Legge 104 dubbi

Purtroppo mi trovo a pensare di chiedere la 104 per mia madre data la situazione, ma ho molti dubbi anche perché, se non ho capito male, la trafila si basa su molte cose autodichiarate e non vorrei incorrere inavvertitamente in qualche errore grave (tipo chiederla e usufruirne senza che mi spetti).
Mia madre è stata dichiarata invalida civile al 100% con handicap grave (art. 3 comma 3) rivedibile a 18 mesi. Chiedo conferma che questo basti come primo riferimento (o nel verbale deve essere indicato qualche altro parametro di gravità?).
Io sarei l'unica figlia a occuparmene (vivo con mia sorella, ma lei studia quindi ha senso che la prenda io). C'è qualche dichiarazione in questo senso da fare?
Mia madre, che vive con noi da circa un anno, mantiene la residenza nella sua città originaria (inoltre è intenzionata a non cambiarla per ragioni affettive e non c'è verso di smuoverla in questo senso). Non sono regioni vicine, quindi mi chiedevo se questo fatto pregiudicasse il diritto alla 104: se io usufruisco di un permesso, si potrebbero chiedere degli ispettori come faccio a raggiungerla dove risiede? Lei però di fatto vive da me. Si deve dare una domiciliazione o qualcosa di simile?
Per ora questi sono i quesiti, ah dimenticavo: troverò dei moduli in segreteria o devo fare richiesta attraverso l'inps o qualche altro ente?
Grazie per chiunque avrà la pazienza di rispondere.

Le pratiche dovresti iniziarle da subito perchè minimo ci vorranno 6 mesi, inoltre devi documentare che avete la stessa residenza (stessa abitazione) e che sei l'unica che si può occupare di lei, se nella stessa abitazione c'è tua sorella potrebbero non concedertela

A quanto ne so io, tua madre deve essere tua convivente. Non mi risulta l'obbligo della residenza perché bisogna distinguere tra residenza e domicilio. Il domicilio di tua madre è a casa tua. Se arriva un'ispezione la trovano a casa tua, quindi è tua convivente.
Mi dispiace, ma non posso dirti di più.

Prova a leggere qui sotto:
http://www.superabile.it/web/it/COMMUNITY/L'esperto_risponde/Lavoro/info2040169232.html

draghetto ha scritto:Le pratiche dovresti iniziarle da subito perchè minimo ci vorranno 6 mesi, inoltre devi documentare che avete la stessa residenza (stessa abitazione) e che sei l'unica che si può occupare di lei, se nella stessa abitazione c'è tua sorella potrebbero non concedertela

A me risulta che la sorella deve fare una dichiarazione in cui afferma di non potersi occupare della madre.
Questo lo dico per esperienza, perché ho avuto due cugine con lo stesso problema.

Grazie! Le pratiche in effetti si iniziano come? Segreteria o altri enti? Devo chiedere una modulistica particolare?

Ho letto l'articolo indicato da Nina, mi pare di capire che si debba avere la residenza nello stesso luogo oppure dimostrare lo spostamento nel giorno in cui chiedo il permesso. Non conoscevo il sito, prendo nota del call center e chiedo, grazie!

Non posso aiutarti molto perchè fortunatamente non ho mai avviato pratiche del genere. Cerca meglio su orizzonte scuola che sicuramente troverai parecchio su questo argomento.
In bocca al lupo per tutto

Grazie, crepi il lupo!

purtroppo ne ho avuto bisogno l'anno scorso...(e ancora purtroppo...ora non ne ho più bisogno).
una volta ottenuta la 104  tramite trafila medica, visita inps, presentazione dei certificati medici ecc (io ho impiegato un paio di mesi scarsi se non erro, davanti a certe patologie oncologiche i tempi vengono velocizzati al massimo)...percorso che mi par di capire tu abbia già fatto ottenendo la gravità massima...
mi sembra (qui ho meno certezze, essendo figlia unica non ho affrontato questa parte), mi sembra tu abbia bisogno solo della dichiarazione dell'altro famigliare, dichiarazione che confermerà te come unica persona ad occuparti di tua madre.
io per sicurezza l'avevo comunque fatta fare a mia madre (su di un normale foglio bianco), che conviveva con mio padre ma che ovviamente non era in grado di assisterlo da sola avendo 75 anni.
ho compilato un modulo in segreteria lasciando loro una copia dell'assegnazione di 104...han voluto quello con la patologia in evidenza, non quello con la scritta "omissis".
per quanto riguarda residenza e distanza...lo dico a costo di attirarmi addosso i peggiori insulti...
la follia (dai insultatemi) è che nessuna delle tue preoccupazioni abbia un legame con l'assistenza.
io avevo da curare (e correre cari miei..perchè con 104 di tali gravità non si parla di assistenza ma di costante emergenza, giorno e notte) mio padre a due vie di distanza, dieci minuti a piedi, cinque di corsa, quindi non convivente allo stesso indirizzo.
ma ho colleghe che usufruiscono della stessa identica 104, con gli stessi identici tre giorni di permessi al mese...per assistere il parente dall'altro capo dell'italia (almeno per andare a trovarlo, dicono. sacrosanto diritto...ma mi par evidente a chiunque che l'assistenza del malato in casi simili sia per forza di cose delegata ad altri...e non a loro.).
ma la legge ammette serenamente 104 per parenti lontani...lontanissimi.
ho scoperto che la stessa legge permette anche più 104 per persona...e anche qui...mah...io già sono impazzita per una sola assistenza, ne avessi avute più d'una...poi mio marito avrebbe avuto bisogno di permessi per assistere...me. sigh
yunola...in bocca al lupo e un abbraccio.
sono aiuti, legalissimi ed indispensabili, di cui nessuno vorrebbe mai aver bisogno.

Cara Tellina, ti ringrazio per le preziose indicazioni che mi dai, operative e concrete, mi fanno immaginare il percorso che ho davanti. Non ho ben capito, ma arrivo da una giornata devastante quindi non sono molto sveglia, che cosa intenda tu quando scrivi che nessuna delle mie preoccupazioni ha a che fare con l'assistenza, non so se avrai voglia di spiegarmi.
Io ho questo pensiero della residenza proprio perché penso che per assistere una persona sia importante averla vicina, almeno quel tanto che basta per raggiungerla in caso di necessità. E mia madre ce l'ho davvero vicina (stessa casa...stessa stanza da letto giusto per essere precisi), ma questa cosa non risulta se si guarda al concetto di residenza, perché mamma non la vuole cambiare. Sicuramente se venisse un'ispezione avrebbe più di un appiglio per capire la situazione: medico di base (ha rinunciato al suo e si appoggia al mio attraverso la trafila regolare del medico con la scelta temporanea), vicini, portiere, pizzicagnoli...anche gli alberi di zona sanno cosa ci sta accadendo. La mia paura, l'unica che mi sembra sensato condividere in questo che è un forum di mutuo aiuto, è di non fare nessuna mossa che mi metta a rischio dal punto di vista della legalità, perché non ci dormirei la notte. L'assistenza di mia madre per me non è una preoccupazione: è l'unico pensiero che ho in testa in ogni momento della mia giornata da quando ha cominciato a stare male.

Cara Yunola, se hai tua madre in casa, se la stai assistendo non hai nulla di cui preoccuparti. Sei a posto.

PS- Non ho capito neanche io quello che ha scritto Tellina.

Se due non capiscono...la colpa è di chi si è spiegato male!
Confermo: l'ho scritto da cani.
Ciò che intendevo è: per questa strana legge italiana che abbiamo...la residenza di assistito e assistente non han nessun valore. Tu potresti avere la 104 per tua madre anche se vivessi a bolzano e lei a palermo!
Assurdo? Secondo me sì... Molti altri ti diranno che è giusto così, buon per loro.
Ci sono appena passata...non si è mai troppo vicini per una reale assistenza.
E se è vero che ad una distanza di dieci minuti a piedi...quei minuti spesso ti sembreranno ore e te li farai di corsa, più volte al giorno... E se è vero che con la convivenza strettissima, come la tua, correrai meno e ci guadagnerai in minor stress (minore per modo di dire, ovvio)...è altrettanto vero che dovrai necessariamente trovare il modo di staccare ogni tanto.
Pensa a tua madre...ma anche a te.
Se crolli tu poi è peggio per tutti.
Prenditi i tre giorni al mese anche sentendoti in colpa (all'inizio, i primi mesi, non ne ho mai presi...correvo il doppio e pazienza), negli ultimi mesi ho preso quei giorni anche solo per rimanere in ospedale (ad abbioccarmi, sfatta, sulla sedia...non ero un granché come assistenza ma almeno ero presente...).
Un abbraccio (sembrerà falso dato da una sconosciuta ma ti giuro che al momento sono ancora piuttosto sensibile nei confronti di chi si ritrova catapultato in questo girone infernale).

No, non sembra affatto falso il tuo abbraccio. Ero certa di non aver capito bene quella frase, anche se scrivo poco leggo tanto su questo forum e quello che avevo capito non c'azzeccava niente con l'idea che mi sono fatta di te. Farò questo percorso, in tutti i sensi, e grazie per avermi così indirizzata. Grazie di nuovo anche a Nina (che bel nome...) e agli altri che hanno risposto. Buon anno scolastico a tutti!

Scusate se mi intrometto, spero di restare in argomento: vorrei sapere ogni quante persone presenti in GaE, chiameranno i titolari 104 durante le convocazioni per il conferimento delle annualità. GRAZIE a chi vorrà rispondere.

Guarda che io sappia in genere vengono chiamate a scegliere prima tutte le persone che hanno la 104 comprese nel blocco convocato. Quindi se sono convocati da 1 a 90, tutti quelli con 104 che si trovano entro questo intervallo sono chiamati a scegliere prima degli altri mantenendo reciprocamente l'ordine che hanno in graduatoria.

Io ho la 104 per mia mamma (non convivente) e ho anche un fratello, ma non mi è stato chiesto di fargli rilasciare alcuna dichiarazione. Semplicemente nel modulo apposito, datomi dalla segreteria della scuola, mia madre ha scelto me come sua referente.
Da quanto ho capito (a meno che non ci sia un coniuge in grado di occuparsene, e non era il mio caso, visto che mio padre era morto da poco), il beneficiario della 104 (ovvero la persona bisognosa di assistenza) ha diritto a scegliere un'altra persona che se ne prenda cura. Potrebbe anche avere 10 figli, ma potrà sceglierne solo uno (ovviamente quello che più se ne occupa abitualmente...) come referente unico.