Diritto alla disconnessione: e che vor dì?

Tratta dall'ultimo contratto (non ancora vigente?), riporto qui una schermata riepilogativa del tema in questione e chiedo, ai più esperti, quanto in oggetto
Mi permetto di sottolineare una particolare attenzione alla lettura del testo, ad un solo giorno dalle prossime elezioni: può essere utile per ricordare alcune "coserelle" (a volte dimenticate, talaltra sottaciute).

a me sembra un diritto sacrosanto

Ire ha scritto:a me sembra un diritto sacrosanto

No è sacrosanto, è più che sacrosanto, specialmente ora che i ds, presi da "sacro furore" per le nuove tecnologie, pubblicano tutto (circolari , avvisi e quant'altro) solo su Internet: va bene la tecnologia, ma la dematerializzazione deve pure avere un limite! Ricordo a tutti che la funzione docente non può prevalere ed invadere la sfera personale e che terminato il proprio lavoro, come avveniva ua volta, si deve poter badare ai propri interessi e necessità IMHO.

non credo sia questo. Non si tratta di dematerializzazione che ti mette a disposizione in qualunque momento circolari e altro che tu puoi scegliere di guardare quando credi. Si tratta piuttosto di non essere a disposizione degli altri quando non sei in servizio

Hai diritto di non rispondere a telefonate o sms o mail provenienti dalla scuola o dai genitori o da questioni lavorative al di fuori del tuo orario di lavoro. E non ci devono essere ripercussioni o recriminazioni che invece sono sempre più frequenti.

Un non problema creato dal nulla.
Nel contratto nessuno ti obbliga ad essere reperibile o a rispondere alle mail entro 20 minuti alle 4 di domenica mattina. Nessuno su questo pianeta potrà mai imputarti alcunché se non rispondi ad una chiamata del genitore di domenica. È già così da sempre.
A proposito, ma chi è il pazzo che lascia il suo numero ai genitori?

Invece è un problema.

In altri ambiti lavorativi è un problemissimo, in ambito scolastico pure.

Solo per farti un esempio: mi è capitato piuttosto spesso quest'anno (con mia estrema indignazione) di ricevere in ore serali (anche dopo le 22) o in giornate festive, comunicazioni, richieste, documenti che attendevo e che ero costretta a visionare per il giorno dopo se volevo finire il lavoro che stavo facendo. La possibilità di raggiungermi in quel modo ha "disinibito" le azioni creando una organizzazione distorta del lavoro di tutti. Il mio è lavoro volontario, scelgo di farlo e non voglio dire no ma potrei. Chi lavora in team con altri e lo fa sotto contratto fa più fatica di me. E' giusto che sia riconosciuto ufficialmente questo diritto. (purtroppo è giusto)