falso ricongiungimento al coniuge

Nella mia graduatoria d'istituto quest'anno mi sorpasserà una collega che aggiungerà 5 punti per un corso di specializzazione, ma che dichiara un falso ricongiungimento al coniuge. So per certo che lei e il coniuge vivono insieme entrambi in un'altra città, non quella della scuola, mentre lui ha fatto una falsa residenza nel comune della scuola. Che devo fare secondo voi per tutelarmi? Io ho già parlato con la DS la quale mi ha detto che le cattedre le distribuisce lei e che è ininfluente il fatto che mi superi, tanto ha già deciso che distribuirà le ore di potenziamento a tutti. A me dà fastidio il solo fatto che mi superi con un'ingiustizia, e quindi le vorrei parlare informalmente per dirle che so quel che ha fatto e di evitare di inserire quel punteggio. Che ne pensate?

Se la collega si è cambiata la residenza "strategicamente", formalmente è in regola.
Come fai dimostrarlo?
Puoi fare una segnalazione al vigili del posto. Ma se c'è un contratto di locazione è tutto in regola strategia o meno.

Se il coniuge ha cambiato residenza da almeno 3 mesi c'è già stato il controllo formale dei vigili, per cui tutto è in regola.

itans22 ha scritto:Se la collega si è cambiata la residenza "strategicamente", formalmente è in regola.
Come fai dimostrarlo?
Puoi fare una segnalazione al vigili del posto. Ma se c'è un contratto di locazione è tutto in regola strategia o meno.

Non c'è il contratto di locazione perchè la sua residenza è presso amici. Ma il fatto è che non vive lì. Dovrei fare una segnalazione ai vigili e farli andare a fare un sopralluogo all'improvviso...

se ha la residenza in un posto e il domicilio in un altro è in regola. Molti sono in queste condizioni

Suarim ha scritto:

itans22 ha scritto:Se la collega si è cambiata la residenza "strategicamente", formalmente è in regola.
Come fai dimostrarlo?
Puoi fare una segnalazione al vigili del posto. Ma se c'è un contratto di locazione è tutto in regola strategia o meno.

Non c'è il contratto di locazione perchè la sua residenza è presso amici. Ma il fatto è che non vive lì. Dovrei fare una segnalazione ai vigili e farli andare a fare un sopralluogo all'improvviso...

Non conta chi vive in quella casa.
Se il cambio di residenza è stato fatto per tempo è "confermato" dal comune, se ritieni non vedo altro che fare una segnalazione a chi di dovere.

Praticamente mi state dicendo che è legale dichiarare il falso. Non è bello neanche che diciate che molti fanno così. Di strategico non ci vedo proprio niente. Io ci vedo solo disonestà e basta, per giunta a danno di altre persone. Il "ricongiungimento al coniuge" dà un vantaggio di 6 punti di cui però lei non ha bisogno, visto che non si ricongiunge al coniuge nel comune della scuola, dato che lui vive da un'altra parte. Non vedo perchè debba dunque avere quei 6 punti. Andrò dai vigili urbani e vedremo il da farsi.

la legge ammette che residenza e domicilio possano non coincidere

Disillusa ha scritto:la legge ammette che residenza e domicilio possano non coincidere

Ma per chiedere cambio di residenza, che mi risulti, occorre dimostrare di viverci.

lo dimostri quando viene l'impiegato del comune dopo che hai fatto richiesta, poi non lo dimostri più

Non ho capito una cosa; tutto questo fatto del cambio di residenza è stato fatto per avere 6 punti in più nelle GI interna pensando di non avere così ore di potenziamento?
Se quello che dici è vero saremmo ai limiti del grottesco.

gugu ha scritto:Non ho capito una cosa; tutto questo fatto del cambio di residenza è stato fatto per avere 6 punti in più nelle GI interna pensando di non avere così ore di potenziamento?
Se quello che dici è vero saremmo ai limiti del grottesco.

E' stato fatto perchè nell'anno scolastico 2015/16 si perdeva una cattedra e quindi la collega risultava perdente posto. Così facendo cercava di superarmi, ma non ci riuscì perchè le vennero tolti alcuni punti che non le spettavano e che aveva dichiarato anche nell'anno precedente. Poi successe che il CSA decise di non far perdere la titolarità con 8 ore e assegnò una COE. Poi alla scuola venne dato anche un potenziamento in quella materia. Lei che fece: pur di restare nella scuola accettò le 8 ore e si fece dare 10 di potenziamento mentre alla collega neo immessa in ruolo vennero date le 8 ore di potenziamento restanti più le due scuole di completamento della COE. Poi dall'anno scorso sta facendo uno di quei corsi da 5 punti e quindi quest'anno mi supererà

Disillusa ha scritto:lo dimostri quando viene l'impiegato del comune dopo che hai fatto richiesta, poi non lo dimostri più

Il mio dubbio è che l'impiegato del comune non ci sia andato proprio. Come poteva dimostrare, lui che è sposato e con un figlio, di vivere presso un'altra famiglia? Infatti ci sono molti colleghi e colleghe che vanno a casa sua per feste varie e il marito è sempre lì. Sarebbe un abbandono del tetto coniugale, no?

L'impiegato non sempre viene, a volte si telefona.

Da me non è mai venuto.

Suarim ha scritto:

Disillusa ha scritto:lo dimostri quando viene l'impiegato del comune dopo che hai fatto richiesta, poi non lo dimostri più

Il mio dubbio è che l'impiegato del comune non ci sia andato proprio. Come poteva dimostrare, lui che è sposato e con un figlio, di vivere presso un'altra famiglia? Infatti ci sono molti colleghi e colleghe che vanno a casa sua per feste varie e il marito è sempre lì. Sarebbe un abbandono del tetto coniugale, no?

l'abbandono del tetto coniugale è un'altra cosa. La legge ammette che:
1. domicilio e residenza siano in due luoghi diversi
2. marito e moglie abbiano residenze in posti diversi.
Non so più come spiegartelo.
Sono in regola, non c'è niente di illecito

Per la mobilità la cosa importante è la residenza da più di mesi tre rispetto all'apertura dell'invio della domanda e non il domicilio (che può essere variato in continuazione).

Non esiste un certificato di domicilio ma il certificato di residenza, di residenza storico e lo stato di famiglia.

Nel CCNI mobilità di scrive, erroneamente, a mio avviso di domicilio (per l'assistenza disabili) ma vale la residenza.

Ho chiesto lumi ad un dirigente del mio Comune e mi ha dato queste risposte.

Chi è residente in un posto ed in una determinata via ma, poi, è domiciliato in altra città o nella stessa città ma con un domicilio diverso non dichiara il falso.

Si può controllare facilmente andando al Comune e chiedendo la residenza di una determinata persona in quanto atto pubblico.

Art. 2 legge n. 1228/1954: «È fatto obbligo ad ognuno di chiedere per sé e per le persone sulle quali esercita la patria potestà o la tutela, la iscrizione nell’anagrafe del Comune di dimora abituale e di dichiarare alla stessa i fatti determinanti mutazione di posizioni anagrafiche, a norma del regolamento, fermo restando, agli effetti dell’art. 44 del Codice civile, l’obbligo di denuncia del trasferimento anche all’anagrafe del Comune di precedente residenza».
Che ne pensate?