contratto di tre anni... Con la scuola o con l'ambito?

Ciao a tutti... Una volta che conosceremo l'ambito, avremo fatto valere i nostri meravigliosi corsi in glottologia sumerica e informatica assiro-babilonese, i presidi ci avranno dunque scelti e finalmente avremo una sede, mi chiedo: il contratto che stipuleremo per tre anni sarà con quella scuola o con l'ambito? Se vi ricordate, avevano detto che noi saremo titolari di ambito e dunque nulla mi vieta di pensare che se dovessimo servire nel frattempo ad un'altra scuola dello stesso ambito potremmo anche essere trasportati/esportati lì.
Le mie domande continuano:
caso A: dopo il primo anno, il preside scopre che non sopporta i miei capelli rosso ramato. E' obbligato a tenermi per altri due anni e allo scadere del terzo mi può buttare fuori? Oppure può farlo già dopo il primo anno?
caso B: dopo il primo anno, io scopro che stare nella scuola in cui sono mi fa stare male, anche se il preside apprezza i miei capelli rosso ramato. Devo stare per forza tre anni in questa scuola o posso al secondo anno chiedere mobilità? Assegnazione provvisoria? E se è possibile, questa avviene per scuole o ambito?
Grazie per avermi letta, e spero anche risposta :-)

nessunooooooooooo????? :-(

Nessuno risponde perchè alle tue domande caso A e B non c'è risposta per ora.
Per la prima domanda, sarai titolare di ambito con incarico (e non contratto) triennale all'interno di una scuola.
In caso di "incompatibilità ambientale" dall'una e/o dall'altra parte durante il triennio non si hanno ancora notizie precise, ma dubito che un DS possa cacciarti via senza seri e giustificabili motivi (gravi), essendo sotto incarico triennale, peró ritengo che tu potrai decidere di andare via.
Ovviamente è la mia modestissima opinione, attendendo di leggere cosa ci sarà riservato, ma non penso che in tutto questo casino sia prevista pure una "mobilità triennale" (cioè alla scadenza dell'incarico triennale) per i titolari di ambito.

grazie Romado72. pensavo ci fosse qualcosa di deciso, ma evidentemente anche questo andrà discusso :-O Alla prossima!

Romado72 ha scritto:Nessuno risponde perchè alle tue domande caso A e B non c'è risposta per ora.
Per la prima domanda, sarai titolare di ambito con incarico (e non contratto) triennale all'interno di una scuola.
In caso di "incompatibilità ambientale" dall'una e/o dall'altra parte durante il triennio non si hanno ancora notizie precise, ma dubito che un DS possa cacciarti via senza seri e giustificabili motivi (gravi),  essendo sotto incarico triennale, peró ritengo che tu potrai decidere di andare via.
Ovviamente è la mia modestissima opinione, attendendo di leggere cosa ci sarà riservato, ma non penso che in tutto questo casino sia prevista pure una "mobilità triennale" (cioè alla scadenza dell'incarico triennale) per i titolari di ambito.

quoto in pieno romado72...andiamo molto d'accordo.

In relazione al questito posto a inizio topic tengo a precisare che si parla di incarico triennale...sì quel posto di potenziamento ci sarà per tre anni...questo è certo, MA nella legge 107 non si fa riferimento al fatto che il docente titolare di ammbito NON potrà fare mobilità dopo il primo anno o che il docente in quanto tale sarà bloccato tre anni in una scuola. La mobilità provinciale non è mai stata bloccante...
secondo me il prox anno all'interno della provincia si potrà fare mobilità...almeno questo è il mio pensiero su quanto scritto (anzi non scritto) nella legge 107

meglio così, kuky78 :-D

E poi c'è anche il discorso della mobilità professionale, come riflettevo anche altrove. Se un docente alla fine del primo anno di incarico triennale in una scuola partecipa alla mobilità professionale per passaggio di ruolo o cattedra, e lo ottiene, potrebbe essere "incompatibile" con quella scuola, perchè di altro grado, oppure di cdc non più presente in quella scuola. Ergo, dovrebbe andare via, volente o nolente...

Caso A. Non può sbatterti fuori neppure al termine del triennio a meno che non ricorra a machiavelliche riformulazioni del PTOF se tu sei incaricato in un posto di potenziamento. Ma se per caso dovessi ricevere l'incarico su un posto dell'organico di diritto e nella tua scuola non ci sono posti di potenziamento nella tua classe di concorso, allora hai il coltello dalla parte del manico. Infatti le sole possibilità che il preside ha per sbatterti fuori sono solo due:
1) cambiare completamente indirizzo ai corsi della scuola. Ad esempio, per sbattere fuori un insegnante di greco incaricato sull'organico di diritto, un preside potrebbe remare per far trasformare il suo prestigioso liceo classico in un IPSIA :-D
2) far crollare le iscrizioni in modo da avere una contrazione dell'organico di diritto. Ma in quel modo rischia anche lui di dover cambiare scuola :-D

Caso B. Questa casistica non è stata ancora oggetto di disposizioni normative o contrattuali, perciò, a meno di futuri prossimi capovolgimenti, l'anno prossimo puoi fare domanda di mobilità

Romado72 ha scritto:E poi c'è anche il discorso della mobilità professionale, come riflettevo anche altrove. Se un docente alla fine del primo anno di incarico triennale in una scuola partecipa alla mobilità professionale per passaggio di ruolo o cattedra, e lo ottiene, potrebbe essere "incompatibile" con quella scuola, perchè di altro grado, oppure di cdc non più presente in quella scuola. Ergo, dovrebbe andare via, volente o nolente...

La mobilità a cicli triennali è tecnicamente ingestibile.

mollica70 ha scritto:Ciao a tutti... Una volta che conosceremo l'ambito, avremo fatto valere i nostri meravigliosi corsi in glottologia sumerica e informatica assiro-babilonese, i presidi ci avranno dunque scelti e finalmente avremo una sede, mi chiedo: il contratto che stipuleremo per tre anni sarà con quella scuola o con l'ambito? Se vi ricordate, avevano detto che noi saremo titolari di ambito e dunque nulla mi vieta di pensare che se dovessimo servire nel frattempo ad un'altra scuola dello stesso ambito potremmo anche essere trasportati/esportati lì.
Le mie domande continuano:
caso A: dopo il primo anno, il preside scopre che non sopporta i miei capelli rosso ramato. E' obbligato a tenermi per altri due anni e allo scadere del terzo mi può buttare fuori? Oppure può farlo già dopo il primo anno?
caso B: dopo il primo anno, io scopro che stare nella scuola in cui sono mi fa stare male, anche se il preside apprezza i miei capelli rosso ramato. Devo stare per forza tre anni in questa scuola o posso al secondo anno chiedere mobilità? Assegnazione provvisoria? E se è possibile, questa avviene per scuole o ambito?
Grazie per avermi letta, e spero anche risposta :-)

la legge sembra abbastanza chiara: entri di ruolo su ambito=sei un funzionario dello stato a tempo INdeterminato,

[quote="Giancarlo Dessì"]Caso A. Non può sbatterti fuori neppure al termine del triennio a meno che non ricorra a machiavelliche riformulazioni del PTOF se tu sei incaricato in un posto di potenziamento.

Però nel primo grado della mia città quasi nessuna scuola ha avuto il potenziamento nelle cdc richieste nel ptof, quindi già adesso quel posto è incoerente con il ptof.
Esempio: nel ptof si è richiesto un A345 per potenziamento linguistico e progetti di certificazione linguistica. Ma è stato assegnato un potenziamento di arte.
Come fa il collega di arte a star tranquillo sapendo che nel ptof è richiesto tutt'altro?

ombre ha scritto:

Giancarlo Dessì ha scritto:Caso A. Non può sbatterti fuori neppure al termine del triennio a meno che non ricorra a machiavelliche riformulazioni del PTOF se tu sei incaricato in un posto di potenziamento.

Però nel primo grado della mia città quasi nessuna scuola ha avuto il potenziamento nelle cdc richieste nel ptof, quindi già adesso quel posto è incoerente con il ptof.
Esempio: nel ptof si è richiesto un A345 per potenziamento linguistico e progetti di certificazione linguistica. Ma è stato assegnato un potenziamento di arte.
Come fa il collega di arte a star tranquillo sapendo che nel ptof è richiesto tutt'altro?

Dovrebbe chiederlo a chi ha inventato lo svuotamento indiscriminato delle graduatorie. Quello che stanno facendo i burocrati è trovare una via d'uscita alle corbellerie realizzate dai politici