MOBILITA':MODERATORI MI POTETE SPIEGARE QUESTO ARTICOLO?
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MOBILITA':MODERATORI MI POTETE SPIEGARE QUESTO ARTICOLO?
Mobilità docenti 2017, fase intra e interprovinciale e aliquote. Vi spieghiamo come funzionerà
FASI
La mobilità per l’anno scolastico 2017/18 si svolgerà in due sole fasi, come leggiamo nel testo dell’accordo “la mobilità intra-provinciale è seguita da quella interprovinciale e avviene in un un’unica fase per ciascun grado scolastico” :
1. fase intra – provinciale;
2. fase interprovinciale.
La fase intraprovinciale accorpa quelle che fino a due anni fa erano I e II fase, in una unica procedura. In ogni caso, sia per lo spostamento all’interno del comune che della provincia il numero di scuole da scegliere rimane 5. Se si è titolari di ambito e si viene trasferiti su scuola appartenente allo stesso ambito /comune, la titolarità diventerà su scuola.
Nell’ambito della prima fase ci saranno, dunque, movimenti tra scuole/ambiti all’interno della provincia, nella seconda, invece, i movimenti saranno tra scuole/ambiti di province diverse.
I trasferimenti tra province diverse avverranno in un’unica fase (diversamente dallo scorso anno scolastico) per ciascun ordine e grado di istruzione (infanzia, primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado) e sarà possibile, per il docente richiedente trasferimento interprovinciale, indicare più di una provincia:
“Il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze, di cui fino a 5 scuole, sia di ambiti diversi che del proprio ambito, sia per la mobilità intra-provinciale sia per quella interprovinciale, in tal caso sarà possibile esprimere anche codici sintetici delle province”.
Il punto dell’accordo succitato parla al plurale “codici sintetici delle province”, per cui non sembrano esserci dubbi sulla possibilità di presentare domanda per più province. Ciò accrescerà le possibilità dei docenti di rientrare, se non nella provincia di residenza, in un’altra vicina (quantomeno della stessa regione).
ALIQUOTE
Un’altra novità, come detto all’inizio, riguarda la percentuali dei posti destinati alle operazioni di mobilità e alle assunzioni:
“la percentuale del 30% dei posti vacanti e disponibili al termine delle operazioni di mobilità intra-provinciale, è riservata alla mobilità territoriale, il 10% percento alla mobilità professionale”.
Il 30% dei posti vacanti e disponibili, dunque, sarà destinato ai trasferimenti, mentre il 10% ai passaggi di ruolo/cattedra.
L’aliquota, come chiaramente esplicitato, riguarda la fase interprovinciale, in quanto i movimenti all’interno della provincia non modificano il numero di posti vacanti e disponibili, ma solo la loro distribuzione (ad esempio in provincia di AG ci sono, nella scuola primaria, 5 posti vacanti e disponibili: 2 ad Agrigento, 1 a Favara e 2 a Menfi. Vengono occupati i 2 posti di Agrigento: 1 da un docente titolare a Sciacca, 1 da un docente titolare a Sambuca di Sicilia; i 2 posti di Agrigento non sono più disponibili, ma si sono liberati 1 posto a Sciacca e 1 a Sambuca di Sicilia. A livello provinciale, il numero dei posti totali tra comune e sostegno è rimasto inalterato).
Per i trasferimenti inter-provinciali, in conclusione, sarà disponibile, al termine dei movimenti all’interno della provincia , il 30% dei posti vacanti, mentre il 10% sarà riservato alla mobilità professione (passaggi di ruolo/cattedra).
Se il 40% dei posti vacanti e disponibili è destinato alla mobilità interprovinciale, il rimanente 60% resta a disposizione delle immissioni in ruolo (da suddividere al 50% tra GM del concorso 2016 e GaE, con eventuale recupero dei posti in più assegnati lo scorso anno alle GaE perché le GM non erano ancora pronte).
QUESTO ARTICOLO NON SPIEGA COME AVVERRA' LA MOBILITA' PROFESSIONALE PROVINCIALE E SU QUALE PERCENTUALE SARA' CALCOLATA
1) SE E' VERO CHE LA MOBILITA' PROFESSIONALE PROVINCIALE PRECEDE QUELLA INTERPROVINCIALE
2) SE E' VERO CHE ANCHE PER LA MOBILITA' PROVINCIALE PROFESSIONALE E' DESTINATO IL 10%
NON CAPISCO COME I MOVIMENTI ALL'INTERNO DELLA PROVINCIA NON MODIFICANO IL NUMERO DI POSTI VACANTI E DISPONIBILI IN CASO CI SIANO PASSAGGI DI RUOLO.
UN GRAZIE A CHI VORRA' SPIEGARE E METTERE IN COMUNE CIO' CHE HA CAPITO.
FASI
La mobilità per l’anno scolastico 2017/18 si svolgerà in due sole fasi, come leggiamo nel testo dell’accordo “la mobilità intra-provinciale è seguita da quella interprovinciale e avviene in un un’unica fase per ciascun grado scolastico” :
1. fase intra – provinciale;
2. fase interprovinciale.
La fase intraprovinciale accorpa quelle che fino a due anni fa erano I e II fase, in una unica procedura. In ogni caso, sia per lo spostamento all’interno del comune che della provincia il numero di scuole da scegliere rimane 5. Se si è titolari di ambito e si viene trasferiti su scuola appartenente allo stesso ambito /comune, la titolarità diventerà su scuola.
Nell’ambito della prima fase ci saranno, dunque, movimenti tra scuole/ambiti all’interno della provincia, nella seconda, invece, i movimenti saranno tra scuole/ambiti di province diverse.
I trasferimenti tra province diverse avverranno in un’unica fase (diversamente dallo scorso anno scolastico) per ciascun ordine e grado di istruzione (infanzia, primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado) e sarà possibile, per il docente richiedente trasferimento interprovinciale, indicare più di una provincia:
“Il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze, di cui fino a 5 scuole, sia di ambiti diversi che del proprio ambito, sia per la mobilità intra-provinciale sia per quella interprovinciale, in tal caso sarà possibile esprimere anche codici sintetici delle province”.
Il punto dell’accordo succitato parla al plurale “codici sintetici delle province”, per cui non sembrano esserci dubbi sulla possibilità di presentare domanda per più province. Ciò accrescerà le possibilità dei docenti di rientrare, se non nella provincia di residenza, in un’altra vicina (quantomeno della stessa regione).
ALIQUOTE
Un’altra novità, come detto all’inizio, riguarda la percentuali dei posti destinati alle operazioni di mobilità e alle assunzioni:
“la percentuale del 30% dei posti vacanti e disponibili al termine delle operazioni di mobilità intra-provinciale, è riservata alla mobilità territoriale, il 10% percento alla mobilità professionale”.
Il 30% dei posti vacanti e disponibili, dunque, sarà destinato ai trasferimenti, mentre il 10% ai passaggi di ruolo/cattedra.
L’aliquota, come chiaramente esplicitato, riguarda la fase interprovinciale, in quanto i movimenti all’interno della provincia non modificano il numero di posti vacanti e disponibili, ma solo la loro distribuzione (ad esempio in provincia di AG ci sono, nella scuola primaria, 5 posti vacanti e disponibili: 2 ad Agrigento, 1 a Favara e 2 a Menfi. Vengono occupati i 2 posti di Agrigento: 1 da un docente titolare a Sciacca, 1 da un docente titolare a Sambuca di Sicilia; i 2 posti di Agrigento non sono più disponibili, ma si sono liberati 1 posto a Sciacca e 1 a Sambuca di Sicilia. A livello provinciale, il numero dei posti totali tra comune e sostegno è rimasto inalterato).
Per i trasferimenti inter-provinciali, in conclusione, sarà disponibile, al termine dei movimenti all’interno della provincia , il 30% dei posti vacanti, mentre il 10% sarà riservato alla mobilità professione (passaggi di ruolo/cattedra).
Se il 40% dei posti vacanti e disponibili è destinato alla mobilità interprovinciale, il rimanente 60% resta a disposizione delle immissioni in ruolo (da suddividere al 50% tra GM del concorso 2016 e GaE, con eventuale recupero dei posti in più assegnati lo scorso anno alle GaE perché le GM non erano ancora pronte).
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2) SE E' VERO CHE ANCHE PER LA MOBILITA' PROVINCIALE PROFESSIONALE E' DESTINATO IL 10%
NON CAPISCO COME I MOVIMENTI ALL'INTERNO DELLA PROVINCIA NON MODIFICANO IL NUMERO DI POSTI VACANTI E DISPONIBILI IN CASO CI SIANO PASSAGGI DI RUOLO.
UN GRAZIE A CHI VORRA' SPIEGARE E METTERE IN COMUNE CIO' CHE HA CAPITO.
grefilk- Messaggi : 1040
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