movimenti secondaria di I grado: il vuoto lasciato da chi ha ottenuto l'interprovinciale è RITORNATO utile per la provinciale?

Grazie a chi risponderà.

Verificato in almeno due casi di mia conoscenza: l'algoritmo e' ricorsivo, i posti liberati dagli interprovinciali tornano indietro per i trasferimenti provinciali.

Magica perly! Ti aspettavo. Grazie.

Bene, buone notizie! Adesso speriamo che si liberino questi posti e che tutti, provinciali e interprovinciali, riusciremo a essere accontentati!

Ciao, griet. Aspettavo proprio anche te.

controlla ust di ferrara e noterai due movimenti in uscita (uno inglese e uno arte) e due subentri a livello provinciale. E ti assicuro che non c'erano ulteriori disponibilità di quelle cattedre in quelle scuole. Quindi buona notizia. Inoltre la strategia delle 5 scuole ha permesso a molti con punteggi medio/bassi (come il mio) e di avvicinarsi molto (io addirittura sono arrivata nel mio comune)

Grazie e complimenti!!!
Mi piacerebbe che anche altri portassero la loro esperienza.

perly ha scritto:controlla ust di ferrara e noterai due movimenti in uscita (uno inglese e uno arte) e due subentri a livello provinciale. E ti assicuro che non c'erano ulteriori disponibilità di quelle cattedre in quelle scuole. Quindi buona notizia. Inoltre la strategia delle 5 scuole ha permesso a molti con punteggi medio/bassi (come il mio) e di avvicinarsi molto (io addirittura sono arrivata nel mio comune)

Grazie ho controllato e, pur non conoscendo la situazione particolare delle singole scuole, ho la percezione che le uscite interprov, siano state "compensate" con prov.

perly ha scritto:Verificato in almeno due casi di mia conoscenza: l'algoritmo e' ricorsivo, i posti liberati dagli interprovinciali tornano indietro per i trasferimenti provinciali.

grande Perly.  :-)
Adesso occorrerebbe reperire la disposizione contrattuale che interpreta e spiega tale meccanismo.

Confermo ed aggiungo anche un altro docente. Sono tre docenti che hanno richiesto movimenti provinciali ed hanno ottenuto cattedre liberatesi solo per movimenti interprovinciali (di cui una mooooolto ambita in città)

Gentilissimi, approssimandosi la data di pubblicazione dei movimenti, riprendo questo post.
In questa autorevole guida ai trasferimenti  http://www.flcgil.it/files/pdf/20170412/vademecum-flc-cgil-mobilita-personale-scuola-2017-2018.pdf
si scrive:
"Calcolo delle aliquote per i trasferimenti interprovinciali e per la mobilità professionale  
Al termine della mobilità in ciascuna provincia, e dopo avere riassorbito anche eventuali esuberi, sempre, nella provincia, si calcolano le diverse aliquote: 60% dei posti per le future assunzioni in ruolo; 30% per i trasferimenti da fuori provincia; 10% per la mobilità professionale.
I posti che si dovessero liberare per mobilità “in uscita” (sia territoriale che professionale) saranno disponibili per incrementare ulteriormente la mobilità in entrata nel rispetto delle suddette aliquote (rispettivamente ¾ e ¼). Nel caso di possibili frazioni si arrotonda all’unità maggiore. "

Il primo periodo mi sembra esplicito nell'anteporre alla mobilità da fuori provincia, il riassorbimento dei docenti in esubero in provincia.
Ma quale disposizione contrattuale (in caso di ricorso occorre fare riferimento a queste non ad una guida che le rielabora) è alla base delle suddette informazioni riportate in tale guida?
Il secondo periodo (quello riferito al posto liberatosi con la mobilità in uscita che aumenta il numero di posti per la disponibilità in entrata) continua però a confondermi (qualora i posti disponibili per la mobilità provinciale non sono sufficienti a riassorbire tutti i docenti in esubero sulla provincia l'incremento favorirebbe chi è fuori provincia rispetto a chi vi è già, seppur in esubero) e mi sembra contrario a quanto accaduto negli ust sopra da voi cortesemente riportati

Credo di aver trovato la disposizione contrattuale attestante che i posti liberatisi per i movimenti in uscita nella fase interprovinciale tornano disponibili per i trasferimenti provinciali

Si tratta dell'art 8 del ccni mobilità - sedi e i posti disponibili per i trasferimenti-, che così recita:
"Sono altresì disponibili le cattedre ed i posti che si rendono vacanti per effetto dei movimenti in
uscita, fatta salva la sistemazione del soprannumerario della provincia."

In altri post su questa fattispecie si sosteneva, senza voci contrarie, che con "mobilità in uscita" si intendono i trasferimenti verso altra provincia (come peraltro testualmente scritto nella guida e nel ccni più avanti)

Dalla lettura di tale disposizione che precede l'altra apparentemente contraddittoria, quest'ultima torna ad essere, invece, compatibile. Lette di seguito la seconda disporrebbe che,
dopo la fase provinciale e il riassorbimento dell esubero provinciale (anche su posti liberatisi dalla mobilità interprovinciale),
i posti che si liberano (per trasferimenti in uscita verso altra provincia) in eccedenza a quelli utili a riassorbire i docenti soprannumerari in provincia NON andranno alle fasi successive dei trasferimenti a domanda/d'ufficio (chiamata diretta > utilizzazioni ap > immissioni in ruolo > supplenze ) ma ricostituiranno le aliquote originare utili ai trasferimenti interprovinciali (così si spiega anche l'inciso "sempre senza superare le percentuali originarie")

Bravissimo, abak.
Io non ho insistito in altri topic...
ma stamattina stessa ho avuto occasione di telefonare ad alcuni sindacalisti (di sigle diverse)...
stavano aiutando i loro iscritti per le utilizzazioni del PRIMO grado e avevano presente benissimo i movimenti relativi già usciti. Mi hanno risposto tutti che il posto lasciato libero dall'interprovinciale TORNERA' utile per i movimenti provinciali. Non avevano il minimo dubbio.
Mi dispiace che Giovanna, pur essendo presente, non abbia mai partecipato alle discussioni sull'argomento.

Ecco la risposta ai vostri dubbi

http://www.professionistiscuola.it/mobilita/2785-mobilita-2017-esclusiva-psn-come-l-algoritmo-assegna-la-sede-o-l-ambito-per-trasferimenti-e-passaggi.html

Grazie Luett1, ne abbiamo parlato a lungo in vecchi post e pare proprio che per i movimenti provinciali tornino disponibili i vuoti lasciati da chi libera in uscita interprovinciale un posto. Poi é ovvio che il provinciale a sua volta lascia libero il suo posto, che tornerà utile per chi chiede mobilità tra province diverse nel limite delle aliquote.

Grazie, luett1.
Ciao, griet.

Grazie Luett. L'avevo già studiata e conferma che (testuale)
"I posti che si liberano, a seguito di mobilità interprovinciale o dei passaggi interprovinciali, (per lo stesso ordine di scuola) diventano disponibili per tutte le operazioni, comprese quelle già effettuate nella fase provinciale (per quell’ordine di scuola).", ma non vi era il riferimento contrattuale per tale affermazione così permanendo i dubbi vista la seconda disposizione sul punto del ccni mobilità.
Ora, partendo dal presupposto che non sia possibile che tutti i sindacati e i siti specializzati si sbaglino contemporaneamente, ho ricostruito il senso delle due disposizioni contrattuali sul punto (sopra richiamate) e mi sembra di aver capito che esse erano solo apparentemente contraddittorie.

Leggendole di seguito e considerata la chiarezza della prima (col supporto "morale" delle concordi dei maggiori sindacati scuola e siti specializzati), la seconda disposizione non contraddice la prima che è stentorea pensando al fatto che intende disciplinare la fattispecie seguente:
il posto liberatosi durante i movimenti interprovinciali, torna disponibile per i movimenti provinciali, ma non viene rioccupato da questi ultimi;
in tale fattispecie - se non ci fosse la seconda chiara disposizione- si potrebbe sostenere che tale posto, tornato disponibile in base alla prima disposizione per la fase provinciale ma rimasto libero- diventi disponibilità per movimenti successivi alla mob interprovinciale (quali la chiamata diretta, ecc.), mentre con la seconda disposizione si chiarisce che resta disponibile per i movimenti interprovinciali (senza che però costituisca incremento dei posti calcolati alla fine della fase provinciale tramite le aliquote predefinite, per non ridurre di un posto le disponibilità per le suddette fasi successive).