Quale docente sceglie il caso prima?
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Quale docente sceglie il caso prima?
Promemoria primo messaggio :
Salve a tutti, Colleghi;
Vi pongo questo quesito:
Nel momento della scelta degli alunni H, quale docente sceglie per primo? Si segue l'ordine della graduatoria interna o di chi è prima in servizio in quella scuola? Ho diritto in tale situazione a visionare la graduatoria interna??
Salve a tutti, Colleghi;
Vi pongo questo quesito:
Nel momento della scelta degli alunni H, quale docente sceglie per primo? Si segue l'ordine della graduatoria interna o di chi è prima in servizio in quella scuola? Ho diritto in tale situazione a visionare la graduatoria interna??
Girope- Messaggi : 390
Data d'iscrizione : 16.10.09
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
rita 76 ha scritto:enricat ha scritto:Purtroppo nella scuola dove lavoro da due anni le referenti non solo si scelgono i "casi" più semlici, ma assegnano i più complessi agli ultimi arrivati senza specializzazione. Poi non dubito che esistano anche referenti serie. Queste due non lo sono.
CI credo e questo non è serio oltre a non essere corretto.
Questo significa MENEFREGHISMO non solo per i colleghi ultimi arrivati ma anche (e soprattutto) per ragazzi che potrebbero essere facilitati con docenti con competenze ed esperienze maggiori oltre al menefreghismo nei confronti dell' intera comunità scolastica.
Ecco cosa intendo io quando mi 'lamento' dei colleghi..
Faccio il referente di sostegno da 3 anni e ogni anno sono io ad assegnare LE CLASSI (e non "i casi" nè "gli alunni") agli insegnanti di sostegno.
Le valutazioni da fare in questi casi sono davvero tantissime, molte più di quante appaiano a prima vista: spesso queste decisioni vengono poi giudicate in maniera sbagliata proprio perchè non si hanno presenti tutti i fattori.
Per esempio, non è detto che uno specializzato sia poi davvero più in gamba di un non-specializzato. Diciamo che c'è un buon 70% di probabilità che la specializzazione equivalga a un buon docente.
In secondo luogo, c'è da pensare alla continuità. L'anno prossimo nella mia scuola arriva un ragazzo che avrà sicuramente bisogno di un insegnante ben preparato; ho riflettuto sulla possibilità di lavorarci io, ma questo significherebbe lasciare classi e alunni che seguo da anni, che conosco come le mie tasche e che, in un caso, svolgeranno l'esame di stato. Idem per gli altri insegnanti di ruolo qui. E' praticamente sicuro che il nuovo alunno, quindi, sarà seguito da degli insegnanti nuovi. Visto poi che da noi il rapporto 1 a 1 lo evitiamo come la peste, avrà due insegnanti diversi, di cui uno quasi sicuramente non specializzato, dato che su 10 nella mia scuola 6 non hanno la specializzazione.
Poi vorrei contestare il concetto di "caso semplice" e "caso difficile". Qual è il discrimine? La sedia a rotelle? la bava alla bocca? L'iperattività? Per esperienza posso dire che i casi sono difficili quando non vengono affrontati con preparazione, professionalità, spirito di gruppo, collaborazione reciproca, e consapevolezza.
apollonius- Messaggi : 400
Data d'iscrizione : 12.10.12
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
Il discrimine è dato dal tipo di supporto che serve. Ci sono casi dove serve un supporto solo parziale, ci sono casi dove il supporto è totale.
Perché evitate i rapporti 1:1?
Perché evitate i rapporti 1:1?
ZiaPatty- Messaggi : 396
Data d'iscrizione : 24.06.16
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
contesta quanto vuoi ma personalmente contesto la tua contestazione.apollonius ha scritto:rita 76 ha scritto:enricat ha scritto:Purtroppo nella scuola dove lavoro da due anni le referenti non solo si scelgono i "casi" più semlici, ma assegnano i più complessi agli ultimi arrivati senza specializzazione. Poi non dubito che esistano anche referenti serie. Queste due non lo sono.
CI credo e questo non è serio oltre a non essere corretto.
Questo significa MENEFREGHISMO non solo per i colleghi ultimi arrivati ma anche (e soprattutto) per ragazzi che potrebbero essere facilitati con docenti con competenze ed esperienze maggiori oltre al menefreghismo nei confronti dell' intera comunità scolastica.
Ecco cosa intendo io quando mi 'lamento' dei colleghi..
Faccio il referente di sostegno da 3 anni e ogni anno sono io ad assegnare LE CLASSI (e non "i casi" nè "gli alunni") agli insegnanti di sostegno.
Le valutazioni da fare in questi casi sono davvero tantissime, molte più di quante appaiano a prima vista: spesso queste decisioni vengono poi giudicate in maniera sbagliata proprio perchè non si hanno presenti tutti i fattori.
Per esempio, non è detto che uno specializzato sia poi davvero più in gamba di un non-specializzato. Diciamo che c'è un buon 70% di probabilità che la specializzazione equivalga a un buon docente.
In secondo luogo, c'è da pensare alla continuità. L'anno prossimo nella mia scuola arriva un ragazzo che avrà sicuramente bisogno di un insegnante ben preparato; ho riflettuto sulla possibilità di lavorarci io, ma questo significherebbe lasciare classi e alunni che seguo da anni, che conosco come le mie tasche e che, in un caso, svolgeranno l'esame di stato. Idem per gli altri insegnanti di ruolo qui. E' praticamente sicuro che il nuovo alunno, quindi, sarà seguito da degli insegnanti nuovi. Visto poi che da noi il rapporto 1 a 1 lo evitiamo come la peste, avrà due insegnanti diversi, di cui uno quasi sicuramente non specializzato, dato che su 10 nella mia scuola 6 non hanno la specializzazione.
Poi vorrei contestare il concetto di "caso semplice" e "caso difficile". Qual è il discrimine? La sedia a rotelle? la bava alla bocca? L'iperattività? Per esperienza posso dire che i casi sono difficili quando non vengono affrontati con preparazione, professionalità, spirito di gruppo, collaborazione reciproca, e consapevolezza.
ci son casi difficili, medi e casi semplici.
ci son casi difficili per qualcuno e gestibilissimi per altri.
ma di base...se un ragazzino è stato certificato con l'assegnazione di poche ore di sostegno non sarà certo un caso difficile per il quale alle ore di sostegno andranno aggiunte le ore di educatore perché solo in classe proprio non può stare.
anche evitare il rapporto 1:1 come la peste, a prescindere e per definzione non lo trovo corretto.
i casi son talmente diversi tra loro che per ogni ragazzino e per ogni contesto andrà valutato il sistema e il rapporto migliore tra alunno e docente.
e tocca ammetterlo: a volte il rapporto 1:1 è indispensabile (per creare un rapporto umano, per ottenere la fiducia, per sottolineare concetti che nel gruppo magari molto distante per competenze ed abilità, sarebbe impossibile svolgere al meglio).
anche evitare il rapporto 1:
Cozza- Messaggi : 10689
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
ZiaPatty ha scritto:Il discrimine è dato dal tipo di supporto che serve. Ci sono casi dove serve un supporto solo parziale, ci sono casi dove il supporto è totale.
Perché evitate i rapporti 1:1?
sono anni che non vedo rapporti 1:1 e sinceramente noto la differenza perchè anche casi che secondo me avrebbero bisogno di 18 ore di sostegno ne hanno solo 9 o, spesso, anche 6
se ci fossero più rapporti 1:1 si faciliterebbe tutto a tutti (docenti di classe e di sostegno, alunni normodotati e alunni diversamente abili)
Ospite- Ospite
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
Ogni ragazzo è diverso. Alcune volte, è opportuno che un alunno abbia un solo insegnante di sostegno, magari da condividere con altri ragazzi. Ad esempio, io seguo da sola 3 ragazzi con problemi abbastanza gravi. Altri ragazzi devono per forza essere seguiti da più insegnanti contemporaneamente; mi riferisco a quelli che hanno problemi leggeri e vanno seguiti adeguatamente in materie molto diverse tra loro, ma anche ai ragazzi che vanno "guardati a vista" e che non hanno un orario personalizzato per decisione della famiglia, nonchè a quelli con problematiche comportamentali eccezionali, tanto da snervare qualsiasi docente, anche il più calmo e preparato. Non ci sono ricette facili. All'inizio dell'anno, noi studiamo bene i nuovi iscritti e procediamo per tentativi. Se il team ha lavorato bene, a Dicembre tutto inizia a marciare bene.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
rita 76 ha scritto:ZiaPatty ha scritto:Il discrimine è dato dal tipo di supporto che serve. Ci sono casi dove serve un supporto solo parziale, ci sono casi dove il supporto è totale.
Perché evitate i rapporti 1:1?
sono anni che non vedo rapporti 1:1 e sinceramente noto la differenza perchè anche casi che secondo me avrebbero bisogno di 18 ore di sostegno ne hanno solo 9 o, spesso, anche 6
se ci fossero più rapporti 1:1 si faciliterebbe tutto a tutti (docenti di classe e di sostegno, alunni normodotati e alunni diversamente abili)
Io ho un rapporto 1:1( scuola primaria) e non potrebbe essere diversamente. Trovo che a volte sia l'unica strada da percorrere. Tu insegni alla secondaria di I grado?
ZiaPatty- Messaggi : 396
Data d'iscrizione : 24.06.16
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
ZiaPatty ha scritto:rita 76 ha scritto:ZiaPatty ha scritto:Il discrimine è dato dal tipo di supporto che serve. Ci sono casi dove serve un supporto solo parziale, ci sono casi dove il supporto è totale.
Perché evitate i rapporti 1:1?
sono anni che non vedo rapporti 1:1 e sinceramente noto la differenza perchè anche casi che secondo me avrebbero bisogno di 18 ore di sostegno ne hanno solo 9 o, spesso, anche 6
se ci fossero più rapporti 1:1 si faciliterebbe tutto a tutti (docenti di classe e di sostegno, alunni normodotati e alunni diversamente abili)
Io ho un rapporto 1:1( scuola primaria) e non potrebbe essere diversamente. Trovo che a volte sia l'unica strada da percorrere. Tu insegni alla secondaria di I grado?
Esatto. Hai indovinato.
Ospite- Ospite
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
rita 76 ha scritto:ZiaPatty ha scritto:rita 76 ha scritto:ZiaPatty ha scritto:Il discrimine è dato dal tipo di supporto che serve. Ci sono casi dove serve un supporto solo parziale, ci sono casi dove il supporto è totale.
Perché evitate i rapporti 1:1?
sono anni che non vedo rapporti 1:1 e sinceramente noto la differenza perchè anche casi che secondo me avrebbero bisogno di 18 ore di sostegno ne hanno solo 9 o, spesso, anche 6
se ci fossero più rapporti 1:1 si faciliterebbe tutto a tutti (docenti di classe e di sostegno, alunni normodotati e alunni diversamente abili)
Io ho un rapporto 1:1( scuola primaria) e non potrebbe essere diversamente. Trovo che a volte sia l'unica strada da percorrere. Tu insegni alla secondaria di I grado?
Esatto. Hai indovinato.
E come mai non ci sono rapporti 1:1?
ZiaPatty- Messaggi : 396
Data d'iscrizione : 24.06.16
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
ZiaPatty ha scritto:rita 76 ha scritto:ZiaPatty ha scritto:rita 76 ha scritto:ZiaPatty ha scritto:Il discrimine è dato dal tipo di supporto che serve. Ci sono casi dove serve un supporto solo parziale, ci sono casi dove il supporto è totale.
Perché evitate i rapporti 1:1?
sono anni che non vedo rapporti 1:1 e sinceramente noto la differenza perchè anche casi che secondo me avrebbero bisogno di 18 ore di sostegno ne hanno solo 9 o, spesso, anche 6
se ci fossero più rapporti 1:1 si faciliterebbe tutto a tutti (docenti di classe e di sostegno, alunni normodotati e alunni diversamente abili)
Io ho un rapporto 1:1( scuola primaria) e non potrebbe essere diversamente. Trovo che a volte sia l'unica strada da percorrere. Tu insegni alla secondaria di I grado?
Esatto. Hai indovinato.
E come mai non ci sono rapporti 1:1?
Negli ultimi anni ne ho visti solo 1:3 tranne qualche rarissima eccezione.
Non so che dirti...
Ospite- Ospite
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
Per me il rapporto 1:1 è da evitare per diversi motivi.
Innanzitutto due teste ragionano sempre meglio di una. Il lavoro in team è una componente fondamentale del sostegno nella nostra scuola: ovviamente le coppie (o i terzetti, ma è più raro) di docenti sono formati non a casaccio ma seguendo anche determinati criteri.
Inoltre è molto importante diversificare il lavoro per gli insegnanti di sostegno: tiene alto l'umore, l'attenzione ed il piacere nell'insegnare.
Il rapporto 1:1 spesso inoltre spinge la comunità scolastica (compresi alunni, ATA e genitori) a confondere gli insegnanti di sostegno con i badanti degli alunni H. La scuola è il luogo della didattica, non del parcheggio. Anche nei PEI profondamente differenziati c'è bisogno di competenze e punti di vista diversi.
E' un beneficio anche per gli alunni e la percezione che hanno di sé stessi. Li abitua al fatto che la scuola è un ambiente aperto, gli impedisce di legarsi esclusivamente ad alcune figure sviluppando competenze sociali molto importanti.
Innanzitutto due teste ragionano sempre meglio di una. Il lavoro in team è una componente fondamentale del sostegno nella nostra scuola: ovviamente le coppie (o i terzetti, ma è più raro) di docenti sono formati non a casaccio ma seguendo anche determinati criteri.
Inoltre è molto importante diversificare il lavoro per gli insegnanti di sostegno: tiene alto l'umore, l'attenzione ed il piacere nell'insegnare.
Il rapporto 1:1 spesso inoltre spinge la comunità scolastica (compresi alunni, ATA e genitori) a confondere gli insegnanti di sostegno con i badanti degli alunni H. La scuola è il luogo della didattica, non del parcheggio. Anche nei PEI profondamente differenziati c'è bisogno di competenze e punti di vista diversi.
E' un beneficio anche per gli alunni e la percezione che hanno di sé stessi. Li abitua al fatto che la scuola è un ambiente aperto, gli impedisce di legarsi esclusivamente ad alcune figure sviluppando competenze sociali molto importanti.
apollonius- Messaggi : 400
Data d'iscrizione : 12.10.12
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
apollonius ha scritto:Per me il rapporto 1:1 è da evitare per diversi motivi.
Innanzitutto due teste ragionano sempre meglio di una. Il lavoro in team è una componente fondamentale del sostegno nella nostra scuola: ovviamente le coppie (o i terzetti, ma è più raro) di docenti sono formati non a casaccio ma seguendo anche determinati criteri.
Inoltre è molto importante diversificare il lavoro per gli insegnanti di sostegno: tiene alto l'umore, l'attenzione ed il piacere nell'insegnare.
Il rapporto 1:1 spesso inoltre spinge la comunità scolastica (compresi alunni, ATA e genitori) a confondere gli insegnanti di sostegno con i badanti degli alunni H. La scuola è il luogo della didattica, non del parcheggio. Anche nei PEI profondamente differenziati c'è bisogno di competenze e punti di vista diversi.
E' un beneficio anche per gli alunni e la percezione che hanno di sé stessi. Li abitua al fatto che la scuola è un ambiente aperto, gli impedisce di legarsi esclusivamente ad alcune figure sviluppando competenze sociali molto importanti.
Cosa vuoi dire quando parli di badanti per alunni H?
Capita di avere alunni molto gravi e in qualche modo si deve fare anche da badanti, fa parte del gioco e non ci si può esimere.
ZiaPatty- Messaggi : 396
Data d'iscrizione : 24.06.16
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
ZiaPatty ha scritto:
Cosa vuoi dire quando parli di badanti per alunni H?
Capita di avere alunni molto gravi e in qualche modo si deve fare anche da badanti, fa parte del gioco e non ci si può esimere.
Nella scuola ci sono figure specifiche pagate per svolgere funzioni di assistenza all'autonomia. E' ovvio che in caso di assenza di costoro l'insegnante non si esimerà dal fornire, per quanto possibile, simili prestazioni; ma resta il fatto che l'insegnante è responsabile della didattica ed a quello si deve dedicare.
E' importante che questa separazione dei ruoli sia netta perchè l'ambito didattico è fondamentale. Non c'è peggior fallimento di una scuola dell'inclusione quando un alunno, in qualsiasi condizioni si trovi, non impara niente.
apollonius- Messaggi : 400
Data d'iscrizione : 12.10.12
Re: Quale docente sceglie il caso prima?
apollonius ha scritto:ZiaPatty ha scritto:
Cosa vuoi dire quando parli di badanti per alunni H?
Capita di avere alunni molto gravi e in qualche modo si deve fare anche da badanti, fa parte del gioco e non ci si può esimere.
Nella scuola ci sono figure specifiche pagate per svolgere funzioni di assistenza all'autonomia. E' ovvio che in caso di assenza di costoro l'insegnante non si esimerà dal fornire, per quanto possibile, simili prestazioni; ma resta il fatto che l'insegnante è responsabile della didattica ed a quello si deve dedicare.
E' importante che questa separazione dei ruoli sia netta perchè l'ambito didattico è fondamentale. Non c'è peggior fallimento di una scuola dell'inclusione quando un alunno, in qualsiasi condizioni si trovi, non impara niente.
L'assistente all'autonomia non sta in classe e se mentre si fa didattica l'alunno starnutisce e non sa pulirsi, che si fa? Si aspetta che arrivi l'assistente? Direi proprio di no. Io non riesco a dividere in modo così drastico il ruolo dell'insegnante dal ruolo dell'assistente quando si tratta di casi gravi. Prendersi cura dell'alunno significa entrare maggiormente in empatia e avere migliori risultati a livello didattico.
ZiaPatty- Messaggi : 396
Data d'iscrizione : 24.06.16
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