processo pubblico davanti ai genitori

la mia preside, dopo aver ricevuto una fantomatica lettera di proteste da parte dei genitori, ha pensato bene di organizzare un confronto pubblico tra me e loro.  Il tutto senza permettermi di prendere visione della lettera perché riservata.

Secondo lei non posso rifiutarmi, essendo tale incontro previsto per il giorno del ricevimento pomeridiano con le famiglie.  Io obbietto che da contratto sono tenuto ad incontri individuali.

Che ne pensate?

Preciso che la preside mi ha mandato una richiesta di chiarimenti scritta con il seguente virgolettato dalla lettera di questi genitori:

 

•  "i compiti vengono assegnati al di fuori dell'orario scolastico e su argomenti non spiegati"
  
•    "vengono messi sul registro elettronico voti bassi per compiti non svolti o per altre motivazioni che non corrispondono al vero"
  

Passi per la prima osservazione (legata al fatto che ho realizzato un sito internet su cui metti compiti, spiegazioni e altro materiale didattico), ma la seconda dichiarazione a mio parere si configura chiaramente come diffamazione (se non come calunnia).

La lettera sarebbe firmata da "parecchi genitori" (quindi non dai rappresentanti di classe) e sarebbe arrivata in busta chiusa (nutro qualche dubbio).

Io ho fatto una formale richiesta di accesso agli atti, ma dubito che mi sarà concesso.  Ho qualche appiglio per obbligarla?

Scusa ma tu sai che ogni tuo studente possiede un dispositivo per accedre al web, adsl compresa per assegnare esercizi? Dal mio punto di vista dovresti mettere nel tuo sito, per gli studenti, ciò che spieghi a lezione, per tutti gli altri lezioni, complementi, esercizi, etc. Mi raccomando la parte circoscritta del sito rivolto ai tuoi studenti che sia privo di pubblicità.

trumma ha scritto:Scusa ma tu sai che ogni tuo studente possiede un dispositivo per accedre al web, adsl compresa per assegnare esercizi? Dal mio punto di vista dovresti mettere nel tuo sito, per gli studenti, ciò che spieghi a lezione, per tutti gli altri lezioni, complementi, esercizi, etc. Mi raccomando la parte circoscritta del sito rivolto ai tuoi studenti che sia privo di pubblicità.

Ho distribuito ad inizio anno un questionario conoscitivo dal quale sembrerebbe che gli studenti abbiano tutti accesso ad internet, anche se non tutti da pc.

Comunque il punto non è quello di arroccarmi sulle mie decisioni. Sono dispostissimo ad andare incontro a qualsiasi difficoltà di studenti e famiglie (anche se non accetto che la preside metta bocca decidendo che non devo usare internet (in uno scientifico delle scienze applicate) e che devo limitarmi alla didattica frontale (sempre in uno scientifico delle scienze applicate)).

Il punto è che la riunione con i genitori è organizzata in un clima di grande tensione e io vengo tranquillamente sacrificato perché la preside ha paura di prendersi le proprie responsabilità.

Tutto è nato da una mamma che (ad ottobre in una prima) invece di venire a parlare con me delle difficoltà del figlio, è andata direttamente dalla preside.
Questa, invece di tranquillizzarla e spedirla dal sottoscritto, ha pensato bene di venire a fare un'ispezione in classe, in pratica deleggittimandomi davanti ai ragazzi e amplificando la questione oltre ogni limite ragionevole.

I ragazzi, naturalmente, si sono sentiti in diritto di contestare un po' tutto, e in capo a dieci giorni ho cominciato a ricevere genitori che si dissociavano vigorosamente dalle iniziative di questa e di altre madri.
L'iniziativa in questione era appunto questa lettera dal contenuto diffamatorio, cui la preside, ancora una volta, ha reagito assecondando la richieste dei genitori di organizzare la famosa riunione che sto cercando di sfuggire.

Dallo stralcio che mi è stato inviato, è del tutto evidente che il contenuto della lettera sarebbe meritevole di querela (non che io voglia arrivarci, giusto per farti capire il tono della discussione).
Dovrebbe bastare per consigliare alla preside di tranquillizzare e pacificare; invece lei si limita a considerare il problema della difesa della mia onorabilità "un problema mio", che "posso tutelare come meglio credo".

In ogni caso, già esporre i docenti ad un processo pubblico è demenziale, ma pretendere addirittura che questi non possano nemmeno sapere di cosa li si accusa, mi pare allucinante.


P.S. Il sito è organizzato come si deve.

Il nostro è un lavoro in cui la relazione è importante.
Capisco la tua reazione, e di primo impatto, anche io sarei un po' amareggiato dall'atteggiamento della preside.
Purtroppo gli alunni sono "iscrizione", e genitori/alunni insoddisfatti sono meno "iscrizioni"; non che io condivida questo ragionamento ma col tempo ho capito che questo ragionamento c'è nella testa dei dirigenti. Certo, un dirigente che si comporta in quel modo dovrebbe cambiare mestiere, ma è così, non tutti hanno le capacità per rivestire alcuni ruoli.
Io credo che sottrarti al confronto non ti serva, anzi alimenterebbe i pettegolezzi e non ti darebbe la possibilità di difenderti.
Potresti usare molta assertività, parlare con la dirigente, spiegare che la situazione creatasi è frutto di gravi malintesi e dirle che per il bene della scuola tu risponderai a tutti i dubbi e le perplessità dei genitori ma che sarebbe opportuno, per potere soddisfare le richieste dei genitori, che tu possa sapere il contenuto di questa fatidica lettera.
Se ottieni un diniego, io fossi in te mi rivolgerei ad un sindacato di zona.

eragon ha scritto:Il nostro è un lavoro in cui la relazione è importante.
Capisco la tua reazione, e di primo impatto, anche io sarei un po' amareggiato dall'atteggiamento della preside.
Purtroppo gli alunni sono "iscrizione", e genitori/alunni insoddisfatti sono meno "iscrizioni"; non che io condivida questo ragionamento ma col tempo ho capito che questo ragionamento c'è nella testa dei dirigenti. Certo, un dirigente che si comporta in quel modo dovrebbe cambiare mestiere, ma è così, non tutti hanno le capacità per rivestire alcuni ruoli.
Io credo che sottrarti al confronto non ti serva, anzi alimenterebbe i pettegolezzi e non ti darebbe la possibilità di difenderti.
Potresti usare molta assertività, parlare con la dirigente, spiegare che la situazione creatasi è frutto di gravi malintesi e dirle che per il bene della scuola tu risponderai a tutti i dubbi e le perplessità dei genitori ma che sarebbe opportuno, per potere soddisfare le richieste dei genitori, che tu possa sapere il contenuto di questa fatidica lettera.
Se ottieni un diniego, io fossi in te mi rivolgerei ad un sindacato di zona.

Non è che mi sottragga al dialogo con i genitori.
Anzi, appena si è sollevato il polverone, ho scritto un paio di post invitandoli a farmi sapere qualsiasi difficoltà che potevano avere i ragazzi.  Ho spiegato per filo e per segno quello che facciamo e perché, passando dalla normativa, alla teoria didattica, alla descrizione minuziosa del contesto in cui maturavo le mie scelte.
Ho invitato i genitori a venire a colloquio oppure a scrivermi, dichiarandomi pronto a fare tutti gli aggiustamenti necessari.
Una sola mamma mi ha fatto presente una difficoltà e ho prontamente cambiato rotta per andarle incontro.
Ma questo gruppo di genitori, invece di venire a colloquio con me, continua a rivolgersi alla preside con argomenti assurdi sull'organizzazione della didattica e con autentiche calunnie nei miei confronti.
Per me è chiaro che voglia di ascoltare e capire non ce n'è.  C'è solo la presupponenza di chi pensa di insegnarmi il mio lavoro e la prepotenza di chi vuole imporre le proprie esigenze al di sopra di quelle degli altri.

La riunione poi, dovrebbe essere organizzata sottraendo il tempo ai colloqui pomeridiani con le famiglie.  Facendo tra l'altro un torto alle altre classi e privandomi dei colloqui individiali di cui io ho bisogno.

Siccome i rapporti tra famiglie e docenti sono regolamentati, e siccome sono regolamentati proprio per evitare brutte escalation come quella in cui la preside si sta ficcando, mi pare di avere tutto il diritto di sottrarmi, invitando i genitori a colloqui individuali.