Non rientrare in servizio il prossimo anno

Ho una bimba di 16 mesi.
Ogni anno scolastico sono chiamata per supplenze fino al 30 giugno.
Sto sperimentando il difficile inserimento di mia figlia a casa di nonni.
Pianti, urla e vomito.
Premesso che ho usufruito di tutto il congedo parentale al 100 % ed al 30%, cosa posso chiedere per non tornare in servizio ad ottobre ed usufruire comunque del punteggio?

Nulla

Speriamo che di qui a ottobre e crescendo la bambina si abitui a stare senza di te.

Coraggio, ci siamo passate tutte e alla fine i bambini ce la fanno tutti

Ma ad es diventare sindacalista, seguire un corso post laurea... Quanto e' difficile essere Madri....

Mica puoi diventare sindacalista (i distaccati in sindacato lavorano eccome) o trovare altri escamotage perche' non vuoi andare a lavorare a scuola. Esauriti i congedi parentali, prese le malattie del bambino e se capita prese le malattie personali (hai ben 9 mesi di malattia in totale nell'arco del triennio prima di essere licenziata), si va a lavorare.
Tra le altre cose il lavoro dell'insegnante forse e' quello che consente la migliore conciliazione del mestiere (difficile) di madre e lavoratrice.
Il mio consiglio e' : chiedi part time verticale di 12 ore (da noi per anno prossomo l'ha chiesto una doc e gli e' stato concesso) se proprio non riesci a conciliare il tuo lavoro con i tuoi impegni privati, ma dovrai sostenere un sacrificio economico. Altre strade al di la' delle furbate di taluni professionisti dell'assenteismo non ve ne sono.

Non ho mai scritto che non voglio andare a lavorare.
Ho scritto che mi viene difficile e pertanto sto cercando delle soluzioni legali per risolvere il problema, come ho fatto fino ad adesso.
Le furberie le lascio a chi le vuole fare.
Mi hanno detto che non essendo sotto contratto a tempo indeterminato, non posso chiedere il parto time.

Il part time lo potrai chiedere dopo la stipula del contratto da supplente, non è detto che te lo concedano ma salvaguardando l'unicità dell'insegnamento è sempre meglio avere una docente part time piuttosto che una docente sistematicamente assente. Noi abbiamo una fit supplente che lo ha chiesto per l'anno successivo (quando sarà ancora supplente) e fondamentalmente le è stato dato parere favorevole proprio per il motivo sopraindicato (probabile produzione di certificati di malattia a go go).

Prova a vedere a settembre, quando e se verrai nominata. In sè non è vietato anche da supplenti chiedere PT.

supplentite ha scritto:Ma ad es diventare sindacalista, seguire  un corso post laurea... Quanto e' difficile essere Madri....

Sempre che non si tratti del solito "nuovo" nick, assumendo che la storia sia vera:

se hai potuto stare a casa quasi ininterrottamente fino ai 16 mesi di età di tua figlia, vuol dire che hai avuto molte meno difficoltà rispetto alla media delle madri lavoratrici "normali".

Il che non è una colpa (e anzi, è un bel vantaggio soprattutto per la bambina, più ancora che per te), però oggettivamente non è il caso di sospirare con questi toni da melodramma strappalacrime, addirittura con la maiuscola...

E lo dico da donna e da madre lavoratrice anch'io.

(ah, incidentalmente: chi si prende un distacco per lavorare al sindacato deve lavorarci davvero, non è che può "diventare sindacalista" per stare a casa a prendere lo stipendio senza nessun obbligo; il corso post-laurea lo puoi seguire quanto ti pare, ma  nessuno ti paga per quello)

paniscus
...mmh...

E in 16 mesi la bambina non è mai stata dai nonni, in modo da rendere naturale la cosa? Ma che è, abitano in Australia?

Annaangelaelvira ha scritto:E in 16 mesi la bambina non è mai stata dai nonni, in modo da rendere naturale la cosa? Ma che è, abitano in Australia?

Io personalmente ho allevato due figli in simbiosi quasi assoluta con me per i primissimi mesi, ma che a partire dall'inizio dello svezzamento (nonostante l'allattamento al seno continuasse ancora, ed è anche continuato a lungo, ma non era più esclusivo) sono sempre stati abituati gradualmente a passare qualche ora al giorno senza mamma, ossia con il padre, con i nonni o anche con qualcun altro.

Ammetto di aver avuto una grande fortuna per il fatto di aver avuto genitori relativamente giovani e in buona salute, che erano contentissimi di spupazzare i nipoti (la figlia di mio fratello è arrivata 10 anni dopo, e avevano 10 anni di più anche i nonni, il che fa una certa differenza), ma comunque non ho mai contato sui nonni come appoggio fisso quotidiano garantito.

A partire dall'età di circa un anno, i miei figli sono andati all'asilo nido, e si sono anche divertiti parecchio in quel contesto, e i nonni sono stati "utilizzati" solo per le emergenze (malattie, chiusure della scuola, o simili) oppure per iniziative spontanee, in cui  erano i nonni stessi a chiederlo perchè a loro faceva piacere stare coi nipoti, ma non per obbligo quotidiano.

Ma la simbiosi assoluta 24 ore su 24 solo con la mamma per 16 mesi, senza nessun tentaivo graduale di sbloccarla, è una cosa che io proprio non riesco a concepire.

E faccio presente che almeno uno dei miei figli ha ciucciato il latte materno fino a 15 mesi, ma nel frattempo andava anche all'asilo (cioè stava parecchie ore al giorno lontano da me), e si sbafava anche la pastasciutta o le polpette.

Era ancora allattato? E allora, quale è il problema? Ci arrivava benissimo a capire che era il caso di cercare la tetta solo quando la mamma era presente, e che il problema non si poneva quando la mamma non c'era.

Essere molto giovani non vuol dire necessariamente essere scemi.

Ho fatto paro paro come te, suocera indisponibile, mamma a 120 chilometri, ma preziosa in caso di varicella e affini (all’epoca il vaccino non c’era), nido, tate fantastiche, la seconda tetta fino a due anni quando le ho detto che ero arcistufa e svezzamento a pasta al pesto e carbonara (io ero preoccupata, ma la pediatra del mare mi ha detto che certi bambini sono così: la sua piccola si era svezzata a baccalà).
Il problema è appunto non cominciare gli ultimi quindici giorni: è un po’ come voler strappare il quasi sei con l’interrogazione del 4 giugno, no?

supplentite ha scritto:Ho una bimba di 16 mesi.
Ogni anno scolastico sono chiamata per supplenze fino al 30 giugno.
Sto sperimentando il difficile inserimento di mia figlia a casa di nonni.
Pianti, urla e vomito.
Premesso che ho usufruito di tutto il congedo parentale al 100 % ed al 30%, cosa posso chiedere per  non tornare in servizio ad ottobre ed usufruire comunque del punteggio?

https://www.orizzontescuola.it/guida/aspettative-congedi-permessi-congedo-malattia-del-figlio-agli-8-anni-eta/

non sarai pagata ma il punteggio c'è

giulia boffa ha scritto:

https://www.orizzontescuola.it/guida/aspettative-congedi-permessi-congedo-malattia-del-figlio-agli-8-anni-eta/    

non sarai pagata ma il punteggio c'è

Ok, ma il permesso per malattia del figlio sarebbe previsto per le situazioni in cui il figlio è realmente malato.

Non è che si possa prendere quando si vuole, a scelta, anche se il bambino sta benissimo.

D. Ai fini della fruizione del congedo quale certificazione bisogna presentare a scuola?

R. I dipendenti, per fruire del congedo per la malattia del figlio, devono presentare in segreteria:

un certificato di malattia rilasciato da un medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato

è responsabilità del medico

importante è sapere che esiste questa possibilità:

D. Quali sono il limite di durata del congedo e la relativa retribuzione fino ai tre anni del bambino riservati al personale della scuola?

R. È utile premettere che non ci sono limiti di durata per la fruizione dei congedi per malattia del figlio di età non superiore a tre anni e che il congedo può essere fruito fin da subito e quindi già nel corso del primo anno di vita del bambino.

Pertanto, durante i tre anni di vita del bambino non esiste nessun limite di giorni di congedo per malattia, se opportunamente documentati.

Pertanto, durante i tre anni di vita del bambino non esiste nessun limite di giorni di congedo per malattia, se opportunamente documentati.



appunto; se opportunamente documentati.

è sempre responsabilità del medico

se la bambina vomita e ha le convulsioni, spetta al medico decidere cosa fare e potrebbe decidere che la mamma deve stare con la bambina

è un'opportunità che deve vagliare il medico, importante è sapere che c'è

Comunque la bimba ha 16 mesi ora, a ottobre ne avra 21, mi pare che ci sia tutto il tempo di abituarla a stare senza la mamma. Altrimenti forse e' giusto consultare un medico

Sempre che non si tratti del solito "nuovo" nick, assumendo che la storia sia vera:

se hai potuto stare a casa quasi ininterrottamente fino ai 16 mesi di età di tua figlia, vuol dire che hai avuto molte meno difficoltà rispetto alla media delle madri lavoratrici "normali".

Il che non è una colpa (e anzi, è un bel vantaggio soprattutto per la bambina, più ancora che per te), però oggettivamente non è il caso di sospirare con questi toni da melodramma strappalacrime, addirittura con la maiuscola...

E lo dico da donna e da madre lavoratrice anch'io.

(ah, incidentalmente: chi si prende un distacco per lavorare al sindacato deve lavorarci davvero, non è che può "diventare sindacalista" per stare a casa a prendere lo stipendio senza nessun obbligo; il corso post-laurea lo puoi seguire quanto ti pare, ma  nessuno ti paga per quello)[/quote]

Il mio nick è nuovo perchè io sono nuova da qualche mese. Non mi sono mai registrata in passato. Quindi non so a cosa tu stia pensando oppure a chi.
Di difficoltà ne ho avute parecchie, ma non mi sembra il caso di tediarvi con la mia storia perchè si va fuori tema.
Non ho proprio sospirato con toni da melodramma strappalacrime. Se leggi bene ti puoi accorgere che ho semplicemente affermato quanto sia difficile essere madri e la maiuscola si è inserita per errore. Non mi pare corretto che tu stia usando questi toni.
Ma chi vuole stare a casa a prendere lo stipendio senza fare nulla o agendo da persona poco corretta? Ma la finite con questi preconcetti che si arrovellano nelle vostre teste? Sono allibita.

Annaangelaelvira ha scritto:E in 16 mesi la bambina non è mai stata dai nonni, in modo da rendere naturale la cosa? Ma che è, abitano in Australia?

Si, abito al Polo Sud insieme ai pinguini. Mia figlia è cresciuta insieme a me ed i pinguini. Non ha mai visto i nonni e quindi ora chiedo aiuto a voi che non siete pinguini.
Che madre snaturata vero?

paniscus_2.1 ha scritto:

Annaangelaelvira ha scritto:E in 16 mesi la bambina non è mai stata dai nonni, in modo da rendere naturale la cosa? Ma che è, abitano in Australia?

Io personalmente ho allevato due figli in simbiosi quasi assoluta con me per i primissimi mesi, ma che a partire dall'inizio dello svezzamento (nonostante l'allattamento al seno continuasse ancora, ed è anche continuato a lungo, ma non era più esclusivo) sono sempre stati abituati gradualmente a passare qualche ora al giorno senza mamma, ossia con il padre, con i nonni o anche con qualcun altro.

Ammetto di aver avuto una grande fortuna per il fatto di aver avuto genitori relativamente giovani e in buona salute, che erano contentissimi di spupazzare i nipoti (la figlia di mio fratello è arrivata 10 anni dopo, e avevano 10 anni di più anche i nonni, il che fa una certa differenza), ma comunque non ho mai contato sui nonni come appoggio fisso quotidiano garantito.

A partire dall'età di circa un anno, i miei figli sono andati all'asilo nido, e si sono anche divertiti parecchio in quel contesto, e i nonni sono stati "utilizzati" solo per le emergenze (malattie, chiusure della scuola, o simili) oppure per iniziative spontanee, in cui  erano i nonni stessi a chiederlo perchè a loro faceva piacere stare coi nipoti, ma non per obbligo quotidiano.

Ma la simbiosi assoluta 24 ore su 24 solo con la mamma per 16 mesi, senza nessun tentaivo graduale di sbloccarla, è una cosa che io proprio non riesco a concepire.

E faccio presente che almeno uno dei miei figli ha ciucciato il latte materno fino a 15 mesi, ma nel frattempo andava anche all'asilo (cioè stava parecchie ore al giorno lontano da me), e si sbafava anche la pastasciutta o le polpette.

Era ancora allattato? E allora, quale è il problema? Ci arrivava benissimo a capire che era il caso di cercare la tetta solo quando la mamma era presente, e che il problema non si poneva quando la mamma non c'era.

Essere molto giovani non vuol dire necessariamente essere scemi.

E infatti non c'è mai stata nessuna simbiosi. Non ho scritto che siamo state in simbiosi. Vi invito a leggere bene prima di rispondere.

Annaangelaelvira ha scritto:Ho fatto paro paro come te, suocera indisponibile, mamma a 120 chilometri, ma preziosa in caso di varicella e affini (all’epoca il vaccino non c’era), nido, tate fantastiche, la seconda tetta fino a due anni quando le ho detto che ero arcistufa e svezzamento a pasta al pesto e carbonara (io ero preoccupata, ma la pediatra del mare mi ha detto che certi bambini sono così: la sua piccola si era svezzata a baccalà).
Il problema è appunto non cominciare gli ultimi quindici giorni: è un po’ come voler strappare il quasi sei con l’interrogazione del 4 giugno, no?

Non ho iniziato gli ultimi 15 giorni.

giulia boffa ha scritto:è sempre responsabilità del medico

se la bambina vomita e ha le convulsioni, spetta al medico decidere cosa fare e potrebbe decidere che la mamma deve stare con la bambina

è un'opportunità che deve vagliare il medico, importante è sapere che c'è

Grazie, se la bimba starà ancora male, è un'opprtunità della quale terrò conto.
E ti ringrazio per aver risposto in modo oggettivo e senza giudizi.

Felice di comunicarvi che mia figlia è cresciuta e si è adattata alla nuova situazione della mamma che lavora.
Felice io di aver stipulato, anche quest'anno, un nuovo contratto per un intero anno scolastico. Felice di essere tornata al lavoro, anche se successivamente è arrivato il COVID-19.
Grazie a chi mi ha sostenuta.