogare l'aggressività... e io gli capitavo a tiro...jasmine ha scritto:E' vero anch'io penso che nei casi come quello che hai descritto tu ci vuole una figura maschile di supporto al docente. D'altronde, credo che, anche in un reparto psichiatrico, le situazioni di emergenza siano affrontate da più di un operatore.
Poi in seguito era pentitissimo di quello che aveva fatto... Il pentimento spesso gli generava ulteriore ansia... Si sentiva "cattivo" e ciò provocava altri scoppi di aggressività... Bisognava quindi cercare di calmarlo, di distrarlo, di fargli riconoscere i suoi aspetti positivi (che erano davvero tantissimi).
jasmine ha scritto: se non riesci a gestire un alunno (sia ben chiaro, dopo aver fatto tutto quello che era in tuo potere) non fartene un gruccio. Il nostro disagio manifestiamolo, non dobbiamo sentirci in colpa se quella volta, con quel alunno non ce l'abbiamo fatta.
Ti ringrazio! Io se stavo zitta non lo facevo per sensi di colpa... ma purtroppo avevo a che fare con degli operatori che adottavano strategie punitive che io non condividevo... Più volte ho detto loro che secondo me la punizione portava ulteriore ansia, frustrazione, e ripetersi del fenomeno... Loro al contrario ritenevano che fossi troppo tenera... e quindi giù con le punizioni... Ciò lo incattiviva...
Non mi stavano ad ascoltare perché dicevano di avere ragione loro e stop! Dicevano che era aggressivo per colpa mia! In realtà ho saputo che, dopo aver lasciato la scuola, è diventato ancora più aggressivo...
Se quindi l'esplosione di rabbia non aveva provocato grossi problemi, dopo averlo rimproverato e aver fatto tutto quello che si può fare dal punto di vista educativo... Non dicevo nulla agli altri..... Invece di segnalare, stavo zitta perché con gli operatori socio-educativi di fatto NON si lavorava in rete... Lavoravano contro...
Segnalavo invece gli episodi più eclatanti... Spesso se mi picchiava davanti ad altri, erano gli altri a segnalare...
jasmine ha scritto:Chiediamo aiuto, perchè, come mi disse una volta un avvocato, se poi ti succede qualcosa di veramente grave la Scuola ti "accuserà" di non averli messi a conoscenza della gravità della situazione oppure, in tribunale, dichiarerà che non ne sapeva nulla.
Concordo... tuttavia in quella situazione, se avessi segnalato tutto... Avrei certamente incrinato il rapporto di fiducia reciproca con il ragazzo... Il problema ritengo infatti che fosse il fatto che i servizi remavano contro... Quando andavi a parlare con loro, ti dicevano che avevi ragione... ma poi facevano tutto a rovescio...
Ciao da Cindy
Cinderella- Messaggi : 429
Data d'iscrizione : 27.10.09
Re: Come salvaguardare la propria incolumità fisica?
So che vuol dire lavorare con operatori che remano contro. Il lavoro in rete a volte è un miraggio, altre volte si realizza. Però noi docenti di sostegno abbiamo un ruolo e quando questo non viene riconosciuto ce lo dobbiamo riprendere, a costo di apparire intransigenti e con un cattivo carattere! I primi anni d'insegnamento commettevo l'errore di dare sempre ragione agli altri, di non dire quello che realmente pensavo e preferivo sopportare e subire, pur di restare tranquilla, insomma evitavo gli scontri. Però mi sono accorta che sbagliavo.
Se la scuola e le famiglie fanno richiesta dell'insegnante di sostegno vuol dire che c'è una necessità. Noi, al pari delle altre figure, che ruotano intorno all'alunno (genitori, operatori, docenti curricolari ecc.) dobbiamo/possiamo decidere e dire quello pensiamo, sempre in modo educato e con serenità. Anche io posso sbagliare, ma anche gli altri possono sbagliare. E quando penso che gli altri sbagliano lo dico, senza paura. Quando sbaglio io lo ammetto oppure con i miei comportamenti modificati sulla base delle "critiche" che mi hanno mosso, faccio comprendere che ho accettato il consiglio di un operatore/genitore/collega.
L'essere franchi e lavorare in modo coscienzioso ti pone sempre in posizione di forza ed è solo in quel momento che gli altri ti rispetteranno e daranno valore al tuo ruolo e alla tua persona. Buon rientro dalle vacanze!
Se la scuola e le famiglie fanno richiesta dell'insegnante di sostegno vuol dire che c'è una necessità. Noi, al pari delle altre figure, che ruotano intorno all'alunno (genitori, operatori, docenti curricolari ecc.) dobbiamo/possiamo decidere e dire quello pensiamo, sempre in modo educato e con serenità. Anche io posso sbagliare, ma anche gli altri possono sbagliare. E quando penso che gli altri sbagliano lo dico, senza paura. Quando sbaglio io lo ammetto oppure con i miei comportamenti modificati sulla base delle "critiche" che mi hanno mosso, faccio comprendere che ho accettato il consiglio di un operatore/genitore/collega.
L'essere franchi e lavorare in modo coscienzioso ti pone sempre in posizione di forza ed è solo in quel momento che gli altri ti rispetteranno e daranno valore al tuo ruolo e alla tua persona. Buon rientro dalle vacanze!
jasmine- Messaggi : 135
Data d'iscrizione : 19.07.11
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