Per gugu (richiesta di parere)

Chiedo a te perché nei numeri ci sguazzi meglio di me.

Classe di concorso A346, provincia di Cagliari, 11 immessi in ruolo in fase 0-A, Restano in GAE 97 iscritti. Non sono al corrente di quanti abbiano fatto la domanda (a parte uno).
Secondo te quali sono le prospettive per uno dei primi 15 rimasti, con fascia di punteggio da 183 a 136, per entrare in fase C nella provincia?

In Sardegna hanno fatto domanda pochissime persone:

51 per la A345

43 per la A346

Se viene usato il metodo della prima provincia tutti i sardi rimarranno lì. E forse arriverà qualcuno da fuori.

Non vorrei riaprire la polemica del criterio usato nella fase c ma solo una domanda: nelle legge e' scritto che ci sarebbe stata una diversa tipologia di trattamento nelle due fasi? Non ricordo e adesso non riesco a recuperare la legge

No, la legge è identica per tutte le fasi.
La prima provincia è stata annunciata solo dopo da Davide ed amici, la Legge non la cita minimamente.

Cioè non conta l'ordine con cui abbiamo messo le province ma il punteggio, giusto?

Grazie Gugu, ricordavo bene. Quindi se applicano il metodo della prima provincia, quelli della fase B subiscono un bel torto...Non comprendo la diversità di trattamento.

gugu ha scritto:In Sardegna hanno fatto domanda pochissime persone:

51 per la A345

43 per la A346

Se viene usato il metodo della prima provincia tutti i sardi rimarranno lì. E forse arriverà qualcuno da fuori.

43!? Hanno presentato domanda in tutta la regione la metà degli iscritti nella GAE della sola provincia di Cagliari.

comunque sei arrivato alle mie stesse ipotesi. Naturalmente il punto nevralgico è il criterio con cui parte l'algoritmo: se il punteggio relativo nella prima provincia o il punteggio assoluto in ambito nazionale. Nel primo caso i punteggi alti non hanno proprio nulla da temere, nel secondo caso potrebbero rischiare di essere tagliati completamente fuori o essere spostati nelle province più remote.

deboel75 ha scritto:Grazie Gugu, ricordavo bene. Quindi se applicano il metodo della prima provincia, quelli della fase B subiscono un bel torto...Non comprendo la diversità di trattamento.

Se per la fase C si applica un correttivo (alla luce delle prospettive scaturite dall'irrazionalità dell'intero sistema), per la fase B era impossibile: infatti perché si potesse realizzare era necessario spostare iscritti da una graduatoria provinciale in un'altra provincia. Cosa invece non necessaria per la fase C.

Se vogliamo appellarci alla buona fede degli imbecilli che si sono inventati le procedure di questo piano, le fasi A e B consideravano come obiettivo primario di chiunque facesse la domanda l'ottenimento del ruolo su cattedra.
Fase A: ottieni una cattedra nella tua provincia
Fase B: ottieni comunque una cattedra anche se in un'altra provincia
Fase C: ti devi accontentare del potenziamento, forse nella tua provincia, forse no

Passi la fase A, più che giusto il criterio. Completamente sballato il criterio della fase B in quanto si è dato per scontato che chiunque facesse la domanda privilegiasse l'ottenimento del ruolo a prescindere dalla provincia.

Più logico, sotto l'aspetto umano, sarebbe stato il seguente criterio:
Fase A: ottieni una cattedra nella tua provincia
Fase B: ottieni una cattedra in un'altra provincia ma puoi optare per passare alla fase C (*)
Fase C: ottieni un posto forse nella tua provincia forse no

(*) la possibilità di rinunciare senza penalizzazione avrebbe di fatto premiato i punteggi alti disposti a spostarsi ma non avrebbe penalizzato i punteggi alti impossibilitati a spostarsi lasciandogli comunque la chance del potenziamento. In effetti si trattava dell'orientamento inizialmente promesso lo scorso autunno: chi è in posizioni alte avrebbe ottenuto un posto nella provincia di iscrizione, quelli con punteggi più bassi avrebbero dovuto accettare la mobilità pur di ottenere il ruolo.

Sulla buona fede, ho tanti, tantissimi dubbi. Sul resto concordo in pieno!

Da quello che si evince, inoltre, sembrerebbe che molto penalizzati siano stati coloro che hanno il sostegno. Una specializzazione in più e un trattamento peggiore. Viva il merito.