Corso Serale e studenti minorenni

Buongiorno,
ma e' normale che in una classe terza di un corso serale
più' della meta' della classe sia formato da alunni minorenni?
Cosa dice la normativa al riguardo?

seurel ha scritto:Buongiorno,
ma e' normale che in una classe terza di un corso serale
più' della meta' della classe sia formato da alunni minorenni?
Cosa dice la normativa al riguardo?

Articolo 32 comma 4 della legge 275 del 2005:

"quando vi siete rotti i coglioni di tenere dei fancazzisti al diurno che non fanno altro che disturbare quelli che vogliono studiare, potete farli transitare al serale; lì faranno 2 bienni (ciascuno condensato in un anno) ed un monoennio finale; non impareranno una cippa, prenderanno lo stesso il diploma (alla faccia di chi studia) ma tanto poi la vita farà giustizia"

Le scuole apprezzano questa legge perchè permette di conservare qualche posto di lavoro.

La trovo piuttosto strana, perché normalmente nessuno approda al serale prima di essere bocciato al corso ordinario almeno una volta, e spesso anche più di una, oppure essersi ritirato e aver cambiato scuola più volte. Il che, trattandosi di ragazzi iscritti in terza, porta inevitabilmente al di sopra dei 18 anni. A meno che non siano degli zelantissimi studenti-lavoratori che di giorno hanno un impegno fisso a tempo pieno, ma dubito che di quell'età ce ne siano così tanti...

http://www.flcgil.it/attualita/eda/istruzione-degli-adulti-pubblicata-la-circolare-sulle-iscrizioni-a-s-2017-2018.flc


Ai percorsi di istruzione di secondo livello possono iscriversi

gli adulti, anche stranieri, che siano in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione
coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che, già in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, dimostrino di non poter frequentare il corso diurno.

Mi piacerebbe sapere quali possano essere le motivazioni concernenti il fatto che non possano frequentare il corso diurno.
E quali documentazione debbano portare(ammesso che la debbano).

Nella mia scuola i corsisti minorenni non li accettiamo, a meno che non dimostrino che effettivamente siano impossibilitati a frequentare al mattino (cioè praticamente mai). Per quanto riguarda la possibilità di fare due anni in uno, ciò è possibile solo in presenza di crediti pregressi, altrimenti i corsisti fanno 5 anni come al mattino, con la prevista riduzione oraria del 30 % rispetto al corso diurno.

pantera ha scritto:Nella mia scuola i corsisti minorenni non li accettiamo, a meno che non dimostrino che effettivamente siano impossibilitati a frequentare al mattino (cioè praticamente mai). Per quanto riguarda la possibilità di fare due anni in uno, ciò è possibile solo in presenza di crediti pregressi, altrimenti i corsisti fanno 5 anni come al mattino, con la prevista riduzione oraria del 30 % rispetto al corso diurno.

Chissà che folla c'è nella tua scuola !

La mia scuola ha più di 100 iscritti, che per una città di provincia non sono pochi. Ci atteniamo semplicemente alle linee guida del ministero. C’è scritto chiaramente che gli alunni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età ma non il diciottesimo, possono iscriversi ai corsi per adulti solo se dimostrano di non poter frequentare al mattino. E mi sembra anche giusto che un sedicenne frequenti il diurno con i coetanei. L’impossibilità di accorciare il percorso scolastico è dato dal fatto che è impossibile frequentare in un anno scolastico, in assenza di crediti, le oltre 1500 ore previste dal biennio (primo o secondo periodo didattico). Ricordiamo che le scuole per adulti non sono un “recuperificio” di anni scolastici. Per quello ci sono le scuole private.

Altrimenti si cadrebbe nel paradosso che qualsiasi sedicenne che frequenta al mattino possa fare la terza e la quarta in un anno alle serali, arrivando al diploma con un anno di anticipo. Alla faccia degli studenti del diurno che non hanno questa possibilità, e si devono sorbire anche l’orario pieno, e non ridotto del 30% come al serale. Poi ogni scuola fa come vuole. Ma la normativa è quella.