Oddio no, la didattica cooperativa, nooo!

Ma scusate, la didattica cooperativa secondo voi cosa sara' mai?

Un buon punto di partenza
https://www.google.com/search?q=didattica+cooperativa&oq=didattica+coopera&aqs=chrome.1.69i57j0l4j69i60.6278j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8

Banalmente quella che attui ogni volta che li fai lavorare in gruppo. Poi nel merito ci sono diversi modi di attuarla e alcune regole base da seguire per farla funzionare bene. È molto utile.

Sull'utilità sono un po' incerta, perché dipende molto dalla classe.
Il nostro DS insiste molto sull'apprendimento cooperativo al biennio, invece io lo trovo più utile al triennio, quando gli studenti sono più maturi e consapevoli.

@melia ha scritto:Sull'utilità sono un po' incerta, perché dipende molto dalla classe.
Il nostro DS insiste molto sull'apprendimento cooperativo al biennio, invece io lo trovo più utile al triennio, quando gli studenti sono più maturi e consapevoli.

Fino a che punto " insiste"?

astronotus ha scritto:Ma scusate, la didattica cooperativa secondo voi cosa sara' mai?

Per caso ti vogliono imporre i lavori di gruppo?

Ma...io tutti questi presidi che " portano l attacco al cuore dello stato scolastico " condizionando a parole e nei fatti le scelte didattiche, l operato, l attivita in classe dei docenti , mettendo loro soggezione e intimidendoli per scardinare certe didattiche tradizionali, o meglio per "disarticolarle", non li ho mai visti.almeno negli ultimi 5-6 anni.
Quest anno sono nella stessa scuola dello scorso anno. Stessa cattedra.Preside nuovo , l ho visto di sfuggita..ma comunque mai ho ricevuto/visto ricevere pressioni dirette sulla didattica da presidi che hanno così tanto tempo libero da stalkerare e controllare i docenti nella loro programmazione didattica o attività in classe..magari fanno la sparata progressista al cd e finisce lì.

Da quello che vedo e leggo la mia personalissima opinione è che siano questioni che si presentano più alla primaria che alle superiori.

Amelia insegna al liceo

pasqui74 ha scritto:lavorare in gruppo e' molto utile

per me in lab di informatica e' fondamentale alternare la lezione frontale col lavoro di gruppo col quale gli studenti si aiutano a vicenda

ovviamente si deve sorvegliare che producano risultati

http://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/leneeguida-apprendimento.pdf

Giuseppe Tacconi

La didattica al lavoro
Analisi delle pratiche educative nell'Istruzione e formazione professionale
6a ristampa 2018 1a edizione  2011

https://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?Id=19826

(200)

@Paddington, e quindi? Forse dovresti rileggere meglio quello che ho scritto.

balanzoneXXI ha scritto:
Fino a che punto " insiste"?

Lo messo come suo obiettivo di miglioramento della didattica, anche i presidi devono attuare una programmazione con gli obiettivi, da inviare all'USR.
Lo ha indicato come voce da inserire nella programmazione didattica, nella relazione finale e nelle voci del registro elettronico, assieme a "lezione", "interrogazione", "verifica", ... c'è anche "Attività di lavoro cooperativo". Ovviamente in fisica è assai facile: classi di 30 studenti e 10 postazioni di lavoro in laboratorio, il lavoro è giocoforza cooperativo.

arrubiu ha scritto:alla primaria

alla primaria e anche alle superiori soprattutto sui lab

poi gli studenti migliori alla uni lo realizzano in autonomia

questo articolo chiarisce anche la diversita' tra cooperativo e di gruppo

https://it.pearson.com/genitori/primaria/parole-della-scuola/apprendimento-cooperativo.html

(300)

A Roma si dice "figlio di una cooperativa", anzi, "fijo de 'na coperativa" come sostituzione ingentilita dell'espressione volgare che potete immaginare tutti.

@melia ha scritto:

balanzoneXXI ha scritto:
Fino a che punto " insiste"?

Lo messo come suo obiettivo di miglioramento della didattica, anche i presidi devono attuare una programmazione con gli obiettivi, da inviare all'USR.
Lo ha indicato come voce da inserire nella programmazione didattica, nella relazione finale e nelle voci del registro elettronico, assieme a "lezione", "interrogazione", "verifica", ... c'è anche "Attività di lavoro cooperativo". Ovviamente in fisica è assai facile: classi di 30 studenti e 10 postazioni di lavoro in laboratorio, il lavoro è giocoforza cooperativo.  

E se uno non lo inserisce ? Il piano di miglioramento del Capintesta si trasforma in una creatura lovecraftiana che l' inghiottisce?

Non parliamo poi del " giocoforza cooperativo"', le solite nozze con i fichi marci.

Io avei replicato in automatico che anche con giovani adolescenti non motivati potrebbe esistere la possibilità di motivarli, dicendo loro semplicemente:

a) "se non hai voglia di impegnarti, ti bocciamo";

b) "se ci tieni a non essere bocciato, comincia a darti da fare";

c) "se per te la prospettiva di essere bocciato non è un problema, sappi che non è un problema nemmeno per noi".

Ma quanto sono contenta di non aver dovuto sciropparmi la SSIS...

elirpe ha scritto:

Durante i miei due anni SSIS l'apprendimento cooperativo (non penso in questa variante) veniva mostrato come la soluzione a tutti i presunti problemi della scuola; nella realtà in questi 11 anni l'ho applicato una volta solamente e l'ho trovato un metodo farraginoso e non adatto alla trasmissione dei contenuti complessi delle mie materie; non esiste concretamente un'alternativa alla lezione frontale che resterà sempre la via sovrana per trasmettere conoscenze e competenze.
P. S. Ricordo che una mia collega al corso SSIS chiese candidamente alla docente universitaria quale fosse la ragione del fatto che questo metodo non venisse utilizzato nelle università e la risposta fu che con degli adulti motivati non c'era bisogno di una strategia alternativa…

quoto in pieno!

paniscus_2.1 ha scritto:Io avei replicato in automatico che anche con giovani adolescenti non motivati potrebbe esistere la possibilità di motivarli, dicendo loro semplicemente:

a) "se non hai voglia di impegnarti, ti bocciamo";

b) "se ci tieni a non essere bocciato, comincia a darti da fare";

c) "se per te la prospettiva di essere bocciato non è un problema, sappi che non è un problema nemmeno per noi".

Ma quanto sono contenta di non aver dovuto sciropparmi la SSIS...

che è appunto la pedagogia che adotto!

paniscus_2.1 ha scritto:A Roma si dice "figlio di una cooperativa", anzi, "fijo de 'na coperativa" come sostituzione ingentilita dell'espressione volgare che potete immaginare tutti.

AHAHHA , BELLISSIMA QUESTA! Roma capoccia!

astronotus ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:

a) "se non hai voglia di impegnarti, ti bocciamo";
b) "se ci tieni a non essere bocciato, comincia a darti da fare";
c) "se per te la prospettiva di essere bocciato non è un problema, sappi che non è un problema nemmeno per noi".

che è appunto la pedagogia che adotto!

E come fai ad adottarla nella pratica, se poi ti ritrovi un consiglio di classe in cui sei praticamente l'unico a dare insufficienze, o al massimo siete uno o due, e tutti gli altri si precipitano a promuovere con voto di consiglio a maggioranza, invalidando tutto il tuo lavoro, e mettendoti nella situazione di non essere più considerato credibile?

paniscus_2.1 ha scritto:...

Ma quanto sono contenta di non aver dovuto sciropparmi la SSIS...

Se è per le tasse che ti sei evitata ed i due anni puoi essere contenta, per chi l'ha fatta di certo non ha insegnato a non bocciare. Senza dimenticare che alle ssis si bocciava.

franco71 ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:...

Ma quanto sono contenta di non aver dovuto sciropparmi la SSIS...

Se è per le tasse che ti sei evitata ed i due anni puoi essere contenta, per chi l'ha fatta di certo non ha insegnato a non bocciare.

Ha contribuito massicciamente a indottrinare una notevole percentuale di futuri insegnanti con i dogmi del costruttivismo (non considerato come uno dei tanti approcci possibili, ma come presupposto di base obbligatorio), con la guerra senza quartiere alla "lezione frontale" e a qualsiasi forma di trasmissione diretta di informazione, con la denigrazione delle conoscenze (e la negazione radicale del loro valore), per esaltare soltanto le mitologiche "competenze", e con la fissazione che ogni singolo studente (mica solo quelli che hanno dei problemi, anche TUTTI gli altri debba avere diritto "personalizzata" su misura per lui.

E ha contribuito massicciamente a diffondere nella scuola un clima culturale in cui queste visioni sono da considerare le uniche accettabili, e chiunque non sia d'accordo debba essere fatto sentire in colpa perché "è rimasto legato a schemi vecchi e superati", "non è inclusivo", o "non ha voglia di fare fatica per aggiornarsi".

Se ti pare poco...

Secondo me, nella mia piccola esperienza, le reali radici delle "non bocciature" sono di altra natura, paura di perdere iscritti e cattedre, pressioni dei DS e non solo e che implicano la scarsa personalità e professionalità dei docenti, etc. Per questo parlavo di falsa inclusione, magari ci fosse sotto una teoria pedagogica, discutibile ma applicata in modo certosino. Nella maggior parte dei casi, sotto sotto, ci vedo solo un tirare a campare.

Io non mi riferivo specificamente alla "non bocciatura", che è solo una conseguenza ultima, ma a tutto il contesto che c'è dietro:

- l'imitazione pretestuosa di modelli provenienti da altri paesi, che non si adattano affatto alla realtà che dobbiamo affrontare noi,

- la moltiplicazione all'infinito di lacciuoli burocratici sostanzialmente inutili (e che però portano via infinite energie e tempi, che potrebbero essere spesi meglio nella didattica vera),

- e la concezione della scuola non come un posto dove si studia e si impara, ma come un generico servizio sociale per garantire il benessere psicologico dell'utente, e proteggerlo da qualsiasi delusione, contrarietà e sentimento negativo, nonché da pericoli esterni (violenza, droga, bullismo, depressione, abusi sessuali, e di tutto e di più).

Questo non può essere solo opportunismo, c'è anche una fortissima componente ideologica da parte di qualcuno che ci crede davvero.