Condotta commissari durante esame

Buongiorno, volevo chiedervi di condividere qua le vostre esperienze di commissari d'esame.
Come vi comportate?
In particolare: durante le prove scritte comunicate dettagli con gli studenti in merito ai contenuti delle prove stesse?
Durante la prima e la seconda prova, se ritenete che queste siano troppo complesse o con richieste ambigue o mal formulate, ne parlate con gli studenti e fornite informazioni su come procedere? Oppure lasciate che i candidati si muovano in maniera autonoma per poi valutare il modo in cui hanno reagito?
Durante la correzione come vi comportate? Vi limitate a valutare le prove o confrontate i voti del singolo candidato per aumentare il punteggio nel caso la vostra o un'altra delle prove siano andate meno bene del previsto?

Io credo che la cosa giusta da fare sia lasciar stare i ragazzi, in modo che possano superare (o no) i vari ostacoli con le loro gambe.
Questo è anche l'unico modo per garantire una valutazione equa e senza disparità né possibilità di malintesi.
Inoltre, non me la sentirei proprio di commentare su due piedi i temi d'esame dichiarando di ritenerlii, eventualmente, troppo complicati o con domande ambigue/mal formulate, se non dopo un'accurata ed attenta analisi che mal si accorda con l'attività di sorveglianza dei commissari durante le prove scritte. Voi che linea tenete?

io confronterei sinceramente ...

p.s. sono i nostri alunn...un aiutino su come procedere è umano e non ha mai ucciso nessuno.. ma io sono una prof buona :-)

Eh lo so ti capisco. Il mio problema è che l'aiutino, per come è fatto, risulterebbe diverso da studente a studente, classe e classe, scuola e scuola etc. Quindi un aiutino per qualcuno finirebbe per essere una penalità per moltissimi. E poi se ci fosse un malinteso? Qualcuno (alunni o commissari che dir si voglia) che fraintendesse il testo della prova o il suggerimento? La cosa è abbastanza complessa per come la vedo io. Inoltre credo che in fase di correzione si possa tener conto in maniera più oggettiva e ponderata delle eventuali difficoltà della prova. Anzi: se non vengono dati suggerimenti, si potrebbero anche riconoscere quegli studenti che hanno superato le difficoltà proposte in maniera particolarmente brillante, distinguendolo, magari, come candidati alla lode etc. Insomma: è un bel dilemma ma ho la netta impressione che la soluzione migliore sia quella di lasciar fare ai candidati in maniera del tutto autonoma.

Io seguo questo ragionamento: la mia tranquillità viene prima di tutto il resto, quindi non aiuto nessuno in nessun modo per evitare problemi successivi (un altro studente potrebbe lamentarsi di non essere stato aiutato o si potrebbe creare disordine per chiedere informazioni)… nessuno potrà invece crearti problemi se non ti metterai a dare "aiutini"...

vale la stessa regola delle verifiche in classe: eventuali suggerimenti per la soluzione devono essere dati uguali a tutti
durante il compito non e' opportuno spiegare, a maggior ragione non e' possibile dare spiegazioni personalizzate