Bonus 500 euro

Promemoria primo messaggio :

Se mi chiedete la fonte, vi dico solo che proviene da un dirigente che ha avuto la dritta direttamente dal ns. "grande Faraone": per questo anno il ministero non sembra in grado di istituire materialmente la card con i 500 euro da destinare a quanto stabilito dalla legge sulla buona scuola, per cui la somma sarà accreditata esentasse nello stipendio dei prossimi mesi. Sembra improbabile, quindi, un controllo sull'uso della stessa per scopi non prettamente didattici, mancando proprio dei mezzi tecnici per istituirla. Attendiamo con trepidazione e molta curiosità la conclusione su questa tanto decantata norma che appare sempre più un piccolo contentino economico per far digerire una legge partita male e che finirà peggio.

marcob hai ragione ma penso che se fosse così non sarebbe più possibile distinguere tra chi non rendiconta e chi non spende

Armatevi di santa pazienza e leggetevi il decreto:

http://banner.orizzontescuola.it/Bonusdecreto.pdf

In particolare, art.3.

grazie!

O è scritto con i piedi o io sono analfabeta di ritorno, e comunque mi sembra di capire che il massimo della "ricarica" sia 500 euro, cosicché, se spendo quest'anno 250 euro, il prossimo ne avrò solo altri 250. E' così?

O sono io che oggi non funziono o il testo del decreto è di un'ambiguità stratosferica. Mi riferisco all'articolo 3, che peraltro contiene riferimenti ricorsivi tra i tre commi che amplificano l'ambiguità. Comunque, cerchiamo di interpretare il testo.

Il comma 1 sancisce che la Carta ha un valore nominale non superiore a 500 euro. Questo, in italiano, significa che:
A) non potranno mai essere spesi, nell'ambito del bonus, più di 500 euro
B) l'importo disponibile nel bonus, in futuro, potrà essere inferiore a 500 euro (su questo punto ritorno dopo)

A cosa si riferisce la clausola fermo restando quando previsto dai commi 2 e 3? A parte il fatto che, forse, il redattore del testo voleva scrivere quanto e non quando (?), al fatto che la carta non potrà avere un valore superiore a 500 euro oppure al fatto che la disponibilità rientra nel periodo tra il 1 settembre e il 31 agosto? Questo significa che il valore massimo di 500 euro potrà essere rivisto in ribasso o in rialzo? Oppure che la somma non spesa entro il 31 agosto potrà essere spesa negli anni successivi? BOH!?

Andiamo al comma 2. Il valore nominale della carta (500 euro) è vincolato all'ammontare della spesa autorizzata ai sensi del comma 123 della legge 107. Questo, secondo le elementari regole della grammatica italiana e dell'aritmetica, significa che saranno disponibili sulla carta 500 euro se e solo se i docenti destinatari saranno 762.274. Se in un determinato anno ci saranno 800 mila docenti destinatari del "bonus", il valore nominale della carta sarà di 476 euro circa.

Veniamo al comma 3. Se un docente spende 300 euro invece di tutti i 500, i 200 residui dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) andare a cumularsi con il valore nominale della carta. Questo può significare due cose:
C) che nell'anno successivo il docente potrebbe (il condizionale è sempre d'obbligo) spendere 700 euro invece di 500. E questo potrebbe spiegare il senso della clausola riportata alla fine del comma 1.
D) che nell'anno successivo il docente potrebbe spendere parte di quei 200 euro residui fino al raggiungimento del tetto massimo di 500 euro. Questo nell'ipotesi che il valore nominale della carta fosse inferiore ai 500 euro (ai sensi del comma 2).

C'è infine un'altra ambiguità da chiarire. L'articolo 8 comma 3 del decreto recita:

Entro il 31 dicembre 2015 le risorse che dovessero eventualmente rimare disponibili a valere sull'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 123, della Legge n. 107 del 2015 sono ripartite tra i soggetti di cui all'articolo 2.

Questo può significare che se i docenti destinatari sono 750.000, invece dei 762.274 presunti nella Legge 107, al 31 dicembre nel fondo stanziato dovrebbe esserci un avanzo di 6,137 milioni da ripartire tra 750 mila docenti destinatari. Quindi potrebbe esserci (il condizionale è ancora d'obbligo) un ulteriore accredito di 8,18 euro. Ma questo va in contraddizione con quanto sancito nell'art. 3 comma 1. Ovvero, come fanno a ripartire i residui se comunque il tetto massimo di spesa è di 500 euro?
A meno che non si preveda di finanziare con questo avanzo il deficit che potrebbe crearsi, nel prossimo anno, se i destinatari fossero 800.000 invece di 762.274, in modo da approssimare il valore nominale della carta, per quanto è possibile, all'importo massimo di 500 euro.

Ho sbagliato qualcosa oltre a ciò che mi sfugge?

zshiraz ha scritto:O è scritto con i piedi o io sono analfabeta di ritorno, e comunque mi sembra di capire che il massimo della "ricarica" sia 500 euro, cosicché, se spendo quest'anno 250 euro, il prossimo ne avrò solo altri 250. E' così?

Sì, tutte le somme non rendicontate o non conformi saranno scalate dal valore nominale della Carta assegnata nell'anno successivo. Se rendiconti solo 100 euro il prossimo anno avrai una carta con un limite di spesa di soli 100 euro. Perché dovranno essere recuperati 400 euro dalla somma che ti accreditano ora sul conto corrente.

Rifaccio la domanda.

"Se spendo 600 euro (rendicontate correttamente). Mi verranno date ridate le 500 euro il prossimo anno?

Grazie

andreasce ha scritto:Rifaccio la domanda.

"Se spendo 600 euro (rendicontate correttamente). Mi verranno date ridate le 500 euro il prossimo anno?

Grazie

Se entro il 31 agosto 2016 hai speso e rendicontato 600 euro, nella Carta 2016-2017 avrai 500 euro. Allo Stato non gliene frega niente di cosa fai del tuo reddito, quei 100 euro in più li hai finanziati con il tuo reddito.

Diverso è il discorso con la Carta a regime. Immagino che ci saranno dei limiti tecnici nell'uso di questa Carta, altrimenti diventa uno strumento per fare acquisti ad libitum.

Giancarlo Dessì ha scritto:

zshiraz ha scritto:O è scritto con i piedi o io sono analfabeta di ritorno, e comunque mi sembra di capire che il massimo della "ricarica" sia 500 euro, cosicché, se spendo quest'anno 250 euro, il prossimo ne avrò solo altri 250. E' così?

Sì, tutte le somme non rendicontate o non conformi saranno scalate dal valore nominale della Carta assegnata nell'anno successivo. Se rendiconti solo 100 euro il prossimo anno avrai una carta con un limite di spesa di soli 100 euro. Perché dovranno essere recuperati 400 euro dalla somma che ti accreditano ora sul conto corrente.

Mi sono espressa male. Per il 2015-16 è chiaro che è come dici tu, trattandosi di fase transitoria, ma stavo pensando a quando ci daranno materialmente in mano la social card.

Giancarlo Dessì ha scritto:O sono io che oggi non funziono o il testo del decreto è di un'ambiguità stratosferica. Mi riferisco all'articolo 3, che peraltro contiene riferimenti ricorsivi tra i tre commi che amplificano l'ambiguità.

La colpa è nostra che regaliamo il diploma a cani, porci e faraone.

avidodinformazioni ha scritto:

Giancarlo Dessì ha scritto:O sono io che oggi non funziono o il testo del decreto è di un'ambiguità stratosferica. Mi riferisco all'articolo 3, che peraltro contiene riferimenti ricorsivi tra i tre commi che amplificano l'ambiguità.

La colpa è nostra che regaliamo il diploma a cani, porci e faraone.

È da quando ero piccolo che non ne mangio una. Mi sono dimenticato che sapore abbiano, forse bisognerebbe rispolverare vecchie abitudini alimentari dell'infanzia.
Prendere due faraone con una fava.

zshiraz ha scritto:

Giancarlo Dessì ha scritto:

zshiraz ha scritto:O è scritto con i piedi o io sono analfabeta di ritorno, e comunque mi sembra di capire che il massimo della "ricarica" sia 500 euro, cosicché, se spendo quest'anno 250 euro, il prossimo ne avrò solo altri 250. E' così?

Sì, tutte le somme non rendicontate o non conformi saranno scalate dal valore nominale della Carta assegnata nell'anno successivo. Se rendiconti solo 100 euro il prossimo anno avrai una carta con un limite di spesa di soli 100 euro. Perché dovranno essere recuperati 400 euro dalla somma che ti accreditano ora sul conto corrente.

Mi sono espressa male. Per il 2015-16 è chiaro che  è come dici tu, trattandosi di fase transitoria, ma stavo pensando a quando ci daranno materialmente in mano la social card.

Per rispondere a questo dubbio bisogna sapere come funzionerà la Carta (che non è una "social" card). Se è una carta elettronica che permette di registrare la transazione all'atto del suo uso penso che ci saranno dei paletti sullo sforamento: esauriti i 500 euro (ma saranno poi sempre 500 euro?) la carta diventa inutilizzabile, perché il POS sentenzierà:
"PRRRR. Credito esaurito, questa carta viene ingoiata e non verrà restituita. Pregasi pagare in contanti".

Ma immaginiamo che la carta sia una sorta di tesserino che permetta di fare determinati acquisti da rendicontare successivamente fondando il sistema sulla responsabilità del titolare della carta. Ci sarebbe da ridere: faccio degli acquisti, usando la carta, sforando di 200 euro sui 500 euro. L'anno successivo ho una carta con un credito di 300 euro. Userò la carta per acquisti di altri 700 euro, l'anno successivo che fanno, mi danno una carta con un credito di 100 euro. E così via.
Ad un certo punto non mi daranno più la carta?

Boh!? governanti e politicanti ci hanno abituato a soluzioni del menga, c'è da aspettarsi di tutto.

Del resto, c'è il comma 1 dell'art. 6 che mi suona parecchio bizzarro:

Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, provvede ad affidare il servizio relativo all'emissione, alla fornitura e alla gestione della Carta, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Eventuali utili derivanti dall'affidamento del servizio sono versati all'Entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Mi sfugge qualcosa: lo Stato dovrebbe finanziare un fondo di 381,137 milioni contando di incamerare un utile affidando a terzi il servizio di emissione, fornitura e gestione della Carta. Chi ricava quest'utile? E a spese di chi viene ricavato quest'utile?
Sono solo io a vedere lo zampino di un fiasco di chianti? Ancora non capisco se il fiasco me lo sono scolato io o se l'è scolato chi ha scritto quel comma.

buon pomeriggio a tutti
nella mia scuola, una collega impegnata in un sindacato, ha proposto di "devolvere" il bonus a favore di alcune classi prive della lim. Vi sembra normale?

naneddu ha scritto:buon pomeriggio a tutti
nella mia scuola, una collega impegnata in un sindacato, ha proposto di "devolvere" il bonus a favore di alcune classi prive della lim. Vi sembra normale?

È una scelta politica che si può condividere o meno. Tecnicamente è legittima.

Giancarlo Dessì ha scritto:

Del resto, c'è il comma 1 dell'art. 6 che mi suona parecchio bizzarro:

Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, provvede ad affidare il servizio relativo all'emissione, alla fornitura e alla gestione della Carta, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Eventuali utili derivanti dall'affidamento del servizio sono versati all'Entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Mi sfugge qualcosa: lo Stato dovrebbe finanziare un fondo di 381,137 milioni contando di incamerare un utile affidando a terzi il servizio di emissione, fornitura e gestione della Carta. Chi ricava quest'utile? E a spese di chi viene ricavato quest'utile?
Sono solo io a vedere lo zampino di un fiasco di chianti? Ancora non capisco se il fiasco me lo sono scolato io o se l'è scolato chi ha scritto quel comma.

Chiaro indizio di uso di sostanze psicotrope.

naneddu ha scritto:buon pomeriggio a tutti
nella mia scuola, una collega impegnata in un sindacato, ha proposto di "devolvere" il bonus a favore di alcune classi prive della lim. Vi sembra normale?

E come lo rendiconti?

Gianfranco ha scritto:

naneddu ha scritto:buon pomeriggio a tutti
nella mia scuola, una collega impegnata in un sindacato, ha proposto di "devolvere" il bonus a favore di alcune classi prive della lim. Vi sembra normale?

E come lo rendiconti?

Fermo restando che sono contrario a questa proposta, tecnicamente è possibile: si tratterebbe di acquisto di hardware, quindi rendicontato. Non devi rendicontare l'utilizzo ma solo l'acquisto.
L'unico problema non trascurabile è che il prezzo di una LIM supera di molto la cifra dei 500 euro.

naneddu ha scritto:buon pomeriggio a tutti
nella mia scuola, una collega impegnata in un sindacato, ha proposto di "devolvere" il bonus a favore di alcune classi prive della lim. Vi sembra normale?

Già che ci siamo, devolviamo a favore della scuola anche gli ottanta euro che ci ha elargito Renzi. E magari, anche parte del nostro stipendio.

Già dobbiamo acquistare il materiale per poter svolgere la quotidiana attività didattica altrimenti trascorreremmo la giornata a rigirarci i pollici e non produrremmo nulla (parlo di scuola dell'infanzia)...ci mancherebbe solo che acquisti anche l'hardware...i 500 sono miei e li spendo per cose mie (sempre quando li vedrò x davvero!

La proposta non è quella di colmare un buco nella dotazione tecnologica della scuola.

È un gesto politico che esprime un modo di rifiutare il contentino dei 500 euro devolvendolo in una forma di beneficenza, i cui beneficiari sono le scuole. Si può non condividere la proposta (e io sono il primo a non condividerla), ma non confondiamola con politiche del genere "bring your device".

Giancarlo Dessì ha scritto:La proposta non è quella di colmare un buco nella dotazione tecnologica della scuola.

È un gesto politico che esprime un modo di rifiutare il contentino dei 500 euro devolvendolo in una forma di beneficenza, i cui beneficiari sono le scuole. Si può non condividere la proposta (e io sono il primo a non condividerla), ma non confondiamola con politiche del genere "bring your device".

Io non condivido e non capisco chi condivide. E' come se un operaio Fiat ricevesse un bonus da Marchionne e lo impiegasse per finanziare nuove tute da lavoro più chic di quelle esistenti.

Detto questo, personalmente pensavo di spendere il bonus in hardware. Purtroppo ho gusti particolari (mi piacciono i ThinkPad, specialmente quelli della serie X, con schermo da 12 pollici... dei gioellini IMHO, con specifiche di durabilità di tipo militare. Personalmente ho un X200 vecchio di sette anni che va ancora più che discretamente specie dopo l'aggiornamento a Windows 10. Se non ci fossero i 500 renziani non ci penserei proprio a cambiarlo) ed il nuovo costa nettamente di più di 500 euro. Mi chiedevo quindi se fosse possibile far rendicontare anche l'acquisto di HW di seconda mano (Dalla Germania posso far venire un X240 praticamente nuovo a meno di 500 euro).

Voi che ne dite?

Secondo me si..non credo che conti da dove provenga il prodotto acquistato.. L' importante è poterlo rendicontare

Lenar ha scritto:

Giancarlo Dessì ha scritto:La proposta non è quella di colmare un buco nella dotazione tecnologica della scuola.

È un gesto politico che esprime un modo di rifiutare il contentino dei 500 euro devolvendolo in una forma di beneficenza, i cui beneficiari sono le scuole. Si può non condividere la proposta (e io sono il primo a non condividerla), ma non confondiamola con politiche del genere "bring your device".

Io non condivido e non capisco chi condivide. E' come se un operaio Fiat ricevesse un bonus da Marchionne e lo impiegasse per finanziare nuove tute da lavoro più chic di quelle esistenti.

Detto questo, personalmente pensavo di spendere il bonus in hardware. Purtroppo ho gusti particolari (mi piacciono i ThinkPad, specialmente quelli della serie X, con schermo da 12 pollici... dei gioellini IMHO, con specifiche di durabilità di tipo militare. Personalmente ho un X200 vecchio di sette anni che va ancora più che discretamente specie dopo l'aggiornamento a Windows 10. Se non ci fossero i 500 renziani non ci penserei proprio a cambiarlo) ed il nuovo costa nettamente di più di 500 euro. Mi chiedevo quindi se fosse possibile far rendicontare anche l'acquisto di HW di seconda mano (Dalla Germania posso far venire un X240 praticamente nuovo a meno di 500 euro).

Voi che ne dite?

Riesci a rendicontarlo ? Se sì allora sì; nella legge non c'è scritta la parola "nuovo"

PS scontrino, fattura o qualsiasi altro documento fiscale ...... in italiano; o con traduzione certificata.

avidodinformazioni ha scritto:

Lenar ha scritto:

Giancarlo Dessì ha scritto:La proposta non è quella di colmare un buco nella dotazione tecnologica della scuola.

È un gesto politico che esprime un modo di rifiutare il contentino dei 500 euro devolvendolo in una forma di beneficenza, i cui beneficiari sono le scuole. Si può non condividere la proposta (e io sono il primo a non condividerla), ma non confondiamola con politiche del genere "bring your device".

Io non condivido e non capisco chi condivide. E' come se un operaio Fiat ricevesse un bonus da Marchionne e lo impiegasse per finanziare nuove tute da lavoro più chic di quelle esistenti.

Detto questo, personalmente pensavo di spendere il bonus in hardware. Purtroppo ho gusti particolari (mi piacciono i ThinkPad, specialmente quelli della serie X, con schermo da 12 pollici... dei gioellini IMHO, con specifiche di durabilità di tipo militare. Personalmente ho un X200 vecchio di sette anni che va ancora più che discretamente specie dopo l'aggiornamento a Windows 10. Se non ci fossero i 500 renziani non ci penserei proprio a cambiarlo) ed il nuovo costa nettamente di più di 500 euro. Mi chiedevo quindi se fosse possibile far rendicontare anche l'acquisto di HW di seconda mano (Dalla Germania posso far venire un X240 praticamente nuovo a meno di 500 euro).

Voi che ne dite?

Riesci a rendicontarlo ? Se sì allora sì; nella legge non c'è scritta la parola "nuovo"

PS scontrino, fattura o qualsiasi altro documento fiscale ...... in italiano; o con traduzione certificata.

Teoricamente saremmo in Europa... a che serve la traduzione?

Lenar ha scritto:

avidodinformazioni ha scritto:

Lenar ha scritto:

Giancarlo Dessì ha scritto:La proposta non è quella di colmare un buco nella dotazione tecnologica della scuola.

È un gesto politico che esprime un modo di rifiutare il contentino dei 500 euro devolvendolo in una forma di beneficenza, i cui beneficiari sono le scuole. Si può non condividere la proposta (e io sono il primo a non condividerla), ma non confondiamola con politiche del genere "bring your device".

Io non condivido e non capisco chi condivide. E' come se un operaio Fiat ricevesse un bonus da Marchionne e lo impiegasse per finanziare nuove tute da lavoro più chic di quelle esistenti.

Detto questo, personalmente pensavo di spendere il bonus in hardware. Purtroppo ho gusti particolari (mi piacciono i ThinkPad, specialmente quelli della serie X, con schermo da 12 pollici... dei gioellini IMHO, con specifiche di durabilità di tipo militare. Personalmente ho un X200 vecchio di sette anni che va ancora più che discretamente specie dopo l'aggiornamento a Windows 10. Se non ci fossero i 500 renziani non ci penserei proprio a cambiarlo) ed il nuovo costa nettamente di più di 500 euro. Mi chiedevo quindi se fosse possibile far rendicontare anche l'acquisto di HW di seconda mano (Dalla Germania posso far venire un X240 praticamente nuovo a meno di 500 euro).

Voi che ne dite?

Riesci a rendicontarlo ? Se sì allora sì; nella legge non c'è scritta la parola "nuovo"

PS scontrino, fattura o qualsiasi altro documento fiscale ...... in italiano; o con traduzione certificata.

Teoricamente saremmo in Europa... a che serve la traduzione?

Ok, fatti fare la fattura in europeo e non in tedesco.

Eravamo in Europa anche quando c'erano Lira e Marco, ma si sono dovuti inventare l'Euro.