LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
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LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Promemoria primo messaggio :
(*) Cliccando sul nome della regione si accede all'ordinanza con l'elenco degli ammessi alla prova successiva.
Rapporto: 6 candidati per ogni singolo posto in concorso
Quesiti
NOTA: Il testo del quarto quesito viene da Wikisource e può differire da quello del MIUR.
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Thread dedicato allo scritto specifico di questa CdC - Testo prova scritta e commenti
Se per ogni regione inserite un nuovo post con link esatto al documente con la lista degli ammessi alla prova successiva e fate anche il conteggio del totale degli ammessi posso aggiornare facilmente questa tabella. Grazie. |
Posti messi a concorso Regione A050 A043 Totale ambito Abruzzo 17 73 90 Basilicata 7 14 21 Calabria 27 153 180 Campania 52 271 323 Emilia Romagna 44 102 146 Friuli 8 28 36 Lazio 74 227 301 Liguria 8 30 38 Lombardia 88 187 275 Marche 20 49 69 Molise 5 8 13 Piemonte 35 102 137 Puglia 62 126 188 Sardegna 14 39 53 Sicilia 53 202 255 Toscana 42 124 166 Umbria 9 24 33 Veneto 37 112 149 Totali 602 1871 2.473 | Candidati Regione A050 A043 Totale ambito Abruzzo 264 130 394 Basilicata 96 57 153 Calabria 309 216 525 Campania 1,174 829 2,003 Emilia Romagna 656 322 978 Friuli Venezia Giulia 153 1 154 Lazio 1,182 760 1,942 Liguria 205 95 300 Lombardia 1,109 554 1,663 Marche 308 160 468 Molise 23 11 34 Piemonte 533 257 790 Puglia 749 365 1,114 Sardegna 226 103 329 Sicilia 1,132 719 1,851 Toscana 806 415 1,221 Umbria 207 96 303 Veneto 588 276 864 Totale 9,720 5,366 15,086 | Promossi (*) Regione Totale ambito Abruzzo n.d. Basilicata n.d. Calabria n.d. Campania n.d. Emilia Romagna n.d. Friuli Venezia Giulia 29 Lazio n.d. Liguria n.d. Lombardia n.d. Marche 114 Molise n.d. Piemonte 175 Puglia n.d. Sardegna n.d. Sicilia n.d. Toscana n.d. Umbria n.d. Veneto n.d. Totale n.d. |
(*) Cliccando sul nome della regione si accede all'ordinanza con l'elenco degli ammessi alla prova successiva.
Rapporto: 6 candidati per ogni singolo posto in concorso
Quesiti
Quesito 1
"La varietà delle testimonianze storiche è pressoché infinita. Tutto ciò che l'uomo dice o scrive, tutto ciò che costruisce, tutto ciò che sfiora, può e deve fornire informazioni su di lui". (M. BLOCH, Alopogia della storia).
Si commenti questa frase di Bloch a proposito delle fonti e del loro utilizzo in storia.
Quesito 2
Perché la Geografia, nella lettura e interpretazione dei fatti che derivano dalle relazioni tra uomo e ambiente, non può fare a meno di prestare grande attenzione alla dimensione temporale, includendo in questa anche il futuro?
Quesito 3
Esplicitare le principali differenze fra la lingua scritta e quella parlata in vista di specifici percorsi di sviluppo delle abilità linguistico-comunicative.
Quesito 4
"Ma dentro i confini di un medesimo ed unico dialetto non v’è città, il cui linguaggio non differisca piú o meno da quello medesimo della città piú immediatamente vicina. Non differisca, dico, nel tuono e inflessione e modulazione della pronunzia, nella inflessione e modificazione diversa delle (936) parole, e in alcune parole, frasi, maniere, intieramente sue proprie e particolari. Questo si vede nelle città di Toscana (tanto che il Varchi vuole perciò che la lingua scritta italiana, non solo non si chiami italiana, ma neppur toscana, bensí fiorentina); si vede nelle altre città di qualunque provincia italiana, e dappertutto. Di piú, in ciascuna città il linguaggio cittadinesco è diverso dal campestre. Di piú, senza uscire dalla città medesima, è noto che nella stessa Firenze si parla piú di un dialetto, secondo la diversità delle contrade: (e di ciò pure il Varchi); cosí che una lingua non arriva ad essere strettamente conforme e comune neppure ad una stessa città, s’ella è piú che tanto estesa e popolata. E cosí credo che avverrà pure in Parigi ec. Vedi p. 1301, fine.
Da questi dati caviamo alcune conseguenze piú alte ed importanti.
1°, Che la diversità de’ linguaggi è naturale e inevitabile fra gli uomini e che la propagazione del genere umano portò con se la moltiplicità delle lingue e la divisione e suddivisione dell’idioma primitivo e finalmente il non potersi intendere, né per conseguenza comunicare scambievolmente piú che tanto numero di uomini. La confusione de’ linguaggi, che dice la Scrittura essere stato un gastigo dato da Dio agli uomini è dunque effettivamente radicata nella natura e inevitabile nella generazione umana e fatta proprietà essenziale delle nazioni ec.
2°, Che il progetto di una lingua universale (seppure per questa s’è mai voluta intendere una lingua propria e nativa e materna e quotidiana di tutte le nazioni) è una chimera, non solo materialmente e relativamente e per le circostanze e le difficoltà che risultano dalle cose quali ora sono, (937) ossia dalla loro condizione attuale, ma anche in ordine all’assoluta natura degli uomini, vale a dire non solamente in pratica, ma anche in ragione." G. Leopardi, Zibaldone (935-937) [ed. a cura di G. Pacella, Garzanti, Milano, 1991].
Ai fini dell'utilizzazione didattica nel ciclo scolastico di riferimento, si svolga l'analisi delle specifiche strutture del testo a livello morfosintattico, lessicale, testuale, nonché un'analisi critico-letteraria.
NOTA: Il testo del quarto quesito viene da Wikisource e può differire da quello del MIUR.
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Ultima modifica di Zero Tagliato il Sab Mag 11, 2013 6:41 pm - modificato 19 volte.
Zero Tagliato- Messaggi : 1361
Data d'iscrizione : 10.12.12
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
ellade ha scritto:E' troppo divertente... perché noi italiani una cosa sappiamo fare benissimo: lamentarci e sempre! Non ci va mai bene niente: la prova è stroppo nozionistica oppure è stroppo generica...oppure... è troppo 'cosa'?...la volevate su misura?
io personalmente penso che debba vincere il buon senso e l'intelligenza nonché l'originalità nell'affrontare quesiti di qualsiasi tipo...
e l'intelligenza e la capacità di un docente, sempre a mio avviso, non si limita solo ad elencare a memoria sterili nozioni e dati... altrimentei poveri studenti!!
Ciao a tutti, prendo spunto da ellade per condividere un mio pensiero con voi.
Ho appena riletto la mia brutta copia (a noi le hanno lasciate) e ho pensato che mi sono piaciuta molto nello svolgere i quesiti proposti. Insomma, a me le domande sono piaciute, le ho trovate stimolanti e per molti versi adeguate.
Sono consapevole del fatto che, essendomi lasciata fregare dal tempo tiranno (l'ho già scritto in un precedente post), la qualità della bella copia che ho consegnato potrebbe non equivalere alla brutta, perchè non ho avuto il tempo di rileggere e di capire quanto meno se ho espresso tutto come avrei voluto.
Però sono serena, perchè convinta dei concetti espressi e perchè ieri mi sono confrontata con persone inequivocabilmente preparate; so che potrei farcela e se così non fosse sarò positiva e mi impegnerò a pensare che al mio posto ha vinto gente che saprà far bene questo lavoro.
rosy11- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 07.02.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
ps come avrete notato, oggi sono un po' in lite con la consecutio temporum, ma sono giustificata, mi sono svegliata da poco (ieri per completare la giornata ho fatto un viaggio in treno da incubo!)
rosy11- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 07.02.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Scusatemi, tanto per confrontarmi, di geografia,di cosa avete parlato?E per Leopardi, ho controllato nei libri di italiano, ma non c'è nessun riferimento alla questione della lingua nello Zibaldone!
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Io ho parlato delle interazioni tra dimensione storica e geografica. Per quel che riguarda la correlazione col futuro ho parlato del concetto di sostenibilità e ci ho messo in mezzo anche la strategia ue 2020.
il passo dello zibaldone parlava di lingue e dialetti, dell'uso del fiorentino nella lingua scritta. ci si poteva davvero sbizarrire, ma era un quesito enormemente ampio rispetto al limite del tempo e delle 22 righe.
il passo dello zibaldone parlava di lingue e dialetti, dell'uso del fiorentino nella lingua scritta. ci si poteva davvero sbizarrire, ma era un quesito enormemente ampio rispetto al limite del tempo e delle 22 righe.
rosy11- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 07.02.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
commento anche io la prova di ieri a cui ho partecipato: a me le tracce son sembrate ben calibrate, dovendo giustamente essere la prova comune di quattro classi di concorso non poteva che prendere in considerazione le competenze trasversali di tutte le classi in esame; d'altronde era prevedibile che i quesiti sarebbero stati uno di storia, uno di geografia,uno di italiano e l'altro o di linguistica o di cittadinanza. Io non li ho trovati neppure troppo generici perchè per rispondere in modo pertinente a tali quesiti (senza elaborare tanta fuffa come ho fatto io :D) bisognava essere oltre che preparati anche competenti e lo si può anche notare dalla precisione con cui hanno risposto alcuni candidati che hanno scritto qui dei post. Piuttosto c'è da rammaricarsi per il poco tempo e spazio che avevamo per elaborare quelli che sembravano ognuno, singolarmente, un "tema" da concorso, ma anche la capacità di saper centrare l'argomento, vagliare ciò che è fondamentale e condensare il tutto è importante in un simile concorso (che poi è quello che valutiamo anche noi spesso nei nostri alunni). Io non ho fatto una buona prova (e uso "buona" proprio come corrispondente del voto necessario -7- per ciascun quesito perchè si superi la prova), magari al limite della sufficienza per qualche risposta ma con errori macroscopici in altri (quello di linguistica e quello di analisi testuale su Leopardi), ma nonostante questo ritengo di essere molto soddisfatta sia delle tracce proposte sia dello svolgimento del concorso (la serietà con cui è stato svolto il tutto nella giornata di ieri mi ha positivamente impressionato).
Concludo rispondendo a micropallina che l'analisi di un testo come quello di Leopardi è proponibile anche nella scuola media giacché anche lì si affronta (sommariamente sì) la questione della lingua, e infatti proprio pensando al ciclo di studi di riferimento io ho cercato il più possibile di non scendere nello specifico e l'accenno alla questione della lingua è stato ristretto a due righi massimo (un po' come fanno i libri di letteratura delle medie), mentre l'analisi testuale, lessicale e morfosintattica si affronta sia per la poesia che per la prosa (con le dovute differenze rispetto alle scuole superiori); a me, comunque, capita di proporre -soprattutto in terza media-l'analisi di brani (in poesia o in prosa) di autori studiati nell'ora di letteratura, i ragazzi quando sono guidati a questo tipo di lavoro sono in grado di svolgerlo anche nelle scuole medie.
Concludo rispondendo a micropallina che l'analisi di un testo come quello di Leopardi è proponibile anche nella scuola media giacché anche lì si affronta (sommariamente sì) la questione della lingua, e infatti proprio pensando al ciclo di studi di riferimento io ho cercato il più possibile di non scendere nello specifico e l'accenno alla questione della lingua è stato ristretto a due righi massimo (un po' come fanno i libri di letteratura delle medie), mentre l'analisi testuale, lessicale e morfosintattica si affronta sia per la poesia che per la prosa (con le dovute differenze rispetto alle scuole superiori); a me, comunque, capita di proporre -soprattutto in terza media-l'analisi di brani (in poesia o in prosa) di autori studiati nell'ora di letteratura, i ragazzi quando sono guidati a questo tipo di lavoro sono in grado di svolgerlo anche nelle scuole medie.
giggi- Messaggi : 424
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Il punto è proprio questo. Il brano "accennava"alla questione della lingua, ma ognuno di noi poteva interpretarlo a suo piacimento. Io ho svolto solo la critica, ma nessuno mi assicura di averci "azzeccato". La traccia era veramente ambigua, non era possibile analizzare il brano sia criticamente che morfologicamente.
Penso che ognuno di noi abbia fatto una scelta...
Ma poi di cosa parliamo? Sappiamo bene come funzionerà la correzione. Oggi ho fatto leggere la mia brutta ad una veneranda insegnante di lettere (laureata in pedagogia, come gli insegnanti che correggeranno le mie prove) e mi ha detto, in tutta franchezza, che secondo lei ho esaminato le questioni in maniera troppo concettuale e nozionistica, con scarsa attinenza alla realtà scolastica. Ma quale attinenza alla realtà scolastica avevano tali tracce? Quindi, cari compagni di sventura, è inutile lambiccarci il cervello, la differenza la faranno le commissioni
Penso che ognuno di noi abbia fatto una scelta...
Ma poi di cosa parliamo? Sappiamo bene come funzionerà la correzione. Oggi ho fatto leggere la mia brutta ad una veneranda insegnante di lettere (laureata in pedagogia, come gli insegnanti che correggeranno le mie prove) e mi ha detto, in tutta franchezza, che secondo lei ho esaminato le questioni in maniera troppo concettuale e nozionistica, con scarsa attinenza alla realtà scolastica. Ma quale attinenza alla realtà scolastica avevano tali tracce? Quindi, cari compagni di sventura, è inutile lambiccarci il cervello, la differenza la faranno le commissioni
zippy- Messaggi : 214
Data d'iscrizione : 29.08.12
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
giggi ha scritto: Concludo rispondendo a micropallina che l'analisi di un testo come quello di Leopardi è proponibile anche nella scuola media giacché anche lì si affronta (sommariamente sì) la questione della lingua, e infatti proprio pensando al ciclo di studi di riferimento io ho cercato il più possibile di non scendere nello specifico e l'accenno alla questione della lingua è stato ristretto a due righi massimo (un po' come fanno i libri di letteratura delle medie), mentre l'analisi testuale, lessicale e morfosintattica si affronta sia per la poesia che per la prosa (con le dovute differenze rispetto alle scuole superiori); a me, comunque, capita di proporre -soprattutto in terza media-l'analisi di brani (in poesia o in prosa) di autori studiati nell'ora di letteratura, i ragazzi quando sono guidati a questo tipo di lavoro sono in grado di svolgerlo anche nelle scuole medie.
Io concorro solo per la a043 ma ritengo, sinceramente, che a prescindere dalla cdc, ognuno debba avere una preparazione globale. Mi spiego meglio: anche se concorro solo per la a043 ritengo comunque, prima di tutto per me stessa e in secondo luogo per i miei allievi, se mai ne avrò, che sia indispensabile che io abbia un quadro culturale complesso e completo. Non posso limitarmi a studiare e conoscere solo quelle parti di disciplina che andrò effettivamente ad insegnare. Penso sia prima di tutto una questione di cultura e gratificazione personale.
rosy11- Messaggi : 108
Data d'iscrizione : 07.02.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
[quote="rosy11"]Io ho parlato delle interazioni tra dimensione storica e geografica. Per quel che riguarda la correlazione col futuro ho parlato del concetto di sostenibilità e ci ho messo in mezzo anche la strategia ue 2020.
il passo dello zibaldone parlava di lingue e dialetti, dell'uso del fiorentino nella lingua scritta. ci si poteva davvero sbizarrire, ma era un quesito enormemente ampio rispetto al limite del tempo e delle 22 righe.[/quot
Scusami, ma cosa intendi per interazione tra dimensione storica e geografica?
il passo dello zibaldone parlava di lingue e dialetti, dell'uso del fiorentino nella lingua scritta. ci si poteva davvero sbizarrire, ma era un quesito enormemente ampio rispetto al limite del tempo e delle 22 righe.[/quot
Scusami, ma cosa intendi per interazione tra dimensione storica e geografica?
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Le domande erano solo apparentemente generiche; fintamente semplici, di fatto insidiose, dalla prima all'ultima.
Il primo quesito faceva riferimento esplicitamente all'innovazione apportata dalla scuola de Les Annales nell'ambito dell'analisi storiografica: Bloch è il teorico maggiore di questa scuola.
La seconda domanda ricalcava esattamente il primo dei quesiti di geografia ipotizzato dal libro della Simone: il tempo come nuova categoria di analisi geografica.
Il terzo quesito era evidentemente di linguistica: i più mi sembra abbiano dirottato sulla questione della lingua in Italia e sulle differenze a lungo rilevate tra scritto e parlato; qualcuno ha fatto un discorso sul gergo giovanile, sulla regolamentazione che esige lo scritto rispetto alla libertà del parlato, sull'uso dei congiuntivi! Io, personalmente, ho puntato su Jakobson, De Saussure e su altri teorici, insistendo sulla quantità di ripetizioni che connotano il parlato, sull'uso di deittici e così via e aulla tendenza a variare propria dello scritto (soprattutto nelle lingue come la nostra). In passato mi è capitato di fare degli studi sull'argomento ma temo anche di aver fatto male, ho dato un taglio poco didattico; molto dipenderà dall'arbitrio di chi corregge
Infine, il quesito su Leopardi era la bestia peggiore, a mio avviso. Anche qui, mi sembra di capire che in tanti abbiano puntato sulla questione della lingua nazionale, qualcuno addirittura ha fatto una spruzzatina di pessimismo cosmico; io, sinceramente, ho visto in Leopardi lo sguardo lucido dell'indagatore che riflette sulla lingua come struttura e come meccanismo innato, indipendentemente dal problema della lingua unita in Italia. Il suo mi è parso più uno sguardo 'sovranazionale'; e l'insistita indagine su quali siano i meccanismi di generazione della lingua mi ha quasi fatto venire in mente - ma non l'ho scritto, ovviamente - Chomsky. Non ho visto traccia di pessimismo, solo tensione analitica. Ho fatto una mezza analisi retorica del testo - era pieno di ripetizioni e di correctio - e anche io, come ho letto nel post di qualcun altro, ho fatto riferimento al De vulgari dantesco.
Altro che domande generiche! Bisognerà vedere a che punto è chi corregge, se chiuso in se stesso o aperto e libero di mente. Giocherà molto la sua formazione.
Io credo che, per lo meno, ci siamo evitati secchiate di nozionismo. Questo concorso, poi, vedeva la partecipazione di molti non-insegnanti laureati prima del 2002 e senza abilitazioni né esperienza. Molti di costoro si sono ritrovati a potere studiare tutto il giorno senza l'ìimpiccio della scuola con tutto ciò che essa comporta, comprese le intere giornate fuori casa per consigli, scrutini e via dicendo. Insistere sul nozionismo avrebbe avvantaggiato chi ha potuto passare le giornate sui libri e avrebbe penalizzato quei poveretti che da anni tappano i buchi nelle scuole, hanno abilitazioni di qua e di là e si sbattono ogni giorni tra lavoro, famiglia, altro. Per lo meno queste domande hanno consentito a tutti di attingere all'integrità della propria formazione e alle proprie risorse di organizzazione last minute, alla propria capacità di fronteggiare situazioni impreviste. Cosa che nella scuola capita di frequente.
Poi, boh, è la mia opinione... nel totale rispetto di tutti, dato che l'avventura in cui siamo coinvolti è comunque penosa...
Il primo quesito faceva riferimento esplicitamente all'innovazione apportata dalla scuola de Les Annales nell'ambito dell'analisi storiografica: Bloch è il teorico maggiore di questa scuola.
La seconda domanda ricalcava esattamente il primo dei quesiti di geografia ipotizzato dal libro della Simone: il tempo come nuova categoria di analisi geografica.
Il terzo quesito era evidentemente di linguistica: i più mi sembra abbiano dirottato sulla questione della lingua in Italia e sulle differenze a lungo rilevate tra scritto e parlato; qualcuno ha fatto un discorso sul gergo giovanile, sulla regolamentazione che esige lo scritto rispetto alla libertà del parlato, sull'uso dei congiuntivi! Io, personalmente, ho puntato su Jakobson, De Saussure e su altri teorici, insistendo sulla quantità di ripetizioni che connotano il parlato, sull'uso di deittici e così via e aulla tendenza a variare propria dello scritto (soprattutto nelle lingue come la nostra). In passato mi è capitato di fare degli studi sull'argomento ma temo anche di aver fatto male, ho dato un taglio poco didattico; molto dipenderà dall'arbitrio di chi corregge
Infine, il quesito su Leopardi era la bestia peggiore, a mio avviso. Anche qui, mi sembra di capire che in tanti abbiano puntato sulla questione della lingua nazionale, qualcuno addirittura ha fatto una spruzzatina di pessimismo cosmico; io, sinceramente, ho visto in Leopardi lo sguardo lucido dell'indagatore che riflette sulla lingua come struttura e come meccanismo innato, indipendentemente dal problema della lingua unita in Italia. Il suo mi è parso più uno sguardo 'sovranazionale'; e l'insistita indagine su quali siano i meccanismi di generazione della lingua mi ha quasi fatto venire in mente - ma non l'ho scritto, ovviamente - Chomsky. Non ho visto traccia di pessimismo, solo tensione analitica. Ho fatto una mezza analisi retorica del testo - era pieno di ripetizioni e di correctio - e anche io, come ho letto nel post di qualcun altro, ho fatto riferimento al De vulgari dantesco.
Altro che domande generiche! Bisognerà vedere a che punto è chi corregge, se chiuso in se stesso o aperto e libero di mente. Giocherà molto la sua formazione.
Io credo che, per lo meno, ci siamo evitati secchiate di nozionismo. Questo concorso, poi, vedeva la partecipazione di molti non-insegnanti laureati prima del 2002 e senza abilitazioni né esperienza. Molti di costoro si sono ritrovati a potere studiare tutto il giorno senza l'ìimpiccio della scuola con tutto ciò che essa comporta, comprese le intere giornate fuori casa per consigli, scrutini e via dicendo. Insistere sul nozionismo avrebbe avvantaggiato chi ha potuto passare le giornate sui libri e avrebbe penalizzato quei poveretti che da anni tappano i buchi nelle scuole, hanno abilitazioni di qua e di là e si sbattono ogni giorni tra lavoro, famiglia, altro. Per lo meno queste domande hanno consentito a tutti di attingere all'integrità della propria formazione e alle proprie risorse di organizzazione last minute, alla propria capacità di fronteggiare situazioni impreviste. Cosa che nella scuola capita di frequente.
Poi, boh, è la mia opinione... nel totale rispetto di tutti, dato che l'avventura in cui siamo coinvolti è comunque penosa...
clizia76s- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 19.02.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Mi sta venendo un dubbio post concorso:per il quarto quesito ho fatto riferimento alla questione della lingua in Leopardi e al confronto con Manzoni, senza entrare nei particolari del passo dello Zibaldone..E poi ho fatto l'analisi del testo, anche perchè non ho capito (come me, così anche gli altri) cosa intendesse per analisi morfosintattica (analisi del periodo??) e lessicale.. Ho sbagliato secondo voi??
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Le mie risposte (tutte di 22 righi e spero pertinenti)
1. Parto dall'etimologia di Historia, indagine, ricerca, che non può essere effettuata senza fonti (testimonianze storiche). Alcuni esempi di fonti: scritti, epigrafi, graffiti, audio-visivi,edifici, dipinti.... poi cito Bloch sull'infinità delle testimonianze (per lui non esistono fonti buone e fonti non buone, sono tutte uguali...) e concludo con una dissertazione filosofica sul valore eternante delle testimonianze umane ( gli uomini che vogliono lasciare un segno del loro passaggio sulla terra (alla Foscolo!!! ahahah)
2. Sviluppo sostenibile. Rapporto Brundtland. Ecosistema/biomi. Protocollo Kyoto. (secondo me la + fattibile per chi avesse studiato tanto...)
3. (molto soggettiva e ambigua) Differenza scritto-parlato. In pratica la mutevolezza del parlato perché manca di stabilizzazione grammaticale. La lingua parlata, come materna, quindi appresa durante lo sviluppo cognitivo del bambino. Studio degli elementi fondamentali della grammatica (lessico, sintassi, semantica, fonologia, morfologia) per lo sviluppo delle abilità linguistico-comunicative. Percorso didattico, alfabetizzazione, conoscenziee e competenze del discente.
4. Testo argomentativo divisibile in 2 parti: Tesi e argomentazioni. Questione del linguaggio (ovviamente si riferisce al parlato) mutevole da città a città, città e campagna, esempio di Firenze (il cui dialetto diviene lingua nazionale)... Secondo Leopardi 1:la diversità dei linguaggi è naturale e innata (cito l'episodio biblico della torre di babele sulla confusione dei linguaggi come punizione divina. 2: non è possibile una lingua universale è metaforicamente una chimera, irrealizzabile...ecc.ecc. Concludo dicendo che ogni lingua nazionale non è un processo naturale bensì una scelta umana.
p.s. In brutta lascio tante altre considerazioni interessanti... ma lo spazio, e il tempo per organizzarlo, era davvero misero...
p.p.s. Se volessero valutare seriamente dovrebbero premiare chi ha risposto a tutti e 4 i quesiti, è stato impeccabile nella grammatica (questo è secondo me l'unico criterio oggettivo e inoppugnabile) e ha centrato, pur nella sua originalità di pensiero, la traccia.
Per me è stato come scrivere dei micro-temi... e da professoressa di lettere, estremamente autocritica, almeno un 7 a quesito me lo metterei (geografia anche un 8/9)... ma sono ottimista di natura!
IN BOCCA A LUPO A TUTTI DI CUORE!!!
1. Parto dall'etimologia di Historia, indagine, ricerca, che non può essere effettuata senza fonti (testimonianze storiche). Alcuni esempi di fonti: scritti, epigrafi, graffiti, audio-visivi,edifici, dipinti.... poi cito Bloch sull'infinità delle testimonianze (per lui non esistono fonti buone e fonti non buone, sono tutte uguali...) e concludo con una dissertazione filosofica sul valore eternante delle testimonianze umane ( gli uomini che vogliono lasciare un segno del loro passaggio sulla terra (alla Foscolo!!! ahahah)
2. Sviluppo sostenibile. Rapporto Brundtland. Ecosistema/biomi. Protocollo Kyoto. (secondo me la + fattibile per chi avesse studiato tanto...)
3. (molto soggettiva e ambigua) Differenza scritto-parlato. In pratica la mutevolezza del parlato perché manca di stabilizzazione grammaticale. La lingua parlata, come materna, quindi appresa durante lo sviluppo cognitivo del bambino. Studio degli elementi fondamentali della grammatica (lessico, sintassi, semantica, fonologia, morfologia) per lo sviluppo delle abilità linguistico-comunicative. Percorso didattico, alfabetizzazione, conoscenziee e competenze del discente.
4. Testo argomentativo divisibile in 2 parti: Tesi e argomentazioni. Questione del linguaggio (ovviamente si riferisce al parlato) mutevole da città a città, città e campagna, esempio di Firenze (il cui dialetto diviene lingua nazionale)... Secondo Leopardi 1:la diversità dei linguaggi è naturale e innata (cito l'episodio biblico della torre di babele sulla confusione dei linguaggi come punizione divina. 2: non è possibile una lingua universale è metaforicamente una chimera, irrealizzabile...ecc.ecc. Concludo dicendo che ogni lingua nazionale non è un processo naturale bensì una scelta umana.
p.s. In brutta lascio tante altre considerazioni interessanti... ma lo spazio, e il tempo per organizzarlo, era davvero misero...
p.p.s. Se volessero valutare seriamente dovrebbero premiare chi ha risposto a tutti e 4 i quesiti, è stato impeccabile nella grammatica (questo è secondo me l'unico criterio oggettivo e inoppugnabile) e ha centrato, pur nella sua originalità di pensiero, la traccia.
Per me è stato come scrivere dei micro-temi... e da professoressa di lettere, estremamente autocritica, almeno un 7 a quesito me lo metterei (geografia anche un 8/9)... ma sono ottimista di natura!
IN BOCCA A LUPO A TUTTI DI CUORE!!!
Cinzia Messina- Messaggi : 14
Data d'iscrizione : 25.07.12
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Io concorro solo per la a043 ma ritengo, sinceramente, che a prescindere dalla cdc, ognuno debba avere una preparazione globale. Mi spiego meglio: anche se concorro solo per la a043 ritengo comunque, prima di tutto per me stessa e in secondo luogo per i miei allievi, se mai ne avrò, che sia indispensabile che io abbia un quadro culturale complesso e completo. Non posso limitarmi a studiare e conoscere solo quelle parti di disciplina che andrò effettivamente ad insegnare. Penso sia prima di tutto una questione di cultura e gratificazione personale
io ho solo espresso perplessità nei confronti di questo testo finalizzato ad una terza media, anche perchè un conto è proporre alla classe un brano dei promessi sposi, un conto un brano dello zibaldone su una questione che per loro potrebbe anche essere di lana caprina (francamente credo che la media dei miei alunni non sia in grado né di digerire né di apprezzare un testo simile). poi è vero che come ogni insegnante ognuno ha il suo cavallo di battaglia. il mio piatto forte è la storia, visto che sono laureata in storia contemporanea e ammetto di saperne di linguistica quel poco che mi hanno trasmesso alla siss...
io ho solo espresso perplessità nei confronti di questo testo finalizzato ad una terza media, anche perchè un conto è proporre alla classe un brano dei promessi sposi, un conto un brano dello zibaldone su una questione che per loro potrebbe anche essere di lana caprina (francamente credo che la media dei miei alunni non sia in grado né di digerire né di apprezzare un testo simile). poi è vero che come ogni insegnante ognuno ha il suo cavallo di battaglia. il mio piatto forte è la storia, visto che sono laureata in storia contemporanea e ammetto di saperne di linguistica quel poco che mi hanno trasmesso alla siss...
micropallina- Messaggi : 215
Data d'iscrizione : 30.10.09
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
sentite, io ho commesso due erroracci di quelli che si direbbero lapsus ma sono lì nero su bianco in tutto il loro orrore. Invece di 'ripetizioni' ho usato la parola 'anafore' (Leopardi). Invece di umanesimo ho scritto rinascimento. ma come si può?!!! mannaggia a me. mi sto mordendo le mani e i piedi (con i quali ho evidentemente scritto le risposte). Damn!
RoberS- Messaggi : 121
Data d'iscrizione : 13.02.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Anche io ho parlato di anafore. Qual è il problema? Lo sono
Barbarale- Messaggi : 158
Data d'iscrizione : 08.09.11
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
4. La diversità delle lingue. Un "gastigo" di Dio?
Sulla base di questi dati e di queste riflessioni Leopardi deduce che la confusione dei linguaggi, indicata dalla Bibbia come «un gastigo dato da Dio agli uomini», ha «radice e fondamento nella natura», e dunque che la diversità dei linguaggi è «naturale e inevitabile». D'altra parte la diversità di una lingua contribuisce a costituire la specifica identità delle comunità nazionali: esprime infatti la «proprietà essenziale delle nazioni» [936].
La moltiplicità delle lingue, insomma, è strettamente connessa alla «propagazione del genere umano»: la quale "doveva" portare con sé, come necessaria implicazione, «la divisione e la suddivisione dell'idioma primitivo». Insomma è "naturalmente fondata" la storica impossibilità di comunicazione scambievole e di reciproca comprensione tra gli uomini, iconizzata nella Bibbia con la torre di Babele. Al punto che ogni progetto di lingua universale - ossia di «una lingua propria e nativa e materna e quotidiana di tutte le nazioni» - non può essere altro che «una chimera»; un progetto irrealizzabile «non solo materialmente», e non solo «per le circostanze e le difficoltà che risultano dalle cose quali ora sono», ma anche e soprattutto «in ordine all'assoluta natura degli uomini». Una chimera, in definitiva, «non solamente in pratica, ma anche in ragione» [936, cfr. 1028].
Si consideri «la naturale e inevitabile ristrettezza de' confini di una lingua assolutamente uniforme» [936]; si consideri pure che «la lingua è il principalissimo istrumento della società» [937]; si aggiunga ancora che «la uniformità della lingua» è il «distintivo principale delle nazioni» [937]: ecco, da tutto questo discende una serie di corollari. Dai quali si può trarre un'unica conclusione: da qualunque punto di vista si aggredisca la questione, gl'impedimenti al progresso, le lentezze nello sviluppo degl'individui e della società, hanno un'unica causa, la «natura», che altrove Leopardi ha definito «matrigna».
La storia dell'uomo - secondo le indicazioni di Leopardi - è segnata dal "naturale" suddividersi, costante e graduale, dell'umanità primitiva. Ossia è la storia del suo parcellizzarsi in gruppi territoriali sempre più ristretti, e, conseguentemente, del progressivo restringimento e dell'inarrestabile diversificarsi degli idiomi. E si sa: in una società piccola, territorialmente e demograficamente, la lingua tende a mantenere la sua uniformità. D'altra parte la storia dell'uomo mostra pure che le comunità umane si muovono sulla spinta di un'istanza costante di civilizzazione, la quale si compie e può compiersi solo ed esclusivamente nella e con la società; e poiché la lingua è «l'istrumento principale della società», anche la lingua progredisce a misura dell'estensione della società e dei suoi traffici. Allora per il recanatese gli ostacoli più seri all'incivilimento, ed alla conseguente benefica trasformazione degli uomini, li ha frapposti e li frappone proprio la natura, con la sua azione di contrasto alla dilatazione e al progresso della società. Ed è chiaro che solo a costo di grandi sforzi, e superando enormi e numerosi ostacoli, l'umanità ha potuto lottare, e lotta, contro questa opposizione, forzando la natura «con gli studi, e con cento mezzi niente naturali», ovvero promuovendo, nell'ambito delle società, la cultura, la scienza e la tecnologia [938].
(da Giuseppe Tortora
Giacomo Leopardi su lingue e linguaggio.
Il castigo di Dio e il termometro delle nazioni)
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p.s. Manomale!!! bene o male ho scritto le stesse cose...
Sulla base di questi dati e di queste riflessioni Leopardi deduce che la confusione dei linguaggi, indicata dalla Bibbia come «un gastigo dato da Dio agli uomini», ha «radice e fondamento nella natura», e dunque che la diversità dei linguaggi è «naturale e inevitabile». D'altra parte la diversità di una lingua contribuisce a costituire la specifica identità delle comunità nazionali: esprime infatti la «proprietà essenziale delle nazioni» [936].
La moltiplicità delle lingue, insomma, è strettamente connessa alla «propagazione del genere umano»: la quale "doveva" portare con sé, come necessaria implicazione, «la divisione e la suddivisione dell'idioma primitivo». Insomma è "naturalmente fondata" la storica impossibilità di comunicazione scambievole e di reciproca comprensione tra gli uomini, iconizzata nella Bibbia con la torre di Babele. Al punto che ogni progetto di lingua universale - ossia di «una lingua propria e nativa e materna e quotidiana di tutte le nazioni» - non può essere altro che «una chimera»; un progetto irrealizzabile «non solo materialmente», e non solo «per le circostanze e le difficoltà che risultano dalle cose quali ora sono», ma anche e soprattutto «in ordine all'assoluta natura degli uomini». Una chimera, in definitiva, «non solamente in pratica, ma anche in ragione» [936, cfr. 1028].
Si consideri «la naturale e inevitabile ristrettezza de' confini di una lingua assolutamente uniforme» [936]; si consideri pure che «la lingua è il principalissimo istrumento della società» [937]; si aggiunga ancora che «la uniformità della lingua» è il «distintivo principale delle nazioni» [937]: ecco, da tutto questo discende una serie di corollari. Dai quali si può trarre un'unica conclusione: da qualunque punto di vista si aggredisca la questione, gl'impedimenti al progresso, le lentezze nello sviluppo degl'individui e della società, hanno un'unica causa, la «natura», che altrove Leopardi ha definito «matrigna».
La storia dell'uomo - secondo le indicazioni di Leopardi - è segnata dal "naturale" suddividersi, costante e graduale, dell'umanità primitiva. Ossia è la storia del suo parcellizzarsi in gruppi territoriali sempre più ristretti, e, conseguentemente, del progressivo restringimento e dell'inarrestabile diversificarsi degli idiomi. E si sa: in una società piccola, territorialmente e demograficamente, la lingua tende a mantenere la sua uniformità. D'altra parte la storia dell'uomo mostra pure che le comunità umane si muovono sulla spinta di un'istanza costante di civilizzazione, la quale si compie e può compiersi solo ed esclusivamente nella e con la società; e poiché la lingua è «l'istrumento principale della società», anche la lingua progredisce a misura dell'estensione della società e dei suoi traffici. Allora per il recanatese gli ostacoli più seri all'incivilimento, ed alla conseguente benefica trasformazione degli uomini, li ha frapposti e li frappone proprio la natura, con la sua azione di contrasto alla dilatazione e al progresso della società. Ed è chiaro che solo a costo di grandi sforzi, e superando enormi e numerosi ostacoli, l'umanità ha potuto lottare, e lotta, contro questa opposizione, forzando la natura «con gli studi, e con cento mezzi niente naturali», ovvero promuovendo, nell'ambito delle società, la cultura, la scienza e la tecnologia [938].
(da Giuseppe Tortora
Giacomo Leopardi su lingue e linguaggio.
Il castigo di Dio e il termometro delle nazioni)
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p.s. Manomale!!! bene o male ho scritto le stesse cose...
Cinzia Messina- Messaggi : 14
Data d'iscrizione : 25.07.12
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
l'anafora in genere la riferisco ai versi e non, come in questo caso, alla prosa dello zibaldone (il brano del quesito 4). vabbe' forse è meglio che metta una bella pietra sopra a 'sto concorsoBarbarale ha scritto:Anche io ho parlato di anafore. Qual è il problema? Lo sono
RoberS- Messaggi : 121
Data d'iscrizione : 13.02.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Anch'io ho parlato di anafore...
napolidoc- Messaggi : 1140
Data d'iscrizione : 02.10.09
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Per clizia76: complimenti per la tua prova di esame,tuttavia vorrei dire due parole in relazione alla tua affermazione riguardante i laureati ante 2002:sei davvero convinta che,nel caso non lavorino nell'ambito scolastico,abbiano a le giornate del tutto prive di impegni lavorativi?bene, ti descrivo la mia giornata tipo degli ultimi 3 mesi: sveglia alle 6.30, alle 7.15 esco di casa per prendere il treno che mi porterà a 60 km di distanza,dove c'è il mio ufficio,che raggiungo alle 9. Mi aspettano quelle 9/10 ore (dipende se in pausa mi fermo o se invece mangio un panino davanti al pc)di combattimento con il mondo intero,fra capo che mi butta addosso cumuli di lavoro e collaboratori da spronare e motivare per ottimizzare i processi produttivi(!). Diciamo che in questa giungla ho modo pure io di fronteggiare situazioni impreviste.Alle 19 mi impongo di dare un taglio,alle 20.30 sono di nuovo a casa,ritardi del treno permettendo. Ho mezz'ora per mangiare,raccontare due cose a mio marito e poi inizia la mia full immersion sui libri che prosegue fino all'1.30,anche le 2 se sono in forma. Senza dimenticare di dare,di tanto in tanto, un'occhiata alla posta elettronica, perché non rispondere al cliente coreano che ha una necessità improvvisa alle dieci di sera e' un sacrilegio impensabile!!Sono a pezzi ma sono contenta di averlo fatto perché studiare mi piace,sfidarmi ancora di più e perché ho avuto l'occasione di cercare di realizzare un vecchio sogno. Scusate la divagazione...Un saluto e un in bocca al lupo a tutti!!
pattypatty- Messaggi : 34
Data d'iscrizione : 03.01.13
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
RoberS ha scritto:l'anafora in genere la riferisco ai versi e non, come in questo caso, alla prosa dello zibaldone (il brano del quesito 4). vabbe' forse è meglio che metta una bella pietra sopra a 'sto concorsoBarbarale ha scritto:Anche io ho parlato di anafore. Qual è il problema? Lo sono
Correggetemi se sbaglio, ma l'anafora nn è strettamente legata alla poesia. Anche nella prosa si individuano procedimenti anaforici
Barbarale- Messaggi : 158
Data d'iscrizione : 08.09.11
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
C'era un'anafora e anche una epanalessi. Sono figure retoriche che si adattano bene sia alla poesia sia alla prosa.
scuolasos- Messaggi : 342
Data d'iscrizione : 15.10.12
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Barbarale ha scritto:RoberS ha scritto:l'anafora in genere la riferisco ai versi e non, come in questo caso, alla prosa dello zibaldone (il brano del quesito 4). vabbe' forse è meglio che metta una bella pietra sopra a 'sto concorsoBarbarale ha scritto:Anche io ho parlato di anafore. Qual è il problema? Lo sono
Correggetemi se sbaglio, ma l'anafora nn è strettamente legata alla poesia. Anche nella prosa si individuano procedimenti anaforici
Dall'enciclopedia dantesca
di Francesco Tateo
anafora. - Figura retorica appartenente al genere della repetitio, e designata appunto in latino col nome di repetitio, o anche di iteratio e relatio: consiste nel ripetere la medesima parola al principio di una serie di due o più membri sintattici, di due o più versi. Nelle poetiche tardomedievali predomina la denominazione di repetitio. Tale schema era frequente soprattutto nell'arte oratoria in corrispondenza con una ricerca di stile veemente e concitato, e si accompagnava generalmente alla giustapposizione di membri brevi. Ma, oltre a ricorrere frequentemente nella poesia classica e medievale, l'a. è spesso presente nei testi sacri e costituisce uno degli schemi preferiti dei Salmi.
Barbarale- Messaggi : 158
Data d'iscrizione : 08.09.11
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Scusate, è possibile sapere i nomi dei componenti della commissione che ha formulato le domande? Li conoscete già? Se no, qualcuno sa dirmi dove poter cercare? Grazie a chi vorrà rispondere.
Iris80- Messaggi : 147
Data d'iscrizione : 18.10.12
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
scuolasos ha scritto:C'era un'anafora e anche una epanalessi. Sono figure retoriche che si adattano bene sia alla poesia sia alla prosa.
e una anadiplosi!!
Atene- Messaggi : 2438
Data d'iscrizione : 30.12.11
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Atene ha scritto:scuolasos ha scritto:C'era un'anafora e anche una epanalessi. Sono figure retoriche che si adattano bene sia alla poesia sia alla prosa.
e una anadiplosi!!
Vero: tutte figure di ripetizione che confermano la qualità argomentativa del testo
Barbarale- Messaggi : 158
Data d'iscrizione : 08.09.11
Re: LUN 18 - A043/A050 (prova comune di Italiano per Ambiti 4 e 9) - Italiano, storia e geografia / Materie letterarie II grado
Barbarale ha scritto:gnau ha scritto:Barbarale ha scritto:laquila ha scritto:Ecco, ma come hai fatto a fare la foto alle domande?Barbarale ha scritto:Ho pubblicato una foto con domande su Facebook, gruppo di studio: studiare per il concorso
Perché le cartacce le lasciano portare a casa
Invece a noi hanno stracciato le brutte copie e le tracce stampate alla consegna dei "compiti", dicendoci che questa era la procedura indicata dal ministero.
Che ogni commissione abbia fatto un po' a modo suo si era già capito; l'importante è non gridare all'imbroglio ad ogni pie' sospinto
Onestamente non mi sembra di aver gridato all'imbroglio! Mi sono limitata a riferire ciò che è accaduto nella mia sessione
gnau- Messaggi : 4
Data d'iscrizione : 24.09.12
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