Davvero è vietato scrivere sul compito scritto gli strumenti compensativi usati??

Caso pratico:
Verifica scritta: è davvero vietato scrivere sul compito scritto (il foglio che si consegna con le domande) che l'allievo (es dsa) ha potuto usare mappe concettuali, parti facoltative, minor numero di esercizi o più tempo per svolgere il compito?
Grazie

C'è già scritto nel pdp non c'è ragione di scriverlo sulla verifica.

La norma dice che non debbano esserci indicazioni nei documenti finali e scriverlo nei documenti intermedi che senso ha?

Nei documenti finali si intende quelli di scrutinio, che per ragioni di privacy ovviamente non hanno certe indicazioni.
All'esame di stato esiste un documento a parte.

Ma non ha più senso puntualizzare nella griglia di valutazione di un compito scritto che lo studente ha potuto usare questo o quello strumento compensativo?

Gli strumenti compensativi sono come gli occhiali per chi ci vede poco.

Ha senso scrivere su una verifica di disegno che il tal studente ha fatto quello che ha fatto ma per farlo ha usato gli occhiali?

Se tu scrivi che la verifica è stata fatta con gli strumenti, cosa già inserita in pdp quindi già agli atti della scuola, dici allo studente che non è merito suo ciò che ha fatto.......... e questo non è vero e rischia di indurlo ad abbandonare la voglia e la motivazione allo studio

No ma per chiarire, intendevo indicazioni ad esempio:
- consentito uso mappe concettuali
- maggiore tempo per svolgere la prova
- formulario
...
A me sembra un atto di trasparenza e chiarezza nella griglia di valutazione e nella documentazione del lavoro svolto in accordo con il PDP.

Per capire, quale norma vieterebbe di scrivere queste indicazioni?

Ire ha scritto:Gli strumenti compensativi sono  come gli occhiali per chi ci vede poco.

Ha senso scrivere su una verifica di disegno che il tal studente ha fatto quello che ha fatto ma per farlo ha usato gli occhiali?

BASTA con questo paragone con gli occhiali, che è del tutto fuorviante.

Gli occhiali sono una questione privata che il ragazzo e la famiglia si sbrigano da soli in un contesto che non c'entra niente con la scuola (anche perché, se ha bisogno degli occhiali, ne ha bisogno anche fuori di scuola per svolgere qualsiasi attività della vita quotidiana, mica ne ha bisogno solo a scuola per prendere la sufficienza al compito).

Non glieli prescriviamo noi, non siamo noi a dover decidere se concederglieli o non concederglieli, non dobbiamo dichiararli sul pdp, e non hanno niente a che fare con modifiche della programmazione didattica, o facilitazioni delle verifiche, o tantomeno modifiche dei criteri con cui si decide di mettere i voti. Se il ragazzo che porta gli occhiali sbaglia la verifica e prende un'insufficienza, non veniamo accusati noi di "non avergli concesso gli strumenti compensativi" o di non avergli personalizzato abbastanza il compito.


E soprattutto, gli occhiali sono un VERO "strumento compensativo", nel senso che sono utili soltanto a chi ne ha bisogno davvero (cioè, nessuno che ci vede bene si sognerebbe di rivendicare l'uso degli occhiali anche se non ne ha bisogno, perché non ne ricaverebbe nessun vantaggio)... mentre il formulario, la calcolatrice, le mappe concettuali e il compito ridotto diventerebbero una facilitazione vantaggiosissima che fa un gran comodo anche a gente che non ne ha nessun bisogno.

Per cui, vi prego, CAMBIATE esempio.

Questo è solo una mistificazione in malafede.

io ho sempre consigliato di scriverlo, anzi la collega di matematica allega le formule ad ogni compito. Alle superiori i ragazzi spesso si rifiutano di usare schemi e calcolatrice, quindi il docente intanto dice che lui ha consentito, poi se il ragazzo si rifiuta se ne assume le conseguenze.

precary80 ha scritto:No ma per chiarire, intendevo indicazioni ad esempio:
- consentito uso mappe concettuali
- maggiore tempo per svolgere la prova
- formulario
...
A me sembra un atto di trasparenza e chiarezza nella griglia di valutazione e nella documentazione del lavoro svolto in accordo con il PDP.

Per capire, quale norma vieterebbe di scrivere queste indicazioni?

nessuna, a meno che il ragazzo non si rifiuti, magari perché si vergogna. ma allora si scrive nel Pdp, con tutto ciò che ne consegue.

carla75 ha scritto:io ho sempre consigliato di scriverlo, anzi la collega di matematica allega le formule ad ogni compito. Alle superiori i ragazzi spesso si rifiutano di usare schemi e calcolatrice, quindi il docente intanto dice che lui ha consentito, poi se il ragazzo si rifiuta se ne assume le conseguenze.  

Di tutti gli alunni con dsa che abbia mai avuto alle superiori, ne ho conosciuta una sola che rifiutava di usare gli schemi (e che oltretutto si trovava ugualmente bene così, perché era una ragazzina dal carattere tostissimo e si faceva un mazzo così a studiare, quindi le sue "compensazioni" se le conquistava semplicemente studiando di più, e prendeva voti brillanti anche senza gli schemi).

In tutti gli altri casi, mai visto un rifiuto del genere, anzi c'è sempre la corsa disperata a portarsi dietro più materiale possibile, comprese tabelle fitte fitte di centinaia di formule matematiche inutilissime, per una verifica in cui ne servono solo quattro o cinque, o decine di pagine di veri e propri riassunti, fatti passare scorrettamente per "schemi" o "mappe", quando in realtà sono paragrafi interi di CONTENUTI richiesti, da copiare direttamente sul compito.

L'ultima volta che uno studente me li ha portati per farmeli revisionare prima della verifica (un compito di fisica che includeva sia esercizi quantitativi sia domande discorsive), gli ho dovuto imporre di farne sparire almeno la metà delle pagine. Praticamente, c'erano TUTTE le possibili risposte già pronte a qualsiasi domanda teorica, tutte le definizioni e le descrizioni fondamentali di qualsiasi fenomeno, proprietà o esperimento che potesse essere richiesto nel compito...

precary80 ha scritto:No ma per chiarire, intendevo indicazioni ad esempio:
- consentito uso mappe concettuali
- maggiore tempo per svolgere la prova
- formulario
...
A me sembra un atto di trasparenza e chiarezza nella griglia di valutazione e nella documentazione del lavoro svolto in accordo con il PDP.

Per capire, quale norma vieterebbe di scrivere queste indicazioni?

Il lavoro si deve svolgere secondo pdp sempre quindi è superfluo indicarlo. Sarà cura dell'interessato agire in caso di non rispetto del piano concordato.

La trasparenza è già garantita precary. Fai attenzione alle ricadute psicologiche su un ragazzo già in debito di autostima. La maggior parte dei ragazzi con dsa fatica ad accettare la diversità del loro modo di apprendere, in età adoloscenziale essere diversi dagli altri e non conoscere ancora bene se stessi è un mix esplosivo che può portare a scelte sbagliate, scelte contrarie allo spirito della 170 che combatte l'abbandono scolastico.

Non ce ne è bisogno: perchè farlo?

Per precisare: io crocetto delle voci (consentito utilizzo di.,..) che sono presenti in tutti i compiti. È le crocetto quando correggo (è uno spazio della griglia di correzione che c'è in tutti i compiti).

L'altro giorno ho invece sentito in un corso sui dsa che è "assolutamente vietato" riportare queste indicazioni.
Volevo capire se c'è una norma di riferimento perché se c'è evidentemente mi è sfuggita da ogni lettura o discorso degli ultimi 10 anni

precary80 ha scritto:Per precisare: io crocetto delle voci (consentito utilizzo di.,..) che sono presenti in tutti i compiti. È le crocetto quando correggo (è uno spazio della griglia di correzione che c'è in tutti i compiti).

L'altro giorno ho invece sentito in un corso sui dsa che è "assolutamente vietato" riportare queste indicazioni.
Volevo capire se c'è una norma di riferimento perché se c'è evidentemente mi è sfuggita da ogni lettura o discorso degli ultimi 10 anni

A me non risulta. Ps. Quando si cita una norma è corretto anche citare la fonte normativa. La prossima volta chiedila. Vedrai che non ti risponderà.

paniscus_2.0 ha scritto:

carla75 ha scritto:io ho sempre consigliato di scriverlo, anzi la collega di matematica allega le formule ad ogni compito. Alle superiori i ragazzi spesso si rifiutano di usare schemi e calcolatrice, quindi il docente intanto dice che lui ha consentito, poi se il ragazzo si rifiuta se ne assume le conseguenze.  

Di tutti gli alunni con dsa che abbia mai avuto alle superiori, ne ho conosciuta una sola che rifiutava di usare gli schemi (e che oltretutto si trovava ugualmente bene così, perché era una ragazzina dal carattere tostissimo e si faceva un mazzo così a studiare, quindi le sue "compensazioni" se le conquistava semplicemente studiando di più, e prendeva voti brillanti anche senza gli schemi).

In tutti gli altri casi, mai visto un rifiuto del genere, anzi c'è sempre la corsa disperata a portarsi dietro più materiale possibile, comprese tabelle fitte fitte di centinaia di formule matematiche inutilissime, per una verifica in cui ne servono solo quattro o cinque, o decine di pagine di veri e propri riassunti, fatti passare scorrettamente per "schemi" o "mappe", quando in realtà sono paragrafi interi di CONTENUTI richiesti, da copiare direttamente sul compito.

L'ultima volta che uno studente me li ha portati per farmeli revisionare prima della verifica (un compito di fisica che includeva sia esercizi quantitativi sia domande discorsive), gli ho dovuto imporre di farne sparire almeno la metà delle pagine. Praticamente, c'erano TUTTE le possibili risposte già pronte a qualsiasi domanda teorica, tutte le definizioni e le descrizioni fondamentali di qualsiasi fenomeno, proprietà o esperimento che potesse essere richiesto nel compito...

Io ne ho conosciuti parecchi, soprattutto anni fa.