Funzionamento degli ambiti territoriali.

Mi rivolgo ai moderatori (ma ben vengano anche pareri dei saggi del forum) in quanto mi sfugge un particolare relativo al funzionamento degli ambiti territoriali ed alla eterogenietà dei docenti che vi confluiranno. Particolare che dovrebbe risultare estremamente importante soprattutto nelle province in cui gli aspiranti residui in GAE superano il numero dei posti che verranno assegnati all'organico dell'autonomia.

La domanda che mi pongo è la seguente: in base a quali criteri verranno scelti i docenti aventi diritto a rientrare nell'organico dell'autonomia, laddove il numero dei docenti supera il numero dei posti da assegnare?

Faccio un esempio pratico banale: supponiamo che rimanga un ultimo posto da assegnare a livello provinciale e ci siano più aspiranti ovvero un docente di lettere con 70 punti, un docente di lingue con 100 punti, un docente di arte con 120 punti ed uno di economia con 130 punti. Il posto spetterà a chi ha più punti in GAE e gli altri dovranno cercarsi un altro ambito territoriale oppure esiste un criterio diverso.

Il meccanismo dell'albo è il seguente:
1) I DS scelgono dall'albo il professore che preferiscono, rispettando alcune regolette che hanno "concordato" con i propri organi collegiali, prima fra tutte il docente deve avere il titolo di studio giusto.
2) L'USR appioppa alla scuola il primo docente che gli capita, sempre che abbia il titolo giusto (e forse l'abilitazione giusta).
3) I DS scelgono dall'albo in un modo simile al precedente i professori "funzionali"
4) L'USR sparpaglia i rimasugli sul territorio.

Salvo casini imprevisti, i docenti dovrebbero mancare, non avanzare; i pensionamenti dovrebbero consentire di evitare le soprannumerarietà, anche considerando che per un triennio il posto è stabile (anche se al secondo anno non ci fosse più la cattedra) e che i docenti possono essere utilizzati su materie in cui non sono abilitati.

avidodinformazioni ha scritto:Il meccanismo dell'albo è il seguente:
1) I DS scelgono dall'albo il professore che preferiscono, rispettando alcune regolette che hanno "concordato" con i propri organi collegiali, prima fra tutte il docente deve avere il titolo di studio giusto.
2) L'USR appioppa alla scuola il primo docente che gli capita, sempre che abbia il titolo giusto (e forse l'abilitazione giusta).
3) I DS scelgono dall'albo in un modo simile al precedente i professori "funzionali"
4) L'USR sparpaglia i rimasugli sul territorio.

Salvo casini imprevisti, i docenti dovrebbero mancare, non avanzare; i pensionamenti dovrebbero consentire di evitare le soprannumerarietà, anche considerando che per un triennio il posto è stabile (anche se al secondo anno non ci fosse più la cattedra) e che i docenti possono essere utilizzati su materie in cui non sono abilitati.

Ti ringrazio della risposta, avevo capito che eravamo diventati una sorta di mercato del bestiame.

In realtà, però, il mio quesito era rivolto alla fase precedente l'ingresso negli albi.
Nutro perplessità sulla possibilità che si eviteranno le soprannumerarietà, soprattutto l'anno prossimo ed al meridione allorquando dovrebbe coincidere la mobilità straordinaria con la scelta definitiva dei 100.000 che dovrebbero entrare quest'anno.