sacrosanto scioperare, sacrosanto non scioperare ma il parlamento deve legiferare!

Promemoria primo messaggio :

nessuno mette in dubbio la buona riuscita dello sciopero del 5 maggio ma il parlamento, fatte le opportune valutazione e le giuste modifiche deve andare avanti. Il cambiamento non si può bloccare e chi ci governa deve prendere delle decisioni. Si faccia in fretta e si approvi il ddl.

Caro Sparviero,
mi presento, sono Dallolio - Indomito_2014 - Posto Fisso.
Sono precario da 8 anni e voglio sottoporti alcune considerazioni:

1) I docenti sono storicamente una classe divisa e litigiosa (SSIS contro concorso ordinario, SSIS contro TFA, PAS contro TFA, magistrali contro SFP). Se stavolta c'è un accordo quasi universale non è un forte segnale?
2) Cosa ti fa pensare che con questi giri di valzer (ne assumiamo 150 mila! No, 100 mila! Decideremo da quale parte prenderli!) tu sia tra i fortunati che passeranno? Sei forse il primo della tua gae? In tal caso non è meglio il vecchio sistema?
3) Qualora tu dovessi essere uno degli sfortunati che dalla gae non sono mai riusciti a lavorare, cosa otterresti con il passaggio di questo DDL che lede la tua professionalità e ti mette su un piano DIFFERENTE rispetto ai docenti in precedenza arruolati?

sparviero. ha scritto:nessuno mette in dubbio la buona riuscita dello sciopero del 5 maggio ma il parlamento, fatte le opportune valutazione e le giuste modifiche deve andare avanti. Il cambiamento non si può bloccare e chi ci governa deve prendere delle decisioni. Si faccia in fretta e si approvi il ddl.

Un Parlamento responsabile non si fa condizionare dalle proteste e legifera per il bene della nazione. Se ritiene che delle istanze non possano essere accolte è giusto che vada avanti secondo la direzione che si configura come bene della nazione.

Un Parlamento responsabile prende anche atto dei rilievi provenienti dalla collettività. Se questi rilievi sono pertinenti è opportuno che il Parlamento modifichi il suo indirizzo.

Un Parlamento responsabile esamina e discute le leggi che sta approvando e le modifiche che si propongono prendendosi il tempo necessario. Una riforma strutturale non può essere approvata a tempo di record perché il governo ha posto delle scadenze. Proprio perché il Parlamento responsabile ha come obiettivo il bene della nazione, non gli obiettivi temporali del governo.

Un Parlamento responsabile vota secondo coscienza dei singoli parlamentari e senza vincolo di mandato. Non vota attenendosi alla disciplina di partito nell'ambito di strumenti coercitivi come, ad esempio, quello della fiducia.

Un Parlamento responsabile non vota asetticamente mentre si gioca al tetris sul tablet o si guarda la partita in diretta in streaming.

A me, questo, non sembra un Parlamento responsabile. E affidare una riforma strutturale - come quella sulla Scuola, che per definizione condiziona lo sviluppo educativo e culturale dei suoi giovani e, di riflesso, della società del domani - ad un Parlamento irresponsabile è un suicidio della nazione.