Ma la domanda non era facoltativa?
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Ma la domanda non era facoltativa?
Promemoria primo messaggio :
http://www.orizzontescuola.it/news/immissioni-ruolo-docenti-meridionali-al-nord-ed-subito-polemica-ma-nessuno-vuol-partire-perch-n
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royalstefano- Messaggi : 6279
Data d'iscrizione : 12.09.11
Re: Ma la domanda non era facoltativa?
A quale scopo? per farli passare per scemi? qui ciascuno di noi ha fatto la propria scelta tenendo in considerazione i propri interessi. Personalmente convincerei chi mi sta davanti in gae a farla la domanda, in caso di riapertura.sparviero. ha scritto:leggi l'articolo sulla home di os.Adesso chiedo ancora se avete intenzione di fare i finti tonti descrivendo la realtà al contrario. Sul forum si vuol fare credere che quelli che hanno presentato domanda siano pentiti mentre nella realtà è vero il contrario. Non è colpa tua ma della maggioranza degli utenti che fuori dal forum diventano minoranza.Babbeus ha scritto:sparviero. ha scritto:non fate i fini tondi. scorrete un po più sotto e leggete il topic Appello per la riapertura............
Io non vedo nessun gruppo che tempesta politici, io vedo solo un utente che esorta a farlo, c'è un po' di differenza.
royalstefano- Messaggi : 6279
Data d'iscrizione : 12.09.11
Re: Ma la domanda non era facoltativa?
Ma è possibile che in questo Paese non si riesca a fissare e rispettare un termine? Io dico: bastava accendere per sbaglio la radio o la TV o aprire un giornale per sapere almeno quanto fosse importante informarsi per ponderare la propria scelta. Le dichiarazioni sono state fatte quasi tutte prima della scadenza prevista.
Gente che dimentica di rinnovare la domanda di permanenza in GAE, gente che inserita in coda vuole stare a pettine e gente che, superata, vuole che i nuovi iscritti siano messi in coda. Insegno da più di dieci anni e avrei potuto partecipare almeno a dieci ricorsi (uno l'anno). Ogni volta avrei speso circa 100 euro (coi sindacati).
Be', sono della stessa pasta di tellina (che dalle mie parti è un must dell'estate:-): non ne ho fatto neanche uno. E mi fa un po' di rabbia sentire colleghi che ai tempi avevano fatto ricorso per la questione code/pettine e ora tuonano contro la procedura nazionale, che di quella vicenda è in qualche modo figlia.
Gente che dimentica di rinnovare la domanda di permanenza in GAE, gente che inserita in coda vuole stare a pettine e gente che, superata, vuole che i nuovi iscritti siano messi in coda. Insegno da più di dieci anni e avrei potuto partecipare almeno a dieci ricorsi (uno l'anno). Ogni volta avrei speso circa 100 euro (coi sindacati).
Be', sono della stessa pasta di tellina (che dalle mie parti è un must dell'estate:-): non ne ho fatto neanche uno. E mi fa un po' di rabbia sentire colleghi che ai tempi avevano fatto ricorso per la questione code/pettine e ora tuonano contro la procedura nazionale, che di quella vicenda è in qualche modo figlia.
lucylucy- Messaggi : 1344
Data d'iscrizione : 10.02.14
Re: Ma la domanda non era facoltativa?
Se un tribunale decide che un ricorso apparentemente folle vada accolto evidentemente così folle non era.
Poi mi chiedo con un brivido di paura, queste persone che accettano supinamente le leggi, perchè sono sacre e sfidarle è una furbata cosa avrebbero detto ai tempi delle leggi razziali? Ai tempi in cui per accedere ad alcuni lavori serviva la tessera di partito fascista? Mi si obietterà che quelle erano palesemente leggi "ingiuste" ma se si parte dall'idea che qualunque siano le regole del gioco vadano accettate, anche quelle più assurde rientrano nel novero, anche perchè il concetto di folle o assurdo è personale per questo ci sono i tribunali!
Per altro è mia piena convinzione che sia per questo che facciano leggi assurde, alla fine ricorrono molti meno di quelli che avrebbero diritto, e con i tempi della giustizia a ora che gli si riconosce la ragione molti avranno rinunciato per strada, altri saranno morti alla fine il danno da pagare è minimo e si continua così...
p.s. che poi ci sia una tendenza a ricorrere per qualunque cosa, soprattutto negli ultimi anni, lo riconosco anche io!
Poi mi chiedo con un brivido di paura, queste persone che accettano supinamente le leggi, perchè sono sacre e sfidarle è una furbata cosa avrebbero detto ai tempi delle leggi razziali? Ai tempi in cui per accedere ad alcuni lavori serviva la tessera di partito fascista? Mi si obietterà che quelle erano palesemente leggi "ingiuste" ma se si parte dall'idea che qualunque siano le regole del gioco vadano accettate, anche quelle più assurde rientrano nel novero, anche perchè il concetto di folle o assurdo è personale per questo ci sono i tribunali!
Per altro è mia piena convinzione che sia per questo che facciano leggi assurde, alla fine ricorrono molti meno di quelli che avrebbero diritto, e con i tempi della giustizia a ora che gli si riconosce la ragione molti avranno rinunciato per strada, altri saranno morti alla fine il danno da pagare è minimo e si continua così...
p.s. che poi ci sia una tendenza a ricorrere per qualunque cosa, soprattutto negli ultimi anni, lo riconosco anche io!
drifis_- Messaggi : 607
Data d'iscrizione : 21.08.10
Re: Ma la domanda non era facoltativa?
Quando una legge è palesemente ingiusta va combattuta, e non certo con ricorsi amministrativi che possono essere portati avanti solo da chi ha un interesse. Tutti i cittadini hanno interesse a far abrogare leggi ingiuste o ritenute tali: ci sono i referendum abrogativi, per questo scopo. La prassi dei ricorsi facili (non mi riferisco a ogni tipo di ricorso) è altra cosa e spesso nasce dal tentativo di aggirare la norma. I sindacati a volte hanno caldeggiato la presentazione di ricorsi infondati, come quello sulla reiterazione dei contratti a td per chi aveva lavorato in modo saltuario: facevano presentare ricorso a gente che aveva lavorato su maternità e supplenze brevi in dieci scuole diverse. Non mi risulta che qualche ricorrente in simile situazione abbia vinto un ricorso. Ma di sicuro hanno tutti sborsato i 100 euro.
lucylucy- Messaggi : 1344
Data d'iscrizione : 10.02.14
Re: Ma la domanda non era facoltativa?
I referendum abrogativi andrebbero limitati a temi d'interesse generale e quesiti espliciti su aspetti di facile accesso a tutta la popolazione. Non andrebbero usati come grimaldello per quesiti tecnici alquanto specifici ideati per rendere inapplicabile un'intera legge.
In passato ci sono stati ricorsi all'istituto del referendum che ne sposavano in pieno i principi per cui è stato concepito. In seguito è stato sfruttato come strumento di boicottaggio. Fino ad arrivare all'abuso dell'istituto e delle sue norme di funzionamento, da entrambe le parti: da parte di chi ricorreva al referendum, da parte di chi, all'occorrenza, intendeva boicottarne i risultati.
Il risultato è che il referendum è diventato una "cosa" inutile. L'unico strumento vero di democrazia deprecato proprio dalla maggior parte degli italiani. Fino a giustificare le mire di chi, all'occorrenza, aggiunge piccoli paletti per limitare ulteriormente l'incidenza ponderale del referendum sull'impianto legislativo italiano. Con il beneplacito della maggioranza silenziosa, che dei referendum non ne può più.
Un referendum sulla scuola porterebbe a tre soli possibili risultati: la bocciatura da parte della Consulta, l'introduzione di una disposizione normativa fantoccio, l'inutilità per il mancato raggiungimento del quorum. E buona notte ai grandi risultati ottenuti nei referendum sul divorzio e sull'aborto, espressione del più alto livello di democrazia mai visto in Italia.
Con questo non voglio assolutamente difendere lo strumento del ricorso. Semplicemente dovremmo un po' tutti ragionare meglio nel momento in cui ci accingiamo a mettere una croce quando entriamo nell'urna a votare nelle consultazioni ordinarie. A prescindere dall'idea del simbolo in cui crediamo.
In passato ci sono stati ricorsi all'istituto del referendum che ne sposavano in pieno i principi per cui è stato concepito. In seguito è stato sfruttato come strumento di boicottaggio. Fino ad arrivare all'abuso dell'istituto e delle sue norme di funzionamento, da entrambe le parti: da parte di chi ricorreva al referendum, da parte di chi, all'occorrenza, intendeva boicottarne i risultati.
Il risultato è che il referendum è diventato una "cosa" inutile. L'unico strumento vero di democrazia deprecato proprio dalla maggior parte degli italiani. Fino a giustificare le mire di chi, all'occorrenza, aggiunge piccoli paletti per limitare ulteriormente l'incidenza ponderale del referendum sull'impianto legislativo italiano. Con il beneplacito della maggioranza silenziosa, che dei referendum non ne può più.
Un referendum sulla scuola porterebbe a tre soli possibili risultati: la bocciatura da parte della Consulta, l'introduzione di una disposizione normativa fantoccio, l'inutilità per il mancato raggiungimento del quorum. E buona notte ai grandi risultati ottenuti nei referendum sul divorzio e sull'aborto, espressione del più alto livello di democrazia mai visto in Italia.
Con questo non voglio assolutamente difendere lo strumento del ricorso. Semplicemente dovremmo un po' tutti ragionare meglio nel momento in cui ci accingiamo a mettere una croce quando entriamo nell'urna a votare nelle consultazioni ordinarie. A prescindere dall'idea del simbolo in cui crediamo.
Ospite- Ospite
Re: Ma la domanda non era facoltativa?
Già ti hanno già risposto successivamente anche altri per spiegarti perchè questa tesi che tu ritieni sacrosanta in realtà non lo è, e non ''per la contorta legge italiana'' come dici tu in un altro messaggio, ma perchè totalmente impraticabile qui, come nel resto del mondo. Per cui direi che non serve aggiungere altro. Le sentenze, positive o negative dei ricorsi singoli o collettivi che siano, si applicano solo ai ricorrenti stessi.tellina ha scritto:Sarà che son di natura schifiltosa fin da piccina, mamma conferma...
Sarà che son della "vecchia scuola" la legge per me è sacra e prima di metterla in discussione... Ce ne passa (e qui avete ragione voi...con le ultime leggi arraffazzonate da discuterne ce ne sarebbe eccome!)
Sarà che son stata educata a pagare i miei errori in prima persona e non tollero invece chi nel ricoso cerca e trova ahimè, scorciatoie e soluzioni impensabili per chi ragiona come me.
L'esempio del ricorso per bocciatura è troppo incoerente anche per chi lo cita dal relax vacanziero, suvvia.
Gli esempi da me riportati, ivi compreso quello che ha generato questa discussione... Continuano e continueranno a schifarmi.
E il ricorso per bocciatura era un esempio paradossale, credo che lo si sia capito.
bubbylil- Messaggi : 545
Data d'iscrizione : 23.06.11
Re: Ma la domanda non era facoltativa?
Concordo con Giancarlo sull'inflazione dell'istituto referendario e mi rendo conto che il mio farvi riferimento poteva indurre a pensare mi stessi riferendo al referendum per abrogare la "Buona Scuola". In realtà parlavo di leggi di interesse più generale e sono pienamente d'accordo sulle conseguenze di un referendum su questa legge prospettate da G.
Capisco anche la necessità di applicare i dispositivi amministrativi al solo ricorrente, ma proprio da questo inevitabile principio, e dal presupposto dell'interesse, continuo a desumere il totale particolarismo cui l'abuso di ricorsi è legato: non si fa ricorso (SPESSO) per combattere una legge ingiusta, ma per approfittare di una pur minima falla. Che questo poi danneggi altri (come nella questione pettine/coda) è un dettaglio.
Capisco anche la necessità di applicare i dispositivi amministrativi al solo ricorrente, ma proprio da questo inevitabile principio, e dal presupposto dell'interesse, continuo a desumere il totale particolarismo cui l'abuso di ricorsi è legato: non si fa ricorso (SPESSO) per combattere una legge ingiusta, ma per approfittare di una pur minima falla. Che questo poi danneggi altri (come nella questione pettine/coda) è un dettaglio.
lucylucy- Messaggi : 1344
Data d'iscrizione : 10.02.14
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