Problema relazionale con la collega dell'assistenza alla mensa.

Allora, ultimamente mi sta capitando di avere dei contrasti (riguardanti i ragazzi) con la collega che assieme a me sorveglia i ragazzi di una classe a tempo prolungato durante l'ora di mensa. Quando sono in compresenza con lei accade infatti che siccome alcuni alunni in classe non hanno un comportamento corretto allora lei li vuole punire non facendoli giocare dopo il pranzo, mentre ad altri, che non sono certo dei santi, viene permesso. Allora i ragazzi "esclusi" mi chiedono di farli giocare e a volte mi è capitato di acconsentire, tuttavia la collega li ha richiamati al posto urlando e ciò ha dato purtroppo la stura per contrasti tra me e lei e tra lei e la classe, che stanno letteralmente rovinando la serenità di quell'intervallo che dovrebbe essere dedicato allo svago e al gioco.Ora, visto che l'atteggiamento della collega non cambia, debbo far presente queste intromissioni alla DS? Oppure in realtà nessuno ha veramente torto visto che l'assistenza mensa spetta ad entrambi?

Io alla prima elementare ho specificato alle maestre che a casa se mio figlio sbaglia f a il monello, non vuole fare i compiti sta in castigo, e che gradirei che fosse la stessa cosa a scuola . Non capisco perché consideri un abominio il castigo applicato dalla collega

Dovreste mettervi d'accordo prima, arrivare ad una decisione e non cambiare idea di fronte alle richieste dei ragazzi, altrimenti perdete credibilità tutti e due. Se lei ha deciso una punizione senza consultarti, ha sbagliato, ma secondo me hai sbagliato di più tu che hai concesso quello che lei aveva negato minando la sua autorevolezza e il suo ruolo. Avresti fatto meglio a non cedere alle proteste dei ragazzi e a spiegare a lei le tue perplessità sul provvedimento preso, invitandola per il futuro a consultarsi con te prima di prendere decisioni di questo tipo. Naturalmente mi rendo conto che è più facile a dirsi che a farsi, visto che si deve decidere in pochi secondi, in mezzo ad un gruppo di ragazzi agitati. Se si va d'accordo, può bastare anche uno sguardo; se non si va d'accordo, è ancora più difficile.