Dimettersi da contratto fino all'avente diritto

Lunedì 17 settembre ho accettato dalle G.I. una supplenza su insegnante di sostegno in maternità. Il contratto è fino all'avente diritto. Mi è stato assegnato un caso di iperattività molto grave e stancante. Il bambino è difficilmente gestibile ed io dopo soli 3 giorni di lavoro sono senza forze in quanto la mia azione è esclusivamente contenitiva e non didattico-educativa.
Il dirigente oggi è stato avvertito delle problematiche del bambino.
Io domattina vorrei passare in segreteria per dimettermi.
Posso farlo? Quali sono le procedure?

Essendo la scuola un nuovo I.C. la segreteria non ha ancora la connessione internet e la segretaria il giorno della mia presa di servizio mi ha avvertito che il contratto sarebbe stato trasmesso in ritardo (non mi ha saputo dire quando).

Grazie

puoi dimetterti, sarai pagata 3 gg

Grazie! Quello che mi interessa è solo il poterlo fare subito...

Anch'io mi trovo in una situazione per cui sto pensando di dimettermi da un contratto ad a.d.
Ma è vero, come ho letto in altri post, che posso farlo senza che ciò incida sugli incarichi dalle graduatorie d'istituto 2012/2013 (quando finalmente usciranno)?

l'abbandono di servizio, come è appunto il licenziamento, non permette di avere più supplenze per quell'anno da qualunque graduatoria , nè tantomeno disoccupazione

Se lo fai per un contratto fino ad avente diritto non hai ripercussioni sulle nuove GI.

permettetemi però di ricordare che stiamo ipotizzando l'abbandono di un incarico, certamente difficile, ma connesso alla professione! mi capita spesso di vedere alunni difficili e difficilissimi abbandonati dagli insegnanti e lo trovo un comportamento inaccettabile! sarà solo un'azione contenitiva, ma qualcuno dovrà pure farsene carico con professionalità, e se fossi stato di ruolo avresti avuto meno scappatoie! capisco che avrai accettato per la necessità di "fare punteggio", ma il sostegno non è per tutti, e chi accetta di farlo dovrebbe essere preparato a situazioni come quella che descrivi.
si profila un anno difficile per questo alunno e il mio pensiero va più a lui che all'insegnante! immagino un genitore con figlio disabile che si trovasse a leggere questa discussione...

lucetta10 ha scritto:permettetemi però di ricordare che stiamo ipotizzando l'abbandono di un incarico, certamente difficile, ma connesso alla professione! mi capita spesso di vedere alunni difficili e difficilissimi abbandonati dagli insegnanti e lo trovo un comportamento inaccettabile! sarà solo un'azione contenitiva, ma qualcuno dovrà pure farsene carico con professionalità, e se fossi stato di ruolo avresti avuto meno scappatoie! capisco che avrai accettato per la necessità di "fare punteggio", ma il sostegno non è per tutti, e chi accetta di farlo dovrebbe essere preparato a situazioni come quella che descrivi.
si profila un anno difficile per questo alunno e il mio pensiero va più a lui che all'insegnante! immagino un genitore con figlio disabile che si trovasse a leggere questa discussione...

Condivido pienamente..

condivido, ma non possiamo ignorare che molti di noi han fatto il sostegno per il punteggio e poi per lavorare. Personalmente, preferii non farlo perché ho sempre saputo non sarei stata a mio agio in quel ruolo, ritenendo non avere suff competenze, ma si deve anche capire la collega che pur di lavorare accetta, poi spera in un caso "facile" e ce ne sono parecchi e poi si trova il diffiile e preferisce abbandonare. Non tutti sono in grado di svolgere il sostegno. Ma purtroppo per molti è un ripiego, e se c'è chi accetta una ilva che ammmala pur di avere lavoro, si può capire in chi rischia il caso difficile e poi ha l'onestà di tirarsi indietro, pur di lavorare.
Povero ragazzo, sicuramente, ma magari avrà possibilità di avere in un altro docente di sostegno qualcuno che lo sappia aiutare davvero.
Sono situazioni difficili e non trovo giusto stigmatizzare

enricastella ha scritto:condivido, ma non possiamo ignorare che molti di noi han fatto il sostegno per il punteggio e poi per lavorare. Personalmente, preferii non farlo perché ho sempre saputo non sarei stata a mio agio in quel ruolo, ritenendo non avere suff competenze, ma si deve anche capire la collega che pur di lavorare accetta, poi spera in un caso "facile" e ce ne sono parecchi e poi si trova il diffiile e preferisce abbandonare. Non tutti sono in grado di svolgere il sostegno. Ma purtroppo per molti è un ripiego, e se c'è chi accetta una ilva che ammmala pur di avere lavoro, si può capire in chi rischia il caso difficile e poi ha l'onestà di tirarsi indietro, pur di lavorare.
Povero ragazzo, sicuramente, ma magari avrà possibilità di avere in un altro docente di sostegno qualcuno che lo sappia aiutare davvero.
Sono situazioni difficili e non trovo giusto stigmatizzare

Se non sei in grado di aiutare un ragazzo con problemi non ti proponi sul sostegno, o no? E' come se un geriatra dicesse "oggi non ho pazienti, siccome il mio collega pediatra ha una fila che mai e io non voglio rimanere senza stipendio comincio a visitare i bambini, in fondo anche io sono medico".
Quando comincia a visitare i bambini, si rende conto di avere dei pazienti che non sanno comunicare i loro sintomi e quindi non li sa curare!
Pensa al genitore di quel bambino, pensa se tu fossi la madre di quel ragazzo disabile a scuola costretta a vivere per l'ennesima volta una sconfitta dovuta alla sua disgrazia : "l'insegnante scappa a gambe levate perché mio figlio è troppo grave!"
Secondo me la questione è solo che a volte si guarda solo al proprio tornaconto personale. A mio pare a queste persone sta bene stare a casa un anno perché sono costrette a dimettersi. Sbagliando si impara!

si, ci penso a quei poveri genitori che dici, ma 400 ore di corso non possono bastare per qualsiasi patologia e soprattutto non formano professionisti del sostegno, anzi, credo che in questo lo stato sbagli parecchio, perche i docenti di sostegno devono essere più preparati all'origine, direi specializzati!
Comunque, la domanda era se si poteva, poi ognuno la pensa come vuole.

ps il pediatra e il geriatra sono 2 figure non paragonabili al docente e al docente di sostegno, sono entrambi specializzati con almeno 4 o 5 anni, non 400 ore

Non capisco il collegamento degli anni di studio con la responsabilità?
Non è che il corso di sostegno ti deve spiegare nel dettaglio le patologie....queste le studia il medico. Il corso sul sos ti insegna innanzitutto ad avere uno sguardo diverso, che va oltre alla patologia e alla gravità del caso.
Ti viene insegnato che ti prendi cura della persona in quanto tale... se l'insegnante di sostegno ha paura e non è in grado di fare il proprio mestiere farà dei danni madornali facendo sentire il ragazzo non accettato, non idoneo e rimandando in lui un senso di inutilità che peserà nella sua esistenza e in quella della sua famiglia.

Comunque ribadisco che a mio parere chi prende posto sul sostegno come ripiego pur di lavorare si merita di trovarsi il caso grave e di stare fermo un anno, anzi anche un paio non farebbero male!

mha...il corso di sos che ti insegna uno sguardo diverso...aria fritta (pure male)
Buona notte;)

enricastella ha scritto:condivido, ma non possiamo ignorare che molti di noi han fatto il sostegno per il punteggio e poi per lavorare. Personalmente, preferii non farlo perché ho sempre saputo non sarei stata a mio agio in quel ruolo, ritenendo non avere suff competenze, ma si deve anche capire la collega che pur di lavorare accetta, poi spera in un caso "facile" e ce ne sono parecchi e poi si trova il diffiile e preferisce abbandonare. Non tutti sono in grado di svolgere il sostegno. Ma purtroppo per molti è un ripiego, e se c'è chi accetta una ilva che ammmala pur di avere lavoro, si può capire in chi rischia il caso difficile e poi ha l'onestà di tirarsi indietro, pur di lavorare.
Povero ragazzo, sicuramente, ma magari avrà possibilità di avere in un altro docente di sostegno qualcuno che lo sappia aiutare davvero.
Sono situazioni difficili e non trovo giusto stigmatizzare

invece trovo giusto stigmatizzare: tutti ci aspettiamo professionalità quando siamo gli utenti, ma siamo pronti a fare sconti quando riguarda noi stessi. è una questione che riguarda il senso di responsabilità di ognuno. se poi conta solo lo stipendio, forse sarebbe il caso di "ripiegare" su qualcosa di meno delicato del sostegno!