RINUNCIA AL DOTTORATO CON BORSA

Buongiorno,
spero di non aver sbagliato sezione per la mia domanda, se così fosse perdonatemi ma sono nuova.
La mia situazione, in brevissimo, è questa: il rapporto con il mio tutor è giunto al limite e non credo di poter proseguire il dottorato.
Lui mi sta ostacolando in ogni modo, ma nonostante questo non mi ancora "cacciata", cosa che avrebbe potuto fare in ogni seduta del collegio.
Il suo comportamento sembra volto a fare in modo che sia io a lasciare e a rinunciare alla borsa di studio.
Quello che voglio chiedervi è: per i tutor o per il collegio cambia qualcosa tra "licenziare" una persona o se questa persona se ne va spontaneamente?
Il mio dubbio è che il tutor mi stia spingendo a lasciare perchè in questo caso lui non ci rimetterebbe nulla, mentre cacciandomi lui potrebbe avere un qualche tipo di penalizzazione o di ripercussione dal punto di vista professionale.

Spero che qualcuno possa aiutarmi a chiarirmi le idee!

Grazie

In effetti questo è un forum per docenti di scuola, non per dottori di ricerca e quindi non c'è una sezione appropriata. Lascio comunque aperto il topic, nel caso qualcuno che ha fatto il dottorato volesse portare la sua testimonianza o darti un parere.

Ok, scusatemi ma credo che queste informazioni siano difficili da reperire se non dall'interno o da qualcuno che ci è già passato in qualche modo.
Grazie per l'opportunità!

Io ho stretto i denti e ho tirato avanti fino alla fine , mi ha fatto slittare la discussione di 6 mesi ma ho preso il titolo. Io pero avevo a darmi tanta sicurezza degli ottimi risultati in un topic che all'epoca al mio prof non interessava(poi ha utilizzato i risultati della mia tesi per un progetto) e avevo l'aiuto e l'appoggio degli altri membri del gruppo di ricerca.

BLABLA ha scritto:Buongiorno,
spero di non aver sbagliato sezione per la mia domanda, se così fosse perdonatemi ma sono nuova.
La mia situazione, in brevissimo, è questa: il rapporto con il mio tutor è giunto al limite e non credo di poter proseguire il dottorato.
Lui mi sta ostacolando in ogni modo, ma nonostante questo non mi ancora "cacciata", cosa che avrebbe potuto fare in ogni seduta del collegio.
Il suo comportamento sembra volto a fare in modo che sia io a lasciare e a rinunciare alla borsa di studio.
Quello che voglio chiedervi è: per i tutor o per il collegio cambia qualcosa tra "licenziare" una persona o se questa persona se ne va spontaneamente?
Il mio dubbio è che il tutor mi stia spingendo a lasciare perchè in questo caso lui non ci rimetterebbe nulla, mentre cacciandomi lui potrebbe avere un qualche tipo di penalizzazione o di ripercussione dal punto di vista professionale.

Spero che qualcuno possa aiutarmi a chiarirmi le idee!

Grazie

Ciao...provo a dirti qualcosa io. Premesso che l'ambiente universitario italiano è molto diverso da quello che si vive nelle università all'estero - e non ci facciamo certo una bella figura per questo - il tuo tutor non ti ha ancora cacciata semplicemente perché è molto probabile che non abbia le basi per farlo. Se lui proponesse in collegio la tua non ammissione all'anno successivo dovrebbe essere in grado di motivare (con motivazioni serie) questa sua proposta (che, comunque, dovrebbero mettere ai voti in collegio docenti, non è che possa decidere lui da solo!). Se tu stai facendo il tuo dovere (frequenza lezioni, seminari, consegna eventuali lavori scritti e stai andando avanti con la tua ricerca) non hai nulla da temere. Sicuramente, però, vivi una situazione di stress perchè, come dici, ti ostacola (magari scrivici in che modo...)... Mollare non te lo consiglio perchè se volessi poi fare un dottorato, anche in altra università e/o disciplina, non potresti più usufruire della borsa di studio (questo, almeno, per molti atenei)... a meno che tu non decida di andare a farlo all'estero dove ci sono altre regole. Pensa che hai superato un concorso pubblico risultando vincitrice di posto con borsa, quindi quel posto ti spetta. Puoi provare a parlare col direttore del dottorato o referente e chiedergli di assegnarti un cotutor disponibile che, magari, ti può aiutare e mediare col tuo tutor, oppure (se sei al primo anno) cambiare tipo di ricerca proponendo un argomento che a quella persona proprio non interessa, così magari il collegio potrebbe decidere di cambiartelo.
Altra cosa: fossi in te registrerei quello che ti dice e conserverei tutte le mail, in modo tale che, alle brutte, tu abbia qualcosa in mano che testimoni il modo in cui ti ostacola. Altra soluzione è quella di andare a parlare con lui magari accompagnata da un collega del dottorato in modo da avere una sorta di "testimone".
Purtroppo di queste cose se ne sentono tante, anche se le persone che conosco che hanno fatto il dottorato si sono tutte trovate bene e lo ricordano come un bel periodo! Mi spiace di non poterti aiutare di più! Ciao

pretty teacher ha scritto:

Ciao...provo a dirti qualcosa io. Premesso che l'ambiente universitario italiano è molto diverso da quello che si vive nelle università all'estero - e non ci facciamo certo una bella figura per questo - il tuo tutor non ti ha ancora cacciata semplicemente perché è molto probabile che non abbia le basi per farlo. Se lui proponesse in collegio la tua non ammissione all'anno successivo dovrebbe essere in grado di motivare (con motivazioni serie) questa sua proposta (che, comunque, dovrebbero mettere ai voti in collegio docenti, non è che possa decidere lui da solo!). Se tu stai facendo il tuo dovere (frequenza lezioni, seminari, consegna eventuali lavori scritti e stai andando avanti con la tua ricerca) non hai nulla da temere. Sicuramente, però, vivi una situazione di stress perchè, come dici, ti ostacola (magari scrivici in che modo...)... Mollare non te lo consiglio perchè se volessi poi fare un dottorato, anche in altra università e/o disciplina, non potresti più usufruire della borsa di studio (questo, almeno, per molti atenei)... a meno che tu non decida di andare a farlo all'estero dove ci sono altre regole. Pensa che hai superato un concorso pubblico risultando vincitrice di posto con borsa, quindi quel posto ti spetta. Puoi provare a parlare col direttore del dottorato o referente e chiedergli di assegnarti un cotutor disponibile che, magari, ti può aiutare e mediare col tuo tutor, oppure (se sei al primo anno) cambiare tipo di ricerca proponendo un argomento che a quella persona proprio non interessa, così magari il collegio potrebbe decidere di cambiartelo.
Altra cosa: fossi in te registrerei quello che ti dice e conserverei tutte le mail, in modo tale che, alle brutte, tu abbia qualcosa in mano che testimoni il modo in cui ti ostacola. Altra soluzione è quella di andare a parlare con lui magari accompagnata da un collega del dottorato in modo da avere una sorta di "testimone".
Purtroppo di queste cose se ne sentono tante, anche se le persone che conosco che hanno fatto il dottorato si sono tutte trovate bene e lo ricordano come un bel periodo! Mi spiace di non poterti aiutare di più! Ciao

Ciao, grazie per la risposta!
Io sono in una situazione molto strana perchè sono entrata in un dottorato ma il mio tutor non è tra i docenti di quel corso di dottorato (ma coordinatore di un altro corso, soliti scambi di favori all'italiana, ma tralasciamo perchè sul marcio che sto scoprendo in questo ambiente potrei scrivere un libro e non escludo prima o poi di denunciare tutto)
Negli ultimi 8 mesi il mio tutor è semplicemente sparito. Non rispondeva alle mail, non mi cercava, mi ha escluso da attività a cui hanno preso parte altri dottorandi. A ottobre il collegio ha approvato la mia ammissione al secondo anno, ma quando successivamente ho presentato a lui i dati e le analisi che stavo eseguendo mi ha detto qualcosa tipo "i dati fanno schifo, questo esperimento è da buttare, vai all'estero il prima possibile (io devo fare un anno obbligatorio fuori) e fai degli esperimenti là sui quali poi scriverai la tesi". Questo mi ha un attimino destabilizzata.
Io ho un disturbo d'ansia dovuto certamente all'ambiente nel quale mi trovo e quando gliel'ho fatto presente, invece che cercare di capirmi, ha rincarato la dose arrivando addirittura a telefonarmi di sera urlando che dovevo decidere in fretta se volevo mollare tutto o partire imediatamente per l'estero.
Sicuramente pensava che mettendomi pressione avrei lasciato.
E invece no, in due mesi ho organizzato tutto e sono partita. Mi trovo all'estero da 3 settimane e credevo che allontanandomi la situazione sarebbe migliorata, ma purtroppo non è così. Mi hanno dato dei lavori da fare con scadenze impossibili, se chiedo aiuto mi dicono di arrangiarmi, scrivono mail con toni alquanto irrispettosi (parlo al plurale perchè il tutor ha un cagnolino da guardia che fatalità cambia l'umore e l'atteggiamento in perfetta simbiosi col suo padrone) mettendomi in difficoltà anche con il tutor che ho qua perchè ovviamente non posso dedicare tutto il mio tempo solamente al lavoro datomi da "casa" altrimenti non avrebbe senso essere qui. Abbiamo avuto una discussione pesante via mail (sto conservando tutto!!!) nella quale ho messo in chiaro che intendo dare la precedenza al tutor estero e ai lavori che ho da fare con lui.
Dopo 3 giorni di calma apparente, proprio ieri mi hanno comunicato che mi toglieranno come autrice di un articolo al quale ho lavorato duramente (toglieranno significa che mi avevano già inserita, nelle prime due revisioni c'è il mio nome!!). Altra accesa discussione, ma ala fine hanno il coltello dalla parte del manico e io non posso fare proprio nulla.

Credo che tu abbia ragione a dire che dovrebbe dimostrare alcune cose e fino a qualche mese fa non lo poteva fare. Quello che sta facendo ora è esattamente impedirmi di consegnare dei lavori entro le scadenze (il carico di lavoro richiederebbe giornate di 72 ore) e tentare di rendermi difficile un buon lavoro qui chiedendo di dare la precedenza a lui, mandandomi mail consapevole di ferirmi, pugnalandomi alla schiena come ha fatto ieri (per inciso ho avuto un attacco d'ansia e non ho potuto lavorare per tutto il giorno). Tutto questo per poi poter dire che non ho fatto abbastanza.

Io ho pensato di provare a parlare con la coordinatrice del mio dottorato (che tra le altre cose non lo sopporta e quindi potrebbe stare dalla mia parte) e chiederle se posso cambiare tutor, anche se è difficile perchè orai sono a metà del mio percorso. In alternativa, o in aggiunta, le vorrei chiedere di rimanere qui 18 mesi invece che 12, in modo da terminare qui il dottorato e non dover più avere a che fare con lui se non formalmente.

Scusate la lunghezza del post e lo sfogo, ma è un periodaccio e quando apro i rubinetti è la fine!!

Secondo me dovresti dirgli che la schiavitù è stata abolita da tempo (anche se, purtroppo non è così...). Dedicati al tuo lavoro all'estero (ricordagli che ti ha detto lui di andare!!!), chiedere una proroga per stare fuori 18 mesi sarebbe l'ideale come pure chiedere di cambiare tutor visto che non fa parte nemmeno del tuo corso. Se la coordinatrice è disponibile non mandarla per le lunghe, segnalale prima in via informale cosa è successo e poi vedi come reagisce. Capisco la paura di ritorsioni, ma non puoi danneggiare la tua salute per un dottorato! Non credo ne valga la pena. Magari chiedi al tuo tutor all'estero se può mandare una mail a questo tizio per dirgli che stai facendo un buon lavoro lì e ti stai rivelando utile, magari che ha bisogno di te a tempo pieno perchè ti ha inserito in qualche progetto etc. La firma sull'articolo è grave, ma pensa che rubano anche con nonchalance le idee di ricerca, quindi non mi stupisco. Devi dirgli che, se non vogliono inserirti tra gli autori, dovranno togliere le parti cui hai contribuito e spiegarti anche il perchè. Cerca di non farti mettere i piedi in testa da questa gentaccia. In bocca al lupo!

da noi quando si andava all'estero si lavorava sul progetto a cui venivamo assegnati nel gruppo di ricerca di cui si era ospiti, al massimo se si aveva l possibilità si integrava il lavoro precedente. Io ad esempio avendo a disposizione uno strumento che non avevo in Italia ne ho approfittato per fare alcuni test sui materiali che avevo usato solo in Italia.
Cmq segui il consiglio che ti hanno dato prima comunicazioni esclusivamente via mail per tenere traccia di tutto , consegna i report sempre come allegati alle mail oltre che cartacei e battiti per il tuo nome sull articolo avrai bisogno che il tuo nome sia presente in un numero minimo di pubblicazioni, approfitta del l'occasione per sapere il numero esatto per avviare un dialogo con la coordinatrice.