Disomogeneità assunzioni tra regioni e cdc: altro annuncio discriminatorio...
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Disomogeneità assunzioni tra regioni e cdc: altro annuncio discriminatorio...
Da "La Tecnica della Scuola"
Ora è sicuro: non ci sarà davvero alcuno svuotamento delle GaE. Anzi, è prevista una bella selezione. Sicuramente in base alla effettiva disponibilità, anche in prospettiva, delle cattedre. Ma anche in riferimento al tipo di concorso svolto o abilitazione acquisita. Quest’ultimo punto è stato introdotto il 25 febbraio dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, illustrando in commissione Istruzione al Senato, i contenuti dei provvedimenti (il decreto legge e il ddl delega) che saranno presentati in Cdm il 3 marzo.
"Il piano di assunzioni messo a punto, che stiamo ultimando nei micro dettagli, non manderà in classe docenti che non hanno insegnato negli ultimi anni", ha dichiarato il Ministro.
"Si terrà conto - ha aggiunto - del fabbisogno e delle competenze fondamentali che devono essere rinforzate". Tra le competenze fondamentali che devono essere rinforzate il ministro ha indicato Lettere e studi scientifici-matematici (paventando il rischio di un analfabetismo di ritorno) e poi materie come Arte ed educazione musicale, quest'ultima già dalla primaria.
Nello scegliere i docenti da assumere, inoltre, avranno un peso non indifferente pure le diversità territoriali, con le zone più “difficili” che evidentemente avranno un maggior numero di docenti. "Il piano di assunzioni - ha spiegato Giannini - seguirà questo tipo di fabbisogni. E lo farà con una mappatura precisa considerando che i fabbisogni non sono uguali in tutta Italia e le cattedre scoperte non sono distribuite uniformemente su tutto il territorio nazionale. E dunque nell'assegnare i docenti alle scuole, ma anche a reti di scuole, si terrà conto delle differenze territoriali e di alcune esigenze specifiche. Un obiettivo fondamentale del decreto è anche quello di combattere la dispersione scolastica".
Commento personale: Lettere da potenziare? Certo, purchè la First lady rientri ....cosa non si fa per amore....
Ora è sicuro: non ci sarà davvero alcuno svuotamento delle GaE. Anzi, è prevista una bella selezione. Sicuramente in base alla effettiva disponibilità, anche in prospettiva, delle cattedre. Ma anche in riferimento al tipo di concorso svolto o abilitazione acquisita. Quest’ultimo punto è stato introdotto il 25 febbraio dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, illustrando in commissione Istruzione al Senato, i contenuti dei provvedimenti (il decreto legge e il ddl delega) che saranno presentati in Cdm il 3 marzo.
"Il piano di assunzioni messo a punto, che stiamo ultimando nei micro dettagli, non manderà in classe docenti che non hanno insegnato negli ultimi anni", ha dichiarato il Ministro.
"Si terrà conto - ha aggiunto - del fabbisogno e delle competenze fondamentali che devono essere rinforzate". Tra le competenze fondamentali che devono essere rinforzate il ministro ha indicato Lettere e studi scientifici-matematici (paventando il rischio di un analfabetismo di ritorno) e poi materie come Arte ed educazione musicale, quest'ultima già dalla primaria.
Nello scegliere i docenti da assumere, inoltre, avranno un peso non indifferente pure le diversità territoriali, con le zone più “difficili” che evidentemente avranno un maggior numero di docenti. "Il piano di assunzioni - ha spiegato Giannini - seguirà questo tipo di fabbisogni. E lo farà con una mappatura precisa considerando che i fabbisogni non sono uguali in tutta Italia e le cattedre scoperte non sono distribuite uniformemente su tutto il territorio nazionale. E dunque nell'assegnare i docenti alle scuole, ma anche a reti di scuole, si terrà conto delle differenze territoriali e di alcune esigenze specifiche. Un obiettivo fondamentale del decreto è anche quello di combattere la dispersione scolastica".
Commento personale: Lettere da potenziare? Certo, purchè la First lady rientri ....cosa non si fa per amore....
marblearch- Messaggi : 251
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Re: Disomogeneità assunzioni tra regioni e cdc: altro annuncio discriminatorio...
Da La Stampa
25/02/2015
Annunciato per venerdì 27 febbraio il pacchetto di riforme per la scuola (decreto legge e ddl delega) arriverà invece sul tavolo del consiglio dei ministri martedì prossimo, 3 marzo. Appena una manciata di giorni di slittamento che però hanno già dato la stura a sospetti e dietrologie.
Da viale Trastevere assicurano che tutto è pronto, slide comprese. Ma le limature sono possibili fino all’ultimo minuto.
Domani è comunque in programma un incontro tra il ministro Stefania Giannini e il presidente del consiglio e venerdì il premier ha chiamato a raccolta i parlamentari del Pd, nella sede del Nazareno, «per fare un punto della situazione» sulle principali riforme in vista: scuola, Rai, Ambiente e Fisco.
Non è escluso che in questo supplemento di riflessione trovi spazio anche la spinosa questione delle scuole paritarie: secondo indiscrezioni nel decreto verrebbe inserita, infatti, anche la detrazione fiscale per i genitori che iscrivono i propri figli in questi istituti. Interpellata a questo proposito la titolare del dicastero dell’Istruzione è rimasta piuttosto abbottonata: c’è una legge dello Stato a questo proposito «ma mancano misure che rendono completamente attuato questo processo», «sono arrivate proposte, anche quella di riconoscere un percorso di detrazione fiscale; lo stesso premier domenica ha parlato della possibilità di utilizzare il 5 per mille», «sono punti che chiariremo negli ultimi passaggi all’interno della maggioranza di governo».
Lo slittamento a martedì non inciderà - assicurano fonti ministeriali - con i tempi necessari per l’attuazione degli interventi previsti, a cominciare dalle assunzioni degli insegnanti per poterli mettere in cattedra già da settembre. Diverso sarebbe, invece, il discorso se i tempi si allungassero troppo.
Ma i parlamentari del M5S in Commissione Cultura di Camera e Senato parlano di «caos» dietro «ai proclami». «Il motivo di questo nuovo rinvio - dicono - è chiaro a tutti: al Ministero non sanno ancora esattamente quanti e quali insegnanti verranno assunti, da quali graduatorie attingere, come coprire le cattedre di materie come scienze e matematica».
Per il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima il rinvio dimostra che «la partita da affrontare è complessa, e non può essere affrontata in termini di annunci». «I provvedimenti che si aspettano sono importanti e significativi per la scuola - ha aggiunto - e quindi bisogna affrontarli con cognizione di causa, al fine di evitare che le proposte e gli interventi che si fanno non servano a evitare problemi, ma a crearne altri». Il rinvio «conferma l’incertezza e la confusione sui contenuti da dare ai provvedimenti» sostiene Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, ribadendo «radicale contrarietà alla decisione di affrontare materie contrattuali e di riforma della scuola con la forma del decreto legge».
Sul numero esatto delle assunzioni il ministro Giannini ha detto di voler lasciare un po’ di suspence ((«i numeri sono precisi ma non li dico»). Ha assicurato però che non saranno assunte persone formate tanti anni fa e che non hanno insegnato negli ultimi anni, che con l’organico funzionale e il rispetto dei fabbisogni le classi-pollaio apparterranno al passato e che la valutazione riguarderà pure i dirigenti scolastici.
25/02/2015
Annunciato per venerdì 27 febbraio il pacchetto di riforme per la scuola (decreto legge e ddl delega) arriverà invece sul tavolo del consiglio dei ministri martedì prossimo, 3 marzo. Appena una manciata di giorni di slittamento che però hanno già dato la stura a sospetti e dietrologie.
Da viale Trastevere assicurano che tutto è pronto, slide comprese. Ma le limature sono possibili fino all’ultimo minuto.
Domani è comunque in programma un incontro tra il ministro Stefania Giannini e il presidente del consiglio e venerdì il premier ha chiamato a raccolta i parlamentari del Pd, nella sede del Nazareno, «per fare un punto della situazione» sulle principali riforme in vista: scuola, Rai, Ambiente e Fisco.
Non è escluso che in questo supplemento di riflessione trovi spazio anche la spinosa questione delle scuole paritarie: secondo indiscrezioni nel decreto verrebbe inserita, infatti, anche la detrazione fiscale per i genitori che iscrivono i propri figli in questi istituti. Interpellata a questo proposito la titolare del dicastero dell’Istruzione è rimasta piuttosto abbottonata: c’è una legge dello Stato a questo proposito «ma mancano misure che rendono completamente attuato questo processo», «sono arrivate proposte, anche quella di riconoscere un percorso di detrazione fiscale; lo stesso premier domenica ha parlato della possibilità di utilizzare il 5 per mille», «sono punti che chiariremo negli ultimi passaggi all’interno della maggioranza di governo».
Lo slittamento a martedì non inciderà - assicurano fonti ministeriali - con i tempi necessari per l’attuazione degli interventi previsti, a cominciare dalle assunzioni degli insegnanti per poterli mettere in cattedra già da settembre. Diverso sarebbe, invece, il discorso se i tempi si allungassero troppo.
Ma i parlamentari del M5S in Commissione Cultura di Camera e Senato parlano di «caos» dietro «ai proclami». «Il motivo di questo nuovo rinvio - dicono - è chiaro a tutti: al Ministero non sanno ancora esattamente quanti e quali insegnanti verranno assunti, da quali graduatorie attingere, come coprire le cattedre di materie come scienze e matematica».
Per il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima il rinvio dimostra che «la partita da affrontare è complessa, e non può essere affrontata in termini di annunci». «I provvedimenti che si aspettano sono importanti e significativi per la scuola - ha aggiunto - e quindi bisogna affrontarli con cognizione di causa, al fine di evitare che le proposte e gli interventi che si fanno non servano a evitare problemi, ma a crearne altri». Il rinvio «conferma l’incertezza e la confusione sui contenuti da dare ai provvedimenti» sostiene Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, ribadendo «radicale contrarietà alla decisione di affrontare materie contrattuali e di riforma della scuola con la forma del decreto legge».
Sul numero esatto delle assunzioni il ministro Giannini ha detto di voler lasciare un po’ di suspence ((«i numeri sono precisi ma non li dico»). Ha assicurato però che non saranno assunte persone formate tanti anni fa e che non hanno insegnato negli ultimi anni, che con l’organico funzionale e il rispetto dei fabbisogni le classi-pollaio apparterranno al passato e che la valutazione riguarderà pure i dirigenti scolastici.
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