Concorso e certezza assunzione in ruolo

Buongiorno, pur non essendo giovanissimo (ho 40 anni) ho deciso di impegnarmi per diventare insegnante. Ho molti dubbi, dati dalla mia poca conoscenza di questo mondo, e spero di non tediarvi troppo se nei prossimi giorni posterò alcune domande che potranno sembrarvi ovvie, ma che non lo sono per me che ignoro molti meccanismi collegati sia ai concorsi che al mondo scuola.
Per prima cosa, espongo la mia attuale situazione: ho una vecchia laurea triennale, conseguita oltre 10 anni fa, poi ho una "nuova" laurea triennale in scienze agrarie conseguita circa tre anni fa e la prossima settimana discuterò la mia tesi di laurea magistrale in LM 69. Ho sempre lavorato senza troppi problemi a trovare una occupazione, dal momento che anche la mia precedente laurea triennale è in settore tecnico-scientifico, e a tutt'ora il mio stipendio è la fonte principale di sostentamento della famiglia, poichè la mia compagna ha purtroppo un lavoro precario e spesso è disoccupata. Per questa fondamentale ragione (cioè perchè mi era indispensabile lo stipendio) non ho mai potuto realizzare il sogno di diventare insegnante. Perchè questo nella mia visione dei percorsi di accesso alla scuola avrebbe comportato lunghissimi periodi di precariato con il rischio di non poter avere il minimo necessario alla sopravvivenza. Nel lavoro che faccio non sono felice. Certo mi da da mangiare, ma mi sento inutile. Vorrei veramente riuscire a fare l'insegnante. Pertanto, avrei deciso di conseguire i 24 CFU e tentare il concorso. Ed eccomi con le domande: supponendo di riuscire a entrare nel FIT, questo sarà compatibile con una attività lavorativa? (E' infatti arduo pensare che le persone possano sopravvivere con 400€ a mese). Ci sarà l'assoluta certezza che una volta terminato verrò assunto? O rischio di perdere il lavoro che ho e di trovarmi al terzo anno di FIT senza nessuna prospettiva lavorativa? Sarà consentito tentare il concorso su più classi di insegnamento? Infine, considerando la laurea LM 69, quali sono le prospettive di trovare impiego nella scuola? Preferirei insegnare nella secondaria di secondo grado perchè i ragazzini delle medie mi paiono un po' troppo vivaci, e soprattutto perchè per la mia formazione ho molta più conoscenza e professionalità su materie quali chimica, biologia, scienze degli alimenti che non su matematica. Grazie per l'aiuto

Rispondo solo per sostegno psicologico (è particolarmente pesante non ricevere alcun commento o risposta) . Mi trovo anche io nella tua situazione pur essendo in GAE da molti anni avendo più anni di te, ho lavorato da sempre nel privato perchè non ho mai ricevuto incarichi di supplenze ma quest'anno la svolta : prima supplenza su sostegno part time fino al 30.6 ...speriamo e aspettiamo il ruolo ! In bocca al lupo per tutto

Pollo ha scritto:Ed eccomi con le domande: supponendo di riuscire a entrare nel FIT, questo sarà compatibile con una attività lavorativa? (E' infatti arduo pensare che le persone possano sopravvivere con 400€ a mese). Ci sarà l'assoluta certezza che una volta terminato verrò assunto? O rischio di perdere il lavoro che ho e di trovarmi al terzo anno di FIT senza nessuna prospettiva lavorativa? Sarà consentito tentare il concorso su più classi di insegnamento? Infine, considerando la laurea LM 69, quali sono le prospettive di trovare impiego nella scuola?

Il fulcro attorno a cui tutto deve ruotare è questo: "assoluta certezza".
L'ambiente della scuola è estraneo a questa prospettiva sotto ogni punto di vista, da sempre e per sempre, a qualunque titolo e per qualsiasi motivo.

L'unica certezza assoluta a scuola è che non esistono certezze assolute.

Per il resto: il FIT sarà praticamente inconciliabile con altre attività. Non so se lo sarà ufficialmente, ma per come è pensato è poco ragionevole immaginare che tu possa fare altro (se non staccare i biglietti al cinema la domenica pomeriggio).

Per le classi di insegnamento multiple....se i CFU che hai te lo consentono, magari anche sì. Se poi sono classi di concorso "accorpate", di sicuro.

Per le opportunità di lavoro: oggi come oggi funzionano soltanto Lettere (ma alle medie, non alle superiori) e Matematica/Scienze (sempre alle medie). Poi ogni provincia fa a sè, quindi è difficile tracciare prospettive attendibili.

Appena stato a una conferenza sui 24 CFU in Statale a Milano, in realtà si è parlato di tutto il percorso FIT. A quanto detto da gente del ministero il primo anno del FIT deve essere visto come un anno di studio e i 400 euro come una borsa di studio e non come uno stipendio, quindi come si può studiare e lavorare durante l'università così si potrà fare nel primo anno di FIT. Vedremo se sarà vero.

Il problema è se ci sarà obbligo di frequenza e uno ha un lavoro con orari fissi. Non credo che introdurranno un'incompatibilità normativa, ma se una persona lavora dalle 8 alle 18 i corsi quando li frequenta?

Pollo ha scritto:Buongiorno, pur non essendo giovanissimo (ho 40 anni) ho deciso di impegnarmi per diventare insegnante. Ho molti dubbi, dati dalla mia poca conoscenza di questo mondo, e spero di non tediarvi troppo se nei prossimi giorni posterò alcune domande che potranno sembrarvi ovvie, ma che non lo sono per me che ignoro molti meccanismi collegati sia ai concorsi che al mondo scuola.
Per prima cosa, espongo la mia attuale situazione: ho una vecchia laurea triennale, conseguita oltre 10 anni fa, poi ho una "nuova" laurea triennale in scienze agrarie conseguita circa tre anni fa e la prossima settimana discuterò la mia tesi di laurea magistrale in LM 69. Ho sempre lavorato senza troppi problemi a trovare una occupazione, dal momento che anche la mia precedente laurea triennale è in settore tecnico-scientifico, e a tutt'ora il mio stipendio è la fonte principale di sostentamento della famiglia, poichè la mia compagna ha purtroppo un lavoro precario e spesso è disoccupata. Per questa fondamentale ragione (cioè perchè mi era indispensabile lo stipendio) non ho mai potuto realizzare il sogno di diventare insegnante. Perchè questo nella mia visione dei percorsi di accesso alla scuola avrebbe comportato lunghissimi periodi di precariato con il rischio di non poter avere il minimo necessario alla sopravvivenza. Nel lavoro che faccio non sono felice. Certo mi da da mangiare, ma mi sento inutile. Vorrei veramente riuscire a fare l'insegnante. Pertanto, avrei deciso di conseguire i 24 CFU e tentare il concorso. Ed eccomi con le domande: supponendo di riuscire a entrare nel FIT, questo sarà compatibile con una attività lavorativa? (E' infatti arduo pensare che le persone possano sopravvivere con 400€ a mese). Ci sarà l'assoluta certezza che una volta terminato verrò assunto? O rischio di perdere il lavoro che ho e di trovarmi al terzo anno di FIT senza nessuna prospettiva lavorativa? Sarà consentito tentare il concorso su più classi di insegnamento? Infine, considerando la laurea LM 69, quali sono le prospettive di trovare impiego nella scuola? Preferirei insegnare nella secondaria di secondo grado perchè i ragazzini delle medie mi paiono un po' troppo vivaci, e soprattutto perchè per la mia formazione ho molta più conoscenza e professionalità su materie quali chimica, biologia, scienze degli alimenti che non su matematica. Grazie per l'aiuto

1) Penso che contemporaneamente al FIT potrai fare supplenze se ti chiameranno dalle Gi (almeno ti sei iscritto?) o da mad, difficilmente continuare con il tuo attuale lavoro (che però non so quale sia e quali vincoli ti imponga; vedi risposta precedente).
2) Per assumerti ti assumeranno, ma la domanda è quando; se il posto non c'è, rischi di dover aspettare alcuni anni.
3) Potrai partecipare per tutte le tue classi di insegnamento e se supererai il concorso dovrai scegliere per quale frequentare il FIT.
4) Le possibilità saranno sicuramente maggiori per le medie che per le superiori, quindi non scarterei l'ipotesi, visto che non puoi aspettare. Inoltre potresti provare il sostegno, per il quale ci saranno probabilmente più posti. So che non è quello che preferiresti, ma sarebbe un modo per entrare a scuola in tempi rapidi e poi (forse) potresti passare alla materia dopo qualche anno.