Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
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Orizzonte Scuola Forum :: Mobilità, utilizzazioni, assegnazioni provvisorie, graduatoria interna istituto
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Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
Come è noto, i periodi di congedo straordinario per frequenza di un corso di dottorato di ricerca sono riconosciuti nella graduatoria interna d'istituto come servizio prestato in altro ruolo. Questo naturalmente vale per coloro che erano già in servizio nel momento in cui hanno vinto il posto di dottorato. A queste persone, qualora abbiano poi effettivamente conseguito il titolo di dottore di ricerca, si riconoscono quindi i 5 punti dati dal titolo, più gli anni di congedo straordinario (solitamente 3), quindi in tutto (3x3)+5 = 14.
A chi invece ha vinto una borsa di dottorato a ridosso della laurea e comunque prima dell'entrata in ruolo vengono invece riconosciuti solo i 5 punti del titolo. I tre anni di frequenza al corso di dottorato non contano nulla e non sono neppure coperti da contribuzione. In soldoni: per un neolaureato tra vincere un posto di dottorato e fare supplenze è molto più conveniente fare supplenze, sia dal punto di vista economico sia per le effettive possibilità di carriera nei due rispettivi ambiti.
Io mi sono laureato a febbraio 1996: allora era impossibile iscriversi nelle graduatorie provinciali perché erano state chiuse il 28 febbraio 1995 e fino al 2001 non sarebbero state più riaperte. L'unica prospettiva era quella di fare le domande ai presidi. Non presi quindi al momento in considerazione la scuola e presentai piuttosto domanda per diversi dottorati; fortunatamente ne vinsi uno, godendo della borsa di dottorato dal 1° novembre 1996 al 31 ottobre 1999. Al termine della borsa le graduatorie erano ancora chiuse, poi c'è stato il concorso ordinario del 2000 in virtù del quale sono stato immesso in ruolo con il 1° settembre 2000.
Francamente non mi sembra giusto che chi vince un concorso di dottorato a ridosso della laurea, ovvero nel solo momento in cui ha pienamente senso fare un dottorato, debba vedersi riconosciuti soltanto i 5 punti legati al titolo (che oltre a tutto sono vergognosamente pochi, poiché un dottorato dovrebbe valere almeno come tre anni di servizio), mentre vedo che altri miei colleghi che hanno vinto un dottorato a 40 o anche 50 anni (spesso con il solo scopo di prendersi una sorta di "triennio sabbatico") vengono "premiati" con il pieno riconoscimento anche degli anni di congedo straordinario, accumulando quindi quasi il triplo dei punti che ho guadagnato io.
Chiedo perciò a chi è più esperto di me se le cose stiano davvero così come ho scritto o se invece esista qualche possibilità di far valere come servizio anche gli anni di dottorato svolti precedentemente all'entrata in ruolo.
Ringrazio fin d'ora chi mi saprà ragguagliare.
A chi invece ha vinto una borsa di dottorato a ridosso della laurea e comunque prima dell'entrata in ruolo vengono invece riconosciuti solo i 5 punti del titolo. I tre anni di frequenza al corso di dottorato non contano nulla e non sono neppure coperti da contribuzione. In soldoni: per un neolaureato tra vincere un posto di dottorato e fare supplenze è molto più conveniente fare supplenze, sia dal punto di vista economico sia per le effettive possibilità di carriera nei due rispettivi ambiti.
Io mi sono laureato a febbraio 1996: allora era impossibile iscriversi nelle graduatorie provinciali perché erano state chiuse il 28 febbraio 1995 e fino al 2001 non sarebbero state più riaperte. L'unica prospettiva era quella di fare le domande ai presidi. Non presi quindi al momento in considerazione la scuola e presentai piuttosto domanda per diversi dottorati; fortunatamente ne vinsi uno, godendo della borsa di dottorato dal 1° novembre 1996 al 31 ottobre 1999. Al termine della borsa le graduatorie erano ancora chiuse, poi c'è stato il concorso ordinario del 2000 in virtù del quale sono stato immesso in ruolo con il 1° settembre 2000.
Francamente non mi sembra giusto che chi vince un concorso di dottorato a ridosso della laurea, ovvero nel solo momento in cui ha pienamente senso fare un dottorato, debba vedersi riconosciuti soltanto i 5 punti legati al titolo (che oltre a tutto sono vergognosamente pochi, poiché un dottorato dovrebbe valere almeno come tre anni di servizio), mentre vedo che altri miei colleghi che hanno vinto un dottorato a 40 o anche 50 anni (spesso con il solo scopo di prendersi una sorta di "triennio sabbatico") vengono "premiati" con il pieno riconoscimento anche degli anni di congedo straordinario, accumulando quindi quasi il triplo dei punti che ho guadagnato io.
Chiedo perciò a chi è più esperto di me se le cose stiano davvero così come ho scritto o se invece esista qualche possibilità di far valere come servizio anche gli anni di dottorato svolti precedentemente all'entrata in ruolo.
Ringrazio fin d'ora chi mi saprà ragguagliare.
Busiride- Messaggi : 32
Data d'iscrizione : 11.02.13
Re: Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
Hai capito bene:
"F) per il conseguimento del titolo di "dottorato di ricerca”
(si valuta un solo titolo)
Punti 5 "
E' come una seconda laurea o un diploma di specializzazione: è un titolo culturale, non di servizio.
"F) per il conseguimento del titolo di "dottorato di ricerca”
(si valuta un solo titolo)
Punti 5 "
E' come una seconda laurea o un diploma di specializzazione: è un titolo culturale, non di servizio.
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
Data d'iscrizione : 01.07.16
Re: Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
Busiride ha scritto:Come è noto, i periodi di congedo straordinario per frequenza di un corso di dottorato di ricerca sono riconosciuti nella graduatoria interna d'istituto come servizio prestato in altro ruolo. Questo naturalmente vale per coloro che erano già in servizio nel momento in cui hanno vinto il posto di dottorato. A queste persone, qualora abbiano poi effettivamente conseguito il titolo di dottore di ricerca, si riconoscono quindi i 5 punti dati dal titolo, più gli anni di congedo straordinario (solitamente 3), quindi in tutto (3x3)+5 = 14.
A chi invece ha vinto una borsa di dottorato a ridosso della laurea e comunque prima dell'entrata in ruolo vengono invece riconosciuti solo i 5 punti del titolo. I tre anni di frequenza al corso di dottorato non contano nulla e non sono neppure coperti da contribuzione. In soldoni: per un neolaureato tra vincere un posto di dottorato e fare supplenze è molto più conveniente fare supplenze, sia dal punto di vista economico sia per le effettive possibilità di carriera nei due rispettivi ambiti.
Io mi sono laureato a febbraio 1996: allora era impossibile iscriversi nelle graduatorie provinciali perché erano state chiuse il 28 febbraio 1995 e fino al 2001 non sarebbero state più riaperte. L'unica prospettiva era quella di fare le domande ai presidi. Non presi quindi al momento in considerazione la scuola e presentai piuttosto domanda per diversi dottorati; fortunatamente ne vinsi uno, godendo della borsa di dottorato dal 1° novembre 1996 al 31 ottobre 1999. Al termine della borsa le graduatorie erano ancora chiuse, poi c'è stato il concorso ordinario del 2000 in virtù del quale sono stato immesso in ruolo con il 1° settembre 2000.
Francamente non mi sembra giusto che chi vince un concorso di dottorato a ridosso della laurea, ovvero nel solo momento in cui ha pienamente senso fare un dottorato, debba vedersi riconosciuti soltanto i 5 punti legati al titolo (che oltre a tutto sono vergognosamente pochi, poiché un dottorato dovrebbe valere almeno come tre anni di servizio), mentre vedo che altri miei colleghi che hanno vinto un dottorato a 40 o anche 50 anni (spesso con il solo scopo di prendersi una sorta di "triennio sabbatico") vengono "premiati" con il pieno riconoscimento anche degli anni di congedo straordinario, accumulando quindi quasi il triplo dei punti che ho guadagnato io.
Chiedo perciò a chi è più esperto di me se le cose stiano davvero così come ho scritto o se invece esista qualche possibilità di far valere come servizio anche gli anni di dottorato svolti precedentemente all'entrata in ruolo.
Ringrazio fin d'ora chi mi saprà ragguagliare.
Confermo, tristemente, la risposta di Stefania Biancani. Solo 5 (miserrimi) punti come titolo culturale
alege76- Messaggi : 931
Data d'iscrizione : 09.07.12
Re: Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
Se ritieni siano pochi puoi sempre non dichiararli eh:)
arrubiu- Moderatore
- Messaggi : 28333
Data d'iscrizione : 24.10.14
Località : Casteddu70
Re: Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
Vabbè, dai, se ci mettiamo ad esaminare punto per punto l'equità dei principi di attribuzione del punteggio non ne veniamo fuori. ;-)
Mio marito, per esempio, per essere stato membro di commissione di maturità in un determinato anno scolastico (non ricordo quale, è sul contratto) ha 1 punto in più. Perché? Percome? E' "giusto"? (forse solo Paolo potrebbe dare la risposta)
Il contratto è stato cambiato tante volte, le scelte politiche hanno preso diversi orientamenti. Questo è il momento di compilare con attenzione le autocertificazioni, leggendo bene la tabella del contratto, note comprese. Al di là dei singoli criteri, che possono sembrare assurdi (ma a ben guardare anche quelli con cui si consegue un dottorato possono essere decisamente criticabili, e vi parla un dottore di ricerca), magari si scopre di essere in possesso di un qualche titoletto a cui neanche pensavamo...
Mio marito, per esempio, per essere stato membro di commissione di maturità in un determinato anno scolastico (non ricordo quale, è sul contratto) ha 1 punto in più. Perché? Percome? E' "giusto"? (forse solo Paolo potrebbe dare la risposta)
Il contratto è stato cambiato tante volte, le scelte politiche hanno preso diversi orientamenti. Questo è il momento di compilare con attenzione le autocertificazioni, leggendo bene la tabella del contratto, note comprese. Al di là dei singoli criteri, che possono sembrare assurdi (ma a ben guardare anche quelli con cui si consegue un dottorato possono essere decisamente criticabili, e vi parla un dottore di ricerca), magari si scopre di essere in possesso di un qualche titoletto a cui neanche pensavamo...
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
Data d'iscrizione : 01.07.16
Re: Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
Stefania Biancani ha scritto:Hai capito bene:
"F) per il conseguimento del titolo di "dottorato di ricerca”
(si valuta un solo titolo)
Punti 5 "
E' come una seconda laurea o un diploma di specializzazione: è un titolo culturale, non di servizio.
Con la differenza che:
1. una seconda laurea o un diploma di specializzazione si ottengono dopo aver frequentato un corso cui non si accede vincendo un concorso ma semplicemente iscrivendosi (naturalmente avendo i requisiti per iscriversi);
2. La frequenza di un secondo corso di laurea o di una scuola di specializzazione danno diritto tutt'al più a usufruire delle 150 ore annuali per motivi di studio, certamente non danno diritto a fruire di un congedo straordinario triennale.
Busiride- Messaggi : 32
Data d'iscrizione : 11.02.13
Re: Dottorato prima del ruolo: quanto vale?
1. Io per accedere alla Scuola di Specializzazione post-laurea (quadriennale, vecchio ordinamento) ho superato un concorso, con tanto di prova scritta, di prova orale e di valutazione dei titoli culturali; 3 anni di esami e discussione di tesi finale
2. Questo è un altro discorso. Se vogliamo vederla seriamente, il dottorato di ricerca non ha proprio nulla a che vedere con l'attività didattica (non è affatto scontato che un dottorando tenga lezioni accademiche: durante il mio dottorato io ho continuamente insegnato, ma ufficialmente non sono mai potuta risultare professore a contratto; altri invece hanno conseguito il titolo senza avere mai fatto lezione). Il dottorato riguarda l'attività di ricerca, non la didattica. E se vogliamo dirla tutta, di solito il neolaureato (o quasi) che sceglie di partecipare ad un concorso di dottorato ha ambizioni diverse da quelle dell'insegnamento nella scuola. Chi desidera da subito entrare nella scuola segue altri percorsi, come, appunto le richieste di supplenza ai presidi (mi riferisco agli anni '90). Infine, a guardar bene, i 5 punti sono garantiti al di là di qualsiasi nesso tra dottorato e disciplina insegnata: un docente di matematica che ha conseguito un dottorato in giurisprudenza in gioventù avrà comunque diritto ai 5 punti.
Insomma, le contraddizioni sono molte, ma le regole sono queste. 5 punti: titolo culturale, non di servizio.
2. Questo è un altro discorso. Se vogliamo vederla seriamente, il dottorato di ricerca non ha proprio nulla a che vedere con l'attività didattica (non è affatto scontato che un dottorando tenga lezioni accademiche: durante il mio dottorato io ho continuamente insegnato, ma ufficialmente non sono mai potuta risultare professore a contratto; altri invece hanno conseguito il titolo senza avere mai fatto lezione). Il dottorato riguarda l'attività di ricerca, non la didattica. E se vogliamo dirla tutta, di solito il neolaureato (o quasi) che sceglie di partecipare ad un concorso di dottorato ha ambizioni diverse da quelle dell'insegnamento nella scuola. Chi desidera da subito entrare nella scuola segue altri percorsi, come, appunto le richieste di supplenza ai presidi (mi riferisco agli anni '90). Infine, a guardar bene, i 5 punti sono garantiti al di là di qualsiasi nesso tra dottorato e disciplina insegnata: un docente di matematica che ha conseguito un dottorato in giurisprudenza in gioventù avrà comunque diritto ai 5 punti.
Insomma, le contraddizioni sono molte, ma le regole sono queste. 5 punti: titolo culturale, non di servizio.
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
Data d'iscrizione : 01.07.16
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