insegnare le guerre in storia
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balanzoneXXI
elirpe
Anto14
Scuola70
sempreconfusa1
Dec
seasparrow
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Re: insegnare le guerre in storia
Più la guerra è lontana nel tempo e c'è una memoria condivisa più è libero di esprimere le proprie opinioni. Secondo me, può esprimerle (senza pretendere di imporle a nessuno) anche sugli avvenimenti più recenti e controversi, ma in questo caso sa di esporsi a possibili critiche e fraintendimenti.
La guerra di Corea e quella del Vietnam si dovrebbero fare se ci si arriva (rientrano nella guerra fredda); quella delle Falkland/Malvinas mi sembra meno rilevante e tra l'altro è ancora più recente; niente di male se qualcuno riesce a fare un accenno, ma mi sembra che nella seconda metà del Novecento ci siano episodi più significativi.
La guerra di Corea e quella del Vietnam si dovrebbero fare se ci si arriva (rientrano nella guerra fredda); quella delle Falkland/Malvinas mi sembra meno rilevante e tra l'altro è ancora più recente; niente di male se qualcuno riesce a fare un accenno, ma mi sembra che nella seconda metà del Novecento ci siano episodi più significativi.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: insegnare le guerre in storia
Credo che l'imparzialità più completa sia quasi impossibile da adottare, ma se esprimere la propria opinione è ammesso, bisognerebbe distinguerlo dall'insegnamento, che dovrebbe seguire criteri di oggettività più rigorosi.
Poi si può proporre un dibattito per cercare di favorire anche un certo senso critico, analizzando le varie posizioni. Comunque, in tempi di forti manipolazioni di fatti e notizie la vedo sempre più difficile come pratica
Poi si può proporre un dibattito per cercare di favorire anche un certo senso critico, analizzando le varie posizioni. Comunque, in tempi di forti manipolazioni di fatti e notizie la vedo sempre più difficile come pratica
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: insegnare le guerre in storia
Il problema sta anche nel fatto che i libri di testo non sono obiettivi, e la faziosità aumenta tanto più ci si avvicina alla storia attuale e già per le vicende del novecento è molto forte. Ad esempio il mio testo di storia afferma che il comunismo (meglio socialismo reale) è fallito perché non era un sistema adeguato per garantire lo sviluppo dell'URSS, ma in realtà non viene detto che poi, con l'instaurazione del capitalismo, la Russia è precipitata in una crisi nera con addirittura la riduzione dell'aspettativa di vita dei cittadini da 67 anni a 59 durante gli anni novanta del novecento. Inoltre il sistema è crollato soprattutto per fattori esterni, come la guerra in Afghanistan sostenuta dalla CIA e la risposta agli investimenti militari di Reagan, che finirono per produrre un forte deficit nel bilancio statale.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: insegnare le guerre in storia
balanzoneXXI ha scritto:Il manuale non sta all' insegnante come il vangelo sta ai believers;nulla ci vieta di integrarlo o confutarlo se lo riteniamo opportuno.Io l' ho fatto spesso senza problemi.
Beh, si può anche cambiare testo (o consigliarne ai ragazzi un altro) se si ritiene che debba essere confutato! Confutato con quale autorità poi? Immagino con la testimonianza di altri storici non certo con la tua.
Anto14- Messaggi : 697
Data d'iscrizione : 25.11.12
Re: insegnare le guerre in storia
Mi sento chiamato in causa essendo un docente di storia; faccio le mie considerazioni:
1. Gli studenti devono essere in grado in modo graduale di formarsi una propria opinione, questo è l'obiettivo della scuola.
2. il dato da cui partire è il manuale (o i manuali nel caso in cui si volesse integrare con fotocopie prese da altri manuali), analizzati, per quanto possibile, in modo critico e problematico.
3. Il docente può tranquillamente fornire la sua opinione, chiarendo però che si tratta della propria opinione. Naturalmente tale opinione non può consistere in una apologia di reato.
4. La conclusione di tutto il processo però deve essere quello di diffidare del concetto di oggettività storica, problematizzando lo stesso concetto di storia.
Faccio un esempio: io non ho mai nascosto la mia totale disapprovazione delle politiche economiche liberali e delle politiche economiche comuniste, tuttavia sottolineo che è la mia opinione.
1. Gli studenti devono essere in grado in modo graduale di formarsi una propria opinione, questo è l'obiettivo della scuola.
2. il dato da cui partire è il manuale (o i manuali nel caso in cui si volesse integrare con fotocopie prese da altri manuali), analizzati, per quanto possibile, in modo critico e problematico.
3. Il docente può tranquillamente fornire la sua opinione, chiarendo però che si tratta della propria opinione. Naturalmente tale opinione non può consistere in una apologia di reato.
4. La conclusione di tutto il processo però deve essere quello di diffidare del concetto di oggettività storica, problematizzando lo stesso concetto di storia.
Faccio un esempio: io non ho mai nascosto la mia totale disapprovazione delle politiche economiche liberali e delle politiche economiche comuniste, tuttavia sottolineo che è la mia opinione.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: insegnare le guerre in storia
franco71 ha scritto:Condivido questa considerazione.Dec ha scritto:Più la guerra è lontana nel tempo e c'è una memoria condivisa più è libero di esprimere le proprie opinioni. ...
Quando ( e se ) si spiega in classe, chiedo ai docenti di storia, il ventennio fascista e la guerra civile che ne è seguita, quali sono, ancora oggi, le reazioni degli studenti?
Temo che la reazione dominante sia l'indifferenza, il che è peggio.
Al liceo sono argomenti che toccano molto; semmai tutto quello che viene dopo, dal 1945 in poi, è accolto con poderosi sbadigli.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: insegnare le guerre in storia
elirpe ha scritto:Al liceo sono argomenti che toccano molto; semmai tutto quello che viene dopo, dal 1945 in poi, è accolto con poderosi sbadigli.
Ma questo secondo te PERCHE' è praticamente rimasto uguale da 40 anni?
Voglio dire, anche quando andavo alle elementari io (anni settanta) o alle superiori (anni ottanta), si dava per scontato che la storia finisse nel 1945, o al massimo nel 1948... e si riteneva che qualsiasi altro cenno a sviluppi successivi fosse inopportuno perché finiva col toccare "la politica" o comunque per toccare questioni di vita sociale quotidiana e di identificazione ideologica che facevano parte dell'esperienza ordinaria delle nostre stesse famiglie.
Spesso ce lo dicevano anche apertamente, con la consueta formula secondo cui "le cose troppo recenti non sono storia, ma sono solo cronaca", e quindi non fossero degne di stare sui libri di scuola; a chi era personalmente interessato a conoscerle, non veniva consigliato di fare altro se non chiedere ai genitori, chiedere ai nonni, o leggersi qualche saggio giornalistico non scolastico.
Come è possibile che dopo 40 anni non sia cambiato niente e che il limite temporale percepito come accettabile per "appartenenza alla storia" sia rimasto sempre quello, ossia la metà degli anni quaranta?
Almeno noi avevamo davvero genitori e nonni che potevano raccontarci come avevano vissuto gli anni immediatamente successivi, mentre i bambini e adolescenti di adesso non hanno più nemmeno quelli...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: insegnare le guerre in storia
non mi sembra che elirpe abbia detto questo… Compatibilmente con il tempo che scarseggia sempre si cerca di arrivare quanto meno alla guerra fredda, agli anni sessanta. elirpe dice che questi argomenti, anche quando vengono trattati, non suscitano negli studenti lo stesso interesse suscitato dallo studio delle due guerre mondiali e del periodo che intercorre tra esse.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: insegnare le guerre in storia
Ma appunto, io mi sono chiesta anche il perché di questo.
Ossia, per quale stracavolo di motivo questa percezione diffusa del secondo dopoguerra come discrimine assoluto (ossia, che la VERA storia, che ha il diritto di chiamarsi storia, finisca nel 1948, e che tutto il resto che è venuto dopo sia poco importante e non sia veramente storia)... sia rimasta esattamente uguale dagli anni settanta (e probailmente anche dai sessanta, ma io non c'ero) fino a oggi, nonostante siano passati 40 anni di più anche per le giovani generazioni attuali.
Cioè, perché la mia generazione non aveva problemi a considerare "storia" qualcosa che era successo 25 o 30 anni prima della nostra nascita, cioè quando i nostri genitori erano già nati...mentre oggi, se si parla con un sedicenne e gli si definiscono come "storia" gli anni ottanta, si mette a ridere?
Il mio dubbio era esattamente questo.
Ossia, per quale stracavolo di motivo questa percezione diffusa del secondo dopoguerra come discrimine assoluto (ossia, che la VERA storia, che ha il diritto di chiamarsi storia, finisca nel 1948, e che tutto il resto che è venuto dopo sia poco importante e non sia veramente storia)... sia rimasta esattamente uguale dagli anni settanta (e probailmente anche dai sessanta, ma io non c'ero) fino a oggi, nonostante siano passati 40 anni di più anche per le giovani generazioni attuali.
Cioè, perché la mia generazione non aveva problemi a considerare "storia" qualcosa che era successo 25 o 30 anni prima della nostra nascita, cioè quando i nostri genitori erano già nati...mentre oggi, se si parla con un sedicenne e gli si definiscono come "storia" gli anni ottanta, si mette a ridere?
Il mio dubbio era esattamente questo.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: insegnare le guerre in storia
Forse non suscitano lo stesso interesse per il fatto che gli studenti vogliono sentire parlare di guerre, di morti, di dittature, insomma hanno il gusto dell'orrido e quindi per loro "storia" significa essenzialmente una forma di cronaca nera traslata nel passato! Il nazismo in questo senso ha il massimo interesse, e la seconda guerra mondiale con le sue due bombe atomiche e l'Olocausto ancora di più. Quando invece si tratta di analisi politiche, di dinamiche economiche, ecco che gli studenti sbadigliano. Il periodo successivo al 1948, con l'inizio di un lungo periodo di pace mondiale, offre meno in questo senso ma può essere ricco di spunti per analisi economiche, sociali e politiche, cosa che agli studenti non piace. Se invece ci fosse stato uno scontro bellico (non atomico altrimenti non saremmo qui….) tra USA e URSS allora sarebbero interessati molto di più.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: insegnare le guerre in storia
Pace mondiale?
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
Data d'iscrizione : 01.07.16
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