BORTOLATO metodo analogico per la primaria (Matematica)

Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti,
sarei curiosa di sapere cosa ne pensate di questo metodo per l'insegnamento della Matematica alla primaria.
Mi piacerebbe sentire il parere di chi lo conosce (da genitore o curioso) e degli insegnanti di primaria che lo usano o che, invece, hanno scelto di non usarlo.
Io, per curiosità (ho bimbi piccoli), ammetto di aver letto qualcosa e visto un po' di materiale... ma più lo conosco e meno mi convince. Però vorrei sentire i vostri commenti...

Esistono e si chiamano prove bimestrali di verifica di istituto. Nel piano di monitoraggio delle mie scuole passate, tutte tranne un paio, le verifiche sono standard e alla fine dell'anno i risultati sono pubblici, almeno per noi docenti.
In terza primaria, anzi dalla terza in poi, il metodo ha dei limiti che più di un osservatore ha notato, ma non sta scritto in cielo che quella sia una matematica diversa, pertanto è sufficiente non prenderlo in assolutezza. In ogni modo non ho mai osservato i risultati miracolistici che alcuni raccontano, ma nemmeno gli scempi che altri paventano. Certo è che a me non piace, ma non posso dire che non funzioni in mano ad altri.

Titti76 ha scritto:Il fatto che "nella pratica si sia mostrato efficace" mi lascia molto molto perplessa?!
Ci sono risultati di test comparativi che dimostrano che le classi in cui è stato usato questo metodo hanno avuto risultati migliori??? Dubito che esistano test del genere.. oltre che difficilmente credo darebbero questo risultato.

Con tutti i limiti dei regoli o delle multibase (anche se la versione montessoriana a me piace molto), trovo che la rappresentazione delle migliaia di Bartolato sia peggiore, per non dire OBROBRIOSA, poco intuitiva, poco maneggiabile e per nulla replicabile.
L'idea che gli alunni debbano usare la rappresentazione grafica solo con la lim (perché sopra il 20 praticamente si è costretti a far questo) non mi piace per niente!!!

http://maddmaths.simai.eu/didattica/il-metodo-bortolato/

Finalmente una risposta dall' Unione Italiana Matematica

"abolizione delle spiegazioni, viste come un’inutile complicazione invece che l’educazione al voler sapere il perché delle cose in maniera a-gerarchica e all’imparare a difendere le proprie posizioni; l’attenzione focalizzata completamente sul risultato (il prodotto) piuttosto che sul processo di pensiero attivato per raggiungere un certo risultato; la costruzione di collegamenti puramente mnemonici basati su analogie senza nessun riferimento al concetto matematico"

ma davvero esiste qualche insegnante che pensa di utilizzare un metodo con tali limiti ??

L'ultimo punto in particolare è totalmente avulso da ciò che dovrebbe essere l'insegnamento della matematica (parlo da insegnate di matematica e scienze nella scuola media ).

Fuori di polemica diretta, quello che non mi torna del metodo, così come è stato presentato, è proprio che mi sembra incoerente in sé, indipendentemente dal fatto di condividerne l'idea o no. E' proprio che non si capisce bene quale sia l'idea, visto che più volte si contraddice!

A me sembra che nel sito di presentazione si parta dal presupposto che sia sbagliatissimo "addestrare" i bambini a fare calcoli in modo meccanico, a imparare le tabelline a memoria, a usare gli artifici di calcolo scritto a mano, come riporti, resti, prestiti, eccetera... il che farebbe pensare che si dia maggiore importanza maggiore alla comprensione profonda effettiva, e quindi all'educare il bambino a ragionare sul significato reale di quello che sta facendo, piuttosto che applicare formule imparate a memoria (il che sarebbe un bene).

Però poi, nelle esposizioni successive (e anche negli esempi citati in quella pagina critica su maddmaths), si evidenzia che di fatto il metodo è quasi integralmente focalizzato sull'ottenimento del risultato finale giusto, bandendo qualsiasi riflessione simbolica sul significato delle operazioni svolte e delle relazioni coinvolte (uguaglianza, equivalenza, maggiore, minore, multiplo, eccetera). Addirittura viene fuori che i valori base dei risultati più comuni di somme e moltiplicazioni "immediate" vengono fatti ricordare ai bambini associandoli a disegnini, vignette e fumetti.

In pratica, i sostenitori del metodo affermano che sia più efficace perché aumenta la percentuale di successi nell'ottenimento del risultato voluto, e perché aumenta la velocità nell'ottenere tale risultato e nel concludere l'esercizio. A parte il fatto che non sappiamo se sia vero o no... ma se anche fosse vero, non sarebbe semplicemente anche quella, un'operazione meccanica, acritica e priva di comprensione consapevole?

Insomma, perché imparare le tabelline a memoria nel vecchio modo in cui le imparavamo noi sarebbe sbagliato, mentre impararle ugualmente a memoria ricordandosi una certa immaginetta fumettistica o l'associazione tra due immaginette, quello invece andrebbe meglio? A me sembra un'applicazione bella e buona del riflesso pavloviano, altro che valorizzazione dell'istinto naturale di comprensione spontanea che tutti i bambini hanno...