Due soluzioni, prima di annullare la ricostruzione di carriera ai neo-assunti.
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Due soluzioni, prima di annullare la ricostruzione di carriera ai neo-assunti.
Come tutti sappiamo, si paventano assunzioni in ruolo "ad invarianza di spesa" cioè con la cancellazione della ricostruzione di carriera per i precari.
Propongo due soluzioni o comunque azioni che si dovrebbero fare prima di togliere diritti minimi (tali sono il riconoscimento di 20 anni di precariato ad un neo-assunto 2011).
SOLUZIONE 1. Calcolare tutte le pensioni degli insegnanti - anche quelli ante 1995 - col sistema contributivo (eliminare cioè il triplo canale: retributivo ante-1995, misto e contributivo post-1995, introdotto dalla Riforma Dini). Questa azione non si configurerebbe come "lesione dei diritti" ma solo come una continuazione della riforma Dini, che peraltro sarebbe un intervento strutturale che si sarebbe dovuto fare già quarant'anni fa; ognuno si paga la pensione che si è guadagnata negli anni di lavoro, senza lucrare sulle generazioni future; in questo senso, introdurrebbe parità di trattamento pensionistico tra il personale della scuola attualmente in servizio; viceversa, la cancellazione della ricostruzione di carriera è chiaramente una lesione "lesione di diritti".
Ovviamente, l'ampliamento del regime pensionistico contributivo non viene proposto da nessuno, nè dai sindacati, nè dagli insegnanti attualmente in servizio a regime retributivo o misto... per ovvie ragioni di opportunità personale.
SOLUZIONE 2. Ristabilire parità di trattamento tra insegnanti di religione e il resto degli insegnanti. Copio di seguito il trattamento economico degli insegnanti di religione:
1) maturazione degli scatti stipendiali anche come precari;
2) oltre agli scatti stipendiali, in aggiunta scatti biennali di aumento dello stipendio mensile del 2,50% come misura compensativa degli incarichi che fino al 2003 (primo concorso per i ruoli) non potevano essere che annuali;
3) primo e unico concorso ordinario nella storia della repubblica nel 2003 per la creazione di ruoli: è un paradosso la creazione di posti a tempo indeterminato per questa disciplina che, per definizione, è essa stessa “a tempo determinato” poiché può variare di anno in anno in conseguenza dei non avvalentisi;
4) a seguito dell’entrata nei ruoli del personale insegnante di religione, si ha il paradosso che – in caso di revoca del mandato da parte della Curia – l’insegnante deve essere ricollocato su qualche materie, anche non in possesso di abilitazione;
5) ma nonostante gli insegnanti dal 2003 abbiano perso la loro diversità di status – per la quale era stata data la maggiorazione di stipendio del 2.50% mensile – tale maggiorazione non è stata tolta;
6) ma nel dicembre 2009 è stato fatto di più: gli aumenti biennali, che venivano calcolati nella misura del 2,5% del solo stipendio base, dal gennaio 2010 sono stati calcolati sullo stipendio base comprensivo della Indennità integrativa speciale. Una cosetta di non poco conto visto che l'Indennità integrativa speciale rappresenta circa un quarto dell'intera retribuzione dell'insegnante.
7) inoltre è stato permesso il recupero di tali scatti del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003 calcolati dal dicembre 2009 anche sulla IIS oltre che sullo stipendio base, supplenti compresi.
Non so cosa hanno previsto le recenti finanziarie, ma sarebbe interessante sapere se sono stati previsti anche per loro il blocco triennale degli scatti e i contratti da biennali a triennali come per tutti gli altri insegnanti. Tuttavia, anche se bloccano qualcosa per gli insegnanti di religione, rimangono gli scatti aggiuntivi biennali del 2,5% su stipendio base + IIS, quindi…
---
Si potrebbe proporre che prima di annullare diritti di minima sussistenza (ricostruzione di carriera per i neo-assunti 2011) si eliminino i privilegi anti-costituzionali (disparità di trattamento tra insegnanti).
Prima ancora che pensare a portare anche le pensioni ante-1995 al sistema contributivo.
La stessa cosa si poteva fare prima di cancellare gli scatti stipendiali per tre anni a tutto il personale; capisco che pagare di più i pochi insegnanti IRC non costa quanto mantenere gli scatti stipendiali a tutti. Ma sarebbe segnali importanti, di questi tempi in cui tutto fa cassa.
Un saluto,
L.
Propongo due soluzioni o comunque azioni che si dovrebbero fare prima di togliere diritti minimi (tali sono il riconoscimento di 20 anni di precariato ad un neo-assunto 2011).
SOLUZIONE 1. Calcolare tutte le pensioni degli insegnanti - anche quelli ante 1995 - col sistema contributivo (eliminare cioè il triplo canale: retributivo ante-1995, misto e contributivo post-1995, introdotto dalla Riforma Dini). Questa azione non si configurerebbe come "lesione dei diritti" ma solo come una continuazione della riforma Dini, che peraltro sarebbe un intervento strutturale che si sarebbe dovuto fare già quarant'anni fa; ognuno si paga la pensione che si è guadagnata negli anni di lavoro, senza lucrare sulle generazioni future; in questo senso, introdurrebbe parità di trattamento pensionistico tra il personale della scuola attualmente in servizio; viceversa, la cancellazione della ricostruzione di carriera è chiaramente una lesione "lesione di diritti".
Ovviamente, l'ampliamento del regime pensionistico contributivo non viene proposto da nessuno, nè dai sindacati, nè dagli insegnanti attualmente in servizio a regime retributivo o misto... per ovvie ragioni di opportunità personale.
SOLUZIONE 2. Ristabilire parità di trattamento tra insegnanti di religione e il resto degli insegnanti. Copio di seguito il trattamento economico degli insegnanti di religione:
1) maturazione degli scatti stipendiali anche come precari;
2) oltre agli scatti stipendiali, in aggiunta scatti biennali di aumento dello stipendio mensile del 2,50% come misura compensativa degli incarichi che fino al 2003 (primo concorso per i ruoli) non potevano essere che annuali;
3) primo e unico concorso ordinario nella storia della repubblica nel 2003 per la creazione di ruoli: è un paradosso la creazione di posti a tempo indeterminato per questa disciplina che, per definizione, è essa stessa “a tempo determinato” poiché può variare di anno in anno in conseguenza dei non avvalentisi;
4) a seguito dell’entrata nei ruoli del personale insegnante di religione, si ha il paradosso che – in caso di revoca del mandato da parte della Curia – l’insegnante deve essere ricollocato su qualche materie, anche non in possesso di abilitazione;
5) ma nonostante gli insegnanti dal 2003 abbiano perso la loro diversità di status – per la quale era stata data la maggiorazione di stipendio del 2.50% mensile – tale maggiorazione non è stata tolta;
6) ma nel dicembre 2009 è stato fatto di più: gli aumenti biennali, che venivano calcolati nella misura del 2,5% del solo stipendio base, dal gennaio 2010 sono stati calcolati sullo stipendio base comprensivo della Indennità integrativa speciale. Una cosetta di non poco conto visto che l'Indennità integrativa speciale rappresenta circa un quarto dell'intera retribuzione dell'insegnante.
7) inoltre è stato permesso il recupero di tali scatti del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003 calcolati dal dicembre 2009 anche sulla IIS oltre che sullo stipendio base, supplenti compresi.
Non so cosa hanno previsto le recenti finanziarie, ma sarebbe interessante sapere se sono stati previsti anche per loro il blocco triennale degli scatti e i contratti da biennali a triennali come per tutti gli altri insegnanti. Tuttavia, anche se bloccano qualcosa per gli insegnanti di religione, rimangono gli scatti aggiuntivi biennali del 2,5% su stipendio base + IIS, quindi…
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Si potrebbe proporre che prima di annullare diritti di minima sussistenza (ricostruzione di carriera per i neo-assunti 2011) si eliminino i privilegi anti-costituzionali (disparità di trattamento tra insegnanti).
Prima ancora che pensare a portare anche le pensioni ante-1995 al sistema contributivo.
La stessa cosa si poteva fare prima di cancellare gli scatti stipendiali per tre anni a tutto il personale; capisco che pagare di più i pochi insegnanti IRC non costa quanto mantenere gli scatti stipendiali a tutti. Ma sarebbe segnali importanti, di questi tempi in cui tutto fa cassa.
Un saluto,
L.
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