assegnazione docenti ai vari plessi

Buonasera, mi chiedo varie cose in relazione all'assegnazione dei docenti ai vari plessi su comuni diversi:
quali criteri regolano la suddetta assegnazione alla luce del nuovo CCNL che toglie la materia in questione alla contrattazione integrativa......
se nonostante la materia in questione non sia più oggetto di contrattazione integrativa ma di semplice "confronto" l'Istituto scolastico scelga comunque la strada della contrattazione con le varie rappresentanze sindacali......
se la contrattazione di Istituto regolante la materia delle assegnazioni dei docenti ai vari plessi per a.s 2018/2019 è stata firmata in data antecedente al nuovo CCNL, quando ancora la materia era oggetto di contrattazione integrativa (vedi CCNI 2017/2018 prorogato il 7 marzo 2018 nel quale all'art. 3 comma 7 si stabilisce che le assegnazione dei docenti su plessi in comuni diversi avvengono secondo modalità e criteri definiti dalla contrattazione di istituto) che cosa succede ora.......vale ancora la contrattazione di istituto immediatamente precedente al nuovo CCNL?....
vorrei, in sintesi, che qualcuno mi aiutasse a capire da quali normative/regole/contrattazioni è regolata da settembre 2018 l'assegnazione dei docenti ai plessi su comune diverso
ringrazio anticipatamente

L'assegnazione dei docenti alle classi e ai plessi è stata sottratta dalla contrattazione integrativa dal 2009 col D.Lgs 150/2009, così come confermato dall'interpretazione autentica del D.Lgs. 141/2011. Il nuovo CCNL ha rimesso la questione al confronto che è legato alla solerzia delle RSU. Sono infatti le RSU che, in seguito all'informazione, devono chiedere, se lo ritengono opportuno, l'apertura del confronto. L'art. 3 comma 7 del CCNI regola un caso particolare ovvero l'assegnazione dei docenti a plessi situati in comuni diversi rispetto alla sede di organico, assegnando tale materia alla contrattazione di istituto nel limite delle disponibilità destinate ai movimenti. Si tratta quindi di una regolamentazione legata alla mobilità. Se non ci sono disponibilità per i movimenti la materia resta di competenza esclusiva del DS, fatto salvo il confronto sindacale e le indicazioni degli organi collegiali. Il contratto integrativo di istituto andrebbe rinnovato ogni anno. Se le parti concordano per un tacito rinnovo rimane in vigore quanto disposto nel contratto dell'anno precedente nelle materie oggetto di contrattazione.

La ringrazio della esauriente risposta, inoltre e forse vero che i docenti assunti entro l'anno scolastico 2014/2015, conservano la titolarità sulla sede, per cui per tali docenti non si pone il problema dello spostamento tra un plesso e l'altro dell'Istituto mantenendo la titolarità sulla sede ex art 73 legge 107...... dico bene?

Purtroppo no. Il comma 73 disciplina la titolarità su sede e titolarità su ambito ma non incide sull'utilizzo dell'organico dell'autonomia della singola istituzione. Finché non si viene trasferiti su ambito si mantiene la titolarità su sede ma, indipendentemente dal tipo di titolarità, facciamo tutti parte dell'organico della singola istituzione scolastica autonoma (comma 5 legge 107).
Potremmo anche darci del tu, siamo tutti colleghi in questo forum

Vi prego di aiutarmi. Urgentissimo.
vorrei porre un quesito in linea con quello di cui si discute. Nella mia scuola ci sono due sedi distanti circa 40 km… dopo trasferimento un assistente tecnico, che ha la 104 comma 3, ha chiesto di rimanere nella sede più vicina alla sua residenza, ma in realtà il posto disponibile è nell'altra sede. se si dovesse accontentare lui una persona che vive e lavora da 20 anni in quella sede dovrebbe lasciare il suo posto all'ultimo arrivato. Vi chiedo per favore di fornirmi dei chiarimenti, se possibile con riferimenti di legge. Grazie

anarres ha scritto:Vi prego di aiutarmi. Urgentissimo.
vorrei porre un quesito in linea con quello di cui si discute. Nella mia scuola ci sono due sedi distanti circa 40 km… dopo trasferimento un assistente tecnico, che ha la 104 comma 3, ha chiesto di rimanere nella sede più vicina alla sua residenza, ma in realtà il posto disponibile è nell'altra sede. se si dovesse accontentare lui una persona che vive e lavora da 20 anni in quella sede dovrebbe lasciare il suo posto all'ultimo arrivato. Vi chiedo per favore di fornirmi dei chiarimenti, se possibile con riferimenti di legge. Grazie

Scrivere in tutti i thread non è consentito, oltre che abbastanza noioso e antipatico, quindi per favore evita.

mi scuso anche qui...se poi tu arrubiu volessi aiutarmi almeno la figuraccia sarebbe servita a qualcosa